Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, “No” secco del Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente

“Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Siracusa nasce con una grande promessa: ridisegnare la città dei prossimi dieci anni. Ma nella realtà si sta trasformando in uno strumento calato dall’alto, usato per giustificare scelte già prese, senza una reale consultazione dei cittadini, senza una reale pianificazione basata su dati obiettivi e idea di favorire lo sviluppo dei quartieri”.
Il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente interviene sul Pums, sottolineando diversi aspetti motivo di critica. “Nonostante il PUMS preveda, per legge, la partecipazione attiva degli stakeholder — tra cui i comitati civici — nessuna consultazione effettiva è mai avvenuta. Il Pums parla di una indagine conoscitiva a cui hanno risposto 200 cittadini. Chi ne ha mai saputo niente? 200 cittadini sono rappresentativi della popolazione? – chiede il Comitato – I cittadini, specie delle aree più critiche al traffico e alla sosta veicolare, non sono mai stati coinvolti realmente né informati per le modifiche previste all’attuale ZTL e l’introduzione delle nuove aree ZTL, nella zona Umbertina e nella Borgata Santa Lucia. Tutto ciò è stato deciso dall’amministrazione Italia senza criteri chiari, senza analisi dei flussi veicolari rispetto ai posti auto disponibili, senza rispetto per la residenzialità di chi vive e lavora in quei posti e senza le obbligatorie consultazioni”. Il comitato prosegue con un altro passaggio. “Il Pums non prende in considerazione i criteri di priorità per il rilascio del pass di accesso alla ZTL, cosa questa essenziale per una ordinata gestione del traffico e della sosta veicolare all’interno. Ciò significa replicare i disastri di Ortigia negli altri quartieri.
Questa gestione improvvisata -tuonano i residenti – sta producendo una città più difficile da vivere, non più sostenibile. Le piste ciclopedonali vengono realizzate su strade dissestate e strette, insicure, senza attenzione alla reale conformazione orografica urbana, caratterizzata da ampie discese\salite che riducono la possibilità di utilizzare monopattino e bicicletta, e senza la necessaria continuità e capillarità, cioè totalmente inutili. Il caso di via Von Platen è emblematico: una carreggiata ristretta da cordoli di cemento che rende difficile persino il passaggio dei mezzi di soccorso nei momenti di traffico intenso, creando più disagio che beneficio”.Il problema di fondo per il Comitato sarebbe una mancanza di visione.
“Un vero PUMS – sostiene il comitato- dovrebbe immaginare la Siracusa del 2035 — con una visione policentrica dei quartieri, valorizzando gli attuali poli di attrazione e prevedendone di nuovi, quindi lavorando sui servizi connessi a favorire la mobilità e la sosta in quei luoghi. Per esempio pensare a parcheggi scambiatori dedicati, trasporti integrati e servizi pubblici distribuiti nei vari quartieri della città. Invece, il piano si limita a fotografare l’esistente e ad importare le iniziative che vuole fare l’amministrazione, ignorando o semplificando i grandi cambiamenti in arrivo, come il nuovo ospedale o il crescente flusso turistico in punti diversi dalla città.L’attuale impostazione inverte la logica corretta del “push & pull”: prima si restringe la mobilità privata, poi — forse — si penserà a nuove aree di sosta e ai servizi connessi:senza prove preliminari sul campo, senza reale monitoraggio. Questo perché l’amministrazione Italia parte dal presupposto che Siracusa è viziata da una “patologia” di eccesso di auto private, che non condividiamo, e quindi, costi quel che costi, vanno ridotte di numero sulle strade”.
Il comitato definisce “azione punitiva la continua restrizione dei posti auto in città e la soppressione di aree di sosta per costringere gli utenti a camminare in bicicletta o con il trasporto urbano. Un’azione che non tiene minimamente conto delle esigenze reali di mobilità delle famiglie”.
Il Comitato ribadisce infine che non condivide questo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
“Siracusa merita un piano vero-conclude il comitato-costruito insieme ai cittadini, fondato su dati reali, visione di sviluppo urbano e coerenza territoriale. Non un documento formale usato per coprire scelte sbagliate e non condivise come quella del ponte ciclopedonale o della passerella in villetta Aretusa, che non servono a niente ma solo a deturpare e a creare disagi evitabili”.




