Lavori sul muraglione di via Eolo, cambia la viabilità: doppio senso di marcia in via Nizza

Sul tratto del lungomare di Levante corrispondente a via Eolo, in Ortigia, inizieranno nella giornata di domani, 17 ottobre, i lavori di consolidamento del muraglione danneggiato dalle mareggiate. Il settore Mobilità e trasporti ha quindi emesso un’ordinanza che vieta su quella strada il transito e la sosta e regolamenta i sensi di marcia fino alla fine dell’intervento. I mezzi che percorrono il lungomare, all’altezza di largo della Gancia, dovranno imboccare via Nizza che sarà percorribile nelle due direzioni con senso unico alternato e dove sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione obbligatoria.
Inoltre, i mezzi che percorrono via Larga, giunti all’incrocio con via Nizza, dovranno svoltare a sinistra in direzione via Eolo.
Dal 2021, a causa delle forti mareggiate a cui quel tratto di costa è esposto, non solo il mare si era ingrossato ma – a forza di “mangiare” il materiale di riempimento – aveva anche scavato una vera nicchia, lunga e larga. Nessun rischio, si diceva, per la strada sovrastante. Per non correre rischi, nel settembre 2023, il marciapiede ed alcuni posti auto sono stati però recintati ed inibiti. Il Dipartimento Regionale di Protezione Civile lo aveva inserito tra gli interventi di somma urgenza. Infatti, circa un anno fa, è stato allestito un ponteggio alla base del muraglione, con gli operai che hanno provveduto al nuovo riempimento con blocchi di calcestruzzo, materiale di costipazione e strati di cemento.

Foto archivio.




Campagna “Focus on the road”, la Polstrada di Siracusa “taglia” 678 punti dalle patenti

Nella settimana compresa tra il 7 e il 13 ottobre sono state effettuate diverse attività, di carattere informativo ma anche di controllo, per sensibilizzare gli utenti della strada e contrastare i comportamenti più pericolosi come l’utilizzo del telefono cellulare alla guida, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e la guida in stato di alterazione conseguente all’assunzione di alcool o sostanze stupefacenti. Nello specifico, a fronte di una trentina di posti di controllo effettuati, sono state verificate le condizioni di sicurezza di 337 veicoli rilevando 286 violazioni al Codice della strada. Una settantina le sanzioni elevate nei confronti di utenti che utilizzavano lo smartphone alla guida, mentre le altre infrazioni hanno riguardato soprattutto la mancanza dell’utilizzo delle cinture di sicurezza, la mancanza della revisione periodica e l’assenza di copertura assicurativa. In totale sono stati decurtati 678 punti mentre sono state 6 le patenti ritirate. La Polstrada di Siracusa traccia il bilancio della campagna europea “Focus on the road”, che rientra nel progetto di più ampio respiro “Roadpol European Operation”. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di ridurrei l numero degli incidenti mortali portandoli a zero.
I comportamenti maggiormente pericolosi si confermano proprio la distrazione alla guida, l’eccesso di velocità ed il mancato rispetto della precedenza: a fronte di tutto questo continua costante l’impegno della Polizia Stradale, impegno finalizzato al conseguimento dell’obiettivo “vittime zero”.




Reti metalliche a difesa della ex Casa del Pellegrino: viaggio all’interno, tra roghi e degrado

Delle reti metalliche chiudono ora quello che era l’ingresso principale della ex Casa del Pellegrino. Sono state apposte dopo l’ultimo incendio, quello scoppiato nelle prime ore di sabato mattina. Difficile però che questa tardiva precauzione basti a bloccare quella che, sin qui, è stata la costante e abusiva occupazione dell’edificio in triste fase di abbandono da quando è finito al centro di un complesso contenzioso giudiziario tra il Comune di Siracusa, che ne è il proprietario, e l’ente Basilica Santuario della Madonna, che lo gestiva in comodato.
I vetri delle porte d’ingresso sono quasi tutti spaccati o in frantumi. In lontananza, si intravede il disastro e il degrado con stanze e locali vandalizzati. Una distesa di resti: di arredamenti, suppellettili, intonaci ed altri elementi. L’aria è intrisa di un mix di acre odore di bruciato e persistente puzza.

