“Il tempo della pace è ora”, in centinaia sfilano tra le vie di Ortigia per dire no alla guerra

“Il tempo della pace è ora”. Questo hanno gridato le duecento persone e oltre che ieri, domenica 27 ottobre, hanno sfilato a Siracusa. La manifestazione è rientratata nell’ambito delle iniziative per la mobilitazione nazionale, promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, e si è svolta anche in altre sette città italiane: Palermo, Milano, Bari, Cagliari, Torino, Roma e Firenze.
Bandiere arcobaleno palestinesi, ucraine e non solo, hanno invaso le strade di Ortigia con il corteo partito dal Pantheon e giunto fino a Largo XXV Luglio. Ad aprire la manifestazione è stato il contributo del “Coro del Mare”, un insieme di voci composto da donne che hanno sfilato e cantato invocando la pace e la fine dei conflitti.
“Passione e comunità, così possiamo sintetizzare la giornata di ieri. – racconta Simonetta Cascio, tra i promotori dell’iniziativa, alla redazione di SiracusaOggi.it – C’è stata una bellissima partecipazione e con grande gioia, la sorpresa più grande è stata l’adesione della comunità egiziana e tunisina che vive nel nostro territorio, ma anche quella di tante famiglie con i bambini. Il momento più toccante invece è stato il grande cerchio realizzato in largo XXV Luglio per cantare tutti insieme per la pace. Unica nota dolente è stata la poca partecipazione di giovani studenti, che vorremmo sempre in occasioni come queste”.

L’appello sottoscritto da diverse associazioni siracusane è stato chiaro: “Basta con l’impunità, la complicità, l’inazione! Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. Per una conferenza di pace ONU, per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia. Per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia”.
Alla manifestazione hanno aderito: Accoglierete, Acquanuvena, Ad Gentes, Alleanza Verdi e Sinistra, ANPI federazione prov Siracusa, ARCI Siracusa,Ass cult Minerva, Ass cult. Italo Araba Siracusa, ASTREA in memoria di Stefano Biondo, CGIL Siracusa, Consulta Comunale Femminile, Federazione Prov del Partito Socialista PSI, Generazioni Future, Giuristi Democratici, L’ Arcolaio soc coop, La Brigata Rosa, Lealtà e Condivisione, Legambiente, Movimento 5 stelle, Naturalchemica, Partito Partito Democratico, Partito comunista italiano, REA, Rifondazione Comunista, Siamo Mediterraneo, Sinistra Futura, Stonewall.




Tica Festival, divertimento in piazza: gran finale con Sasà Salvaggio

Una bella festa,che sabato,dal pomeriggio alla tarda serata, ha coinvolto intere famiglie: i bambini,alle prese con gonfiabili,trampolieri,laboratori; gli adulti,coinvolti dall’energia trascinante della Banda Berté; le premiazioni,che hanno messo al centro i campioni dello sport siracusano ed i campioni di azioni importanti per il territorio; e poi il gran finale,con Sasà Salvaggio e il suo divertente show. Il primo Tica Festival ha trasformato ieri largo Ettore Di Giovanni (la piazzetta di viale Tica) nel luogo di ritrovo per un pubblico vasto e attivo. Soddisfatti il consigliere comunale Luigi Cavarra e Seby Cannata,organizzatori dell’evento patrocinato dal Comune,condotto dalla giornalista Oriana Vella di FMITALIA. Sul palco,a ricevere la targa riservata alle eccellenze siracusane: il Circolo Canottieri Ortigia per la pallanuoto l’Albatro per la Pallamano il twirling della Medea, i campioni di pattinaggio Maiorca e di atletica Matteo Melluzzo la campionessa di golf,Ginevra Coppa. Poi le premiazioni a sorpresa,a Rossana Geraci per Siracusa Città Educativa e a Leonardo Pulvirenti,proprietario della giostrina della piazza,che ogni giorno di dedica alle piante,al decoro,come può. Momenti anche di commozione sul palco del Tica Festival. Il sindaco,Francesco Italia ha sottolineato quanto l’amministrazione comunale abbia a cuore iniziative che rivitalizzino i quartieri e mettano i residenti nelle condizioni di viverli pienamente. In futuro,è emerso,eventi analoghi a quello di ieri sera,potrebbero essere riproposti,magari per alcune domeniche da trascorrere in piazza.




