Arrivano le prime sanzioni per i rifiuti abbandonati al termine della Fiera del Mercoledì

Non si abbassa il livello di attenzione sulla Fiera del Mercoledì, dove la Municipale ha sposato una battaglia di ordine e pulizia. Troppi i rifiuti abbandonati al termine, con poco rispetto dei luoghi. E così, lo studio delle foto e dei rilievi effettuati ieri, produce oggi le prime sanzioni. Le multe saranno notificate agli ambulanti che si sono resi protagonisti di gravi negligenze nel conferimento dei rifiuti, al termine dell’appuntamento settimanale che vede impegnati oltre 300 venditori.
Probabilmente grazie al tam tam sui controlli, ieri in piazzale Sgarlata si sono notati notevoli miglioramenti. Lo stesso non può invece dirsi per l’area food di San Metodio, prosecuzione della Fiera del Mercoledì. Accatastati sui marciapiedi o nelle aiuole rifiuti di ogni sorta, senza neanche una primordiale divisione per frazione.
I vigili in borghese, passati più volte durante le fasi di smontaggio, hanno preso nota degli stalli e dei venditori “protagonisti” di questi abbandoni. Foto e posizione permettono con facilità di risalire al numero di stallo ed all’assegnatario. Mercoledì riceveranno formalmente il verbale: 1000 euro. E se dovessero un’altra volta lasciare la piazza come nelle ultime settimane, la sanzione sale direttamente a 3000 euro.




Cede un pezzo del nuovo asfalto di lido Sacramento, “altra area rispetto ai recenti lavori”

Imprevisto per via lido Sacramento, a Siracusa. In un tratto della strada recentemente oggetto di importanti lavori e di un corposo rifacimento, sono visibili i segni di un parziale cedimento del manto di asfalto. Un abbassamento di alcuni centimetri della sede stradale, con alcune lesioni che attraversano longitudinalmente la carreggiata, nei pressi di un tombino.
Grande sorpresa e contorno di polemiche sui lavori effettuati in lunghi mesi di chiusura. In realtà, però, l’attuale e nuovo problema è avvento in un tratto distante circa 150 metri dall’area oggetto di un difficoltoso intervento di rafforzamento della parete rocciosa su cui poggia la strada. “Non è la zona dove si sono registrati i precedenti e gravi cedimenti, siamo di fronte ad un evento di natura diversa e di cui dovremo ora capire le cause”, spiega l’assessore Enzo Pantano.
Gli accertamenti sono in corso, con un intervento ispettivo sulla sede stradale che ha richiesto anche un nuovo scasso. Secondo una prima ipotesi, non ci sarebbe in atto uno scivolamento verso il mare della strada dovuto a movimenti della falesia; più probabile, invece, una perdita dal sottostante collettore fognario che potrebbe avere causato il guasto evidente sull’asfalto.




Meter lancia l’allarme: 1,49 Terabyte di pedopornografia in un solo link sull’app Signal

“In una sola mattinata, abbiamo segnalato alla Polizia Postale Italiana ed estera 46 link provenienti dalla piattaforma Signal, tra cui uno che mai avremmo immaginato di trovare. Abbiamo scoperto un archivio Mega – noto servizio di Cloud Storage e condivisione – contenente 1,49 terabyte, per la precisione 148.720 video e foto di materiale pedopornografico; la più grande quantità mai individuata su mega.nz nella nostra lunga battaglia contro la pedofilia. Foto, video, orrori indicibili che avrebbero potuto continuare a circolare nell’ombra, se non fosse stato per il nostro tempestivo intervento”. A lanciare l’allarme è Meter di don Fortunato Di Noto.
Per Meter è fondamentale trovare un accordo tra Signal e le forze dell’ordine per contrastare questo fenomeno. “Pur non essendo direttamente responsabile della diffusione di materiale pedopornografico, la politica di non collaborare con le autorità competenti per la rimozione di tali contenuti ne fa un complice morale. È importante che ogni individuo goda del diritto alla privacy, tuttavia questa non dovrebbe essere concessa ai criminali per nascondere i loro reati e continuare a mettere a rischio la sicurezza dei minori. Signal deve trovare un equilibrio tra la privacy e la sicurezza della società nel suo complesso”. Signal è un’applicazione di messaggistica che si distingue per l’uso avanzato della crittografia end-to-end, garantendo un livello di privacy elevato per gli utenti. “Tuttavia, proprio questa caratteristica rende la piattaforma un rifugio sicuro per reti criminali, come i gruppi pedopornografici, che sfruttano l’impossibilità di tracciare e monitorare i contenuti scambiati. Il rigido impegno di Signal nel tutelare la privacy, senza offrire strumenti per combattere gli abusi, sta alimentando una pericolosa deriva. Le reti criminali crescono proprio grazie all’assenza di controlli, trovando un terreno fertile dove le loro attività restano nell’ombra”, continua.
Meter chiede a gran voce azioni contro piattaforme come Signal “che, in nome della libertà digitale, stanno permettendo l’incontrollabile proliferazione di contenuti illegali. Le piattaforme di messaggistica non possono essere un’arma nelle mani dei criminali e chi le sviluppa deve avere responsabilità perseguibili penalmente di fronte a queste atrocità”.




