“Convogliare i reflui del Porto Grande al depuratore Ias”, stasera il consiglio comunale aperto

Si svolgerà questa sera a partire dalle 18:00 la seduta aperta del consiglio comunale di Siracusa sul tema del convogliamento delle acque reflue di Siracusa, Floridia e Solarino al Depuratore consortile Ias di Priolo. La convocazione è stata richiesta dai gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Insieme e dal gruppo Misto, con un’integrazione dell’Integrazione ordine del giorno da parte del gruppo consiliare del PD.
“Nel 2026, con lo scollegamento della zona industriale dall’Ias, si aprirà una fase decisiva per il futuro ambientale e produttivo del nostro territorio. Le aziende del polo petrolchimico dovranno attivare i propri sistemi di depurazione, ma questa soluzione — pur individuata come transitoria — lascia irrisolte numerose criticità: la tenuta dei livelli occupazionali, il rischio di perdita di infrastrutture pubbliche esistenti e l’impatto ambientale derivante da nuovi scarichi che andrebbero a confluire nel litorale della nostra costa. A ciò si aggiunge il problema ancora aperto dei reflui di Siracusa che continuano a finire nel porto grande”. A parlare è il deputato regionale Dc Carlo Auteri, componente della Commissione Ambiente all’Ars, che sottolinea come le politiche comunitarie e le più moderne visioni ambientali vadano nella direzione opposta: ridurre, accorpare e rigenerare. “Da quando ricopro il ruolo di deputato regionale — prosegue — ho voluto confrontarmi con tecnici, operatori e cittadini per comprendere a fondo la questione. È chiaro che la sfida ambientale di oggi non può più limitarsi a gestire i rifiuti o gli scarichi, ma deve trasformarli in risorsa. È il momento di pensare a un IAS che non depura soltanto, ma che rigenera: un vero polmone ambientale per l’intero comprensorio”. L’idea di Auteri è concreta e attuabile: “Ias potrebbe raccogliere i reflui depurati provenienti dalla zona industriale e dalla città di Siracusa, sottoporli a un trattamento di affinamento e riutilizzarli per i servizi industriali — antincendio, raffreddamento e, ove possibile, di processo. Un sistema circolare che ridurrebbe l’emungimento della falda, abbatterebbe gli scarichi a mare e restituirebbe un ruolo strategico e sostenibile all’impianto consortile. Questa proposta non richiede investimenti enormi, ma una visione chiara e condivisa: trasformare una criticità in opportunità, fare dell’IAS il centro di una nuova politica ambientale che coniughi tutela del lavoro, innovazione e sostenibilità. È tempo di riqualificare, non dismettere”. Nei giorni scorsi sono state diverse le prese di posizione sul tema. Tra queste, anche quella dell’ex consigliere comunale Gaetano Bottaro, che ha lanciato un appello alle istituzioni locali e regionali affinché si approvi la mozione che impegni il sindaco di Siracusa a “dirottare definitivamente gli scarichi civili fuori dal Porto Grande ponendo fine ad una ferita ambientale e sanitaria che da anni colpisca la città. “Quelle acque- tuona- minaccia la salute dei siracusani. Occorre collegare il canale Grimaldi al depuratore con una condotta verso l’impianto IAS ad oggi unica soluzione concreta per salvare il nostro mare, cuore pulsante del nostro indotto economico e della nostra identità. Un modo per restituire dignità e salute alla città e al contempo per dare un segnale di speranza ai lavoratori Ias, oggi costretti a vivere nell’incertezza rispetto al loro futuro”-




