Cassibile. Prelevavano acqua potabile dall’acquedotto: 3 ai domiciliari

I Carabinieri della Stazione di Cassibile hanno arrestato, per il reato di furto aggravato in concorso, tre persone: Jemal Shemsu etiope di 24 anni, Abdulhamid Abdurahman originario del Sudan di 37 anni, entrambi incensurati, e Diao Cheikh senegalese pregiudicato di 33 anni. I tre soggetti sono stati sorpresi mentre prelevavano arbitrariamente acqua potabile dall’impianto dell’acquedotto della zona. Inoltre non si è riuscito a quantificare quanto fosse stato illegalmente prelevato in quanto è stato acclarato che i tre soggetti, ormai da tempo, erano riusciti, tramite la costruzione di un apposito allaccio abusivo, a far arrivare l’acqua potabile direttamente nelle loro abitazioni. Una volta condotti in caserma per espletare le formalità di rito, i tre sono stati condotti nelle rispettive abitazioni per essere sottoposti al regime detentivo degli arresti domiciliari.




Cassibile. In tre ai domiciliari: danneggiamento e furto di 300 Kg di patate

I Carabinieri della Stazione di Cassibile hanno arrestato in flagranza per il reato di furto aggravato in concorso: Antonino De Simone, siracusano pregiudicato di 43 anni, Mirko Miraglia, siracusano di 21 anni e Bahradiin Abdirahman di origini africane di 44 anni, questi ultimi due gravati da precedenti di polizia. I tre uomini sono stati sorpresi dalla pattuglia dell’Arma in quanto dopo essersi introdotti all’interno di un fondo agricolo e danneggiato seriamente anche l’impianto di irrigazione installato nell’azienda, hanno portato via circa 300 Kg di patate per poi caricarle all’interno di un’autovettura. Una volta bloccati sono stati condotti in caserma per espletare le formalità di rito e dichiarati in stato di arresto. Successivamente sono stati condotti nelle rispettive abitazioni per essere sottoposti al regime degli arresti domiciliari.




Siracusa. Pregiudicato viola gli obblighi di sorveglianza speciale

I Carabinieri hanno arrestato in flagranza per il reato di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, Salvatore Quattrocchi , siracusano pregiudicato di 30 anni. L’uomo, riconosciuto alla guida di un’autovettura condotta lungo le vie del centro cittadino, è stato bloccato durante un posto di controllo dai militari operanti che, accertata l’identità di Quattrocchi, hanno riscontrato che era anche sprovvisto della carta precettiva che aveva l’obbligo di portare sempre con se. Una volta bloccato e condotto in caserma per espletare le formalità di rito, è stato dichiarato in stato di arresto e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa di giudizio.




Siracusa. Medea, donna moderna e coraggiosa incanta il pubblico del Teatro Greco

Si è aperta con grandi numeri la stagione 2015 dell’Istituto nazionale del dramma antico. Sono infatti state 10.600 le persone che, nelle prime tre serate, hanno assistito alla messa in scena delle tragedie “Le Supplici” di Eschilo, “Ifigenia in Aulide” di Euripide e “Medea” di Seneca. Un numero in crescita rispetto alla stagione 2014, quella del centenario, quando nelle prime tre giornate le presenze erano state 9.500. E una vera e propria ovazione, ieri sera, è stata riservata dagli oltre 4.000 spettatori, alla prima di “Medea” di Seneca, diretta da Paolo Magelli. Un’opera al debutto assoluto, dato che non è mai stata essa in scena al teatro greco. Molto apprezzate le interpretazioni di Valentina Banci nel ruolo di Medea, di Filippo Dini in quello di Giasone e poi, ancora, di Daniele Griggio che ha vestito i panni di Creonte, di Francesca Benedetti, ovvero la nutrice e di Diego Florio: il messaggero. In scena anche Enzo Curcurù (Argonauta), le corifee Simonetta Cartia, Giulia Diomede, Clara Galante, Ilaria Genatiempo, Viola Graziosi, Elisabetta Arosio, Lucia Fossi, Carmelinda Gentile e Doriana La Fauci, i corifei Enzo Curcurù, Lorenzo Falletti, Diego Florio, Sergio Mancinelli e Francesco Mirabella e i bambini Francesco Bertrand e Gabriele Briante.
Questo il cast che ha portato in scena una tragedia secondo il regista Magelli di grande attualità, un’opera che ripropone situazioni con le quali conviviamo oggi. Un testo moderno che presenta non una maga cattiva ma una donna coraggiosa, una novella Ulisse che ha aperto le vie del mare, una donna impazzita dall’amore e ferita a morte dall’abbandono di Giasone. Ad accogliere gli spettatori la scena, con una distesa bianca creata da Ezio Toffolutti, che ha firmato anche i costumi. Per quanto riguarda invece il testo, Magelli ha arricchito la traduzione di Giusto Picone con un brano del drammaturgo e poeta tedesco Heiner Müller delineando “una creatura martoriata dentro la quale inizia una guerra tra due io, quello lunare che la spinge alla riflessione e alle contemplazione dell’anima e quello solare che le impone la distruzione di tutto”. A sottolineare e rendere ancora più intensi i momenti della messinscena le musiche realizzate da Arturo Annecchino. Mentre il cinquantunesimo ciclo di spettacoli classici, ieri sera, ha chiuso i tre giorni delle prime delle opere in cartellone, nel corso della mattinata, sulle pietre dell’Akrai a Palazzolo, si è aperta la ventunesima edizione del Festival internazionale del teatro classico dei giovani. Ad inaugurare ufficialmente l’evento che coinvolge quest’anno oltre 1.500 studenti di 53 istituti da tutto il mondo, sono stati il prefetto Armando Gradone, il sindaco di Palazzolo Carlo Scibetta e il consigliere d’amministrazione della Fondazione Inda Paolo Giansiracusa. Sul palco ad aprire il festival, davanti alla scenografia pensata da Tony Fanciullo, è stata l’opera Agamennone di Eschilo messa in scena dal “Theatron” dell’università La Sapienza di Roma e diretta da Adriano Evangelisti. A causa delle cattive condizioni atmosferiche le esibizioni a Palazzolo sono state interrotte e gli spettacoli “Prometeo incatenato” di Eschilo della Adyghe state university, un ateneo russo, ed Ecuba di Euripide, degli studenti greci del Department of food science Limnos sono state rinviate a domani. Si sono invece esibiti all’interno di una scuola di danza di Siracusa due ballerini dell’Accademia nazionale di danza.

