FMITALIA nella Giuria delle Radio per il Festival di Sanremo 2025

Anche quest’anno, FMITALIA è stata selezionata per la Giuria delle Radio del Festival di Sanremo. La Giuria delle Radio è composta da selezionate emittenti radiofoniche italiane, scelte sulla base di attenti criteri di valutazione.
FMITALIA grazie agli ascolti certificati, alla sua rappresentatività territoriale e ad una attenta programmazione è stata inserita nella ristretta lista di emittenti italiane chiamate a “votare” le canzoni in gara al Festival di Sanremo. Max Braccia avrà il compito, per FMITALIA, di valutare le esibizioni che si susseguiranno sul palco del Teatro Ariston.
“Riconfermarsi non era così scontato e il fatto che in tutte le selezioni effettuate sia stato posto l’accento sulla qualità della programmazione giornaliera di FMITALIA è per tutti noi motivo di grande orgoglio. Un orgoglio da dividere con tutti gli ascoltatori di FMITALIA che ogni giorno ci scelgono per le notizie, l’intrattenimento e la programmazione musicale”.

Foto di Rai – Festival di Sanremo.




Carta (Mpa) chiede il Patto per l’industria: “Subito un tavolo per la tutela dei lavoratori”

Il presidente della IV Commissione Territorio Ambiente e Mobilità Giuseppe Carta ha presentato un’interpellanza parlamentare, per affrontare l’emergenza occupazionale e industriale del Polo di Siracusa, sollecitando l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente che coinvolga le industrie operanti nel Polo industriale, il governo nazionale, regionale e locale, nonché le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori. Le recenti decisioni annunciate da diverse aziende operanti nell’area, tra cui Sasol, Sonatrach, Isab ed Eni, hanno sollevato forte preoccupazione tra le istituzioni, le parti sociali e l’intero tessuto economico e produttivo locale.
“Le operazioni di ridimensionamento e chiusura di alcuni impianti, pur rispondendo all’esigenza di adeguare le attività industriali ai nuovi standard di sostenibilità ambientale, rischiano di avere un impatto drammatico sull’occupazione e sull’economia dell’intera zona sud-orientale della Sicilia. Il territorio non può farsi carico da solo delle conseguenze di tali trasformazioni, che devono essere affrontate con strumenti e strategie adeguate, in grado di garantire la tutela dei lavoratori e la continuità produttiva”, spiega l’on. Giuseppe Carta. Nei giorni scorsi il deputato regionale dell’Mpa ha sottolineato come il territorio debba tornare a dialogare, a discutere delle questioni importanti e ad affrontarle, a partire da quelle che riguardano il futuro della zona industriale.
“L’obiettivo del Patto è individuare soluzioni concrete per il ricollocamento degli esuberi e per il rilancio dell’intero comparto industriale. La tutela dell’occupazione e la valorizzazione delle competenze presenti nel settore industriale devono essere una priorità condivisa da tutti gli attori coinvolti. È necessario definire un piano di azione che garantisca: investimenti mirati, calmierazione del costo dell’energia per affrontare la riconversione produttiva e creare nuove opportunità occupazionali per i lavoratori coinvolti nei processi di trasformazione aziendale, continuità per le imprese del territorio e priorità per le imprese locali – conclude – chiediamo dunque un’azione immediata e congiunta affinché la transizione industriale del Polo di Siracusa non si traduca in un drammatico impoverimento del territorio, ma in un’opportunità di sviluppo per l’intera comunità.”




Zona industriale, Ninetta Siragusa (Uil Siracusa): “Basta con le parole, che si passi ai fatti”

