Il Caravaggio di Siracusa e le due copie conservate a Roma. “Una ritorni alla Badia”

Il Seppellimento di Santa Lucia è conservato all’interno del santuario dedicato alla patrona di Siracusa, nella grande piazza della Borgata. Per ammirarlo, arrivano turisti da ogni parte del mondo e persino star come Madonna e Roberto Bolle, in occasione di alcune giornate trascorse nel siracusano, hanno chiesto di poter sostare accanto alla toccante opera del Caravaggio.
Di quel dipinto, però, ne esistono due copie dal 2020. Difficile per un profano distinguerli dall’originale, tanto il lavoro è stato attento. Oggi si trovano a Roma, una esposta nel corridoio del Provveditorato delle opere pubbliche di Lazio e Abruzzo e l’altra conservata (arrotolata e smontata dal telaio, secondo quanto si apprende) nella sede del Fec, il Fondo Edifici di Culto, che è anche proprietario del capolavoro.
Una delle riproduzioni fedeli era stata “promessa” a Siracusa. E per qualche giorno rimase in effetti nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Poi più nulla. Oggi, l’associazione culturale Dracma torna a chiederne formalmente la restituzione. Anche perchè un eventuale uso delle copie in altre mostre continuerebbe a togliere valor ed interesse verso il vero Seppellimento, ammirabile solo a Siracusa. Il Fec ha ricevuto la richiesta. Se fosse supportata anche da Palazzo Vermexio e dall’Arcidiocesi avrebbe una forza tale da riuscire, probabilmente, nell’intento.
Intanto, il presidente dell’associazione Dracma Giovanni Di Lorenzo ha raggiunto la sede romana del Fec per visionare tutti gli atti relativi al Seppellimento di Santa Lucia e comprendere quale sia stato l’impiego delle copie dopo la conclusione della mostra presso il Mart di Rovereto.
“Dall’esame della documentazione, emerge che le copie siano state richieste per ben tre mostre e si ha la sicurezza che, almeno in un’occasione, si sia sbigliettato senza dire apertamente che fosse una copia materica e non l’originale del quadro”, rivela Di Lorenzo dopo la lettura degli incartamenti.
Le copie furono realizzate da Factum Arte nel 2020, dopo la conclusione della mostra di Rovereto. Secondo i documenti visionati, sono state concesse per il Premio Pio Alferano a Castellabate (2021), per la mostra “I Pittori della Luce” a Lucca ed infine a Ferrara per una mostra dal titolo “Fakes: da Alceo Dossena ai falsi Modigliani”.
L’originale digitale utilizzato come “master” per le copie materiche, verrà richiesto sempre dal Fec alla società che lo ha realizzato. E questo dovrebbe mettere al riparo dalla eventualità che possano mai essere realizzati in futuro altri duplicati. “L’unicità di un’opera ne determina anche il pregio artistico e la capacità di richiamare visitatori”, ricorda Di Lorenzo.
Del caso si era occupata anche la trasmissione di RaiTre “Lo Stato delle Cose”, nell’ambito di una indagine giornalistica incentrata su Vittorio Sgarbi.




Allarme truffe agli anziani, i consigli e le precauzioni: il Codacons istituisce una task force