Il futuro incerto della zona industriale siracusana, Legambiente: “Favorire l’innovazione e investire”

Riconvertire, rivoluzionare e profondamente innovare il patrimonio tecnico e impiantistico del polo e di definire un concreto piano di azione condiviso per tutelarne la ricchezza umana con il suo sapere tecnico e scongiurare la desertificazione ambientale, industriale e sociale. Sono le principali proposte di Legambiente, condivise con il presidente di Confindustria Siracusa, Reale, i deputati regionali Gilistro (M5S) e Spada (PD) e i cittadini dell’area industriale, presentate nella giornata di ieri durante l’incontro sui temi della riconversione ecologica delle industrie del siracusano.
Durante il dibattito, presso il Centro anziani di Città Giardino a Melilli, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato la necessità di “cambiare o chiudere. Riconvertire le attuali produzioni inquinanti ai cicli produttivi più innovativi fondati sull’uso delle fonti rinnovabili oppure rimanere fermi ad un modello industriale che non ha più futuro e che si sta spegnendo come una candela a fine vita. È questa l’alternativa secca di fronte alla quale siamo tutti chiamati a compiere una scelta decisiva per il futuro di questa area industriale, istituzioni, industriali, sindacato e società civile”.
Favorire l’innovazione energetica, ambientale e sociale, investire su formazione e ricerca è la sola strada che indica Legambiente.
È stata l’occasione anche per commentare la recente decisione di Versalis di sostituire l’impianto di etilene con la costruzione di una bioraffineria destinata alla produzione di biojet (combustibile sostenibile per l’aviazione, ndr) e di un impianto per il riciclo chimico della plastica. A partire da Roberto Alosi, segretario generale della Cgil di Siracusa, il quale ha espresso forte preoccupazione per le prospettive occupazionali delle circa 1400 persone che tra diretto e indotto lavorano nel comparto della chimica e per la tenuta dell’intera area industriale, a fronte di piani di investimento ancora non definiti e soprattutto considerato il discutibile comportamento passato di Eni in situazioni simili. “Nonostante la narrazione dei governi nazionale e regionale sull’impegno ad attuare la transizione ecologica del Paese e sul ruolo fondamentale che in questo può giocare la Sicilia, di fatto la nostra Regione, insieme al resto del Mezzogiorno – come ha sottolineato Anita Astuto, responsabile Energia e Clima di Legambiente Sicilia – è passata dall’essere rappresentata come hub delle rinnovabili ad hub energetico del gas”.
Le fonti fossili, infatti, sono ancora estremamente centrali in Sicilia, nella produzione di elettricità, in quella di idrocarburi e come luogo di transito delle importazioni di gas. “L’unica strategia seguita dai governi nazionale e regionale, al momento, – si legge nella nota di Legambiente Sicilia – è quella di difendere l’esistente, ricercando di volta in volta soluzioni emergenziali per consentire la sopravvivenza delle attività produttive dei vecchi poli industriali. Come è avvenuto nella vicenda del depuratore consortile IAS di Priolo Gargallo (che tratta i reflui, dei “grandi utenti” come Isab, Sasol, Sonatrach, Versalis di ENI, oltre che i reflui civili dei Comuni di Priolo e Melilli) che, in seguito al sequestro operato dalla magistratura, dinanzi alla prospettiva di un blocco dei conferimenti da parte delle grandi aziende del petrolchimico, è stato autorizzato a operare grazie alla dichiarazione di interesse strategico quale infrastruttura necessaria ad assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti di ISAB”.
Secondo Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, “le scelte industriali per i grandi poli siciliani sono un banco di prova della capacità del governo italiano e delle istituzioni regionali e locali di dotarsi finalmente di una politica industriale che guardi al futuro e di diversificare l’economia e le opportunità occupazionali di questi territori, garantendo alle ragazze e ai ragazzi siciliani di poter scegliere se rimanere a lavorare e vivere in Sicilia oppure andare nel centro nord Italia o all’estero. Scelta che oggi non è garantita a nessuna e nessuno di loro. Ciò potrà avvenire soltanto puntando sulle opere, sugli impianti, sulle infrastrutture della transizione ecologica, contestualmente alla bonifica di questi territori”.
Cinzia Di Modica, del Comitato Stop Veleni, ha sottolineato il bisogno di “ricostruire un rapporto di fiducia tra industrie e popolazioni basato sulla trasparenza, la sicurezza e la giustizia”.




