Siracusa. Gli onorevoli non convincono i dipendenti ex Provincia. "Forti perplessità"

Ci hanno pensato su qualche giorno, il tempo di confrontarsi con la stragrande maggioranza dei dipendenti della ormai ex Provincia Regionale di Siracusa. Alla fine il giudizio dei rappresentanti sindacali unitari è netto. “L’incontro con i deputati reigonali dello scorso lunedì non è stato soddisfacente”.  A spiegare cosa sarà dei Liberi Consorzi prossimi venturi e dei dipendenti ci hanno provato gli onorevoli Bandiera, Cirone Di Marco, Marziano, Vinciullo e Zito. Le risposte che hanno fornito non hanno, però, soddisfatto la platea che si aspettava, invece, delucidazioni in merito alle numerose ambiguità contenute nella legge. “Non si è capito come si intende procedere e con quali finanziamenti sulla questione della pianta organica dei nuovi Enti e dei Comuni”,  si legge nella nota dei sindacati. “Non è stato toccato l’argomento relativo al rapporto tra funzioni e personale”. Forti rimangono le  perplessità sul futuro, legato ai Comuni che si consorzieranno e alla grave situazione economica in cui versano le casse di diversi municipi. Disappunto anche per la vicenda relativa alla mancata nomina del Commissario straordinario. “I nostri rappresentanti parlamentari non hanno saputo dare indicazioni precise. La mancanza di una guida politica – conclude la RSU dell’ex Provincia – ha paralizzato totalmente l’attività dell’Ente, interrompendo importanti servizi resi alla collettività”.




Siracusa. Uno studente della facoltà di Architettura scopre un tesoro in casa

Un giovane studente iscritto alla facoltà di architettura di Siracusa ha permesso di ritrovare due preziosi dipinti rubati anni addietro dalla casa di una ricca signora londinese. Si tratta di due oli su tela. Una natura morta a firma di Paul Gauguin del 1869 e una fanciulla seduta in giardino di Perre Bonnard. In tutti questi anni, trentanove per l’esattezza, l’appassionato studente siracusano li ha avuti sotto il naso: erano infatti appesi nella cucina di casa. Il papà, emigrato a Torino per lavoro, li aveva notati nel 1975 nel Dopolavoro delle Ferrovie e acquistati all’asta come oggetti non reclamati per 45 mila lire. Oggi si scopre che sono due pezzi da museo con valutazioni stellari, si parla di milioni di euro.  Sono conservati nel caveau dei Carabinieri, tutela patrimonio culturale. Ma lo studente della facoltà siracusana di Architettura potrà tenerli dimostrando che sono stati comprati in buona fede.
La storia e l’incredibile ritrovamento sono stati raccontati oggi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dal generale di Brigata Mariano Mossa, comandante dei carabinieri della tutela patrimonio culturale.  Erano stati rubati nei primi anni settanta dalla casa di una facoltosa signora londinese che li aveva comprati alla galleria Sotheby’s. Come siano finiti fra gli oggetti smarriti del dopolavoro ferroviario di Torino resta un mistero.




Siracusa. Prostitute in pieno giorno, scattano i controlli delle Volanti con la Scientifica

E’ il mestiere più antico del mondo, da sempre tollerato nelle sue forme “moderate”. Ma quando anche la prostituzione si fa “intraprendente”, pronto è l’intervento delle forze dell’ordine. Quell’attività che prima era consegnata al buio della notte e delle strade periferiche si fa sin troppo esplicita, con donne e ragazze che si vendono alla luce del sole anche lungo vie principali. E così, dopo diverse segnalazioni giunte al centralino della Questura di Siracusa, l’ufficio Volanti ha messo in piedi un’operazione di controllo e contrasto. Anche questa mattina gli agenti hanno tenuto sotto controllo aree sensibili, come quella del circuito, la Fonte Ciane, via Columba e molte altre. Un vero e proprio servizio antiprostituzione in orario antimeridiano per evitare che il fenomeno possa dilagare come in altre province. In campo, con gli uomini delle Volanti, anche il furgone dell Scientifica (per fotosegnalazioni ed eventuali appostamenti video, ndr) e l’ufficio immigrazione.
Diversi i fermi già operati. Giovani e giovanissimi che provengono dall’Est europeo e da alcuni paesi del Centro Africa. Non eccessivamente svestite, si offrivano allo sguardo e ai desideri di potenziali clienti siracusani. I provvedimenti di cui potrebbero essere destinatarie sono varii: dal cosiddetto foglio di via dal siracusano, all’espulsione dal territorio italiano. La discriminante del paese di nascita e provenienza incide, perchè ne determina anche lo status e quindi la posizione “giudirica” in Italia, compresa una sorta d’impunità.