Fibrosi cistica, anche Palazzo Vermexio illuminato di verde

Palazzo Vermexio domani (25 ottobre) sarà illuminato di verde per sensibilizzare sull’importanza della ricerca sulla fibrosi cistica, la più frequente tra le malattie genetiche gravi. Il Comune, infatti, ha aderito alla campagna nazionale “1 su 30 e non lo sai” voluta da Fondazione Fibrosi Cistica, sostenuta dal Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary Club e che in città vede impegnati i Rotary Club Siracusa Ortigia, Siracusa Monti Climiti e Siracusa presieduti rispettivamente da Gaetano Tranchina, Salvatore Assenza e Salvo Vinci.
​Nome dell’iniziativa è “Accendiamo la Sicilia”, per richiamare l’attenzione sulla patologia e lanciare alla popolazione un messaggio semplice: 1 su trenta di noi non sa di essere portatore sano, asintomatico e inconsapevole di una mutazione genetica sul gene CFTR che può trasmettere ai figli.
​Una coppia di portatori sani ha una possibilità su quattro di avere un figlio affetto da fibrosi cistica. Fare il test genetico prima del concepimento permette alla coppia di conoscere il proprio rischio e affrontare una gravidanza consapevole. Una tematica che può essere approfondita sul sito testfibrosicistica.it.




L’Ufficio Scolastico Regionale ancora senza direttore, Gilistro (M5S): “Inaccettabile”

«Non è accettabile che la Sicilia sia da oltre un anno – un anno e 51 giorni, per la precisione – senza un direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e sia costretta a combattere le sue più dure battaglie con le armi spuntate. Su tutte, quella contro la dispersione scolastica, che vede viaggiare la nostra isola su percentuali preoccupanti».
Lo afferma il deputato M5S all’Ars Carlo Gilistro, che ha presentato un’interrogazione all’Ars per sbloccare l’impasse e sollecitare il presidente della Regione Schifani a chiedere l’intervento immediato del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, cui compete la nomina.
«La dispersione scolastica – dice Gilistro – in Sicilia tocca punte del 17%, ben oltre la media nazionale, che si attesta intorno al 10%, e viaggia a distanza siderale da regioni virtuose come l’Umbria e le Marche, dove il dato si aggira intorno al 5,6% e 6,1% rispettivamente. Pianificare azioni importanti per tamponare le falle senza una guida stabile e, aggiungo, autorevole, è quasi impossibile. E le conseguenze possono essere devastanti: un bambino che non va a scuola rischia di andare incontro a un futuro nebuloso, non solo occupazionale, ma anche di diventare protagonista di quelle vicende che ultimamente stanno riempiendo con inaccettabile frequenza le pagine di cronaca nera dei giornali».
«È vero – conclude Gilistro – che la nomina del successore del dottor Giuseppe Pierro spetta a Roma, ma Schifani non può stare a guardare: solleciti il Ministero e, una volta tanto, si superino i possibili veti incrociati dei partiti, di cui la Sicilia troppo spesso ha già fatto le spese».




Bus per il cimitero, Pd: “Non basta garantirli l’1 e il 2 Novembre”

“Non è sufficiente garantire i collegamenti a e per il cimitero di Siracusa solo in occasione dell’1 e del 2 novembre prossimi”. Il gruppo consiliare del Pd torna sul tema sollevato nei giorni scorsi, dopo l’annuncio, da parte del settore Mobilità e Trasporti, del servizio di collegamento con navette che nelle giornate dedicate alla commemorazione dei defunti saranno attive con corse ogni mezz’ora e utilizzando anche l’area di parcheggio di via Elorina.
“Dopo la nostra segnalazione pubblica sulla mancata attivazione della linea 124 e sui disagi causati ai cittadini-ricordano i consiglieri Massimo Milazzo, Angelo Greco e Sara Zappulla- l’amministrazione comunale ha finalmente annunciato l’attivazione del collegamento urbano con il Cimitero comunale nei giorni del 1° e 2 novembre. Tuttavia, non basta. Il trasporto da e verso il cimitero deve essere garantito tutto l’anno, come un servizio stabile e ordinario, non come una misura emergenziale o legata alle celebrazioni dei defunti. Raggiungere il Cimitero deve essere un diritto costante per tutti i cittadini e non un privilegio temporaneo. Ancora una volta-concludono i consiglieri di minoranza- questa vicenda dimostra che l’amministrazione si muove solo dopo essere stata richiamata alle proprie responsabilità”. L’assessore alla Mobilità e Trasporti, Enzo Pantano ha spiegato nei giorni scorsi che la linea 124 era utilizzata da un numero esiguo di cittadini, probabilmente per via di un percorso non particolarmente agevole per gli utenti. Si studierà una nuova tratta, ma probabilmente il tema sarà rimandato al momento in cui entrerà in vigore il nuovo appalto con affidamento pluriennale. Intanto, il prossimo 3 novembre, arriverà in consiglio una delibera della giunta comunale che riguarda la variazione di bilancio inerente all’acquisto di dieci nuovi bus a metano, per un totale di 2 milioni e mezzo di euro, fondi Poc Sicilia per il rinnovamento delle flotte del trasporto pubblico urbano con l’introduzione si sistemi a basso impatto ambientale.