Poco distante, una finestra aperta è già il segnale che quelle reti metalliche non sono il più efficace dei deterrenti. Forse qualcuno è già tornato all’interno. Di cero erano almeno in sei gli extracomunitari dentro la ex Casa del Pellegrino nelle ore dell’incendio che ha colpito, in particolare, i piani alti della struttura. Sono stati presi in carico dalle politiche sociali, su richiesta della Procura. Attivato per loro il servizio Prins, con l’accompagnamento in una struttura di viale Scala Greca dove sono rimasti per 72 ore, come previsto dal protocollo. Di loro si è interessata anche la Caritas diocesana.
Purtroppo, però, non è improbabile che – specie con l’arrivo dei primi freddi – tornino a cercare rifugio nell’edificio abbandonato a due passi dal centrale viale Teocrito, approfittando dell’assenza di ogni accordo tra i due litiganti (Comune e Santuario) che a malapena si rivolgono la parola con le carte bollate. Eppure, basterebbe un’intesa esplicita per permettere agli uffici comunali di intervenire per chiudere con mattoni e cemento tutti gli accessi, senza dover temere una denuncia.




I problemi della raccolta differenziata, confronto in Consiglio comunale

“Speravamo di fare da stimolo ad un’amministrazione che, seppur animata di buona volontà, non si dimostra capace di risolvere l’emergenza rifiuti”. Così commentano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Paolo Cavallaro e Paolo Romano al termine della trattazione dell’ordine del giorno in consiglio comunale sulle criticità del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti.
Nell’illustrare il documento, Cavallaro ha evidenziato: strade maleodoranti a causa di spazzatura abbandonata; presenza stabile di carrellati fuori dai condomini, talvolta anche “privi di coperchi, sporchi o danneggiati”; errata differenziazione dei rifiuti da parte dei privati ma anche negli uffici pubblici come nel caso dello stesso Comune e del palazzo di giustizia; mancato rispetto degli orari di raccolta. Inoltre, il consigliere si è detto preoccupato della presenza di discariche abusive, fenomeno “sfuggito di mano” e che, ha affermato, può essere contrastato solo con la collaborazione tra Polizia municipale e le altre forze dell’ordine. Cavallaro e Romano hanno proposto di avviare una discussione sulla possibilità di introdurre un sistema misto (raccolta differenziata e stradale) sulla scorta di esperienze fatte in città come Modena e Bologna.
Nel dibattito d’aula sono intervenuti Luciano Aloschi, Angelo Greco e Giovanna Porto mentre la replica è toccata al dirigente Marcello Dimartino e all’assessore Salvo Cavarra. Questi ha annunciato un imminente inasprimento delle sanzioni contro chi sporca e iniziative per ridurre la presenza di carrellati sulle strade. Alle utenze non domestiche, ha detto, saranno forniti contenitori più piccoli così da essere tenuti all’interno delle attività mentre per i condomini ha lamentato la scarsa collaborazione degli amministratori e lentezza nelle sostituzioni dei contenitori rotti. Cavarra ha rivendicato alla sua gestione l’aumento delle contestazioni e delle multe a carico della società che gestisce il servizio, la Tekra, e ha fornito un identikit di chi non seleziona i rifiuti: “ultrasessantenne, iscritto ai ruoli della Tari ma che non si vuole adeguare alle regole dalla raccolta differenziata porta a porta”.
“Non abbiamo colto importanti novità dal dibattito, se non che per le schermature dei carrellati si sia dovuto attendere il parere della Soprintendenza, giunto solo di recente. – continuano Cavallaro e Romano – Tante parole di autodifesa per un servizio che funziona male e un’azione repressiva e informativa blanda e non efficace. Abbiamo fatto un appello all’umiltà, all’ opportunità di raggiungere protocolli d’ intesa con la Procura della Repubblica e con la Prefettura, perché la lotta alle discariche non può essere affrontata con i mezzi ordinari e con il poco personale disponibile della Polizia Ambientale. L’assenza del Sindaco, su quello che dovrebbe essere il tema chiave dell’ Amministrazione, è assai eloquente e dimostra la leggerezza con cui l’Amministrazione si sta approcciando al tema, senza un convinto e immediato programma d’azione. Ci auguriamo un intervento risolutivo del Sindaco, perché il dibattito consiliare di oggi è sembrata una corsa a difendere l’ operato dell’ assessore al ramo, il cui impegno personale non può senz’altro supplire alla necessità di costruire un sistema virtuoso che alzi la percentuale differenziata e renda la città più pulita e decorosa”.




