Siracusa. Nuovo ospedale, "priorità massima" per la Regione. Il sindaco Garozzo: "Ora l'ok di Roma per costruirlo"

Nuovo ospedale a Siracusa. Si fa sul serio. Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ha incontrato questa mattina a Palermo l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino. Insieme al commissario straordinario dell’Asp, Mario Zappia, ha chiesto e ottenuto garanzie precise e un impegno concreto da parte della Regione.  L’assessore ha assicurato “priorità massima” alla costruzione del nuovo ospedale che sarà inserito nel nuovo piano degli interventi sanitari. “Un passaggio fondamentale – commenta il primo cittadino – atteso da anni. Il via libera definitivo deve arrivare, adesso, da Roma e riteniamo che entro un breve lasso di tempo si otterrà anche questo indispensabile si“. La Regione destina, così,  al nuovo ospedale di Siracusa 110  dei 400 milioni di euro previsti dal “Dupiss”.
 
 
 
 




Siracusa, barriera arborea. I rinvii a giudizio e gli interrogativi: "solo l'impresa di giardinaggio responsabile?"

Dell’invisibile barriera arborea di Targia si tornerà a parlare l’11 giugno, prima udienza del procedimento per truffa ai danni del Comune di Siracusa. Ricorderete la vicenda: nel 2009 doveva essere messa a dimora a nord della città una fitta e alta vegetazione “scudo” antismog. Per la sua realizzazione, l’amministrazione comunale dell’epoca spese oltre mezzo milione di euro. Ma i siracusani non si sono mai accorti della presenza della barriera arborea.
Una storia su cui si è mossa anche la Procura. Un mese addietro, i primi riscontri nel corso dell’udienza preliminare. Il Gip ha rinviato  a giudizio i titolari dell’impresa di giardinaggio che ha eseguito i lavori: Camillo e Giuseppe Navarra. I due, padre e figlio, palermitani, sono accusati di una lunga congerie di inadempienze. Nel dettaglio, di aver realizzato principalmente opere di bonifica rispetto alla creazione della barriera arborea, per il quale il progetto era stato autorizzato nell’ambito del Piano di Risanamento Ambientale; di aver messo a dimora soprattutto ulivi, specie non idonea e non prevista dalla relazione tecnica; di aver piantato solo un terzo delle piante previste nel progetto di variante (2600 su 7500);  di non aver eseguito le opere di irrigazione e le altre cure agronomiche necessarie all’attecchimento e alla crescita delle piante;  di aver speso molto di più per smaltire da Santa Panagia la stessa quantità di rifiuti prelevata a Targia (6 t di rifiuti, 240.000 euro per S. Panagia, 97.000 per Targia);  di aver lasciato a Santa Panagia, malgrado l’opera di bonifica, cumuli di inerti frammisti a materiale contenente amianto;  di aver speso 127.000 euro per rimuovere e smaltire in discarica il pietrame dell’area di Targia, senza che il lavoro fosse previsto nel progetto o supportato da parere tecnico, e malgrado la legge (art. 185 Decreto Lgs 152/06) non assimili il pietrame al rifiuto in quanto non è prodotto di attività di scavo;  di aver speso 40.000 euro per la bonifica da inerti e ingombrati dell’area di Targia, mentre i formulari per il trasporto parlano solo del pietrame di cui sopra;  di aver realizzato un muro di recinzione con base in calcestruzzo in assenza di autorizzazione.
Natura Sicula, con il presidente Fabio Morreale, si domanda “come sia stato possibile compiere tutte queste inadempienze senza che nessun responsabile del progetto se ne accorgesse o imponesse il rispetto dei termini contrattuali”. I due palermitani rinviati a giudizio rappresenterebbero, per l’associazione naturalistica, solo l’ultima ruota del carro mentre  “molte altre figure sono state coinvolte nel progetto, ognuno con una specifica responsabilità o incarico di controllo”, spiega Morreale.  “Una gerarchia di responsabili che non poteva non accorgersi della mancata o errata esecuzione di tutte le opere appaltate. Dov’erano  quando si eseguivano più bonifiche che piantumazioni, o quando le pietre venivano caricate per portarle in discarica? E perché di fronte all’evidenza di un progetto fallito  si è continuato a difendere la regolarità dei lavori eseguiti?”.




Siracusa. Impresa per gioco ma i ragazzi dell'Insolera vincono per davvero

Studenti siracusani protagonisti alla finale del Business Game “Crea la tua impresa” organizzato dalla Liuc  Università Cattaneo di Castellanza (Va). I ragazzi dell’istituto tecnico Insolera, con due diverse squadre,  si sono aggiudicati il primo e il secondo posto. Sul gradino più basso del podio il liceo Moscati di Grottaglie (Ta).
Il Business Game della Liuc è un’iniziativa rivolta agli studenti iscritti al quarto e quinto anno degli istituti tecnici e dei licei di tutta Italia. Lo scopo è quello di gestire un’impresa virtuale con i migliori risultati possibili. Il gioco è promosso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e con Sorgenia.
Tema di quest’anno, l’efficienza energetica. In particolare, i giovani partecipanti sono stati chiamati a sfidarsi attorno al caso di un’azienda che produce e-bikes (biciclette elettriche di nuova concezione).
A giocare e a confrontarsi sono state quest’anno 84 scuole per un totale di 254 squadre e 1.371 studenti, provenienti in particolare da Lombardia, Puglia, Sicilia, Campania, Piemonte, Veneto, Lazio, Liguria, Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Marche, Sardegna e Umbria.