L’Asp di Siracusa ancora premiata: due riconoscimenti per l’innovazione digitale

Nuovi riconoscimenti nazionali per l’Asp di Siracusa nell’ambito dell’innovazione digitale sanitaria.
​I premi, conferiti il 22 e 23 ottobre, si aggiungono agli AIIC Awards, il Premio AISIS e l’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano.
​Una Menzione Speciale per l’Inclusione Digitale conferita nella II edizione del Premio nazionale per le Competenze Digitali promossa da Repubblica Digitale e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, premia l’Asp di Siracusa “per l’impegno nel supportare i cittadini e il personale sanitario nell’acquisizione di competenze digitali e per l’attenzione alla governance dei dati e alla trasparenza”.
Il secondo riconoscimento riguarda il Premio “Innovare” assegnato all’Asp di Siracusa al Forum Sanità 2025 per il progetto “Change Management Data-Driven”, che riguarda “l’uso strategico dei dati per trasformare i processi e migliorare l’efficienza interna e la qualità dei servizi al cittadino”.
​”Siamo soddisfatti di questi riconoscimenti che attestano l’efficacia dei nostri progetti. La digitalizzazione, unita a un profondo cambiamento organizzativo e all’attenzione ai dati, è essenziale per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini” ha dichiarato il direttore generale Alessandro Caltagirone.
​Il direttore dei Sistemi Informativi e Controllo di Gestione dell’Azienda Santo Pettignano ha aggiunto: “Questi risultati, che si sommano ai precedenti premi, confermano che l’investimento in nuove competenze e in modelli operativi basati sui dati è la direzione corretta per costruire una sanità più moderna, accessibile e in linea con le migliori pratiche nazionali”.




Passa dal Plemmirio il primo sistema europeo che ascolta la “voce del mare”