“Pesaro 2024: Capitale italiana Inclusione”, all’evento presente anche il comune di Siracusa

Anche il comune di Siracusa partecipa all’evento “Pesaro 2024: Capitale Italiana dell’Inclusione” in programma oggi, 24, e domani 25 ottobre nelle Marche. A rappresentare Palazzo Vermexio è Marco Zappulla, assessore alle Politiche sociali, Pari opportunità e Politiche di genere.
La manifestazione riunisce oltre 300 realtà aderenti alla Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere “RE.A.DY” ed è un incontro annuale di confronto sul tema delle discriminazioni. Essa, infatti, riunisce Regioni, Province autonome ed enti locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione (sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età) riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.
“RE.A.DY” costituisce, per le pubbliche amministrazioni regionali e locali, l’opportunità di uno spazio di incontro e interscambio di esperienze e buone prassi finalizzate al riconoscimento e alla promozione dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender. La partecipazione di Siracusa è frutto dell’adesione, disposta con delibera n. 9 del 31 gennaio scorso. Questo impegno testimonia la determinazione del comune di Siracusa nel promuovere una cultura inclusiva e rispettosa dei diritti civili.
“Con la partecipazione all’incontro nazionale a Pesaro il nostro ente rinnova il proprio impegno a costruire una comunità più inclusiva e sicura, rafforzando la collaborazione tra le istituzioni e la cittadinanza nella lotta contro ogni forma di discriminazione. – sottolinea l’assessore Zappulla – L’Amministrazione è in prima linea nel fronteggiare le discriminazioni e la violenza di genere. Attraverso iniziative concrete – aggiunge l’assessore Zappulla – e la collaborazione con le associazioni del territorio e con la Prefettura, come avvenuto ad esempio per il progetto ‘Chiedi di Lucia’, stiamo cercando di sensibilizzare l’intera comunità, in particolare i più giovani, sull’importanza di denunciare immediatamente ogni caso di violenza di genere. Il video spot, realizzato e donato alla comunità da parte dell’assessorato alle Politiche sociali, è diventato virale sui social, dimostrando l’impatto della nostra azione a livello locale”.




“Santa Lucia tra arte e archeologia”, l’iniziativa al San Metodio nell’ambito dell’Anno Luciano