“Abbiamo letto di gridi di allarme reiterati nel tempo e tardivi di circostanza e senza convinzione, di preoccupazioni timide e meno timide, di analisi macroeconomiche del contesto industriale ed energetico nazionale ed europeo, di disquisizioni filosofiche sul dilemma tra diritto al lavoro e salvaguardia dell’ambiente, di messaggi rassicuranti e fuorvianti che non hanno fatto altro che confondere i lavoratori e l’opinione pubblica, di difese di posizioni politiche e di parte, di iniziative di singoli ad affermare la propria superiorità intellettuale, di distinguo inopportuni e sterili, di accuse di terrorismo a chi da tempo denuncia una crisi silenziosa e subdola che sta erodendo ormai da anni il maggiore comparto produttivo del territorio. Parole scritte, parole dette, ma comunque solo parole”. A dirlo è Ninetta Siragusa (Uil Siracusa).
“I fatti sono che Sasol dichiara 65 esuberi e impianti fermi, che in Isab la golden power di fatto non è esercitata e che sta vivendo difficoltà finanziarie con annessi impianti fermi, che versalis ha condiviso un piano di investimenti di cui è necessario approfondire metodo e merito, una questione Ias abbandonata al proprio destino dal governo regionale e un indotto in grave sofferenza. Questi sono i fatti che rappresentano un quadro che di giorno in giorno può solo peggiorare se chi rappresenta questo territorio non fa sistema e dalle parole non passa all’azione, fatti disconnessi da tutte le parole scritte e pronunciate. – continua – Ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio, oltre quelli già persi. La Uil non ci sta e lo ha ribadito nell’ultima riunione interna insieme alle categorie dell’industria, direttamente coinvolte nella crisi, e a tutte le altre, consapevoli del fatto che le conseguenze della fine della storia industriale del nostro territorio non risparmierebbe nessun comparto. E’ necessario convogliare le energie del territorio in un’unica direzione, abbandonare colori e appartenenze per difendere insieme i lavoratori e il futuro dei nostri giovani. – conclude Siragusa – E’ necessario dare azione alle parole. E’ necessario che le azioni generino trasformazione dei fatti che oggi rappresentano l’abbandono della politica e delle imprese”.
Intanto, il presidente della IV Commissione Territorio Ambiente e Mobilità Giuseppe Carta ha presentato un’interpellanza parlamentare, per affrontare l’emergenza occupazionale e industriale del Polo di Siracusa, sollecitando l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente che coinvolga le industrie operanti nel Polo industriale, il governo nazionale, regionale e locale, nonché le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori.




Ex Albergo Scuola, bando per 20 alloggi popolari: domande entro venerdì 4 aprile 2025

E’ stata pubblicata sul sito dell’Iacp di Siracusa la domanda di partecipazione al bando speciale di concorso per la creazione della graduatoria inerente l’assegnazione in locazione a canone sostenibile di 20 alloggi presso l’ex Albergo Scuola in via Francesco Crispi a Siracusa. Si tratta di 10 abitazioni con una camera doppia e una superficie compresa tra 40 e 55 mq. Gli altri 10 alloggi invece hanno una camera doppia, una singola e una superficie compresa tra 60 e 70 mq.
I cittadini interessati dovranno presentare istanza su apposito modulo, distribuito presso gli uffici dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Siracusa. Tra i requisiti per la partecipazione figurano il reddito percepito non inferiore a 16.859,34 euro e non superiore a 44.475,00 euro. Il nucleo familiare può essere composto da un massimo di 4 persone. La scadenza prevista è per venerdì 04 aprile 2025.
Al seguente link si trova il bando e lo schema della domanda:
https://www.iacpsiracusa.it/amm-trasparente/bando-speciale-di-concorso-per-la-formazione-della-graduatoria-inerente-lassegnazione-in-locazione-a-canone-sostenibile-di-n-20-alloggi-nellimmobile-denominato-ex-albergo-scuola-in-via-france/




Ccr alla Mazzarona, Natura Sicula e Rifiuti Zero Siracusa: “Polemiche sterili e dannose”

“Riteniamo sterile e dannosa la polemica sulla localizzazione dei prossimi centri di raccolta dal momento che la città ne ha estremamente bisogno e che si tratta di una competenza tecnica, responsabilità degli uffici comunali e delle altre autorità competenti, come si addice a un servizio pubblico”. A dirlo sono Fabio Morreale, presidente di Natura Sicula ed Emma Schembari, presidente di Rifiuti Zero Siracusa.
“Non possiamo continuare a lamentarci per gli abbandoni dei rifiuti e per la Tari troppo alta, è necessario potenziare i servizi e l’impegno per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata. La percentuale è fissa a poco più del 50% e si registra una certa stanchezza da parte di tutti per il mancato raggiungimento dei risultati sperati. In questo momento la realizzazione di altri tre centri comunali di raccolta e di nove isole ecologiche “intelligenti”, come annunciato dall’amministrazione comunale, è un’occasione imperdibile per agevolare ulteriormente i cittadini a differenziare. Per non perdere il finanziamento i progetti devono realizzarli entro la fine del 2026, con l’obiettivo di ottenere un incremento significativo delle quote di RD e, contestualmente, una riduzione della produzione pro capite di rifiuti indifferenziati. – sottolineano – Per quanto scontato, si ritiene utile ribadire che i centri di raccolta non sono discariche ma spazi curati, vigilati, puliti e ordinati, in linea con i centri più moderni sorti in altre realtà, dotati di attrezzature all’avanguardia e perfettamente in grado di soddisfare le esigenze del contesto in cui sorge. Ciò che conta è che l’intervento si integri positivamente nell’ambito urbano sia dal punto di vista paesaggistico che della sicurezza, con la previsione di creare attorno delle barriere arboree per la riduzione dell’impatto estetico e acustico, di installare pannelli solari per l’autonomia energetica del centro, e un sistema di videosorveglianza in modo da individuare tempestivamente eventuali infrazioni e intrusioni. Una volta realizzato è indispensabile che il regolamento preveda precise prescrizioni per non arrecare disturbo ai residenti e fornisca anche informazioni e materiali utili ai cittadini per effettuare la raccolta differenziata semplificando i conferimenti”, concludo Morreale e Schembari.