È ancora allarme truffe agli anziani nel siracusano. Nei giorni scorsi si sono verificati altri episodi di truffe agli anziani utilizzando stratagemmi finalizzati a farsi consegnare del denaro dalle ignare vittime.
Ancora una volta è stata inscenata la truffa del finto incidente stradale. Il modus operandi è sempre lo stesso. La vittima, spesso un anziano che vive da solo, riceve una telefonata da parte di una persona che si finge appartenente alle forze dell’ordine. Il finto maresciallo comunica alla vittima che il figlio è coinvolto in un incidente stradale da lui causato e che per essere rilasciato è necessario pagare una somma che varia dai 5 mila ai 7 mila euro. Il truffatore preannuncia all’anziano che un collaboratore sarebbe passato da casa per ritirare il contante.
In questo senso anche il Codacons ha denunciato un’escalation di truffe ai danni degli anziani in tutta Sicilia, con raggiri sempre più sofisticati che sfruttano la fiducia e la vulnerabilità delle persone più deboli. Per contrastare questo fenomeno, l’associazione ha deciso di istituire la Task Force Antitruffa Anziani, fortemente voluta dal Giurista e Segretario Nazionale Francesco Tanasi e coordinata dagli avvocati Giovanni Petrone, Bruno Messina, Carmelo Sardella e Marcello Drago. Il pool di legali sarà a disposizione per offrire assistenza gratuita alle vittime e avviare azioni legali contro i responsabili.
Negli ultimi mesi, numerose segnalazioni hanno evidenziato truffe sempre più diffuse, tra cui:
Truffa del finto incidente: un individuo si spaccia per un avvocato o un appartenente alle forze dell’ordine e comunica alla vittima che un parente è stato coinvolto in un incidente. Chiede quindi denaro per evitare presunte conseguenze legali.
Truffa del finto tecnico: falsi operatori di luce, gas o acqua si presentano a casa degli anziani con la scusa di controlli urgenti e, una volta dentro, derubano denaro e oggetti di valore.
Truffa telefonica bancaria: truffatori si spacciano per operatori di banca o di poste, avvisando l’anziano di movimenti sospetti sul conto e inducendolo a fornire i propri dati personali, portandolo così a subire prelievi non autorizzati.
Truffa del finto nipote: un truffatore contatta la vittima fingendosi un parente in difficoltà economica e chiede un prestito immediato, che ovviamente non sarà mai restituito.
Per contrastare queste e altre forme di raggiro, la Task Force Antitruffa Anziani è operativa su tutto il territorio siciliano per offrire supporto legale alle vittime e avviare denunce e azioni giudiziarie contro i responsabili. Il Codacons invita tutti a contattare l’associazione sia in caso di dubbi, ad esempio dopo una telefonata sospetta, sia dopo aver subito una truffa per ricevere supporto legale e assistenza. Le vittime possono rivolgersi al numero 095441010 o inviare un’email all’indirizzo sportellocodacons@gmail.com. Inoltre, è disponibile un servizio WhatsApp al 3715201706 per ricevere consulenza in modo rapido e discreto.
“Per difendersi da simili truffe è necessario utilizzare semplici accortezze e sapere che le forze di polizia non chiedono soldi in nessun caso”, sottolinea la Questura di Siracusa. “Infatti, l’istituto della libertà su cauzione non esiste nel nostro ordinamento penale ma esiste negli Stati Uniti nei casi in cui si possa consentire all’imputato di rimanere libero in attesa di giudizio. Pertanto, – continua – nel dubbio è bene non effettuare alcun pagamento e chiamare immediatamente la Polizia di Stato. Ricordiamo che nel recente passato un anziano signore siracusano, ormai conosciutissimo perché ospitato in alcune trasmissioni televisive, ha fatto arrestare dei truffatori che gli volevano estorcere del denaro chiamando senza esitazione il numero unico di emergenza 112.




Cane investito da un’auto, salvato dagli “angeli” della Polizia Stradale

Nel pomeriggio di ieri la pattuglia della Polizia Stradale di Noto ha soccorso un cane di razza meticcia che era stato poco prima investito da un’auto in transito. Trovato riparo nelle vicinanze di un cespuglio al di fuori della carreggiata, l’animale, tremante ed impaurito, è stato immediatamente assisitito dai ragazzi della Stradale che lo hanno dissetato ed accudito sino all’arrivo del veterinario della locale ASP.
Il personale sanitario intervenuto ha constatato la frattura di una zampetta posteriore e ne ha subito disposto il ricovero presso uno studio veterinario in attesa della perfetta guarigione e del successivo affidamento al Rifugio Sanitario di Noto in attesa di un eventuale adozione.
Non è la prima volta, purtroppo, che “gli angeli della Stradale” salvano animali vaganti o feriti ed anche questo, anche questo, fa parte del bagaglio umano e professionale che contraddistingue i valori della Polizia diStato.