Accordo tra Comune e Ufficio scolastico regionale per un’offerta formativa legata al territorio

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Luisa Giliberto, hanno sottoscritto questa mattina, al salone “Paolo Borsellino” di Palazzo Vermexio, un protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative comuni per consolidare il rapporto tra mondo della scuola e territorio. Alla firma erano presenti l’assessore alle Politiche scolastiche. Teresella Celesti, il presidente del consiglio comunale, Alessandro Di Mauro, il capo di gabinetto, Michelangelo Giansiracusa, i dirigenti degli istituti cittadini, gli studenti dell’istituto alberghiero “Federico di Svevia” e il funzionario comunale responsabile del Piano dell’offerta formativa, Giuseppe Prestifilippo.
L’accordo ha una durata di tre anni ed impegna le due istituzioni, tra l’altro, alla realizzazione di un’offerta rispondente e funzionale alle esigenze formative e di sviluppo della comunità locale, tenendo però conto dell’autonomia delle scuole. Altri obiettivi sono: l’adozione di linee di intervento comuni, in un’ottica di alleanza tra l’autonomia locale e le autonomie scolastiche, quale strategia più efficace per la crescita e lo sviluppo di una concreta “comunità educante”; il rafforzamento del confronto e del dialogo per risolvere situazioni generate da bisogni formativi in continua evoluzione recanti anche nuove criticità; lo sviluppo e il potenziamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e dell’innovazione didattica; la valorizzazione e la messa in comune di esperienze, competenze, risorse umane, strutturali e finanziarie disponibili sul territorio per un loro impiego ottimale e qualificato; l’individuazione di obiettivi prioritari condivisi, superando la frammentazione degli interventi e il rischio di dispersione delle risorse; il rafforzamento delle collaborazioni con enti e associazioni del territorio; la realizzazione di “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento di qualità” (già “Percorsi di alternanza scuola-lavoro”) rivolti agli studenti di scuola secondaria di secondo grado della provincia.
Il Protocollo ha suggellato una mattinata dedicata alla scuola siracusana. Il sindaco Italia e l’assessore Celesti, infatti, hanno ringraziato tutti i presenti, a nome della città e dell’Amministrazione, per l’attività svolta in occasione di Expo Divinazione 2024, l’evento collaterale al G7 Agricoltura e Pesca. La giornata era stata aperta da un momento musicale a cura di Francesco Drago del comprensivo “Wojtyla-Chindemi”.




FOTO. Dalle grotte sottomarine siracusane nuove scoperte sulla migrazione dell’Homo Sapiens nel Mediterraneo

L’esplorazione della costa meridionale siciliana regala scoperte in grado di riscrivere la storia delle prime migrazioni dell’Homo Sapiens, anche nel siracusano. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Plos One da un team internazionale “Early Occupation of Sicily” (EOS), guidato dall’archeologa siciliana Ilaria Patania della Washington University di St. Louis, con l’importante collaborazione della Soprintendenza dei Beni Culturali di Siracusa e la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
Il gruppo di ricerca internazionale da due anni è presente sul territorio di Siracusa per rintracciare i primi insediamenti umani in questa parte dell’isola e per ricostruire come l’arrivo dell’uomo abbia impattato sull’ecosistema allora esistente.
“Abbiamo studiato circa 20 grotte e rifugi rupestri, già identificati tra il 1870 e gli anni ’90, ed esaminato le collezioni dei musei oltre a raccogliere materiale grezzo per ricostruire i modelli di approvvigionamento. Per individuare nuovi siti, abbiamo condotto indagini terrestri e subacquee per ricostruire paleo-litorali e ambienti passati. Abbiamo identificato tre siti, due su terra e uno parzialmente sommerso, che contengono ancora sedimenti archeologici inesplorati”, spiegano i ricercatori.
Il lavoro contiene i risultati delle prime analisi effettuate su collezioni già scavate, ma mai studiate a fondo. Tra i siti scoperti in passato e rianalizzati adesso dal team internazionale ci sono Campolato, Pedagaggi e Corruggi, nel siracusano, “le cui posizioni geografiche possono darci informazioni anche sulle rotte migratorie che hanno portato i primi Siciliani a colonizzare non solo l’estremo Sud dell’isola, ma anche Malta”.
Il team, diretto dall’archeologa siciliana Ilaria Patania, e con la partecipazione di esperti della Università del Connecticut, dell’Università di Haifa, dell’Università di Catania, del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso e del CNR, ha ritrovato 28 grotte (sia a mare che a terra) che contengono resti fossili di animali dell’ultima era glaciale ed in alcuni casi resti di occupazione umana.