Siracusa. Anche siracusani nelle grotte di Balza Acradina? Italiani in Movimento: "Lì regna un degrado assoluto"

C’è una città “invisibile” tra le rocce di Balza Acradina. Tre aree, probabilmente altrettante piccole comunità, gruppi di persone che non hanno alternative abitative e che nelle grotte che fino a qualche anno fa ospitavano, nel periodo natalizio, il presepe vivente, vivono davvero, non è difficile immaginare tra quanti disagi. Eppure, negli ultimi tempi, quella che sembrava la soluzione estrema di pochi rappresenta una realtà condivisa da diversi nuclei di persone, a testimonianza di un crescente disagio sociale, con casi e dinamiche diversi fra loro, ma con un minimo comune denominatore, l’esigenza di un tetto sotto cui dormire. Domenica scorsa, l’associazione “Italiani in Movimento” ha organizzato, come preannunciato con ampio anticipo, una “Giornata per l’Ambiente” scegliendo come luogo da ripulire proprio balza Acradina. Non era un mistero che alcune grotte fossero abitate e SiracusaOggi  ha realizzato un ampio reportage in proposito (leggi qui), mostrando lo stato in cui versa una delle aree simbolo del capoluogo, che ospitò la visita di papa Giovanni Paolo II in occasione della consacrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime. I volontari di “Italiani in movimento”, però, non si aspettavano di ritrovarsi di fronte ad una sorta di “città parallela” e di incontrare persone che hanno raccontato le loro difficoltà, la loro sofferenza, la mancanza di alternative. “Quella a cui avevamo pensato- racconta Giuseppe Giganti, che guida l’associazione – era una giornata ecologica. Volevamo ripulire una zona così importante, ma così poco attenzionata del capoluogo. Ci siamo trovati, invece, di fronte persone che vivono in un profondo degrado, in condizioni igienico-sanitarie che definire allarmanti è un eufemismo. Che nel 2014 si possa ancora vivere in quello stato- prosegue Giganti- è allucinante”. L’idea che gli organizzatori della giornata per l’ambiente si sono fatti è che balza Akradina sia suddivisa in tre zone. “Ci è sembrato di capire -continua Giganti – che una parte è abitata da rumeni, mentre in un altro lato della balza vivono dei nord-africani. La possibilità a cui non pensavamo affatto è quella che ci sia anche una “fetta” abitata, molto probabilmente, da italiani, magari nostri concittadini”. L’esponente di “Italiani in Movimento”  non spiega altrimenti l’esistenza di oggetti, in alcune grotte, che sono tipici del modo di vivere italiano. “Dal tipo di stoviglie, agli oggetti della vita quotidiana, con elementi di usanze locali- prosegue Giganti- e perfino oggetti che lasciano ipotizzare che in quelle famiglie ci possano essere anche dei bambini”. L’esponente di “Italiani in Movimento” racconta di avere incontrato alcuni degli “ospiti” di balza Akradina. “Alcuni cittadini romeni ci hanno raccontato, con le lacrime agli occhi, la difficile vita che sono costretti a condurre. Ci hanno chiesto aiuto, come hanno detto di avere già fatto in passato, rivolgendosi ad alcune istituzioni, senza esito. Quando siamo arrivati nei pressi delle abitazioni di fortuna di alcuni ragazzi africani, abbiamo notato una certa reticenza iniziale, la preoccupazione che fossimo lì per danneggiarli. Non era così, ovviamente ed è stato subito chiarito. Anche loro ci hanno detto di sperare in una casa dignitosa”. Giganti lancia un appello agli enti che, in un modo o nell’altro, hanno competenza in materia, “perché quelle persone non devono essere lasciate sole, ma anche perché balza Acradina deve ritrovare il decoro perduto”.




