Siracusa. Acqua, "Improrogabile l'approvazione del Ddl sulla gestione pubblica". L'appello di Vinciullo e Cirone Di Marco

“Le dimissioni di Ferdinando Buceti da Commissario dell’Ato Idrico di Siracusa rendono ancora più urgente l’approvazione del disegno di legge sul servizio idrico integrato”. A sottolineare le difficoltà legate alla gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa per i Comuni che a suo tempo hanno consegnato gli impianti a Sai 8, oggi gestita dalla curatela fallimentare, sono i deputati regionali Marika Cirone Di Marco e Vincenzo Vinciullo. “La situazione , già complessa- spiegano i due parlamentari dell’Ars- è adesso ulteriormente difficile da gestire. Il Ddl non ancora approdato in aula prevede l’equiparazione dei Comuni consegnatari a quelli non consegnatari in termini di ripubblicizzazione dell’acqua e la tutela del posto di lavoro dei dipendenti ex Sai 8. Queste caratteristiche, unite al finanziamento dello start up per le amministrazioni sottoposte alla curatela fallimentare inserito nella Finanziaria bis di prossima approvazione-aggiungono Vinciullo e Cirone Di Marco- possono rappresentare la concretizzazione di una soluzione transitoria non più rinviabile”.




Siracusa. Di Lorenzo presidente della Quinta Commissione, Minimo si è dimesso

Elio Di Lorenzo è il nuovo presidente della Quinta Commissione Consiliare. Ufficiali le dimissioni di Fortunato Minimo che lascia, quindi, la guida della Commissione che si occupa di Contenzioso, Personale e Patrimonio. Tutto come anticipato diverse settimane fa da SiracusaOggi. Di Lorenzo non era però componente della Quinta Commissione e quindi per poter diventarne il presidente ha dovuto prima “cambiare” posto con Luciano Aloschi che lo sostituisce nella terza. Hanno votato per la presidenza tutti i componenti della Quinta Commissione: Antonio Moscuzza, Enrico Lo Curzio, Gaetano Malignaggi, Cosimo Burti,  Gianluca Romeo, Simona Princiotta, e Massimo Milazzo. Lo Curzio, intanto, pare aver annunciato la sua volontà di dimettersi e di non essere incluso in nessun altra Commissione, operazione però non consentita dai regolamenti.




Siracusa. Vuole tornare con l'ex e la minaccia con delle bottiglie, poi impugna spranga e coltello

Avrebbe voluto ricucire i rapporti con l’ex convivente, così ieri sera l’ha raggiunta in casa, accompagnato da un amico. L’intenzione sarebbe stata quella di parlare per riappacificarsi. La donna, però, non ne voleva proprio sapere di riallacciare la relazione con l’uomo. Un rifiuto che Pietro Planeta, 65 anni, già noto alle forze dell’ordine, non avrebbe accettato. A quel punto, l’uomo avrebbe cominciato a minacciarla, arrivando a impugnare alcune bottiglie di vetro, scagliandole fuori dalla finestra dell’abitazione con l’intento di spaventare la donna. L’ex compagna avebbe avuto la lucidità di chiedergli di uscire un attimo da casa. A quel punto avrebbe chiuso il portone di casa, impedendo all’ex convivente di rientrare. Planeta, in preda all’ira, avrebbe impugnato una spranga di ferro ed un coltello, tentando di accedere all’appartamento. Sul posto, i carabinieri. Nemmeno l’arrivo dei militari lo avrebbe convinto a desistere dal suo intento. Il sessantacinquenne avrebbe opposto resistenza ai carabinieri, spintonandoli per allontanarli. E’ stato bloccato e arrestato. Gli sono stati concessi i domiciliari.




Siracusa. La rotonda di via Piave "mette in difficoltà i commercianti della zona"

Quartiere Santa Lucia, zona della Borgata. La rotonda spartitraffico alla fine di via Piave, angolo via Cuma, non piace ai commercianti. E portavoce del loro disagio si fa il presidente della circoscrizione, Fabio Rotondo.  “Vedere i negozianti in difficoltà – dice Rotondo – non mi rende sereno. Il momento legato alla crisi è già abbastanza duro di suo e aggiungere ulteriori problemi alla zona con divieti e cambiamenti non è una cosa corretta. Molte attività, infatti, hanno preferito chiudere la saracinesca piuttosto che dissanguarsi economicamente”.