“Sono stati ripresi dei vecchi scavi con strumenti molto più avanzati e nuove metodologie – spiega l’archeologa Alessandra Castorina, della Soprintendenza di Siracusa – Sono stati effettuati dei sondaggi negli interri che si sono formati dentro le grotte. In questo caso svolge un ruolo importante la paleontologia, perché si occupa di orizzonti dove non c’è scrittura. Sono stati analizzati i terreni, i coproliti; tutti dettagli indicativi del tipo di fauna e che permettono di capire cosa mangiavano, come cacciavano. Noi – continua la studiosa – non abbiamo immaginato un progetto solo scientifico, ma un lavoro fatto di archeologia pubblica che serve a coinvolgere anche le popolazioni locali. La grande novità è una maggiore precisione sulla vita di queste prime popolazioni della Sicilia”.
Il lavoro che sta svolgendo EOS, quindi, vuole ricostruire i contesti ambientali in cui si muovevano e vivevano questi nostri antenati che arrivarono in Sicilia durante l’ultima glaciazione e che devono aver visto probabilmente l’estinzione di alcuni animali endemici come la iena e alcuni tipi di cervi arcaici.

Il progetto ha una parte subacquea importante per trovare nuovi siti ma anche aree naturali che contengano tracce geologiche di ecosistemi che erano “terra emersa” durante il ritiro del livello del mare, causato dall’ultima glaciazione. Per poter coprire più terreno possibile, Ilaria Patania ha fondato un gruppo di “Citizen Scientists” subacquei e speleologi, che tramite laboratori di scienza cittadina offerti dal team EOS, e con il prezioso contributo del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso, raccoglie informazioni sugli ambienti sommersi della provincia e segnalazioni su possibili siti. Fanno parte di questi gruppi Diving centers di Augusta, Siracusa ed Ognina, ma anche singoli cittadini appassionati di storia e del loro territorio.
I risultati iniziali del progetto EOS accendono una nuova luce sul primo popolamento dell’Homo Sapiens della Sicilia, dando vita a ricerche future sempre più dettagliate e a nuovi indizi sui primi abitanti della Sicilia.




L’ulivo e il carrubo del G7 Agricoltura salutano piazza Duomo, rimosse le aiuole

I due grandi alberi che adornavano piazza Duomo, non ci sono più. Erano stati posizionati come elementi naturali e scenografici nell’allestimento per l’expo Divinazione ed il G7 Agricoltura di Siracusa. Si tratta di un maestoso ulivo e di un altrettanto imponente carrubo, incastonati in due “aiuole” poggiate sulla pietra bianca della piazza e circondate da un tradizionale muretto a secco.
Nelle prime ore del mattino, il vivaio che ha curato l’allestimento ha proceduto anche a rimuovere gli alberi e le aiuole. Si era pensato ad una installazione permanente, ma ragioni pratiche e di ordine pubblico hanno invece lasciato propendere per la loro rimozione.
Richiedono, per esempio, una irrigazione abbondante – spiegano i vivaisti – che in piazza Duomo non può certo essere assicurata, anche per l’assenza di un impianto ad hoc. Tornano quindi ad essere curati in vivaio, mentre la piazza ritrova la sua conformazione originaria. Anche se, va riconosciuto, a quei due alberi ci si era affezionati in fretta. E qualche naso si è storto di fronte alla potatura eseguita prima del trasporto.
Nei giorni scorsi, dieci alberelli di ulivo ed essenze di agrumi donati al termine dell’expo al Comune di Siracusa erano stati rubati dal vivaio comunale. Erano in attesa di futura piantumazione.