Caso Zappalà, prendono le distanze Mpa, Forza Italia e M5S. La Cgil contro il Sindaco

L’intervento del capogruppo di Fuori Sistema, Franco Zappalà, due giorni fa in consiglio comunale continua ad essere al centro dell’attenzione. Ma riavvolgiamo il nastro e riepiloghiamo cosa è successo nell’ultime ore. Poco dopo l’apertura dei lavori, il presidente dell’assise cittadina, Alessandro Di Mauro ha dato la parola al consigliere che, prima di entrare nel merito del suo primo intervento, ha usato parole che non sono passate inosservate e hanno creato un certo imbarazzo perché ritenute da molti sconvenienti. “Potevate nominare una donna come sostituto- ha premesso, Zappalà, che ha proseguito, rivolgendosi al presidente- Lei è per caso….Perché qua c’è un virus, occhio che capita. Si entra buono e si esce in un altro modo. Ci siamo attrezzati: rossetto, orecchini…”. Zappalà ha subito dopo puntualizzato: “Si può scherzare, eh…Anche per smorzare un po’ in un consiglio che non è abbastanza animato”. Non sono passate inosservate neanche le risate in sottofondo, ma quello che è filtrato in linea generale è imbarazzo.
Non sono mancate le reazioni della politica e delle associazioni, come Stonewall, Agedo e Arcigay (clicca qui).
“Condanniamo con estrema fermezza le parole pronunciate dal Consigliere Comunale di Siracusa Franco Zappalà durante la seduta di Consiglio Comunale di ieri sera. Si sarà confuso, forse avrebbe voluto dire altro, ma frasi di questo tenore sono inaccettabili, a maggior ragione se arrivano dallo scranno di un aula consiliare dove si devono rappresentare e difendere i diritti di tutti”. A scriverlo sono stati il deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso e i componenti del gruppo Consiliare di Siracusa di Forza Italia, ribadendo la necessità di tenere lontano frasi sessiste e che ledono la dignità di genere dal dibattito politico. “Frasi del genere e un linguaggio discriminatorio non possono trovare alcun spazio nei dibattiti politici – ha aggiunto il deputato regionale Riccardo Gennuso – o nelle istituzioni. Rischiano di vanificare il grande impegno portato avanti su temi come la parità di genere, il rispetto reciproco e la tutela dei diritti di tutte e di tutti. Sappiamo che il consigliere Zappalà ha già chiesto scusa e questo era un atto più che dovuto, ma non si può restare indifferenti a frasi di questo tenore, che rischiano di allontanare ancor di più la politica dai cittadini”. “L’impegno della politica – aggiungono i componenti dei gruppo Consiliare di Siracusa di Forza Italia – deve essere quello di favorire l’inclusione e contrastare le forme di discriminazione. Prendere le ovvie distanze da simili esternazioni e condannarle è anche un modo per impegnarsi affinché non si verifichino più simili episodi”.
Anche Luciano Aloschi, commissario cittadino e capogruppo MPA, è intervenuto sul caso Zappalà. “Le istituzioni devono essere un modello di integrità e rispetto. Chi ricopre cariche pubbliche ha il dovere di mantenere un comportamento esemplare, promuovendo il senso civico e il rispetto delle regole. Evitiamo espressioni, disguidi o battute che possano offendere o peggio discriminare e porgere il fianco a strumentalizzazioni politiche. Abbiamo il dovere morale di preservare sempre la credibilità delle istituzioni che quotidianamente rappresentiamo”.
“Auspico che episodi come questi non vengano resi banco di rilancio per azioni populiste e servano solo da monito, affinché si rafforzi l’impegno nel garantire un dibattito pubblico decoroso e inclusivo, nel pieno rispetto dei valori democratici e della dignità di ogni individuo. Vedo di buon occhio le scuse di Zappalà e invito l’intera assise a tornare nei banchi per lavorare e dare risposte ai siracusani”, conclude Aloschi.
“Il caso nato a seguito del brutto intervento del consigliere Zappalà in Aula Vittorini pone un serio problema agli occhi della cittadinanza: quello sulla qualità della principale assemblea cittadina. Oggi fioccano le prese di distanza ed i distinguo, ma il livello di certe discussioni ed i toni utilizzati lasciano i cittadini perplessi”, scrive Cristina Merlino, referente territoriale M5S Siracusa. “Generalizzare è un errore, lo so bene. Tra i 32 consiglieri ci sono tante e lodevoli eccezioni che sono però finite schiacciate da quelle terribili risatine che hanno accompagnato le parole di Zappalà. Si è scusato ed è apparso sinceramente contrito. Ma non tutto si può risolvere con delle scuse postume. Se si cancella il concetto di responsabilità delle proprie azioni, con quale coraggio l’istituzione comunale può chiedere ai cittadini di fare meglio?
La responsabilità delle proprie azioni, avrebbe richiesto – oltre alle scuse – anche il ricorso a quel desueto istituto di responsabilità (ripeto) che sono le dimissioni. Ovviamente, neanche preso in considerazione. E così l’esempio che si fornisce ai cittadini è che si può anche dar vita a comportamenti borderline e – se scoperti – chiedere scusa per farla franca. Abbandoni spazzatura? Chiedi scusa e tutto a posto. Fai un abuso edilizio? Chiedi scusa e tutto a posto. Operi senza licenze? Chiedi scusa e tutto a posto.
Ecco, il valore dell’esempio. Se i consiglieri comunali – che rappresentano i cittadini – sono i primi ad ignorare il concetto di responsabilità, non si chieda ai siracusani di essere diversi o migliori. L’unico virus realmente pericoloso è quello di rimanere attaccati alle poltrone. Nel solito e non sorprendente silenzio anche del sindaco di Siracusa”, conclude Cristina Merlino.
Sull’accaduto sono anche intervenute le donne della Cgil con Adriano Drago e Yvonne Motta, rispettivamente responsabile del coordinamento donne Cgil e responsabile sezione parità di genere. “È grave che un sindaco preferisca tacere, invece di prendere posizione e indicare al consigliere che si è reso protagonista di un disdicevole siparietto sulla sessualità, come ci si comporti nel rispetto di tutti”. È la presa di posizione del Coordinamento provinciale donne della Cgil con la sezione della Parità di genere, che tirano in ballo anche il presidente del Consiglio comunale. “Tutti hanno notato come abbia accolto l’intervento del consigliere in questione con risatine per nulla celate, salvo poi ricondurre all’ordine l’esponente di Italia Viva, ma solo dal punto di vista istituzionale, senza alcuna menzione dal punto di vista morale, umano, comportamentale. Se sono questi gli uomini che istituzionalmente ci rappresentano.”