“Santa Lucia tra arte e archeologia”, l’incontro al San Metodio nell’ambito dell’Anno Luciano

Ricostruire l’iconografia del “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, riflettere attraverso le strutture architettoniche e il materiale epigrafico su una porzione di città “memoria” del corpo di Lucia, analizzare la rappresentazione di Lucia nell’Arte. “Santa Lucia tra arte e archeologia” è il titolo dell’incontro che si è tenuto ieri, sabato 26 ottobre, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in via della Conciliazione a Siracusa.
“Una giornata di studi interdisciplinari dove la storia, l’arte e l’archeologia vengono utilizzate in maniera trasversale, con un linguaggio trasversale, per raccontare come Lucia si è trasformata nell’arco dei secoli nell’arte, anche attraverso la devozione popolare. Quindi come la devozione popolare ha influenzato quella che è stata la rappresentazione artistica di Lucia, sia nell’arte tradizionale, come le immaginette o le famose figurine di Santa Lucia, o in artisti come Caravaggio, Guinaccia, a Siracusa e anche nel mondo”. Nelle parole della professoressa Loredana Pitruzzello la sintesi del seminario su “Santa Lucia tra arte e archeologia” che ha avuto luogo ieri mattina all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio a Siracusa.
Un momento per riflettere e discutere intorno al culto e alla memoria di Santa Lucia. “Le opere d’arte che abbiamo a disposizione per leggere l’iconografia di Santa Lucia sono veramente tante – ha spiegato Fausto Migneco, docente di Beni Culturali Ecclesiastici all’ISSR San Metodio -. A Siracusa alcune di queste affrontano il tema del suo martirio, come la tela di Mario Minniti, oggi custodita alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo. La tela racconta uno dei momenti del martirio di Santa Lucia, il suo ultimo sacrificio, ed è davvero interessante vedere come l’artista si sia soffermato sulla sua veste, che riproduce una riproduzione a damasco. E probabilmente l’immagine del simulacro che qualche anno prima era apparso sul sagrato della Cattedrale di Siracusa ha potuto ispirare l’artista che si è soffermato in maniera particolare sulla decorazione di questa veste che ci ricorda da vicino la decorazione che ritroviamo nell’argento del simulacro.”
Un approfondimento e un’analisi storico artistica dell’iconografia della patrona di Siracusa, con attenzione al Seppellimento di Santa Lucia e alla catacomba.
“Il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio è un quadro che ebbe un enorme successo”, ha detto Michele Cuppone, ricercatore e studioso di Caravaggio.
Cristian Aiello, archeologo, ha affrontato il tema della cura del corpo nella tradizione paleocristiana e, attraverso la lettura della topografia e delle fonti iconografiche, intende ripercorrere le fasi di una porzione di città (e di un cimitero comunitario) il cui sviluppo procede come ombra di memoria del corpo di Lucia: “Un tema importante anche alla luce dell’anno che vivrà a Siracusa in attesa dell’arrivo del corpo di Santa Lucia. Mi sono focalizzato sulle strutture culturali, le ho definite archeologie, utilizzando il plurale come Mirabella definiva appunto le antiche Siracuse”. Aiello poi ha sottolineato: “Lo studio si incentra su tutte quelle che sono le manifestazioni intorno alla cura del corpo, ovvero la celebrazione del cosiddetto dies natalis sacro ai cristiani, il trapasso verso una nuova nascita. Per utilizzare un po’ le parole di grandi studiosi, tra cui Settis, si può parlare di una rinascita all’interno della tomba, perché il momento della morte rappresenta la nascita a nuova vita del cristiano. All’interno delle catacombe di Siracusa questo è molto evidente perché è una grande concentrazione di sepolture e proprio intorno all’area sacra dove si ritiene che ci sia la tomba martiriale di Santa Lucia sono consegnati alla storia tutti quei monumenti, tutte quelle stratificazioni che hanno tramandato fino a noi oggi un culto secolare”. Il seminario, moderato da Elio Cappuccio docente di Storia della Filosofia moderna e contemporanea all’ISSR San Metodio di Siracusa, si inserisce nell’ambito dell’Anno Luciano che la Diocesi sta celebrando. E’ stato promosso da ISSR San Metodio, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siracusa, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia e la Kairos.




“Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora”, giornata di mobilitazione in Ortigia

“Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora”. È il titolo del corteo di mobilitazione che si svolgerà nella giornata di domani, domenica 27 ottobre, a Siracusa. La manifestazione rientra nell’ambito delle iniziative per la mobilitazione nazionale, promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, e si svolgerà anche in altre sette città italiane: Palermo, Milano, Bari, Cagliari, Torino, Roma e Firenze.
Domani, alle ore 17.30, dal Pantheon partirà il corteo che giungerà a Largo XXV Luglio. Sarà presente il contributo del “Coro del Mare”, un insieme di voci composto da donne che sfileranno e canteranno invocando la pace e la fine dei conflitti.
Questo il testo dell’appello sottoscritto da diverse associazioni aretusee:
“FERMIAMO LE GUERRE! Basta con l’impunità, la complicità, l’inazione! Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. Per una conferenza di pace ONU, per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia. Per la risoluzione nonviolenta delle guerre, per una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Per il disarmo, per vivere in pace, per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro, per i diritti e la democrazia
Insieme per buttare fuori dalla storia tutte le guerre, le invasioni, le occupazioni, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, i genocidi, i terrorismi. No al riarmo, no all’aumento delle spese militari, no alla produzione e diffusione delle armi nucleari, no all’invio di armi ai paesi in guerra. Per il diritto a manifestare, contro il Ddl 1660. IL TEMPO DELLA PACE E’ ORA”.
In occasione del corteo di mobilitazione “Fermiamo la guerra. Il tempo della pace è ora” in programma domenica 27 ottobre, cambia la mobilità in Ortigia.
Dalle 14 alle 20 vengono istituiti il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati e il divieto di fermata, fatta eccezione per i veicoli delle Autorità e delle Forze dell’Ordine, per il TPL Urbano e per i veicoli a servizio delle persone con disabilità titolari di stallo personalizzato, in corso Umberto I nel tratto interposto tra Foro Siracusano e il Ponte Umbertino.
Alla manifestazione hanno aderito: Accoglierete, Acquanuvena, Ad Gentes, Alleanza Verdi e Sinistra, ANPI federazione prov Siracusa, ARCI Siracusa,Ass cult Minerva, Ass cult. Italo Araba Siracusa, ASTREA in memoria di Stefano Biondo, CGIL Siracusa, Consulta Comunale Femminile, Federazione Prov del Partito Socialista PSI, Generazioni Future, Giuristi Democratici, L’ Arcolaio soc coop, La Brigata Rosa, Lealtà e Condivisione, Legambiente, Movimento 5 stelle, Naturalchemica, Partito Partito Democratico, Partito comunista italiano, REA, Rifondazione Comunista, Siamo Mediterraneo, Sinistra Futura, Stonewall.




Assistenza pediatrica ad Augusta, l’Asp: “Il PPI non è a rischio chiusura”

Bando pubblico andato deserto per il Punto di Primo Intervento pediatrico di Augusta non è premessa di una sua chiusura. Lo ha spiegato il dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, dopo le voci circolati sui social e che avevano allarmato la popolazione. “Premesso che i Punti di primo intervento pediatrico funzionano attraverso la disponibilità dei pediatri di libera scelta e che tale disponibilità viene acquisita da appositi bandi pubblici, la circostanza che l’ultimo, in ordine temporale, dedicato al PPI pediatrico di Augusta sia andato deserto, avrà indotto il dottore Cerruto a diffondere inopportunamente ed autonomamente un comunicato che ne annuncia la chiusura, sol perché, verosimilmente, aveva intenzione di trasferire alla collettività l’informazione della sua rinuncia alla prosecuzione del contributo al funzionamento del Punto di primo intervento pediatrico di Augusta. Se tale sua indisponibilità fosse stata comunicata nei modi corretti all’Asp – prosegue il manager Caltagirone – la stessa avrebbe adottato ogni soluzione compensativa in tempi congrui. Adesso, attraverso la convocazione d’urgenza del Comitato zonale e l’immediata interlocuzione con l’Assessorato regionale della Salute, verranno adottati i provvedimenti a garanzia della continuità assistenziale del Punto di primo intervento pediatrico di Augusta”.
Parole che confermano la volontà di mantenere attivo il Ppi di Augusta. “L’Asp, attraverso i professionisti di buona volontà che hanno a cuore il buon funzionamento dei servizi, tiene testa alla continuità delle cure – conclude il direttore generale – e spiace dovere rilevare che qualche professionista invada le competenze delle istituzioni con azioni prive di garbo, correttezza ed eleganza nei rapporti con le stesse, penalizzando l’informazione e, di fatto, allarmando la popolazione”.