Siracusa. La rotonda di via Piave "mette in difficoltà i commercianti della zona"

Quartiere Santa Lucia, zona della Borgata. La rotonda spartitraffico alla fine di via Piave, angolo via Cuma, non piace ai commercianti. E portavoce del loro disagio si fa il presidente della circoscrizione, Fabio Rotondo.  “Vedere i negozianti in difficoltà – dice Rotondo – non mi rende sereno. Il momento legato alla crisi è già abbastanza duro di suo e aggiungere ulteriori problemi alla zona con divieti e cambiamenti non è una cosa corretta. Molte attività, infatti, hanno preferito chiudere la saracinesca piuttosto che dissanguarsi economicamente”.




Siracusa. Combinazione mortale per Paolo Garofalo. Si apre il dibattito sulla sicurezza delle strade

L’incidente in cui ha perso la vita Paolo Garofalo riporta d’attualità la questione della sicurezza sulle strade di Siracusa. Buche, avvallamenti e spesso del pietrisco presente sull’asfalto trasformano sfortunate coincidenze in una tragedia. Come pare essere avvenuto nel caso del 41enne. Secondo alcune testimonianze, era alla guida del suo scooter 125 su via Grottasanta quando avrebbe tentato di superare sulla destra l’auto che lo precedeva, una manovra come tante per i motociclisti che così si barcamenano nel traffico cittadino. Una sterzata non troppo decisa, pare senza nessun impatto con quell’auto, ma che avrebbe portato le ruote sullo scooter su una lingua di sassi presenti sulla strada. Una combinazione che avrebbe fatto perdere all’uomo il controllo della moto, ormai senza aderenza sull’asfalto, fino alla violenta scivolata contro un muretto poco distante. Un impatto terribile, che non ha lasciato scampo a Paolo Garofalo.
Difficile ipotizzare cosa sarebbe successo senza quel pietrisco e senza quel muretto. Ma una profonda analisi sulla sicurezza delle strade siracusane diventa oggi necessaria.




Accessi chiusi al mare, una task force per liberarli

Torna alta l’attenzione sugli accessi al mare chiusi abusivamente. Un tema intorno al quale, negli anni, si sono sviluppate  aspre polemiche. Rimangono numerosi, infatti, nonostante le campagne di sensibilizzazione e le fasi in cui si è proceduto per vie più “incisive”,  gli sbocchi “sbarrati” abusivamente e che dovrebbero, invece, essere garantiti alla libera fruizione. L’assessorato all’Urbanistica, retto da Paolo Giansiracusa ha deciso di intervenire su questo versante, assumendosi un preciso impegno.  A questo scopo, è stata istituita un’apposita task force. Personale dell’ufficio di Vigilanza Urbanistica, della Circoscrizione Santa Lucia e dell’ufficio  del Decoro Urbano sta passando al setaccio la città, con particolare riferimento alla zona della Borgata,  per censire tutti gli accessi al mare negati e invitare i responsabili di chiusure non autorizzate a rimuovere gli ostacoli per consentire l’accesso al mare a tutti i cittadini, come previsto dalla legge. “Stop”, quindi, a muri, cancelletti, sbarre e a qualsiasi altro elemento che impedisca il flusso pedonale. “La nostra città- spiega Giansiracusa- ha caratteristiche tali da permettere ai siracusani e ai visitatori di godere del nostro mare anche in piena città. Penso a zone come via Riva Dionisio il Grande, ma non soltanto. Eppure, purtroppo, quelle aree sono spesso inaccessibili perché qualcuno, arbitrariamente, ha deciso di appropriarsi di quegli scorci, usufruendone personalmente e in maniera esclusiva. Inviteremo i cittadini che hanno sbagliato a correre subito ai ripari. Nel caso in cui non dovessero esserci i riscontri spontanei richiesti,- avverte l’assessore all’Urbanistica – procederemo con le previste sanzioni e le eventuali conseguenze legali”.
 