Siracusa. Anche siracusani nelle grotte di Balza Acradina? Italiani in Movimento: "Lì regna un degrado assoluto"

C’è una città “invisibile” tra le rocce di Balza Acradina. Tre aree, probabilmente altrettante piccole comunità, gruppi di persone che non hanno alternative abitative e che nelle grotte che fino a qualche anno fa ospitavano, nel periodo natalizio, il presepe vivente, vivono davvero, non è difficile immaginare tra quanti disagi. Eppure, negli ultimi tempi, quella che sembrava la soluzione estrema di pochi rappresenta una realtà condivisa da diversi nuclei di persone, a testimonianza di un crescente disagio sociale, con casi e dinamiche diversi fra loro, ma con un minimo comune denominatore, l’esigenza di un tetto sotto cui dormire. Domenica scorsa, l’associazione “Italiani in Movimento” ha organizzato, come preannunciato con ampio anticipo, una “Giornata per l’Ambiente” scegliendo come luogo da ripulire proprio balza Acradina. Non era un mistero che alcune grotte fossero abitate e SiracusaOggi  ha realizzato un ampio reportage in proposito (leggi qui), mostrando lo stato in cui versa una delle aree simbolo del capoluogo, che ospitò la visita di papa Giovanni Paolo II in occasione della consacrazione del Santuario della Madonna delle Lacrime. I volontari di “Italiani in movimento”, però, non si aspettavano di ritrovarsi di fronte ad una sorta di “città parallela” e di incontrare persone che hanno raccontato le loro difficoltà, la loro sofferenza, la mancanza di alternative. “Quella a cui avevamo pensato- racconta Giuseppe Giganti, che guida l’associazione – era una giornata ecologica. Volevamo ripulire una zona così importante, ma così poco attenzionata del capoluogo. Ci siamo trovati, invece, di fronte persone che vivono in un profondo degrado, in condizioni igienico-sanitarie che definire allarmanti è un eufemismo. Che nel 2014 si possa ancora vivere in quello stato- prosegue Giganti- è allucinante”. L’idea che gli organizzatori della giornata per l’ambiente si sono fatti è che balza Akradina sia suddivisa in tre zone. “Ci è sembrato di capire -continua Giganti – che una parte è abitata da rumeni, mentre in un altro lato della balza vivono dei nord-africani. La possibilità a cui non pensavamo affatto è quella che ci sia anche una “fetta” abitata, molto probabilmente, da italiani, magari nostri concittadini”. L’esponente di “Italiani in Movimento”  non spiega altrimenti l’esistenza di oggetti, in alcune grotte, che sono tipici del modo di vivere italiano. “Dal tipo di stoviglie, agli oggetti della vita quotidiana, con elementi di usanze locali- prosegue Giganti- e perfino oggetti che lasciano ipotizzare che in quelle famiglie ci possano essere anche dei bambini”. L’esponente di “Italiani in Movimento” racconta di avere incontrato alcuni degli “ospiti” di balza Akradina. “Alcuni cittadini romeni ci hanno raccontato, con le lacrime agli occhi, la difficile vita che sono costretti a condurre. Ci hanno chiesto aiuto, come hanno detto di avere già fatto in passato, rivolgendosi ad alcune istituzioni, senza esito. Quando siamo arrivati nei pressi delle abitazioni di fortuna di alcuni ragazzi africani, abbiamo notato una certa reticenza iniziale, la preoccupazione che fossimo lì per danneggiarli. Non era così, ovviamente ed è stato subito chiarito. Anche loro ci hanno detto di sperare in una casa dignitosa”. Giganti lancia un appello agli enti che, in un modo o nell’altro, hanno competenza in materia, “perché quelle persone non devono essere lasciate sole, ma anche perché balza Acradina deve ritrovare il decoro perduto”.




Siracusa. Turisti al parco archeologico, l'assessore Sgarlata fa da guida

Guida d’eccezione per un gruppo di giornalisti e tour organizer tedeschi. Sono arrivati a Siracusa  da Stoccarda, Vienna e Dusseldorf. E a spiegare loro le bellezze del parco archeologico della Neapolis è stata l’assessore regionale ai beni culturali Mariarita Sgarlata che ha rispolverato la sua natura da archeologa. Muniti di taccuino, registratore e macchina fotografica  il gruppo ha seguito con interesse la passeggiata fra le “pietre” più antiche di Siracusa. L’assessore Sgarlata  ha inoltre anticipato loro gli interventi di tutela e valorizzazione di cui a breve sarà oggetto il parco, per il quale sono stati stanziati  circa 11 milioni di euro di fondi europei.
Nell’ambito del progetto “Smart Cities” verranno poi installati in prossimità di alcuni monumenti dei dispositivi che consentiranno ai visitatori di osservare come erano in origine, grazie a ricostruzioni virtuali e realtà aumentate. Il tour, che si è concluso nell’isola di Ortigia, ha visto anche la partecipazione di Mario Bevacqua, presidente Ufta; Marco Montini, direttore generale dell’Enit Frankfurt Area Direction; Giovanni Antonin, direttore generale dell’Alitalia-Germania.