Torna l’ora solare, lancette un’ora indietro: sessanta minuti di sonno in più

Lancette dell’orologio un’ora indietro, torna l’ora solare. Alle 3.00 in punto di domenica 27 ottobre l’orologio deve essere portato indietro di 60 minuti, guadagnando un’ora di sonno in più. Le giornate quindi saranno sempre meno lunghe, facendo buio prima e le temperature inizieranno a essere un po’ più rigide. L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo, il 30 marzo 2025.
I dispositivi digitali, come cellulari, televisori e pc si aggiorneranno automaticamente.




Export, Siracusa traina il Sud: +4%, il volano resta ancora la raffinazione del petrolio

La provincia di Siracusa tra le migliori del Sud quanto ad export. Il dato riguarda il periodo che va dal primo semestre del 2023 al primo semestre del 2024 e parla di 3,8 miliardi, con un +4% che la pone tra le province del Mezzogiorno in cui il segnale risulta maggiormente positivo. L’Istituto Tagliacarne ha preso in considerazione le sei regioni del Meridione: Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Puglia. Per l’intera area, il dato relativo alle esportazioni parla, nel periodo preso in considerazione, di una crescita del  3,59%, a fronte dei risultati negativi del Nord-est (-1,31%), della Lombardia (-1,65%), del Nord-Ovest (-7,55%) e dell’Italia (-1,13%). La raffinazione del petrolio è il primo settore per peso sull’export e vale 7,3 miliardi. Non è, tuttavia, quello con il tasso di crescita maggiore nei due semestri analizzati. Siracusa figura dopo Napoli e prima di Cagliari tra le province con il maggiore valore dell’export nel 2024. In questo caso, l’export di Siracusa è principalmente sostenuto proprio dal settore della raffinazione (3,5 miliardi e +2%).




Turismo a Siracusa, Noi Albergatori: “Buono l’andamento, ma servono investimenti nel settore”

“A settembre di quest’anno sono stati registrati 47.585 arrivi, più 9,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando questa cifra si fermava a 43.497. I pernottamenti dei viaggiatori sono cresciuti del 14,8%, pari a 152.447, contro i 132.768 del 2023. È del tutto evidente che il (quasi) +15% sul 2023 è dovuto alla massiccia presenza di politici e operatori a vario titolo coinvolti nel G7 Agricoltura che si è tenuto a Siracusa”. A dirlo è Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa che snocciola i dati statici degli arrivi e delle presenze registrati nel settore alberghiero ed extralberghiero siracusano nel periodo gennaio-settembre 2024, comparati con quelli dello stesso periodo dello scorso anno.
“Abbiamo infatti pure posto l’attenzione sul discreto trend dei flussi turistici dei primi nove mesi di quest’anno – spiega Rosano – quando la presenza di italiani +4,5% (19.789), è stata molto debole a causa del caro voli, caro prezzi. Un dato però felicemente compensato dagli stranieri, cresciuti del 13,2% (55.994). Il totale complessivo dei pernottamenti è stato di 936.658 (+8,8%), con la prevalenza sempre di viaggiatori esteri. Favorevole la permanenza media, vale a dire la durata dei giorni in cui i turisti rimangono nella nostra città: 3,05 giorni”.
Anche il mese di ottobre si sta consolidando con buoni numeri, grazie alla domanda estera. “Buono il flusso di prenotazioni pure per novembre e dicembre. – aggiunge Rosano – Così, se non ci saranno altri sconvolgimenti internazionali, la nostra città si appresta a superare i risultati del 2023 che hanno visto Siracusa raggiungere oltre un milione di pernottamenti”.
“Il G7 ha conferito un apporto positivo all’economia siracusana e al territorio e ha dato una mano soprattutto ai giovani – analizza Rosano – che, seppur in maniera temporanea, hanno trovato possibilità di occupazione. Sarà fondamentale la necessità di programmare investimenti strutturali quali viabilità, parcheggi e trasporto urbano”.
Il presidente di Noi albergatori non ha dubbi: “Se non si introdurranno le giuste soluzioni, l’intero progetto di un turismo sostenibile perderà qualsiasi forza ed efficacia. A tal proposito avevamo proposto all’amministrazione comunale la costituzione di una governance permanente, tesa a intensificare il dialogo politico con l’imprenditoria legata al turismo con il compito di monitorare la gestione degli eventi, nonché di affrontare le emergenze e gli accadimenti in città, mettendo a frutto l’esperienza del G7, al fine di evitare il ripetersi delle approssimazioni commesse. Ma, a tutt’oggi, nessuna risposta è pervenuta. Apprendiamo, invece, che il 15 ottobre è stata (finalmente) deliberata dalla Giunta comunale la costituzione di un tavolo tecnico (limitatamente) all’applicazione dell’imposta di soggiorno. A questo punto viene spontaneo domandarsi – conclude Rosano – perché in tale deliberazione non si sia voluta offrire l’opportunità di relazionarsi con gli imprenditori del settore, al fine di stabilire una condivisa direzione di marcia sullo sviluppo turistico sostenibile e di trattare le soluzioni su come risolvere le endemiche e gravose problematiche finora non risolte sia nei confronti dei turisti sia nei riguardi dei residenti, particolarmente quelli di Ortigia”.