Parcheggio Damone, Lealtà & Condivisione: “Stalli a spina di pesce e bus tra piazzale Sgarlata e via Tisia”

“Subito interventi al Parcheggio di via Damone, le chiacchiere stanno a zero”. Non usa giri di parole “Lealtà & Condivisione”, presieduta dall’ex assessore Carlo Gradenigo. “Trascorsa una settimana dalla chiusura del posteggio- fa notare Gradenigo- non si vede neanche l’ombra di soluzioni. In compenso i negozi continuano a chiudere e i disagi aumentano, mentre anche le multe fioccano”.

Un quadro desolante quello tracciato da Gradenigo, che fa seguire a questa premessa una serie di richieste, che “Lealtà & Condivisione” avanza all’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Francesco Italia.

Il primo punto riguarda la viabilità: istituzione immediata del senso unico su ronco via Damone, riabilitando gli stalli soppressi, oggetto di contravvenzioni. Al Comune il movimento chiede, inoltre, “la possibilità di convertire- valutandone la possibilità- a spina di pesce gli stalli posti lungo via Damone, rimodulando temporaneamente, se necessario, il cordolo della pista ciclabile”.Un altro passaggio potrebbe riguardare, secondo Gradenigo, Piazzale Sgarlata, davanti al Parco Robinson, in cui occorrerebbe, a suo dire, realizzare la segnaletica orizzontale e verticale. Non si tratta di un’area prossima al viale Tisia, ma nella visione di “Lealtà & Condivisione” tornerebbe comunque utile, se si considera l’ultimo tassello indicato, nella nota diffusa, subito dopo: la richiesta di istituire “un collegamento bus stabile tra i parcheggi Von Platen e Sgarlata,  che attraversi via Tisia e permetta di sfruttare gli oltre 800 posti auto dei sopracitati parcheggi scambiatori posti entrambi a 700 mt dall’area del Cenaco, il centro naturale commerciale”. Gradenigo non nasconde il proprio rammarico e ne illustra la ragione. “Non è accettabile- conclude- che dopo tre anni di disagi e lunghi mesi di attesa in attesa della variante, si possa rimanere un solo minuto di più a guardare crescere l’erba del parcheggio vuoto, mentre gli unici a pagare per tale disastro restano ancora una volta i cittadini che qui risiedono e lavorano”.