Un po' di Siracusa nella prima sede italiana di Facebook. Cristiana Cutrona tra i progettisti

Una siracusana d’adozione nel team di progettisti della prima sede italiana di Facebook. Un prestigioso incarico quello conferito a Cristiana Cutrona, milanese cresciuta a Siracusa, ex studentessa del liceo classico “Gargallo”.  L’idea della  squadra di architetti di cui fa parte  è stata scelta dal colosso di Mark Zuckerberg , che ha affidato a Cristiana Cutrona e ai suoi colleghi la realizzazione della sede milanese di “Fb”. Un percorso perfettamente in linea con lo spirito di Facebook quello seguito prima di ottenere il “via libera”. “Si è sviluppato tutto quasi interamente on line- racconta la professionista – Nessun pregiudizio da parte di questo importante cliente, al contrario di quanto, purtroppo, accade ancora in Italia, dove si è “architetti emergenti” anche quando si hanno 47 anni come me e si vantano parecchi anni di esperienza alle spalle. In questo caso soltanto l’idea contava. E’ stata ritenuta convincente e si è scelto di puntare su di noi, riconoscendoci la professionalità richiesta”. Singolare l’idea sviluppata. La prima sede italiana del più noto social network del mondo avrà una connotazione unica. “Il bando – continua l’ex “gargallina” – prevedeva che si seguissero le linee guida di Facebook, ma che fossero coniugate con qualcosa che potesse rendere la sede di Milano riconoscibile rispetto a qualunque altra sede”. Lo stabile di Facebook in Italia assomiglierà, così,  ad una latteria, ma con spazi organizzati secondo le più moderne impostazioni lavorative. “Da un po’ di tempo è stata abbandonata l’idea di un’organizzazione  gerarchica- spiega Cristiana Cutrona- Si punta sul lavoro di squadra e, di conseguenza, cambia anche il modo di stare nello spazio, di organizzarlo”. Degli anni trascorsi a Siracusa, l’architetto di Facebook conserva ricordi indelebili. “Il mio percorso di studi al liceo “Gargallo”, il contatto quotidiano con l’arte e con i luoghi di questa città- racconta- mi è risultato prezioso dal punto di vista professionale come umano. L’arte ti aiuta a decodificare le complessità e questo si traduce in un valore aggiunto”.




Siracusa. Operazione Trinacria, polizia e Guardia di Finanza passano al setaccio la città

Si chiama “operazione Trinacria” quella condotta ieri dalle Volanti e dalla squadra Mobile di Siracusa, insieme a personale cinofilo della Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine hanno effettuato posti di controllo nei punti nevralgici di accesso e di uscita dal centro abitato, con particolare attenzione alle zone di via Columba, via Necropoli del Fusco, viale Epipoli, Belvedere e zona Targia.Nel corso del controllo straordinario del territorio sono state controllate 42 persone e 36 veicoli; due le perquisizioni effettuate. Sequestrato un grammo di marijuana, segnalata una persona all’autorità amministrativa. Elevato, infine, un verbale per violazioni al Codice della strada.




Siracusa. In fiamme una Fiat Punto parcheggiata in via Cassia. Indaga la polizia

Incendio nella tarda serata di ieri in via Luigi Cassia. In fiamme una Fiat Punto parcheggiata in via Luigi Cassia. Sul posto, subito dopo una segnalazione telefonica, partita poco prima delle 23,30, gli agenti delle Volanti. Indagini in corso per risalire all’origine del rogo.




Siracusa. Due africani provano a rubargli l'arma, poliziotto privato li mette in fuga

Lo hanno aspettato lungo il suo solito giro di controllo. E quando la guardia giurata è scesa dall’auto aziendale per operazioni di routine nei pressi di una masseria di località Isola, lo hanno aggredito. Un tentativo di rapina violento. Perchè i due malintenzionati non avrebbero esitato a bloccarlo e picchiarlo alle spalle.  Il poliziotto privato, dopo qualche istante di esitazione, ha avuto la prontezza di spirito necessaria per reagire e, dopo una veloce colluttazione con i due, è riuscito a metterli in fuga. E mentre scappavano per le campagne ha fatto scattare l’allarme. I due, africani, lo hanno aggredito a volto scoperto. Immediato l’intervento dei Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Siracusa e della Stazione di Ortigia. Ma le ricerche dei due fuggitivi non hanno prodotto risultati. Pare che i due extracomunitari volessero la pistola della guardia giurata, più volte hanno cercato di sfilarla all’uomo che è riuscito però a difenderla, riportando varie escoriazioni alla mano. Dopo l’accaduto la guardia giurata si è recata presso l’ospedale di Avola per le cure del caso.