 




Pachino. Giletti, Mineo, Boffano e Cartolano vincono il Premio giornalistico Vitaliano Brancati

Quattro grandi firme del giornalismo televisivo e della carta stampata, quest’anno, riceveranno il Premio giornalistico internazionale “Vitaliano Brancati”, giunto alla quinta edizione. Si tratta di Massimo Giletti, di Corradino Mineo, di Ettore Boffano e di Tonia Cartolano che riceveranno il riconoscimento, assegnato in ricordo del grande scrittore e giornalista pachinese, nel corso della cerimonia in programma sabato 23 maggio alle 18,30 nella suggestiva cornice dell’ex Palmento Antonio Di Rudinì, in contrada Camporeale tra Pachino e Marzamemi. Nel corso della serata, alla presenza delle autorità cittadine, saranno premiati Massimo Giletti, giornalista e conduttore televisivo, volto noto di Rai 1; Corradino Mineo, già direttore di Rai News 24 e oggi senatore della Repubblica; Ettore Boffano, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e Tonia Cartolano, giornalista di Sky TG 24, inviata speciale in Nepal in occasione del recente terremoto. A condurre la serata e presentare gli ospiti saranno Giovanni Firera, presidente dell’Associazione culturale “Vitaliano Brancati” e Corrado Di Pietro, presidente della giuria del Premio. “In questa edizione – ha detto Giovanni Firera – abbiamo avuto il piacere di premiare firme eccellenti del giornalismo nazionale che si sono distinte nel loro lavoro di ricerca della verità. E siamo orgogliosi di poter annoverare tra i nostri premiati Giletti, Mineo, Boffano e Cartolano”. La manifestazione è inserita fra gli eventi del Festival Brancatiano, in programma a Pachino dal 20 al 23 maggio che prevede, tra l’altro, l’inaugurazione di un itinerario di luoghi brancatiani, primo passo per la costituzione dell’omonimo Parco letterario, l’organizzazione di un convegno sull’opera del noto scrittore e altre iniziative collaterali.




Siracusa. Sindromi Autoinfiammatorie Rare, nasce l'associazione per la ricerca

Nasce anche a Siracusa l’Associazione Italiana Sindromi Autoinfiammatorie Rare
Onlus. Debutto il 30 maggio alle 16:30, nel Salone Borsellino di Palazzo Vermexio. La presidente Elsa Schiavone esporrà gli obiettivi, informando i medici e la popolazione sull’esistenza di queste rare patologie “che rendono difficile le normali attività quotidiane dei bambini che ne sono affetti”.
Aisar onlus si pone l’obiettivo, oltre alla raccolta fondi per aiutare la ricerca (“che
per queste malattie è veramente importante”, sottolinea la Schiavone), di riuscire a sensibilizzare e promuovere convegni con gli specialisti.
Alla presentazione parteciperanno, tra gli altri, il direttore di Genetica e Immunologia Pediatrica del Policlinco Martino di Messina, Carmelo Salpietro, e la responsabile di Immunoallergologia Pediatrica della stessa struttura ospedaliera, Catia Cuppari.