Job Day a Siracusa, l’alberghiero Federico II di Svevia: “Boom di presenze, grande soddisfazione”

Boom di presenze al primo Job Day dedicato al settore alberghiero e a quello della ristorazione a Siracusa. Così scrive l’Istituto Alberghiero “Federico II di Svevia” di Siracusa. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili, con il Centro per l’Impiego di Siracusa e con Sviluppo Lavoro Italia, è stata voluta fortemente dalla dirigente dell’Istituto Alberghiero Carmela Accardo. La sinergia tra pubblico e privato ha coinvolto numerose aziende del settore e il Job Day ha rappresentato una concreta opportunità per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore Ho.Re.Ca.
La dirigente Accardo ha illustrato l’importanza del coordinamento tra stakeholders e la definizione di contatti produttivi, sottolineando il ruolo trainante dell’Istituto Alberghiero Federico II di Svevia nell’organizzazione dell’evento. “Abbiamo fortemente voluto, insieme all’amministrazione, questo Job Day per creare un ponte tra le esigenze delle aziende e le competenze dei nostri studenti, offrendo loro concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Effettuiamo annualmente tali eventi, ma quest’anno una rete di relazioni ha garantito un successo mediatico significativo”.
L’evento ha evidenziato la necessità di una maggiore sinergia tra istituzioni, aziende e scuole per favorire lo sviluppo di competenze adeguate alle richieste del mercato del lavoro. L’ottima riuscita dell’iniziativa ha determinato la possibilità di organizzare in futuro ulteriori “Recruiting days” per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.




Lavori pubblici eseguiti dal Comune, denuncia della Fillea Cgil: “Poca attenzione per la sicurezza dei lavoratori”

“Numerose segnalazioni in merito a interventi edili di “messa in sicurezza” effettuati dal Comune di Siracusa, condotti senza alcuna attenzione verso la sicurezza dei lavoratori”. La denuncia parte dalla Fillea Cgil. La segretaria provinciale del sindacato di categoria, Eleonora Barbagallo evidenzia che “la sicurezza nei cantieri comunali è un aspetto fondamentale per proteggere non solo i lavoratori ma anche i cittadini visto che riguardano luoghi vissuti dalla comunità. Grave -tuona la rappresentante della Fillea – che l’attenzione alla sicurezza venga data solo come spot pubblicitario e nei fatti venga disattesa” Barbagallo ricorda che il Comune “ha un ruolo cruciale nella pianificazione, gestione e monitoraggio delle attività. Le misure per garantire la sicurezza che devono essere adottate sono molteplici e riguardano aspetti normativi, organizzativi e operativi. La sicurezza nei cantieri pubblici richiede una combinazione di prevenzione, formazione, tecnologie moderne e verifiche costanti. Implementando queste misure – conclude Barbagallo- il Comune può ridurre significativamente i rischi e garantire la protezione dei lavoratori e dei cittadini”.