Malamovida e ‘coprifuoco’ dell’alcol, Cna: “Non penalizzare i locali pubblici in cui si rispettano le regole”

“Un confronto specifico e strutturato sui temi della mobilità urbana e la cosiddetta malamovida, con particolare riferimento alla gestione della Ztl di Ortigia ed all’annunciata ordinanza che vieta il consumo serale di alcolici in spazi pubblici”. CNA Siracusa avanza questa richiesta all’amministrazione comunale ed esprime in questo modo la “necessità di un adeguato dialogo con le categorie produttive, di quelle attività economiche che operano nel rispetto delle regole e contribuiscono alla vivibilità e all’attrattività turistica della città”.
«La pianificazione urbana e la regolazione della vita notturna devono tenere conto delle esigenze di chi lavora e investe nel territorio – dichiara il Presidente comunale Santi Lo Tauro – CNA Siracusa chiede con spirito costruttivo che si apra un tavolo di confronto con l’Amministrazione, per condividere soluzioni equilibrate e sostenibili, che tutelino la sicurezza e il decoro urbano».
Nello specifico, la previsione di estensione degli orari della ZTL in Ortigia e l’ipotesi di nuove limitazioni richiedono una riflessione approfondita e partecipata che coinvolga le rappresentanze di interessi.
Rispetto invece l’annunciata ordinanza sul consumo di alcolici, CNA Siracusa sottolinea la necessità di evitare misure generalizzate che rischiano di colpire indiscriminatamente chi opera nel rispetto delle normative, con particolare riferimento alle attività di ristorazione con somministrazione.
«Siamo pronti a collaborare con le istituzioni per individuare strumenti efficaci di regolazione e controllo – aggiunge il Presidente comunale Santi Lo Tauro – ma è fondamentale che le decisioni siano precedute da un ascolto attivo delle realtà imprenditoriali e associative».
CNA Siracusa rinnova la propria disponibilità a contribuire con proposte concrete e chiede che il confronto venga avviato in tempi brevi, nell’interesse della città, delle imprese e della qualità della vita urbana.




Lampade votive al cimitero, l’azienda chiarisce: “richieste di pagamento legittime”

In merito al caso nato attorno al servizio di lampade votive al cimitero comunale di Siracusa ed ai bollettini inviati dalla ditta che lo cura, sulla attuale vigenza della concessione riceviamo la seguente richiesta di replica da parte dell’avvocato Carmelo Zappulla che rappresenta l’azienda:
“Sappia dunque il lettore che giusta Determina Dirigenziale n. 2239 del 14.6.22 Prot. 954111 del 27/6/22, di consegna alla Concessionaria dell’impianto di illuminazione del comprensorio cimiteriale nell’area individuata come ‘Settore Y’, questa ha proceduto a sua cura e spese alla integrazione dell’impianto alla rete già attiva, determinando la attivazione della fattispecie di proroga a tempo indeterminato prevista dall’art. 106 del D.lgs. n. 50 del 18/4/2016. In virtù di tale proroga pertanto prosegue ed assicura in piena ed esclusiva legittimazione il servizio del quale è unica concessionaria”.
Per l’azienda l’intera vicenda ha “mera vocazione scandalistica” e “nessun fondamento legittimo”, risultando ogni ricostruzione poco attendibile, specie in merito alla “ipotizzata clandestinità della richiesta di pagamento di corrispettivo del servizio”.