Ricostruire l’iconografia del “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, riflettere attraverso le strutture architettoniche e il materiale epigrafico su una porzione di città “memoria” del corpo di Lucia, analizzare la rappresentazione di Lucia nell’Arte. “Santa Lucia tra arte e archeologia” è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 26 ottobre, dalle ore 10, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio in via della Conciliazione a Siracusa.
Un momento per riflettere e discutere intorno al culto e alla memoria di Santa Lucia, a partire dal suo sepolcro. In occasione dell’Anno Luciano l’ISSR San Metodio, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siracusa, la Deputazione della Cappella di Santa Lucia e la Kairos organizza il convegno, inserito all’interno del programma delle attività culturali proposte dal San Metodio per l’anno accademico 2024-25. Un approfondimento e un’analisi storico artistica dell’inconografia della patrona di Siracusa, con particolare attenzione al Seppellimento di Santa Lucia e alla catacomba.
Il seminario offrirà un’analisi storica del Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio, grazie alle nuove ricerche storiche portate avanti dal ricercatore Michele Cuppone mentre Aiello proporrà una riflessione che, attraverso la lettura della topografia e delle fonti iconografiche, intende ripercorrere le fasi di una porzione di città (e di un cimitero comunitario) il cui sviluppo procede come ombra di memoria del corpo di Lucia.
All’incontro interverranno Fausto Migneco, docente di Beni Culturali Ecclesiastici all’ISSR San Metodio di Siracusa, che si concentrerà sulla rappresentazione di Santa Lucia nell’arte; Michele Cuppone, ricercatore e studioso di Caravaggio, che attraverso le copie antiche ricostruirà l’innografia dell’opera siracusana, modificata dai restauratori e oggi poco leggibile; Cristian Aiello, archeologo, che affronterà il tema della cura del corpo nella tradizione paleocristiana, esaminando l’architettura del cimitero che ancora oggi conserva la memoria del corpo della santa martire. Il moderatore sarà Elio Cappuccio docente di Storia della Filosofia moderna e contemporanea all’ISSR San Metodio di Siracusa.




Al via la prima edizione della Scuola di Sussidiarietà: sabato 26 ottobre il primo incontro

Al via la prima edizione della Scuola di Sussidiarietà. La manifestazione, proposta dalla Fondazione della Sussidiarietà, in collaborazione con Libera Associazione Forense – Sezione Sicilia, Kolbe APS e Arcidiocesi di Siracusa – Caritas Diocesana, si inaugura sabato 26 ottobre alle ore 10.30, presso il salone della Parrocchia san Metodio. Gli incontri prevederanno anche la presenza e la testimonianza di associazioni ed enti del Terzo Settore, che condivideranno il racconto di esperienze e buone prassi.
La Scuola – coordinata da Lorenza Violini, docente di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano – è rivolta a funzionari pubblici e operatori privati profit e non profit, alle prese con le nuove possibilità di co-progettazione degli interventi. E anche a giovani desiderosi di conoscere e di mettersi in discussione.
La sussidiarietà, cultura da imparare e da diffondere, mostra di essere un valido criterio interpretativo e di risposta ai bisogni sociali della collettività. È in grado, da una parte, di valorizzare la partecipazione della società civile nell’ideazione di risoluzioni e, dall’altro, di facilitare e sollecitare l’intervento pubblico.
I principi su cui si basa l’azione delle amministrazioni pubbliche, infatti, sono da tempo oggetto di profonde trasformazioni. Recentemente, questo trend ha subito un forte e radicale impulso grazie all’introduzione dell’istituto dell’amministrazione condivisa. Si tratta di un’importante novità, improntata ad una logica sussidiaria di cooperazione pubblico-privato finalizzata non solo alla fornitura di prestazioni, ma sempre più necessaria alla lettura dei bisogni e alla progettazione degli interventi.
Il primo incontro, Generare libertà – il ruolo della società civile, sarà` moderato dall’avvocato M. Cristina Alicata e vedrà gli interventi di Chiara Giaccardi e Lorenza Violini e le testimonianze di Associazione Cascina San Vincenzo Onlus, Fondazione Francesco Ventorino e Passwork che, in occasione dell’incontro, allestira` la mostra Al di là del mare.
Gli altri incontri della Scuola di Sussidiarietà si svolgeranno secondo il calendario che segue: giovedì 7 novembre ore 16.00, Economia sociale e cultura sussidiaria; venerdì 15 novembre ore 16.00, Terzo Settore e amministrazione condivisa: buone pratiche; sabato 23 novembre ore 10.30, La dimensione normativa: novità e sviluppi.