Biblioteche comunali, Cavallaro (FdI): “Inacettabile degrado, manca un’efficace programmazione”

“Non pensavo di dovere nuovamente intervenire per sottolineare l’Amministrazione comunale in ordine all’assenza di un’efficace programmazione in tema di biblioteche comunali.” A dirlo è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Paolo Cavallaro. “Già l’anno scorso ero intervenuto per chiedere il ripristino del funzionamento del bagno all’interno della biblioteca comunale di via Barresi a Mazzarona e dei condizionatori d’aria, oggetto di frequenti atti vandalici e delinquenziali. E invece devo informare i cittadini che i condizionatori d’aria sono nuovamente inutilizzabili, essendo stati oggetto di furto le macchine esterne poco tempo dopo dal ripristino, e i lavori promessi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione dell’intero edificio, che ospita la biblioteca, sembrano fermi al palo, lasciando l’intera e unica aria culturale della città in uno stato di inaccettabile degrado, a differenza di altri che sembrano procedere con speditezza per non perdere i finanziamenti (CCR)”, spiega Cavallaro.
“E devo rendere noto a tutti che la biblioteca di S. Lucia è chiusa dal mese scorso, dopo avere resistito eroicamente contro la delinquenza locale che l’aveva presa di mira, essendo vista evidentemente come elemento di disturbo e non come luogo di crescita culturale, a cui certamente loschi figuri alcolizzati non erano affatto interessati. Le biblioteche sono presidi di legalità, luoghi di formazione e informazione culturale, luoghi di incontro e laboratori di idee, di cui tutti i cittadini devono essere orgogliosi e strenui difensori.
Per questo ho appena trasmesso alla II commissione consiliare, di cui sono componente, un apposito ODG per tornare a parlare della biblioteca Grottasanta e per discutere delle problematiche di quella di S. Lucia, da poco chiusa alla numerosa utenza”, continua il consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
“Mi stupisce che il Sindaco Italia e l’Assessore Granata, verso i quali, nonostante la chiara e indiscutibile distanza politica, non sentano il bisogno di garantire ai dipendenti e all’utenza della biblioteca Grottasanta condizioni di vivibilità dignitosa della struttura. Sulla biblioteca di S. Lucia, ovviamente, è urgente conoscere le intenzioni dell’Amministrazione comunale sulla permanenza della biblioteca nel quartiere, sperando non scelga la strada più facile, cioè quella della chiusura definitiva che mortificherebbe ancora di più un luogo della città da troppi anni lasciato al buio”, conclude.
Non si fa attendere la replica dell’assessore alla Cultura di Siracusa Fabio Granata. “L’Amministrazione Italia ha a cuore non solo il sistema cultura ma anche quello delle biblioteche di quartiere. La sollecitazione del consigliere Cavallaro ci permette di fare il punto sulle due strutture da lui richiamate. Per la biblioteca di Grottasanta sono pronti i progetti per gli interventi di sistemazione dei servizi, per i quali peraltro sono stati anche acquisiti i preventivi. Aspettiamo l’approvazione del bilancio per poterli eseguire. In ogni caso l’attività della biblioteca non è stata mai interrotta. Diversa la situazione per la biblioteca di Santa Lucia, ospitata in locali non di nostra proprietà, ed adesso inagibili. E’ nostra intenzione individuare una struttura comunale dove ospitare questa biblioteca di quartiere. Questo potrebbe avvenire nelle prossime settimane, permettendo all’Ente di risparmiare sui canoni, assicurando al contempo una sede più dignitosa alla biblioteca”, conclude l’assessore Granata.




Nasce la commissione imprese storiche di Confcommercio Siracusa

È stata costituita la prima Commissione Imprese Storiche di Confcommercio per la realizzazione di una vera e propria raccolta delle attività produttive della provincia di Siracusa che hanno resistito ai cambiamenti di mercato continuando ad offrire il proprio servizio con passione e professionalità.
Hanno raccolto l’invito del presidente Francesco Diana gli storici soci di Confcommercio Siracusa: Sebastiano Brocca titolare della boutique Brocca1944, Alfio Cottone rappresentante dell’impresa di forniture Zanghì Pasquale sas, Paolo Pappalardo dell’azienda produttiva Del Bono e Vincenza Privitera volto identificativo del Bar della Stazione di Siracusa insieme ai figli.
La conoscenza del territorio e dei colleghi commercianti ed esercenti dei componenti della Commissione aiuterà la scrittrice e giornalista Lucia Corsale a realizzare un book che racconti il senso profondo di fare impresa, non intesa solo come lavoro ed economia ma, anche e soprattutto, come pensiero di vita, visione personale e collettiva di sviluppo. Attraverso gli aneddoti di chi oggi porta avanti da generazioni attività di impresa, Confcommercio Siracusa intende raccontare la passione e la lungimiranza, l’impegno e l’entusiasmo ma anche le difficoltà e le amarezze di chi ha messo radici nel tessuto economico produttivo della nostra provincia.