Siracusa. Cittadella, bocciate le tribune prefabbricate. Porte chiuse sino alla fine della stagione

La Commissione per i pubblici spettacoli ha effettuato un sopralluogo alla piscina Caldarella della Cittadella dello Sport.Verificate le condizioni  delle due tribune prefabbricate che sono state montate dopo il crollo avvenuto negli spogliatoi e la chiusura al pubblico. E purtroppo per gli sportivi siracusani, è stato deciso che quelle strutture non possono ospitare spettatori. La stagione per le squadre impegnate in vari campionati si chiude quindi a porte chiuse. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza, tra vie di accesso e vie di fuga ma soprattutto a causa dell’eccessiva vicinanza degli spalti “provvisori” alla zona riservata agli atleti.
In un primo momento si era diffusa la notizia che la stessa Cittadella fosse a rischio chiusura per la rilevata mancanza di requisiti, specie in materia antincendio. I Vigili del Fuoco, che con loro rappresentanti fanno parte della Commissione, hanno però smentito una simile ricostruzione anche se alcune fonti parlano di una mattinata “agitata” negli uffici comunali.
Rimane comunque una pagina triste per l’impianto sportivo, ormai attorcigliato in una crisi che non conosce soluzione. “E’ uno dei pochi impianti di proprietà del Comune. Che peccato, basterebbero dieci, quindicimila euro l’anno per garantirne la funzionalità e il decoro. Ma non è un tema che sembra interessare”, attacca la consigliera Simona Princiotta che nei giorni scorsi ha presentato una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale per una seduta dedicata proprio all’impianto voluto da Concetto Lo Bello. “Per via Lentini alcuni miei colleghi si sono subito mobilitati. Per la Cittadella, invece, i capigruppo non si sono neanche riuniti per fissare la seduta. Eppure dovrebbe essere più importante come tema, detto con rispetto per i residenti della strada alle spalle di Scala Greca”, insiste la Princiotta. “Vorrei però che nel frattempo qualcuno mi spiegasse se risponde o meno al vero l’informazione secondo cui il gestore dell’impianto non avrebbe ancora pagato al Comune la quota pattuita. Se così fosse, mi chiedo perchè Palazzo Vermexio debba rimanere a bocca asciutta, rischiando di perdere il canone visto che siamo agli sgoccioli di una curiosa gestione assegnata solo per dieci mesi. Li vogliamo incassare o no questi soldi?”.




Siracusa. Multe in Ortigia, i consiglieri di quartiere: "Gambuzza dimettiti". L'assessore: "Memoria corta"

Una nota “infuocata”, con cui cinque consiglieri della circoscrizione Ortigia, fra cui il presidente, Salvo Scarso, arrivano a chiedere la revoca della delega alla Viabilità all’assessore Silvana Gambuzza. E’  indirizzata al sindaco, Giancarlo Garozzo e motivata dal presunto malcontento dei residenti del centro storico per alcune decisioni adottate dall’assessorato . I provvedimenti “non graditi” sono tre: l’abolizione del doppio senso di marcia in via Trieste, “che ha provocato parecchi disagi ai residenti”, l’istituzione di una fermata bus al centro di piazza delle Poste, “che crea difficoltà agli automobilisti e ai  passeggeri dei bus, costretti spesso ad utilizzare i dissuasori posti ai margini della strada come fossero sedili, visto che non ci sono alternative”. Indice puntato contro l’assessorato alla Viabilità, inoltre, per la decisione di istituire il divieto di sosta in piazza San Giuseppe, “che fa venire meno 40 posti auto per i residenti e tartassa i cittadini, con multe che fioccano da giorni”. Scarso, insieme a Salvatore Gibilisco, Francesco Iacono, Emanuele Miceli e Raffaele Grienti chiedono l’intervento del sindaco, affinché il Comune dia risposte alle esigenze dei residenti di Ortigia.
A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore Silvana Gambuzza. “E’ una richiesta di dimissioni priva di fondamento e che ha solo motivazioni politiche. Il presidente Scarso ha memoria corta: il 20 marzo era con me, con il comandante della Polizia municipale e con altri due funzionari del Comune a un sopralluogo in piazza San Giuseppe, al termine del quale concordò sulla necessità di regolamentare la sosta attorno alla chiesa. Le ragioni sono due: il codice della strada proibisce la sosta davanti ai sagrati; inoltre ci sono motivi di sicurezza, dovuti alle cattive condizioni della chiesa, dalla quale si staccano porzioni di intonaco. Qualche giorno dopo, il presidente Scarso, a margine di un incontro col consiglio di circoscrizione, mi chiese di non modificare la sosta ma le condizioni rispetto al sopralluogo non sono cambiate. La questione – prosegue l’assessore Gambuzza – non è comunque chiusa, perché l’obiettivo dell’Amministrazione è di aumentare in Ortigia il numero degli stalli gialli così da favorire i residenti”.
L’assessore Gambuzza risponde anche alle altre due questioni sollevate dal presidente e dai consiglieri. “L’abolizione del doppio senso in via Trieste – spiega – è stata imposta dalla necessità di realizzare una corsia preferenziale per i bus, cosa che avrebbe comportato l’eliminazione degli stalli per la sosta. Abbiamo preferito evitare questa soluzione, che avrebbe danneggiato i residenti e gli automobilisti, e istituire il senso unico. Quanto alla fermata dei bus in piazza delle Poste – conclude l’assessore Gambuzza – si tratta di una soluzione provvisoria legata alla riqualificazione di tutta l’area e dettata dall’impossibilità per i mezzi pubblici di far salire i passeggeri in riva Nazario Sauro. Presto attrezzeremo la fermata con una pensilina e una panchina”.