Malamovida a Siracusa, arriva il coprifuoco dell’alcol: stop alla vendita notturna

Disturbo della quiete pubblica, abbandono di bottiglie di vetro su strade e panchine, atti vandalici e situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità pubblica. In una parola, malamovida. Ad incentivarla? Il consumo di bevande alcoliche a qualunque ora del giorno e della notte, ormai possibile grazie ad orari estesi di vendita e distributori h24. In Sicilia aumentano le ordinanze comunali che introducono limiti agli orari di vendita di alcolici e superalcolici, nel tentativo di arginare fenomeni di aggregazione incontrollata, degrado delle aree pubbliche e potenziale pericolo per l’incolumità delle persone. Anche Siracusa sta per dotarsi di un simile provvedimento, a seguito dell’allarme sicurezza in Borgata. Gli episodi connessi ad ubriachezza molesta sono stati esaminati anche in occasione di un focus del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, in Prefettura.
Il consumo di bevande alcoliche, in particolare nelle ore notturne e specie se diventa abuso, può favorire situazioni di rischio per l’ordine pubblico e la sicurezza urbana. Da qui, la volontà di introdurre delle limitazioni.
L’ordinanza di Palazzo Vermexio è pronta e dovrebbe entrare in vigore a breve, in attesa di definire gli ultimi aspetti, anche di carattere legale. Riguarda i minimarket ed i negozi di generi vari, bar, pub, ristoranti, ambulanti, chioschi e distributori automatici di bevande. Per tutti scatterà il divieto di vendere alcolici (da asporto, senza modificare mescita o servizio al tavolo) dopo un certo orario. Per gli eserciti di vicinato, ambulanti e chioschi, vendita vietata dalle 21.30 alle 7; per bar, pub, ristoranti, dalle 23 alle 7; mentre i distributori automatici dovranno disattivare la vendita di alcoli dalle 22 alle 7.
A partire dalle 21:00, la vendita per asporto dovrà poi avvenire solo in contenitori monouso biodegradabili o compostabili. Vietata la vendita in contenitori di vetro o lattine dalle 21:00 alle 07:00. Questo per evitare, come purtroppo ormai frequente, che le bottiglie in vetro o le lattine vengano abbandonate alla Marina come in via Piave o che possano diventare pericolosi oggetti per scalmanati. Previste sanzioni da 100 a 1.000 euro, con controlli delegati alla Municipale ed alle forze dell’ordine.
Una ordinanza di questo tipo ha però un’efficacia limitata nel tempo, solitamente non oltre i 30 giorni. Motivo per cui, il Comune di Siracusa sta predisponendo anche un nuovo regolamento per disciplinare la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Il documento sarà presentato al Consiglio comunale per l’analisi e la necessaria approvazione.
In linea di massima, introduce le stesse limitazioni presenti nell’ordinanza me le rende di fatto strutturali. Incluso anche il divieto di vendita in bottiglie di vetro o lattine, dopo un certo orario. E prevedendo, per l’estate, l’entrata in vigore differita di 30 minuti delle misure stringenti.
Molta attenzione è dedicata ai distributori automatici h24. Per installarne in Ortigia, Borgata, Fontane Bianche ed Arenella (al momento è questa la perimetrazione, ma potrebbe subire variazioni) bisognerà prima chiedere anche l’autorizzazione del Comando di Polizia Municipale. Dovranno comunque essere dotati di sistema di disattivazione automatica negli orari vietati, telecamera di videosorveglianza e sistema di verifica dell’età di chi acquista, oltre ad esporre un cartello con orari di funzionamento e normativa di riferimento.
E’ chiaro che il sistema prevede deroghe ed eccezioni in occasione di feste, sagre ed eventi singoli. Di volta in volta può essere applicato, in quelle occasioni, un regime meno stringente.