Spauracchio multe e alla Fiera “quasi” tutti più civili. Tra i rifiuti spunta un coltello

L’annuncio di controlli con agenti in borghese della Municipale e lo spauracchio di multe a tre zeri ha prodotto una sorta di miracolo. Al termine della Fiera del Mercoledì, l’area di piazzale Sgarlata occupata settimanalmente da centinaia di venditori ambulanti si presenta in condizioni decisamente più decorose di quelle delle ultime settimane. Il conferimento dei rifiuti e della spazzatura prodotta nelle ore di mercato è parso quindi più contenuto e ordinato.
E’ chiaro che se è bastato l’annuncio di maggiore rigore per far sì che i comportamenti di tutti siano improvvisamente diventati vagamente virtuosi, bisogna adesso evitare l’errore di tornare ad abbassare la guardia e far di nuovo precipitare quella zona nel caos di rifiuti e maleducazione.
Ne sono consapevoli gli assessori Giuseppe Gibilisco ed Edy Bandiera che hanno convenuto di chiedere alla ditta che si occupa dell’igiene urbana la disponibilità di un numero maggiore di contenitori per il conferimento di carta, cartone e plastica ovvero il grosso dei rifiuti prodotti dalle bancarelle.

Ma se in piazzale Sgarlata si sono notati notevoli e civili miglioramenti, lo stesso non può dirsi per l’area food di San Metodio, prosecuzione della fiera del mercoledì. Lì pare anzi non essere cambiato nulla e forse qualche multa non avrebbe guastato visto la pervicacia nell’accatastare nelle aiuole ogni sorta di rifiuto, senza neanche dividerli per frazione. C’è da sperare che l’auto dei vigili in borghese, passata più volte durante le fasi di smontaggio, abbia preso nota degli stalli e dei venditori responsabili. Altrimenti è necessario chiedere da subito di alzare il livello di controllo nell’area. Gran lavoro comunque per i netturbini di Tekra che, al solito, in forze e con diversi mezzi hanno impiegato poco più di due ore per ripulire tutto.


Correndo anche qualche rischio, visto che abbandonato tra i rifiuti e privo di ogni protezione e cautela, qualche incauto ambulante ha lasciato un grosso coltello. Una svista, certamente. Ma che poteva costare cara in una piazza comunque aperta a tutti – bambini inclusi. Senza contare il pericolo corso dai netturbini se non si fossero accorti in tempo della cautela necessaria per raccogliere quel mucchio di roba abbandonata.




Maltempo, la stima dei danni nel siracusano presenta un conto da un milione di euro

Ammontano ad un milione di euro i danni causati dal maltempo nel territorio siracusano. Le piogge torrenziali del fine settimana, unite al forte vento, hanno colpito in particolare i centri montani di Cassaro, Buccheri e Sortino, il capoluogo Siracusa e poi a sud Pachino, Portopalo, Rosolini.
Il Dipartimento di Protezione Civile ha curato la prima ricognizione e stima dei danni, allegata alla deliberazione dello stato di emergenza regionale. Nell’elenco finiscono in particolare fenomeni franosi innescati “sia per crollo
di massi che per scivolamento e/o colamento”, interessando numerose strade comunali e provinciali. I dissesti hanno interessato “sia il corpo stradale vero e proprio sia le scarpate ovvero le strutture di sostegno poste a monte e/o a valle, determinando la chiusura di molte strade”. Il ruscellamento delle acque meteoriche ha originato in più strade dei territori interessati “ampie e profonde buche”, pericolose per gli automobilisti. Le strade provinciali danneggiate risultano essere state ripristinate e riaperte al traffico, mentre altre – pur essendo aperte al transito – “necessiteranno di urgenti opere di ripristino delle parti danneggiate”, annotano i tecnici della Protezione Civile Regionale.
Nella computa dei danni anche i problemi causati alla rete fognaria ed agli acquedotti, agli edifici pubblici e privati e agli alvei e sponde di fiumi e torrenti. Rimossi detriti e massi alluvionali, insieme a diversi alberi abbattuti dal maltempo.
Il conto totale dei danni in Sicilia ammonta a 24,8 milioni di euro. La Regione ha stanziato i primi 2,8 milioni per cinque interventi prioritari, nessuno in provincia di Siracusa.




Il relamping “spegne” la città, in attesa delle modifiche perché andare avanti così?