Foto di Christian Chiari.




Rapporto sulla qualità dell’aria a Siracusa nel biennio 2022-2023 : in discesa tutti i parametri inquinanti

Presentato l’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria a Siracusa, nel biennio 2022-2023, redatto dal CIPA (Associazione consortile per la Protezione dell’Ambiente).Questa mattina, presso la sede di Siracusa della Camera di Commercio del Sud Est. Il rapporto di quest’anno, presentato questa mattina presso la sede di Siracusa della Camera di Commercio del Sud Est, conferma il trend in discesa di tutti i parametri inquinanti monitorati dalla rete. I dati vengono raccolti da 19 stazioni tra loro interconnesse, gestite dal CIPA, dall’ARPA e dal Libero Consorzio dei Comuni (Ex Provincia).
“Le centraline sono posizionate in coerenza allo studio orografico del territorio in zone industriali, rurali e in prossimità dei centri abitati”, ha detto Mario Lazzaro, Presidente del CIPA che ha presentato il rapporto. “Questa importante rete interconnessa è caratterizzata da una dotazione strumentale ad elevato livello tecnologico”. “Nel volume sono riportate misure che riguardano tutti i parametri cosiddetti “normati” (cioè quelli ritenuti dal legislatore più pericolosi per l’ambiente e per la salute) per i quali la legge individua limiti da non superare, valori di allarme, concentrazioni obiettivo e di informazione.
“Nei nostri rapporti – continua Lazzaro – facciamo attenzione al monitoraggio di tutti questi parametri, in particolare degli Ossidi di Azoto (NOx), per i quali il traffico veicolare costituisce il fattore/causa determinante, dei BTEX che fanno parte dei composti organici volatili, tra i quali figura il benzene che è classificato “cancerogeno” , oggi diminuito del 60% rispetto a 20 anni fa e ampiamente entro i limiti di legge, del particolato (PM10 e PM 2,5) che oggi sappiamo essere il più insidioso per la qualità dell’aria e per la salute umana e che è al di sotto di circa 50% rispetto ai limiti di legge”. Il rapporto di quest’anno conferma una progressiva riduzione che è in atto da oltre 20 anni”.
Il volume contiene anche il monitoraggio di alcuni parametri che la legge attuale “non norma” ma che sono importanti perché possono dare luogo a disagi olfattivi. “Sul tema degli Odorigeni gli episodi critici continuano a diminuire, limitandosi a circa dieci giorni l’anno, concentrati soprattutto in estate e non tutti da addebitare all’attività industriale” ha detto Mario Lazzaro. Il CIPA continua a monitorare i “non normati” per contribuire con le ricerche all’ obiettivo di ridurre ulteriormente gli episodi di disagio”.
La professorezza Selena Sironi del Politecnico di Milano, esperta nazionale in materia di emissioni odorigene, ha trattato il tema delle innovazioni legislative che sono intervenute recentemente su questa materia con un nuovo regolamento (309 del 2023) da tenere presente nei prossimi anni per gestire al meglio il fenomeno delle emissioni. Marcello Farina, Responsabile dell’ARPA di Siracusa ha presentato lo stato dell’arte della perimetrazione del SIN nella zona industriale di Siracusa .
Un intervento dedicato ai rapporti tra le tematiche ambientali e la salute è stato curato dalla professoressa Margherita Ferrante dell’Università di Catania Direttore del Registro Tumori di Catania, Messina, Enna, che ha sottolineato come “gli stili di vita giocano un ruolo fondamentale per le patologie tumorali”.
“E importante studiare ed analizzare questa enorme quantità di dati riguardanti le emissioni del nostro territorio industriale – dice il Presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale – Gli importanti investimenti ambientali fatti e che si continuano a fare da parte delle aziende del Polo Industriale consentono oggi di avere un quadro delle emissioni molto migliorato rispetto al passato. Proseguiremo ad impegnarci per un miglioramento continuo tenendo aperto il confronto con il territorio”.