Siracusa. Rinnovo esenzione ticket, cessata l'emergenza il servizio torna in via Brenta

Cessato il periodo di maggiore affluenza, le attività di rinnovo della certificazione per l’esenzione ticket per reddito, in scadenza il 31 marzo, riprendono nella sede istituzionale. Per agevolare i cittadini, l’Asp aveva infatti spostato il servizio in zona baricentrica al Palazzetto della Sanità di via Bufardeci. Ma adesso si ritorna al Pta di via Brenta tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30 escluso il venerdì pomeriggio e il sabato. Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta si complimenta con tutti gli operatori che hanno consentito una ordinata e celere procedura dei rinnovi evitando lunghe attese soprattutto agli anziani e alle categorie fragili: “Dall’1 aprile ad oggi – afferma il direttore generale – sono state esitate soltanto nel capoluogo circa 20 mila richieste di rinnovi e grazie al sistema messo in atto dal direttore del distretto sanitario di Siracusa, Antonino Micale, non ci sono stati momenti di particolare criticità. Un riconoscimento va dato anche al sindaco di Priolo e ai presidenti delle Circoscrizioni di Belvedere e di Cassibile che hanno offerto massima collaborazione mettendo a disposizione strutture e organizzazione”.




Siracusa. "Fu un'auto pirata a causare l'incidente in cui perse la vita il giovane Giovanni Carnevale"

Fu un’auto pirata a causare l’incidente in cui perse la vita il giovane Giovanni Carnevale il 19 maggio del 2013. E’ la conclusione a cui è arrivato il Pm Magda Guarnaccia che ha condotto l’indagine preliminare e nominato un perito del tribunale, Filadelfo Chiarenza. Con il conferimento di questo incarico, il perito ha avviato un lungo lavoro di ricostruzione dei fatti partendo dai rilievi effettuati dalle forze dell’ordine e dalle immagini delle telecamere private della zona. Quindi Chiarenza si è confrontato con il perito nominato dalla famiglia Carnevale, Grazia La Cava, assistita dagli avvocati Zirone e Di Giovanni. Il lavoro di confronto tra i 2 periti, attraverso studi molti sofisticati utilizzati in laboratori specializzati che si avvalgono di sistemi ad alta risoluzione, ha permesso di analizzare le varie fasi che vanno dalla visione, attraverso le telecamere, del motociclo che transita da viale Teracati allo studio delle luci nell’area dell’incidente. Giungendo a questa ricostruzione: l’auto pirata esce velocemente in retromarcia e a fari spenti dal posteggio, Giovanni tenta con una frenata disperata di arrestare il motociclo ed evitare l’impatto con l’auto e per questo motivo si sposta tutto a sinistra verso lo spartitraffico, dato che l’auto invade tutta la carreggiata. Poi tenta un’ulteriore frenata perdendo nel poco spazio rimasto il controllo del mezzo e cadendo rovinosamente sul cordolo dello spartitraffico. A quel punto l’auto pirata accende le luci per spegnerle subito dopo e posteggiare lateralmente a destra, rimanendo lì a osservare la tragedia che si consuma  con l’arrivo dei parenti e che proprio lui ha causato rimanendo in silenzio. Ma non basta. A detta dei familiari di Giovanni, i mezzi di soccorso arrivano con notevole ritardo. Mentre le telecamere collocate all’inizio di viale Teracati sono lì da anni a fare bella mostra. “Mentre se fossero state in funzione – affermano i parenti del ragazzo – avremmo sicuramente avuto meno difficoltà a ricostruire gran parte dei dettagli e avremmo già oggi nome e cognome del colpevole”. E i familiari di Giovanni si chiedono: “Ma chi sono i responsabili di questa inefficienza e incuria tale da non permettere di fornire elementi di civiltà alla città, a partire dello stato di degrado in cui versano le strade cittadine? Così – continuano – si è spezzata la vita di un bravo ragazzo di 24 anni che aveva appena finito di lavorare e stava facendo ritorno a casa. La nostra famiglia vive nella disperazione perché continua a non accettare la perdita di un ragazzino, tanto educato quanto buono e generoso. E utilizzeremo tutti i mezzi leciti e legali per ricercare la giustizia, continueremo ad avvalerci di strumentazione sempre più all’avanguardia per giungere alla verità! Non ci fermiamo e cercheremo di capire se quelli che han rilasciato brevi e confuse testimonianze hanno, in realtà, contribuito ad allontanare la realtà. Ma chi sa di essere responsabile – concludono – deve comunque rispondere alla propria coscienza che gli impedirà di poter guardare negli occhi i propri cari, senza sentire il peso terribile della colpa di cui si è reso responsabile”.