Il porta a porta? A Siracusa non funziona. Idee per un nuovo modello di raccolta

A sei anni dall’avvio del servizio porta a porta su tutto il territorio comunale di Siracusa, il sistema fa i conti con tutti i suoi limiti. E parlare di fallimento non appare fuori luogo: secondo l’ultimo dato disponibile sul catasto ambiente di Ispra (anno 2023), la differenziata è al 50,32%. Dati del servizio igiene urbana del Comune di Siracusa spostano la percentuale al 53% circa. Non è stato però possibile verificare in maniera autonoma il dato. In ogni caso, si rimane lontanissimi dall’obiettivo minimo del 65% e da quella riduzione del costo del servizio che erano stati promessi nel 2019.
In particolare, con l’appalto affidato alla Tekra per sette anni (importo stimato di circa 121 milioni di euro), è stato ribadito l’impegno: “obbligo di trend di crescita graduale della raccolta differenziata”. Nel capitolato era espressamente previsto che il gestore avrebbe dovuto raggiungere la soglia del 65% nel breve termine, con penali pesanti se ciò non fosse avvenuto (una decurtazione del 50% degli oneri di smaltimento e sanzioni da 10.000 euro al mese). L’ambiziosa rivoluzione culturale che prevedeva un deciso cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti a Siracusa, una responsabilizzazione dei cittadini al conferimento differenziato e la collegata riduzione della pressione sul sistema dei rifiuti, si è presto arenata al contatto con la realtà.
Ed oggi è giusto chiedersi se non sia il caso di studiare forti correttivi, se non addirittura cambiamenti, nel sistema di raccolta e conferimento attivo a Siracusa. L’occasione potrebbe essere fornita dal nuovo capitolato e della nuova gara di affidamento del servizio.
D’altronde, a distanza di anni dall’avvio del porta a porta, i numeri mostrano una situazione ben più fragile di quanto si era previsto.
Analizzando le condizioni locali e le criticità emerse, è possibile individuare alcune cause principali del mancato successo del porta a porta. Anzitutto, il sistema di differenziata richiede una stretta collaborazione tra cittadini (che devono conferire correttamente), gestore (che deve ritirare nei tempi e modi previsti) ed ente pubblico (che deve controllare, sanzionare e garantire le infrastrutture). Si registrano però mancanza e ritardi in tutti questi tre anelli. I cittadini autori di abbandoni indiscriminati, sacchetti lasciati ai bordi delle strade, roghi di rifiuti, zone in “autogestione”. Il gestore per il mancato raggiungimento degli obiettivi di RD e penalità previste che – secondo diverse fonti – non sarebbero applicate. Quanto al Comune, nonostante gli sforzi i controlli sono e restano insufficienti, le infrastrutture ferme e, in generale, le promesse non mantenute.
Ad esempio, da anni c’è un solo centro comunale di raccolta (CCR) operativo per tutta la città. Ed in una realtà urbana estesa come Siracusa, chiaramente, non basta. Il CCR di contrada Arenaura è da tempo sotto sequestro e inattivo. Il piccolo CCR di Cassibile funziona quasi come un’isola ecologica e alcune lamentele dei residenti sono anche condivisibili.
Il mancato funzionamento o la chiusura di piattaforme di conferimento penalizza il sistema complessivo, generando abbandoni e comportamenti fuori norma. Le pecche del sistema regionale di gestione dei rifiuti sono note ma non valgono come alibi pieno per Siracusa dove, per fare un altro esempio, non si riesce a far partire la tariffazione puntuale che Palazzo Vermexio più volte ha annunciato, anche chiedendo adesione a campione alla mai avviata sperimentazione. In un contesto in cui la tassa sui rifiutiregistra livelli elevati di evasione, il meccanismo “chi conferisce bene, paga meno” fatica a reggere. Se molti non sono in regola o se il meccanismo di premialità/non-premialità non è percepito come reale, decade l’incentivo alla collaborazione. Ed ecco che proliferano gli abbandoni, incentivati anche da carrellati presenti a decine sulla pubblica via e utilizzati com ei vecchi cassonetti stradali.