Prenotazione sbagliata, errore del Cup: niente morfologica per una gestante. L’Asp chiede scusa

Prenota un’ecografia morfologica attraverso il Cup di Siracusa, il centro unico per le prenotazioni ma quando raggiunge l’ospedale di Avola, nel giorno e all’ora indicati, scopre che in quella data (il sabato) il reparto del “Di Maria” non effettua quel tipo di prestazione. Brutta sorpresa per una trentaquattrenne siracusana al quinto mese di gravidanza e che, come da tabella per le donne in dolce attesa, deve in queste settimane sottoporsi a morfologica, fondamentale esame prenatale. “Inizialmente, colta di sorpresa e delusa- racconta- ho tentato di capire quale fosse il problema. Mi è stato risposto che si era trattato di un errore commesso dai centralinisti del Cup. Nonostante non si trattasse, quindi, di una mia responsabilità, nessuno ha voluto risolvere il problema. Il medico era in reparto ma mi è stato risposto che in nessun modo avrei potuto sottopormi alla prestazione prenotata. Poco importava se ero partita appositamente da Siracusa e soprattutto se questo tipo di esame deve essere effettuato necessariamente entro un preciso momento della gestazione”. A questo, secondo la segnalazione della futura mamma, non sarebbe nemmeno seguita la proposta di una nuova data o qualsivoglia forma di assistenza. “Quest’ esame diagnostico- ricorda la cittadina – può essere effettuato tra la diciannovesima e la ventitreesima settimana di gestazione. Temo di non fare in tempo o di dover ricorrere ad una struttura a pagamento, nonostante io abbia diritto alla prestazione gratuita negli ospedali pubblici”. Dal reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale Di Maria Di Avola arrivano le scuse e la promessa di una nuova e imminente prenotazione. “Spiace quanto accaduto alla signora-dichiara il direttore Andrea Molino- e ci scusiamo per il disagio, ma l’esame in questione era stato prenotato dal CUP erroneamente sotto altra tipologia di ecografia prenatale rispetto all’ecografia morfologica che, essendo un esame particolare, viene eseguita in giornate dedicate e da operatori specializzati. Nel nostro reparto – prosegue Molino – i tempi di attesa per le ecografie morfologiche sono pari a zero e il medico del reparto che ha incontrato la signora ha riferito di averle proposto, spiegandole il disguido, la riprogrammazione dell’esame per il primo giorno utile, cioè il martedì successivo al sabato, che non ha accettato. Contatteremo stamane stesso la signora per riproporle l’esame per questo venerdì o per altra giornata in cui sono previste le ecografie morfologiche che alla stessa potrà tornare più utile”.




Pillirina “vietata”, Natura Sicula chiede l’intervento della magistratura

“Il ricorso alla magistratura nel caso in cui la questione Pillirina non venga chiarita e risolta dalla Capitaneria di Porto e dal Dipartimento Ambiente di Siracusa”.
Usa toni duri l’associazione ambientalista Natura Sicula, presieduta da Fabio Morreale, che definisce la vicenda “ricca di lati oscuri contrari alla riserva naturale, al godimento del paesaggio sancito dalla Costituzione e al libero accesso al mare garantito dal Codice della navigazione”. Morreale ricostruisce i termini della questione. “La società Elemata, proprietaria di alcune particelle del Plemmirio, da quasi un mese non fa accedere nessuno dallo sbocco 34 (Punta della Mola) perché, dice, è stata privatizzata anche la particella della
spiaggia-racconta il presidente di Natura Sicula- Il Dipartimento Ambiente, al quale abbiamo chiesto l’atto di sdemanializzazione, risponde che l’iter amministrativo di delimitazione è ancora in fase di svolgimento”. L’associazione si dice pronta a chiedere l’intervento della magistratura per fare chiarezza. “Intanto- fa notare – la società proprietaria non fa passare nessuno, e le forze dell’ordine stanno a guardare”. Morreale evidenzia un elemento.
“Sia ben chiaro -precisa- che i motivi di sicurezza addotti dalla CP, tanto cari alla Elemata, non vietano l’accesso e la balneazione in tutto il Plemmirio ma solo nel tratto delle Rive Bianche, caratterizzato da roccia particolarmente friabile sottoposta a erosione, da insenature di natura sabbiosa e dalla presenza di costruzioni in cemento armato. In questo tratto l’ordinanza della Capitaneria di Porto vieta la balneazione, la navigazione, la pesca, la sosta e il transito di persone e autoveicoli e ogni altra attività incompatibile con la natura del rischio, ma solo per una profondità verso terra di 20 metri e verso mare di 100. Tutto il resto è fruibile, ed è tanto. E poi ci sono le latomie di superficie-prosegue- semisommerse dal mare, che appartengono all’Area Marina Protetta del Plemmirio e devono risultare accessibili via terra”. L’associazione Natura Sicula annuncia che chiederà “ai giudici come mai alla Punta della Mola la società impedisce l’accesso senza specificare i confini dell’ordinanza e come fa a non far passare nessuno se il codice della navigazione prevede che mare e spiagge siano di tutti, come ribadito da una sentenza della Cassazione del 2020. “Mentre la Capitaneria e il Dipartimento Ambiente starebbero discutendo se sdemanializzare la spiaggia, anche i bambini sanno che le spiagge non possono diventare private -tuona Morreale- Sono tante le incongruenze e tanti i lati oscuri, come i silenzi da parte degli enti pubblici ed il ritardo nell’istituzione della riserva naturale. Pessimo esempio- conclude Morreale- di un modus operandi che alle nuove generazioni varrà la perdita di fiducia nelle istituzioni”.