Il paradosso: parcheggio Damone chiuso, le auto fuori in divieto di sosta

Cinque giorni fà, veniva “chiuso” il parcheggio di via Damone. La paradossale storia tra variazioni urbanistiche dimenticate, contestazioni improvvise e polemiche politiche conosce un nuovo paradossale capitolo. Ieri, domenica e con i negozi dell’area commerciale chiusi, c’era alla vicina palestra Akradina un’importante gara di basket. Inevitabilmente, il fascino dello sport ha attirato il pubblico delle grandi occasioni. E con il parcheggio Damone chiuso, dove hanno dovuto lasciare molti l’auto? In sosta vietata, a bordo strada, riducendo ad una sola corsia la strada.
Per fortuna, non è accaduto nulla di particolarmente fastidioso. Ma fà specie vedere un parcheggio chiuso e le auto fuori, in divieto di sosta. Un paradosso, appunto. E tale da sollevare un interrogativo: al netto dell’errore burocratico-urbanistico-amministrativo commesso, era davvero necessario arrivare alla chiusura del parcheggio per risolvere il caso?
Per cercare di venire a capo della situazione, l’ufficio legale del Comune di Siracusa sta studiando tutta la documentazione, nei minimi dettagli. Dovesse emergere qualche spiraglio di manovra, l’amministrazione potrebbe decidere di intervenire con un provvedimento urgente di riapertura. Bisognerà, però, ancora attendere per capire se e quanto ampio potrebbe eventualmente essere questo spiraglio.
Il tempo, in questa vicenda, non è una variabile indifferente: più ne passa con il parcheggio chiuso, maggiore diventa la sofferenza delle circa 80 attività commerciali della riqualificata zona Tisia/Pitia. Quell’area di sosta era, infatti, vitale per i negozi. E meno male che il Quintiliano ha messo a disposizione il proprio parcheggio (70 posti auto circa) altrimenti sarebbe stata notte fonda, negli anni della crisi più profonda del commercio di vicinato italiano.




I giorni senza parcheggio di via Tisia/Pitia. Confcommercio: “Serve un intervento immediato”

Passato il primo fine settimana con il parcheggio di via Damone chiuso, torna a fare sentire la sua voce Confcommercio. Il presidente Francesco Diana non nasconde i disagi che in pochi giorni si sono abbattuti sulle attività commerciali. “In via Tisia sono esasperati. Il calo di presenze di clienti, in giorni cruciali per la stagione dei saldi, è netto. E questo a riprova che il parcheggio è un asset fondamentale ed elemento di pubblica utilità imprescindibile”, ribadisce Diana.
Poi la chiamata alla responsabilità. “Come Confcommercio non possiamo che farci portavoce della richiesta di aiuto da parte dei commercianti che richiedono un intervento immediato”. Parole che indicano la necessità di fare presto a trovare una soluzione, qualora non fosse possibile per ora riaprire l’utile area di sosta.




Bus urbano per Tivoli, attivata la linea 126: cinque corse giornaliere e nove fermate

Da oggi è attiva la linea 126 Tivoli. Sono previste 5 corse giornaliere, due delle quali, in orario di entrata e di uscita, assicureranno il giro scolastico passando dai “villini”. Nove le fermate tra le quali anche il Centro commerciale Archimede.
“L’avvio della linea 126 Tivoli è il primo atto concreto del progetto ‘Patti di quartiere’ e segna l’inizio di un percorso condiviso tra Amministrazione e residenti, volto a rispondere concretamente alle esigenze del territorio”, dice il sindaco Francesco Italia.
Il Comitato “Residenti Contrade ATTivoli”, presieduto da Giovanni Polito, ha incontrato nelle settimane scorse il sindaco, Francesco Italia e l’assessore Enzo Pantano, nel corso di una partecipata riunione, convocata per fare il punto della situazione. La soluzione prospettata dall’amministrazione comunale è arrivata al termine di una serie di interlocuzioni, avviate a seguito di una raccolta firme lanciata la scorsa estate dal vice presidente del comitato, Davide Tarantello in rappresentanza delle circa 140 famiglie iscritte.
Altre novità sulla mobilità riguardano la modifica del percorso della linea 104 Santa Panagia, che passerà da via Necropoli Grotticelle con fermata vicino l’ingresso di Villa Reimann/Facoltà di Infermieristica. Modifica inoltre al percorso della linea 102 Akradina-Epipoli, con l’aggiunta della fermata per la scuola Giaraca in via Gela, possibile grazie alla rotatoria sperimentale realizzata la scorsa settimana con paletti e rete.