Siracusa non è solo centro urbano compatto: molte “case sparse”, contrade costiere, aree semicampestri rendono logisticamente difficile il porta a porta classico, soprattutto nelle zone con popolazione sparsa. La logistica del ritiro, la varietà dei tempi e l’effettivo coinvolgimento delle utenze risultano più complicati da gestire. Altre buone ragioni per cambiare metodo.
Insistiamo: la “rivoluzione culturale” annunciata, richiedeva un vero salto di mentalità da parte dei cittadini. Ma se manca fiducia verso il sistema (vedi infrastrutture ferme, disservizi) il messaggio “porta a porta = benefici per tutti”, viene meno. I cittadini percepiscono solo un maggiore onere ed impegno richiesto (dotazione mastelli, separazione più rigorosa, regole di conferimento ed esposizione) rispetto al beneficio immediato (costo in bolletta, praticità del servizio puntuale).
In sintesi, la “formula” del porta a porta (in sé coerente e applicata con successo altrove), qui si è scontrata con la realtà locale.
Il dato stagnante della percentuale di differenziata, mostra che è in atto un’emergenza ambientale. Che poi è sotto gli occhi di tutti. Basta contare le discariche abusive di sacchetti di spazzatura, gli abbandoni lungo le strade, i roghi di rifiuti, i cassonetti reintrodotti in alcune aree e poi tolti e crescente disordine.
Dal punto di vista economico, il mancato raggiungimento degli obiettivi comporta costi superiori (più indifferenziato da smaltire, più discariche, più trasporti) e mancati risparmi annunciati.
Succede così che cittadini, ma anche parte della politica, predichi il ritorno ai vecchi cassonetti stradali, perché “almeno butto quando voglio”. Altro segno di frustrazione del sistema. Il livello di contropartita tra dovere di conferimento corretto e incentivo percepito appare insufficiente, ribadiamo. E non invoglia a seguire le regole.
Alternative e correttivi? Vista la difficoltà nel far decollare il porta a porta “puro” in tutto il territorio siracusano, è opportuno pensare a metodi ibridi. Insistere su un modello unico per tutta la città, non è scelta che funziona. Si deve riconoscere che zone urbane, zone balneari, contrade e frazioni sparse hanno esigenze diverse. Il modello può prevedere allaora una combinazione: porta a porta nelle zone ad alta densità e mini-centrali o cassonetti attrezzati nelle zone sparpagliate. con monitoraggio continuo delle performance zona per zona per rimodulazione del servizio e dei ritiri.
Nelle zone più “riottose”, dove il porta a porta risulta logisticamente complesso o poco rispettato, si possono installare cassonetti “smart” accessibili solo con tessera o badge attribuita all’utenza, così da combinare la comodità del conferimento nei contenitori stradali con la tracciabilità immediata e la facilità (anche da remoto) nel sanzionare chi non partecipa al sistema collettivo. Altra opzione, applicata in contesti urbani simili a Siracusa, è quella della raccolta multimodale: una combinazione tra porta a porta per organico e carta e cassonetti intelligenti per le altre frazioni, più adatta ad aree urbane con scarsa collaborazione.
Per non mortificare ulteriormente la buona volontà dei cittadini, il sistema “chi produce meno/conferisce meglio, paga meno” va attivato su scala reale e visibile: dotando le utenze di misurazione (conteggio sacchi, peso, badge) e prevedendo sconti tangibili in fattura.
A Siracusa si producono ancora troppi rifiuti. Nel 2023 (ultimo dato disponibile) la produzione pro capite si attesta a 521 kg per abitante, con un leggero aumento rispetto al 2022 (+1,8 kg). Questo dato è superiore alla media regionale siciliana, che è di circa 449 kg/abitante, e mostra una tendenza opposta rispetto alla riduzione osservata in molte altre province dell’isola.