Consiglio comunale, rinviato il voto sul nuovo regolamento per contributi alle società sportive

Rinviato a data da destinarsi il voto del consiglio comunale sul nuovo regolamento dedicato ai contributi per le società sportive. Così ha deciso l’Aula al termine di una mattinata di lavori – svolti sotto la presidenza del consigliere anziano Sergio Bonafede – che prevedeva all’ordine del giorno la trattazione di altri due punti: debiti fuori bilancio e criticità del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti.
La discussione sul regolamento, redatto dalla commissione consiliare Sport, è stata incardinata ma poi si è interrotta sugli emendamenti. Il Consiglio, infatti, ha dovuto sospendere la trattazione per l’assenza dall’aula, per ragioni di ufficio, del dirigente competente che avrebbe dovuto esprimere parere su un emendamento di Damiano De Simone modificato nel corso dei lavori.
Il nuovo regolamento, come ha detto in aula il presidente della commissione Sport, Angelo Greco, che ha lodato il lavoro di tutti i componenti, tiene conto delle ultime novità legislative intervenute e punta all’introduzione di criteri certi nell’assegnazione dei contributi a vantaggio della celerità e della trasparenza.
Nel dibattito sono intervenuti inoltre Ferdinando Messina e l’assessore allo Sport Giuseppe Gibilisco che ha avuto parole di apprezzamento per il provvedimento in quanto recepisce la recente introduzione del Rasd (il Registro delle attività sportive dilettantistiche) e introduce criteri “oggettivi e meritocratici”.
Il cuore del regolamento sono gli articoli 6 e 7. Se sarà approvato, gli aiuti pubblici in futuro saranno assegnati a chi avrà ottenuto “evidenze di eccellenza” nell’attività agonistica e secondo criteri stabiliti e associati ai coefficienti che tengono conto delle caratteristiche delle società.
Fino al momento dell’interruzione era stata introdotta una sola modifica, proposta dalla commissione Bilancio, che interviene sull’assegnazione dei punteggi dati alle società sportive in rapporto alle spese affrontate. Quanto all’emendamento di De Simone, che sarà votato nella prossima seduta, intende inserire, tra i criteri che danno diritto ai contributi, anche il tesseramento di atleti provenienti da fasce economicamente svantaggiate prevedendo dei coefficienti in base al numero.
Infine, il Consiglio non ha trattato il documento sui debiti fuori bilancio proposta da Franco Zappalà e Alessandra Barbone. I due consiglieri, infatti, hanno deciso di ritirarlo e hanno abbandonato l’aula in segno di protesta per l’assenza dei dirigenti interessati. Zappalà e Barbone avevano chiesto una ricognizione di tutte le spese affrontate senza autorizzazione preventiva per verificare le condizioni che le hanno determinate, anche in considerazione dei riflessi potenziali sulle scelte di politica amministrativa.