Siracusa. Multe in Ortigia, i consiglieri di quartiere: "Gambuzza dimettiti". L'assessore: "Memoria corta"

Una nota “infuocata”, con cui cinque consiglieri della circoscrizione Ortigia, fra cui il presidente, Salvo Scarso, arrivano a chiedere la revoca della delega alla Viabilità all’assessore Silvana Gambuzza. E’  indirizzata al sindaco, Giancarlo Garozzo e motivata dal presunto malcontento dei residenti del centro storico per alcune decisioni adottate dall’assessorato . I provvedimenti “non graditi” sono tre: l’abolizione del doppio senso di marcia in via Trieste, “che ha provocato parecchi disagi ai residenti”, l’istituzione di una fermata bus al centro di piazza delle Poste, “che crea difficoltà agli automobilisti e ai  passeggeri dei bus, costretti spesso ad utilizzare i dissuasori posti ai margini della strada come fossero sedili, visto che non ci sono alternative”. Indice puntato contro l’assessorato alla Viabilità, inoltre, per la decisione di istituire il divieto di sosta in piazza San Giuseppe, “che fa venire meno 40 posti auto per i residenti e tartassa i cittadini, con multe che fioccano da giorni”. Scarso, insieme a Salvatore Gibilisco, Francesco Iacono, Emanuele Miceli e Raffaele Grienti chiedono l’intervento del sindaco, affinché il Comune dia risposte alle esigenze dei residenti di Ortigia.
A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore Silvana Gambuzza. “E’ una richiesta di dimissioni priva di fondamento e che ha solo motivazioni politiche. Il presidente Scarso ha memoria corta: il 20 marzo era con me, con il comandante della Polizia municipale e con altri due funzionari del Comune a un sopralluogo in piazza San Giuseppe, al termine del quale concordò sulla necessità di regolamentare la sosta attorno alla chiesa. Le ragioni sono due: il codice della strada proibisce la sosta davanti ai sagrati; inoltre ci sono motivi di sicurezza, dovuti alle cattive condizioni della chiesa, dalla quale si staccano porzioni di intonaco. Qualche giorno dopo, il presidente Scarso, a margine di un incontro col consiglio di circoscrizione, mi chiese di non modificare la sosta ma le condizioni rispetto al sopralluogo non sono cambiate. La questione – prosegue l’assessore Gambuzza – non è comunque chiusa, perché l’obiettivo dell’Amministrazione è di aumentare in Ortigia il numero degli stalli gialli così da favorire i residenti”.
L’assessore Gambuzza risponde anche alle altre due questioni sollevate dal presidente e dai consiglieri. “L’abolizione del doppio senso in via Trieste – spiega – è stata imposta dalla necessità di realizzare una corsia preferenziale per i bus, cosa che avrebbe comportato l’eliminazione degli stalli per la sosta. Abbiamo preferito evitare questa soluzione, che avrebbe danneggiato i residenti e gli automobilisti, e istituire il senso unico. Quanto alla fermata dei bus in piazza delle Poste – conclude l’assessore Gambuzza – si tratta di una soluzione provvisoria legata alla riqualificazione di tutta l’area e dettata dall’impossibilità per i mezzi pubblici di far salire i passeggeri in riva Nazario Sauro. Presto attrezzeremo la fermata con una pensilina e una panchina”.