Siracusa. Pi Greco Day, la festa di Archimede siracusano "a sua insaputa"

Non c’è siracusano più “famoso” di Archimede. E oggi si celebra la sua giornata. Il 14 marzo è il “Pi Greco Day”,  lanciato nel 1988 dall’Exploratorium di San Francisco, museo americano della scienza. La scelta non è casuale, nel sistema anglosassone questa data si scrive 3/14, come – appunto – il Pi Greco noto anche come costante di Archimede. In tutta Italia mostre, giochi ed enigmi per celebrare il genio di Siracusa.
Appuntamenti anche nella “sua” città. Il museo Arkimedion, ad esempio, oggi apre le sue porte per l’intera giornata con biglietto d’ingresso ridotto a 3 euro. Mentre al Tecno-parco Archimede vanno in scena i “Giochi Archimedei”, riservati alle scuole. Una caccia al tesoro a base di quesiti logico matematici ed enigmi degni di Archimede. Tutta una settimana, dall’11 al 15 marzo, per scoprire giocando le intuizioni e le scoperte dell’illustre antenato, alla base di oggetti e tecnologie di uso ancora oggi quotidiano.
Entrambe le iniziative sono private. Manca il pubblico. Forse Archimede continua a fare paura perchè, come voleva una radicata leggenda tutta siracusana, “porta male”. Eppure a lui è intitolata una scuola, una piazza e la salastampa del Comune. Manca la statua. Uno, per la verità c’è ma è dentro il liceo Corbino. L’altra, quella per cui è stato indetto un concorso e poi un sondaggio per sceglierne la collocazione (rivellino dell’Umbertino, ndr), non è pervenuta. Povero Archimede, siracusano “a sua insaputa”.




Siracusa. "Provincia soppressa, ma silenzio sul futuro dei dipendenti". Chiesto un incontro con i deputati

Per mesi l’incertezza sul destino delle Province regionali e dei loro dipendenti, adesso le preoccupazioni per una legge, quella approvata dall’Ars, che non rassicura affatto i lavoratori dell’ente di via Roma. Lo fanno presente in una nota diffusa oggi. Un documento con cui i dipendenti esprimono una serie di perplessità, non diverse da quelle sollevate nei mesi passati. L’approvazione del disegno di legge, infatti, non scioglie i dubbi  relativi  “alle future funzioni e competenze dei nuovi liberi consorzi. Nessun riferimento – si legge nella nota- alla collocazione dei personale, ai livelli occupazionali e organizzativi”. Argomenti sui quali i lavoratori della Provincia vorrebbero spiegazioni dai deputati regionali .  La richiesta è quella di un incontro urgente  con i parlamentari siracusani, per “fare chiarezza su una legge che presenta tanti lati oscuri”. Nonostante la Regione abbia soppresso le Province, infatti, tutti gli aspetti operativi saranno oggetto di una successiva legge, da approvare entro il prossimo ottobre.
 
(Foto: Una delle proteste dei dipendenti della Provincia Regionale di Siracusa)




Siracusa. Arrestata una croata, era ricercata dal Tribunale di Livorno per furto

Era destinataria di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Livorno. Silvana Bilic, 22enne nomade di origine croata ma nata a Roma, una discreta storia di furti alle spalle e diversi alias, è stata arrestata a Siracusa. Si aggirava in viale Teracati insieme ad un’altra donna. Le due, alla vista degli agenti delle volanti, hanno tentato di nascondere degli oggetti con una serie di movimenti che non sono passati inosservati ai poliziotti. Erano due grossi cacciavite. All’interno delle borse, le due donne avevano anche altri strumenti atti allo scasso. La Bilic ha fornito una serie di nomi falsi ma la Questura di Siracusa è riuscita a risalire alla sua identità ed alla misura di carcerazione di cui era destinataria. Deve scontare 2 anni e 7 mesi di detenzione per furto aggravato. E’ stata accompagnata nel carcere femminile di Catania. L’altra donna è stata denunciata in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di attrezzi atti allo scasso.