Vertice sulla refezione scolastica, Bandiera annuncia controlli sul peso delle porzioni servite

Un confronto partecipato negli uffici comunali, per affrontare le criticità del servizio di refezione scolastica. Un incontro “interlocutorio ma utile”, ha detto al termine l’assessore Edy Bandiera che ha convocato il vertice con l’azienda che gestisce il servizio (Grande Ristorazione), insieme a rappresentanti del comitato mensa, dei genitori ed a diversi dirigenti scolastici.
“Sono stati affrontati i principali problemi segnalati dalle famiglie, ascoltando le diverse posizioni e cercando soluzioni condivise. L’azienda ha fornito chiarimenti puntuali sulle questioni sollevate, ma abbiamo ritenuto opportuno programmare ulteriori verifiche e riscontri, anche in vista di un nuovo vertice fissato per la fine di novembre”.
Bandiera ha quindi anticipato che saranno disposti controlli a campione, anche a sorpresa, negli orari di mensa. Le verifiche riguarderanno in particolare il peso delle porzioni servite, giudicato insoddisfacente da numerose famiglie.
Non si escludono poi modifiche al menù, ritenuto da alcune parti poco allettante. Su questo punto, tuttavia, l’azienda ha ricordato che le tabelle alimentari e la composizione dei pasti sono stabilite dall’Asp, in base a criteri nutrizionali e sanitari.
Chiarito anche l’aspetto dei ritardi nella consegna dei pasti, legati – è emerso – a un duplice problema: la comunicazione tardiva del numero quotidiano di pasti prenotati e le richieste specifiche per esigenze alimentari particolari.
Infine, l’azienda ha mostrato foto e video per illustrare le modalità di lavaggio delle stoviglie, così da fugare dubbi e preoccupazioni emerse nelle ultime settimane.




Incendi di rifiuti, si moltiplicano i roghi vicino alle abitazioni: esplode la rabbia dei residenti

Rischia di assumere le proporzioni di un’emergenza. Gli incendi di cumuli di immondizia non rappresentano più, purtroppo, un’eccezione nel territorio comunale di Siracusa. Succede in pieno centro urbano, come dimostrano i casi di via Sofio Ferrero e di altre aree periferiche, ma accade anche nelle contrade marine, dove al problema degli incendi di materiale proveniente dalle serre che vengono smontate, si aggiunge questa ulteriore pratica. I residenti segnalano casi a Fontane Bianche come alla Fanusa e nella zona dell’Arenella. Proprio a Fontane Bianche, per non andare troppo indietro nel tempo, da ieri pomeriggio e fino a questa mattina, qualcuno avrebbe dato fuoco all’immondizia accumulata tra via delle Muse e via Lago Pergusa, per fare “spazio” e poter ricominciare ad abbandonare sacchetti di indifferenziata senza alcun rispetto delle regole e delle leggi.I vigili del fuoco hanno spento i focolai. I cittadini lamentano aria praticamente irrespirabile, a causa della diossina sprigionata. Finestre chiuse, dunque, per limitare il disagio. I residenti protestano con determinazione e chiedono un intervento risolutivo, considerando che- raccontano- rivolgendosi alle autorità la risposta che si ottiene non appare particolarmente rassicurante. “In assenza di flagranza di reato- protesta Marcella- nessuno sembra poter fare nulla, un dato di fatto intollerabile”.