Siracusa. Oltre 5 mila spettatori al Teatro Greco per la prima di "Ifigenia in Aulide"

Lunghi applausi per “Ifigenia in Auilide” di Euripide, al debutto, ieri pomeriggio, al Teatro Greco nella seconda giornata del cinquantunesimo ciclo di spettacoli classici allestiti dalla Fondazione Inda. L’opera diretta da Federico Tiezzi ha convinto i circa 5 mila spettatori presenti. Lungo applauso alla fine. Tra gli spettatori anche l’attrice Monica Guerritore, madre di Lucia Lavia. Il regista ha voluto un’ambientazione indiana, “per allontanare il dramma dall’uso recente di modernizzarlo in chiave borghese e riscoprire le origini misteriche di questo mito”. La scena, firmata da Pier Paolo Bisleri, ripropone la spiaggia bianca dell’Aulide. Sullo sfondo, tre grandi navi da battaglia, immobili, in attesa del vento. Non mancano i riferimenti a Duilio Cambellotti e all’Ifigenia in Aulide del 1930. La ricordano alcuni elementi delle scene, ma anche un momento dello spettacolo: l’ingresso di Ifigenia. “Un omaggio a una delle anime dell’Inda”. Predomina il colore nei costumi di Giovanna Buzzi, così come l’eleganza, particolarmente espressa per Clitennestra e Ifigenia, che arrivano in Aulide per celebrare un matrimonio. Effetti speciali nella scena finale. Il cast è composto da Elena Ghiaurov (Clitennestra), Lucia Lavia (Ifigenia), Francesco Colella (Menelao), Raffaele Esposito (Achille), l’attore siracusano Sebastiano Lo Monaco, nei panni di Agamennone, Gianni Salvo (vecchio), Francesca Ciocchetti e Deborah Zuin (corifee) Turi Moricca (araldo), il musicista Giorgio Rizzo e la piccola allieva della sezione Junior dell’Accademia dell’Inda Mirea Bramante che ha interpretato Oreste bambino. Sul palco anche gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico “Giusto Monaco”.Le musiche sono di Francesco Della Monica e Ernani Maletta. La tradzione, di Giulio Guidorizzi. Questa sera l’attesa è tuta per la prima di Medea di Seneca, diretta da Paolo Magelli, con inizio alle 18,45.




"Il racconto dei racconti" di Garrone a Cannes, un siracusano nel team che ha curato gli effetti

C’è anche il lavoro di un siracusano dietro la realizzazione de “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, al cinema e in concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes. E’ un trentenne con la passione per gli effetti visivi e tanta intraprendenza. Si chiama Andrea Schiavone. La sua abilità- ha sempre amato disegnare – lo ha condotto verso studi specifici: prima l’Istituto d’Arte, poi l’Accademia delle Belle Arti di Catania e una serie di esperienze, maturate anche all’estero. Ha frequentato l’accademia spagnola. Video maker, ha realizzato degli sport pubblicitari, ma ha soprattutto acquisito competenze che sono risultate fondamentali per la sua crescita professionale. “Ad un certo punto ho capito che volevo lavorare nell’ambito del cinema internazionale- racconta Andrea- e mi sono trasferito a Londra, seguendo i corsi di una delle migliori scuole al mondo per effetti destinati al cinema”. Non sarà un caso se i supervisor Leonardo Cruciano, Bruno Albi Marini e Nicola Sganga lo hanno voluto nella loro squadra. “Lavorare per film internazionali- continua Andrea- era una fissa per me. Dopo avere completato il mio percorso di studi a Londra, sono tornato a casa, a Siracusa, per preparare il mio portfolio e sottoporlo alle migliori agenzie nazionali. Ho raggiunto Roma e mi sono presentato alla Makinarium, la prima in Italia nel campo degli effetti visivi. Pensavo che si sarebbe trattato di un tentativo vano e invece, splendida sorpresa, dopo un paio di giorni mi hanno convocato e proposto di unirmi al loro gruppo di lavoro per la realizzazione del film di Matteo Garrone”. Ha lavorato a una decina di scene, tra cui le due finali (“Non notare nulla di anomalo significa riconoscere che è stato svolto un buon lavoro”). Gli effetti possono modificare e modificano scenari e tanto altro. “E’ stata un’esperienza incredibile- conclude Andrea Schiavone- Lavorare con professionisti di questo calibro mi ha insegnato davvero tanto e mi auguro che possa proseguire lungo questo percorso”. Adesso, tornato a Siracusa, non ha voluto perdersi il piacere di godersi, al cinema come un qualsiasi spettatore (o quasi) il film che, anche lui, per certi versi, ha portato a Cannes.