Siracusa. Sequestrato tonno rosso e polpa di ricci: pronti in cucina ma non idonei al consumo umano

Sequestrati 2 chili di tonno rosso e mezzo chilo di polpa di ricci in dieci confezioni di plastica. I prodotti ittici erano pronti per finire in qualche piatto di un ristorante di Ortigia ma sono risultati non idonei al consumo umano dopo i controlli del servizio veterinario dell’Asp e quindi distrutti. Il sequestro è stato operato dalla Capitaneria di Porto di Siracusa. Il tonno rosso era sprovvisto della documentazione attestante la sua regolare provenienza e del relativo documento di cattura. Ignota anche la provenienza della polpa di ricci, sprovvista della prescritta tracciabilità. Elevate multe per complessivi 5.500 euro.




Siracusa. Due arresti: facevano incetta di foglie di palma per rivenderle a Pasqua

Avevano pensato di sfruttare commercialmente la prossima ricorrenza della Domenica delle Palme. Ed è probabilmente per questo che due pregiudicati siracusani stavano “approvvigionandosi” di palme recidendo le piante ornamentali di viale Santa Panagia. Con un tirante in ferro piegavano verso il basso i robusti rami per poi tagliare le foglie di palma con un grosso tronchese. E’ verosimile che, una volta sfilacciate, sarebbero finite su di un banchetto in strada per vendere composizioni realizzate per la Pasqua. I due, però, sono stati sorpresi da un equipaggio del pronto intervento dei Carabinieri. In arresto sono finiti Sebastiano Cantone e Massimo Di Luciano, di 44 e 42 anni, pregiudicati. Sono stati posti ai domiciliari.




Siracusa. Furto di fave, domiciliari per tre

Furto di fave in concorso. Duecento chili riposti in sacchi di juta. Li hanno scoperti così i carabinieri della Compagnia di Siracusa. In tre erano penetrati all’interno di un’azienda agricola per portare a termine il loro piano. In flagranza, con l’accusa di furto in concorso, sono stati arrestati Marco Grande, Andrea Danto e Luigi Calcinella, tutti siracusani e con precedenti specifici. Marco Grande è anche accusato di violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale cui è sottoposto. Misura dei domiciliari per tutti e tre.




Riforma delle Province: Siracusa "colonizzata" a breve da Catania? On. Bandiera: "Rischio c'è"

E se Catania arrivasse fino ad Augusta? O magari anche oltre, estendendo fin sotto Targia il suo raggio di interesse e di azione? Magari è uno scenario da fantapolitica. Ma con l’abolizione delle Province regionali saltano i confini tradizionali e tra aree metropolitane (guarda caso le solite tre) e liberi consorzi decisi a tavolino sulla base di contiguità territoriale c’è il rischio che pezzi pregiati della provincia possano risentire dell’attrazione della dinamica e vivace  (economicamente) Catania. Lentini, Carlentini e Francofonte hanno già come prefisso telefonico 095 e il loro destino tra sei mesi, quando si decideranno i “nuovi” confini dei liberi consorzi, pare segnato. Da Catania non è un mistero che si guarda con interesse al porto di Augusta, al polo industriale e riuscire ad arrivarvi a furia di consorziamenti a cascata non è impossibile. Complicato, forse.  Eppure da Siracusa si osserva da spettatori muti agli esiti di una riforma che potrebbe pesare (in bene o in male) nel futuro prossimo del siracusano.
All’Ars, al momento di votare, tra i deputati regionali solo due hanno detto di no: Enzo Vinciullo ed Edy Bandiera. Via libera alla riforma, invece, da tutti gli altri. “Dovevamo chiamarla soppressione delle province non metropolitane, altro che riforma”, accusa proprio Bandiera, di recente passato a Forza Italia. “Le aree metropolitane beneficeranno di risorse importanti e le tre create in Sicilia diventeranno egemoni”. O ci si accoda o si resta fuori, economicamente marginalizzati. Ma cosa succederà a Siracusa? “L’assessore regionale mi ha detto di vedere prima come si assesta il territorio tra sei mesi. I comuni, sulla base della contiguità territoriale, potranno scegliere di optare per Catania. E il rischio che gli interessi etnei possano giungere sino a Targia c’è. Non so come lo si possa evitare. Decideranno i vari Consigli Comunali”, dice ancora Bandiera.
A Siracusa la discussione, almeno quella pubblica, non è mai partita. Come non dovesse toccarci una riforma così. “Non si è capito che a Palermo si è giocata una partita importantissima per il futuro”. E, lascia intendere Edy Bandiera, la squadra siracusana non è neanche scesa in campo. “Non voglio parlare di inerzia. Non guardo e non giudico gli altri. Io ci ho provato con un intervento in aula con cui quanto meno ho chiesto e ottenuto misure economiche compensative per chi si ritroverà fuori dai grandi circuiti. E’ un pannicello caldo”, spiega allargando le braccia. “Poi vedo che la riforma è passata con 62 voti. Una maggioranza forte visto il momento che sta vivendo il governo Crocetta. Curioso che subito dopo si parli di rimpasto, di nomine Asp e solito sottogoverno. Magia del voto palese. Chissà, magari qualcuno ha voluto mostrare fedeltà a Crocetta…”.