Lampade votive al cimitero, nuova grana per Palazzo Vermexio

Scoppia un nuovo caso a Palazzo Vermexio ed è quello legato ad avvisi di pagamento inviati per la gestione delle lampade votive del cimitero comunale. A richiederlo sarebbe una ditta privata che, però, non risulterebbe più concessionaria del servizio.
I versamenti, secondo quanto riportato negli avvisi ricevuti dagli utenti, dovrebbero essere effettuati direttamente su un conto corrente intestato all’azienda, con causale riferita a “lampade votive perpetue, consumo, manutenzione e oneri accessori”.
Il problema, però, riguarderebbe – secondo quanto segnalato – la legittimità della richiesta: da una prima verifica sull’Albo Pretorio, infatti, la ditta non risulterebbe più concessionaria della gestione del servizio, almeno dal 2022.
Il caso, secondo fonti di Palazzo Vermexio, è adesso oggetto di approfondimenti interni. Pare che anche in Procura si siano accese attenzioni sulla vicenda, per accertare la veridicità delle segnalazioni, eventuali responsabilità e la correttezza delle procedure adottate.
L’assessore Luciano Aloschi, da pochi mesi alla guida dei servizi cimiteriali, non nasconde la sua sorpresa per una situazione che definisce “grave”. La priorità, spiega, “è quella di trovare adesso una soluzione che permetta di garantire tutti gli utenti, specie quelli che in buona fede hanno già provveduto al pagamento. Per evitare interruzioni nel servizio, accelereremo per una gara ponte. Certo, bisognerà anche capire come sia stato possibile arrivare a questo punto”.




Centri Anziani cardioprotetti, disco verde del consiglio comunale: defibrillatori e operatori formati

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato all’unanimità la proposta di deliberazione a firma del Consigliere Damiano De Simone, sostenuta dai gruppi Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, volta a cardioproteggere i Centri sociali comunali per anziani.
Un’iniziativa ispirata ai valori di comunità e inclusione, che mette al centro una delle fasce più fragili della popolazione: gli anziani. Considerando che le malattie cardiovascolari restano tra le principali cause di decesso in Italia, il provvedimento mira a garantire maggiore sicurezza durante le attività ricreative svolte nei centri.
Oltre alla dotazione di defibrillatori in ciascun centro, la proposta prevede anche la formazione dei membri dei comitati di gestione degli stessi Centri, all’utilizzo dei dispositivi salvavita, così da renderli strumenti realmente operativi e tempestivi in caso di emergenza.
«Questa è solo una tappa di un percorso più ampio – dichiara De Simone – verso una città più inclusiva, in cui ogni categoria sociale, a partire da quella più vulnerabile, venga messa in condizione di vivere in sicurezza e con dignità.»
Il Consigliere ha inoltre voluto ringraziare il Consiglio comunale e l’Amministrazione per la sensibilità dimostrata: «Il voto unanime su un tema come questo è segno di maturità politica e umana. La salute e la sicurezza delle persone non hanno colore politico, ma sono patrimonio comune».




Si alla Consulta per la Disabilità, Corsico (Aipd): “Accolto il nostro appello, organismo per l’inclusione”

“È un giorno importante per tutta la comunità delle persone con disabilità. Finalmente è stato approvato il regolamento della consulta comunale delle persone con disabilità a cui Aipd sezione di Siracusa ha lavorato insieme alle realtà del territorio”. Così Simona Corsico, presidente dell’ Aipd – associazione italiana persone con sindrome di Down – sezione di Siracusa, commenta l’approvazione del regolamento che istituisce a Siracusa la Consulta per la Disabilità, come da voto espresso dal consiglio comunale. Corsico ricorda anche la seduta dello scorso 14 giugno dello scorso anno nella quale fu convocata l’associazione. “Il 14 giugno 2024 fummo convocati in consiglio comunale dalla seconda commissione consiliare -ricorda la presidente dell’Aipd di Siracusa – per discutere su alcune tematiche da affrontare e l’istituzione della consulta fu una di quelle. Anche se dopo oltre 1 anno, il nostro appello è stato accolto e ne siamo orgogliosi”. La presidente Corsico evidenzia la sensibilità dimostrata dal consiglio comunale e dall’amministrazione tutta, che ringrazia “per avere creato un organismo -conclude Simona Corsico- già incluso nell’art 55 dello statuto del comune di Siracusa a garanzia di una inclusione sempre più circolare e reale”.