Job Day a Siracusa, presente anche Noi Albergatori: “Opportunità concreta per i giovani”

Noi albergatori Siracusa sarà presente al Primo Job Day Comunale, dedicato ai settori alberghiero e della ristorazione, in programma domani, martedì 4 febbraio, all’Urban Center di Siracusa. L’iniziativa, ideata dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e dall’assessore alle Politiche sociali, Marco Zappulla, rappresenta un’opportunità concreta per creare un network tra le principali realtà economiche e formative del territorio e favorire un dialogo diretto tra cittadini in cerca di occupazione e aziende. Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, sottolinea l’importanza di esserci “a un evento dove domanda e offerta nel settore alberghiero, ma non solo, si incontreranno per dare nuove e valide opportunità ai giovani. E questo in momento storico particolare, in cui sempre più ragazzi decidono di abbandonare il nostro territorio e sempre più imprese trovano difficoltà a reperire figure professionali qualificate”. Nel Job Day Comunale sono state coinvolte 27 aziende dei due settori ma anche agenzie specializzate nella ricerca e nella selezione del personale, le organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, oltre ai rappresentanti degli istituti tecnici superiori e degli enti di formazione professionale. Sviluppo Lavoro Italia si è anche preoccupata di stimare le opportunità di lavoro che si potranno presentare nel corso del Job Day: saranno circa 180, in grandissima parte full time.
Il presidente di Noi albergatori esporrà un’analisi approfondita del settore turistico ricettivo alberghiero ed extra alberghiero e dei segmenti che compongono l’offerta turistica siracusana. L’evento rappresenterà infatti anche l’occasione per illustrare i dati statistici a consuntivo sui flussi turistici sommati al 31 dicembre 2024, aggiornati dall’Osservatorio Turistico Regionale e dall’Istat. Sarà, infine, riportata la stima dei viaggiatori che soggiorneranno a Siracusa nei prossimi tre anni.
“Tutto ciò con l’obiettivo – spiega Giuseppe Rosano – di rendere la nostra accoglienza e l’esperienza in città dei turisti sempre più impeccabili e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in un momento in cui il turismo è divenuto elemento vitale per l’intera economia cittadina. Pertanto, se non vogliamo rassegnarci all’emorragia di giovani e se non vogliamo tornare a occuparli nella zona industriale, ormai in declino, occorre affrontare la tematica in maniera sinergica ed efficace, come questo Primo Job Day Comunale si propone di fare. Solo così – conclude il presidente di Noi albergatori Siracusa – potremo produrre benessere economico e accrescere nuovi posti di lavoro, soprattutto giovanile, evitando di lasciare la nostra città in mano a gente anziana e a persone rassegnate”.




Giovani nel buio, la psicologa: “Hanno perso la speranza, basta genitori spazzaneve”