Non funziona, in molte zone di Siracusa, il progetto di relamping avviato dal Comune per la sostituzione dei corpi illuminanti con la più moderna e sostenibile illuminazione a led. O meglio, non funziona come sperato. Interi quartieri, dalle contrade marine alla Borgata, passando per aree centrali come via Polibio, sono praticamente in penombra da quando sono stati attivati i led ed è emersa con chiarezza la necessità di correre ai ripari, raddoppiando in alcuni casi il numero di punti luce. I cittadini protestano e lamentano disagi e la mancanza di condizioni di sicurezza nelle ore serali e notturne. Il sindaco, Francesco Italia condivide questo punto di vista e si dice “particolarmente arrabbiato su questo tema”, tanto da aver sollecitato una riunione per individuare una soluzione e migliorare l’illuminazione pubblica nei quartieri già interessati dal progetto di relamping.
Dopo la sostituzione dei vecchi lampioni alla Borgata, ad esempio, era emersa la necessità di rivedere il progetto elaborato dai tecnici del Comune con Enel X. Non sembra, tuttavia, che qualcosa sia cambiato, a distanza di diversi mesi. Servono correttivi ma nell’attesa si continua, invece, a portare avanti il progressivo piano di sostituzione e così, zona dopo zona, la città sembra “spegnersi” la notte.
La scelta del rapporto di 1:1 nella sostituzione dei corpi illuminanti in effetti non si mostra vincente e non convince i cittadini. Se le vecchie lampade ad incandescenza diffondono luce a 360 gradi, con il led il raggio agisce in maniera diversa, con sistema cut-off a raggio che illumina meno della metà dell’area. In via Tisia, invece, con doppi impianti led l’illuminazione è, ad esempio, maggiormente omogenea.
L’amministrazione comunale aveva garantito, lo scorso febbraio, correttivi al sistema di illuminazione pubblica per garantirne l’efficienza. Ma quella risposta in Consiglio comunale non sembra ad oggi aver ancora molta seguito nei fatti.




Acquistati due taser per la Polizia Municipale, al via la sperimentazione della pistola a impulsi elettrici

La Polizia municipale ha acquistato due taser per una prima fase di sperimentazione di sei mesi, dopo che il Consiglio comunale ha approvato l’adozione dell’arma ad impulsi elettrici nel mese di giugno scorso al termine di diversi articolati dibattiti.
Una volta concluso il periodo di sperimentazione seguirà una relazione della Polizia Municipale al consiglio comunale, per comprendere se l’utilizzo del Taser avrà prodotto risultati tali da rendere fissa la dotazione di tale strumento, sempre su disposizioni del Prefetto.
L’acquisto è stato effettuato dalla ditta Axon Enterprise Italia, con sede a Roma, per un costo complessivo di 16mila euro oltre Iva. L’Opzione Taser 10 è composta da: 2 pistole a impulsi elettrici Taser 10, ad alta visibilità con laser verde (Class 2); 4 Pacco batteria tattico per Taser 10; 2 Fondine Safariland per Taser 10 (Rh — per destrorsi); 1 Fondina Safariland per Taser 10 (Lh — per mancini); 40 Cartucce Taser 10 Live Cartridge; 4 Caricatori Cartucce Live Magazine; 1 Docking station core +6 bay per Taser 10. Sono previste per 10 operatori 3 giornate di attività formativa suddivise in moduli teorici, volti alla completa conoscenza dei dispositivi e moduli pratici, con scenari operativi comprensivi di utilizzo dei dispositivi con cartucce da training e operative. La pistola a impulsi elettrici è un’arma propria in grado di proiettare fino a 8 metri di distanza due dardi, che restano collegati all’arma mediante fili conduttori di corrente elettrica erogata per un tempo non superiore a 5 secondi al fine di inibire tutte le funzioni motorie volontarie del soggetto raggiunto dai due dardi.
L’utilizzo della pistola a impulsi elettrici è previsto come estremo mezzo per rendere innocui soggetti estremamente agitati e aggressivi, armati con armi da sparo, taglio o similari o in possesso di corpi contundenti tali da determinare grave pericolo per l’incolumità pubblica e degli agenti.
“Il Taser – spiegava nei mesi scorsi il comandante della Polizia Municipale, Stefano Blasco – è uno strumento in uso presso quasi tutti i corpi di polizia. Va utilizzato in casi ben individuati e normati. Ha il vantaggio di non essere un’arma letale, tramortisce senza lesioni gravi o gravissime. Può essere utilizzato dagli agenti quando sono in funzione di servizio di ordine pubblico, magari a supporto delle altre forze dell’ordine.”