Ecco come sarà il nuovo centro comunale di raccolta della Mazzarona

Dovrà essere riconvocata la conferenza dei servizi per il progetto esecutivo del Ccr di via don Sturzo, a Siracusa. Era in programma nella giornata di ieri ma si è conclusa senza, di fatto, quasi neanche cominciare. Mancavano, infatti, i rappresentanti della Soprintendenza – spiegano fonti di Palazzo Vermexio – per cui si dovrà ora riprogrammare l’appuntamento.
La legge concede 90 giorni di tempo, ma la volontà degli uffici comunali è di fare decisamente prima. Intanto,
è stata consegnata la relazione d’indagine archeologica: i saggi effettuati hanno portato alla luce una latomia, spazio per estrazione di pietra da costruzione. Non un grosso limite per il nulla osta degli uffici di tutela dei beni archeologici e culturali, spiegano i tecnici senza voler anticipare le conclusioni della Soprintendenza.
Di questo Centro comunale di raccolta si sta parlando molto, tra favorevoli e contrari. Mai prima d’ora, però, era stato possibile “vedere” l’idea progettuale che dovrebbe essere realizzata entro la prima parte del 2026: con l’immagine copertina di questo articolo vi mostriamo quelle che dovrebbero essere le sue caratteristiche.
Secondo le prime informazioni acquisite, vi si potranno conferire tutte le tipologie di rifiuti urbani (inclusi olii esausti e tessile) e le 5 tipologie di RAEE. Quanto agli aspetti critici, dalla lettura delle carte emerge che l’impatto ambientale sarà “minimizzato” ricorrendo ad una barriera verde (alberi e vegetazione) intorno al CCR, per mitigare l’aspetto visivo. Per quel che riguarda eventuali (anche se non vi si conferisce organico) prevista l’installazione di un sistema sprinkler.
Quanto agli spazi, il Centro comunale di raccolta di via don Sturzo avrà forma rettangolare regolare, con lato lungo di circa 60 metri. E’ composto da un’area per lo stazionamento di 4 cassoni scarrabili da 30 metri cubi, una tettoia per ospitare altri 2 cassoni da 20 metri cubi insieme a 2 press-container da 16 metri cubi. Sempre sotto la tettoia saranno posizionati anche contenitori per RAEE, oli, cartoni oltre alla bilancia intelligente. Completano il Ccr di Mazzarrona una pesa a bilico e un box di servizio per il personale.
L’area sarà videosorvegliata h24 e presenta la caratteristica di essere pensato come impianto energeticamente autosufficiente, grazie all’impiego di pannelli fotovoltaici.
I lavori per la sua costruzione non appaiono particolarmente complicati. Uno scavo di sbancamento di qualche decina di centimetri, il livellamento dell’area oggi in pendio e quindi la realizzazione degli impianti e delle opere in muratura.
Secondo le analisi di Palazzo Vermexio, “le attività svolte nel centro comunale non produrranno alcun impatto sulle aree circostanti in termini di emissioni atmosferiche, emissioni sonore, sversamento di liquidi o sostanze pericolose ed impatto paesaggistico”. Non solo, nella valutazione complessiva dell’opera, il Ccr viene considerato “un forte segnale per la popolazione in termini di necessità all’effettuazione di una corretta e continua raccolta differenziata, già a casa”.
Quanto ai disagi? E’ immaginabile che siano possibili episodi limitati di emissioni odorigene, che dovrebbero peraltro essere contrastate dall’impianto sprinkler; e il movimento dei mezzi utilizzati per prelevare i rifiuti raccolti nel Ccr e avviarli verso gli impianti di conferimento potrebbe produrre inquinamento acustico nelle fasi di lavorazione. Ma in generale, si legge nelle note di progetto, “non si prevedono effetti negativi sulla salute pubblica”.