“I nostri ragazzi hanno bisogno di adulti che non li giudichino, di una scuola che ne comprenda i bisogni, a prescindere dal rendimento, di genitori che non li privino dell’esperienza dell’errore e che, al contrario, la valorizzino”.
La psicologa Veronica Castro, Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Melilli fornisce una lettura lucida di un fenomeno allarmante, di cui gli adolescenti sono sempre più spesso vittime, alle prese con un buio dentro che li spinge sempre più spesso a chiudersi in sé, a desiderare la morte e purtroppo anche a ricercarla.
Il caso del quattordicenne di Lentini, che si è tolto la vita due giorni fa, lascia sgomenti e riapre una serie di interrogativi. Un ragazzo solare e allegro, con un percorso scolastico regolare, nessun problema particolare. Eppure ha compiuto un gesto estremo, quello da cui non si torna indietro e la Procura dei Minori ha aperto un fascicolo, mentre gli agenti del commissariato di Lentini scandagliano le sue ultime ore.
Ogni storia fa caso a sé ma c’è sicuramente da riavviare, per non abbandonarlo, un ragionamento da fare insieme, come comunità,e un percorso che possa arginare una vera e propria emergenza.
La psicologa Castro parte da una premessa.
“Seguo in studio parecchi adolescenti- racconta- e la maggior parte di loro, alla domanda secca: hai mai pensato al suicidio? Risponde di si. Alto anche il numero di chi tenta di togliersi la vita. Che l’adolescenza sia un periodo particolarmente delicato è cosa nota ma ci sono delle dinamiche che, in questo momento storico, acuiscono una serie di aspetti che alcuni decenni fa venivano gestiti in maniera differente”. Gli adolescenti vivono un passaggio psicologico delicatissimo. “Non sono bambini e non sono adulti- ricorda Castro- Vivono i loro cambiamenti fisici, a volte non accettando il loro corpo e sono alle prese con importanti cambiamenti ,che rappresentano la costruzione della loro identità sociale. Si confrontano con i pari, avvertono spesso un sovraccarico scolastico, che toglie tempo alla loro vita personale, agli amici, allo sport. Li carica di ansia e di peso delle aspettative”. Ma la parte che maggiormente preoccupa è forse quella che la Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza descrive dopo. “I nostri ragazzi stanno perdendo la speranza – spiega- Non credono di poter cambiare in meglio la loro vita e per questo pensano alla soluzione estrema o addirittura la attuano. Gli adulti di riferimento non sono adeguati. Noi genitori siamo impreparati a sostenere i nostri figli. Non sappiamo reggere le loro emozioni negative. Siamo “genitori spazzaneve”, che risolvono i problemi dei figli per non vederli in difficoltà”. Un danno incredibile quello che gli adulti arrecano ai ragazzi. “Proteggendoli troppo- argomenta la psicologa Castro- non stiamo insegnando loro a risolvere i problemi. Non stiamo consentendo loro di vedersi a contatto con quello che è negativo. Ecco perché non riescono ad affrontare nemmeno una difficoltà minima”. A questo va aggiunto il ruolo dei social. “Portano i ragazzi nel buio- continua Castro- perché mostrano tutto quello che è apparenza. Danno ai giovanissimi l’impressione che la perfezione sia essenziale: il corpo, il divertimento, le foto di serate fantastiche, che magari, nella realtà, vivono con lo smartphone in mano, con il solo obiettivo, appunto, di fotografare o filmare la vita che a loro avviso dovrebbe essere per risultare vincenti”.
Anche la scuola dovrebbe, secondo la professionista, assumere un ruolo nuovo rispetto ai ragazzi. “Gli adolescenti vorrebbero essere ascoltati, accolti dai docenti- spiega – e invece vedono in primo piano la didattica, la richiesta di un rendimento consono. Gli insegnanti non vanno biasimati per questo, è chiaro, ma occorre preparare la comunità scolastica, come la famiglia, ad un contesto che torni ad essere un riferimento per i nostri ragazzi. Non li sappiamo ascoltare. I ragazzi si sentono costantemente giudicati dagli adulti e questo li mette spesso in una condizione di negatività, di pessimismo, di rinuncia. Urgente avviare iniziative vere di sensibilizzazione, anche a partire dalle scuole, ma non solo. Gli adolescenti hanno urgente bisogno di trovare luoghi e tempi riservati al confronto, fra loro e con personale esperto. Che sia la scuola, un campo da calcio, un pigiama party, si deve dare ai giovani la possibilità di costruirsi con maggiore serenità un futuro da adulti. Devono poter trovare le sedi giuste e le persone giuste con cui parlare di argomenti importanti: l’adolescenza, la sessualità, le droghe e , senza timore, lo stesso suicidio. Al contempo, gli adulti vanno educati alla genitorialità. Tutto questo non può prescindere da un uso corretto dei social, che non vuol dire togliere lo smartphone ai ragazzi ma accompagnarli a vederli per quello che sono”. A Veronica Castro sta molto a cuore il tema dell’errore. “Smettiamola di risolvere i problemi dei nostri ragazzi, lasciamo che trovino gli strumenti per farlo. I ragazzi non accettano l’idea di sbagliare ed invece devono farlo, vivendo l’errore come una risorsa che permette loro di migliorare. Siamo noi ad averli convinti che l’errore sia un problema e dobbiamo cambiare questo paradigma: se non si commette l’errore, si rimane fermi, privi della leva per andare più in alto. Si faccia vivere ai ragazzi l’errore per quello che può essere: un meraviglioso trampolino di lancio. Dobbiamo esserci sempre, accanto a loro, non al posto loro”.