Un segnale, un suono, un dato. L’Area Marina Protetta del Plemmirio è tra i protagonisti di Vongola (Visual and nOise-eNhanced AI Analysis for Marine Biodiversity Monitoring, Observation and Learning), progetto del Centro Nazionale per la Biodiversità (NBFC – NextGenerationEU) che unisce scienza, tecnologia e tutela ambientale.
Coordinato dal Centro Siciliano di Fisica Nucleare e di Struttura della Materia (CSFNSM), insieme all’Università di Catania, all’Università Mediterranea di Reggio Calabria e all’azienda Nadir Byte, Vongola è la prima rete di monitoraggio acustico sottomarino lungo la dorsale ionica, capace di ascoltare la vita del mare e trasformarla in dati per la salvaguardia della biodiversità.
I sensori impiegati sono talmente sensibili da captare il crepitio dei gamberetti e, al contempo, così potenti da distinguere il rumore di navi a chilometri di distanza. Un ascolto “a doppia frequenza” che riflette la duplice missione del progetto: studiare la fauna marina e misurare l’impatto dell’attività umana sull’ecosistema.
“Il Mar Mediterraneo è un laboratorio naturale per la ricerca d’avanguardia”, spiega la professoressa Alessia Tricomi, direttrice del CSFNSM e coordinatrice del progetto. “Con Vongola vogliamo trasformare i segnali acustici e biologici del mare in conoscenza utile per orientare politiche di tutela e conservazione”.
La rete, che coinvolge oltre 30 tra ricercatori e tecnici, si sviluppa in tre siti pilota: il porto di Catania, lo Stretto di Messina e l’Area Marina Protetta del Plemmirio. L’infrastruttura si estende per circa 40 chilometri di cavi e fino a 2.100 metri di profondità. E’ la prima di questo tipo nel Mediterraneo.
Nel sito siracusano del Plemmirio, una stazione autonoma a bassa profondità dotata di telecamera e sensore acustico funge da banco di prova per future applicazioni nelle aree marine protette. Obiettivo: dimostrare la fattibilità di una rete modulare e replicabile, a basso impatto ambientale ma ad alto valore scientifico per la sorveglianza ecologica.
Cuore tecnologico del progetto è il Distributed Acoustic Sensor (DAS) installato sul cavo elettro-ottico dell’INFN a Catania: una catena di microfoni virtuali lunga 40 km che permette di distinguere il passaggio di imbarcazioni, le vocalizzazioni dei cetacei e le variazioni geofisiche dei fondali. I dati raccolti alimentano modelli predittivi e mappe di rischio, fornendo alle autorità strumenti oggettivi per la gestione del mare.
A Messina, la stazione multiparametrica NOEL completa il quadro con un idrofono cablato, una telecamera subacquea e sensori ambientali che misurano temperatura e salinità in un contesto di forti correnti.
Avviato nel luglio 2024, Vongola è oggi nella fase di validazione dei dati e calibrazione dei modelli di intelligenza artificiale. La conclusione formale è prevista per il 31 ottobre 2025, ma le sperimentazioni proseguiranno. Una sfida scientifica e ambientale che porterà Siracusa e il Plemmirio al centro di un sistema europeo di monitoraggio marino d’avanguardia.




Un fronte largo per il Pdum: “Restituire il mare ai cittadini, meno lidi più spiagge libere”

Un fronte civico e politico si mobilita per evitare squilibri nella pianificazione d’uso e sviluppo del litorale siracusano. Il Comitato “Siracusa Rialzati”, l’associazione Love Arenella, il movimento Civico 4, il partito Controcorrente di Ismaele La Vardera e il Comitato Solarium Sbarcadero hanno presentato oggi al Comune di Siracusa un articolato documento di osservazioni e proposte emendative al Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM).
Nel plico, depositato agli uffici municipali, i firmatari denunciano uno “storico squilibrio” nella gestione delle concessioni balneari, che – sostengono – favorirebbe l’occupazione privata a discapito della fruizione pubblica. Da qui la richiesta di “un’inversione di rotta netta”, per garantire il diritto al mare e il libero accesso ai cittadini.
Tra le proposte avanzate, c’è ovviamente il riequilibrio delle concessioni. Quindi una riduzione delle superfici destinate ai privati: massimo 25% dell’arenile all’Arenella e 50% a Riva Porto Lachio, riservando il resto alla libera fruizione e all’accessibilità per i disabili. Richiesta anche bonifica e demolizione di strutture abusive e pericolanti, in particolare sulla Riviera Dionisio il Grande e all’ex Lido Arenella. E ancora, il ripristino degli accessi negati in aree oggi chiuse o recintate, come la spiaggia in via Riviera Dionisio il Grande 60 e l’accesso strategico via Sant’Agostino-Pillirina. Poi nuovi spazi pubblici, con la creazione di un solarium comunale al Forte San Giovannello e una nuova piattaforma pubblica in via Mar dei Coralli (“Pane e Biscotti”).
I promotori chiedono al Consiglio comunale di accogliere le osservazioni depositate, “per trasformare il PUDM in uno strumento di equità, tutela ambientale e riqualificazione costiera”. Così com’è, affermano, “rischia di legittimare lo status quo dei privilegi e di ignorare la profonda insoddisfazione dei cittadini. Il mare è un bene comune e deve tornare ad essere accessibile a tutti”.
Il termine per la presentazione di osservazioni da parte di cittadini e associazioni scade domani. Chi volesse contribuire, spiegano i promotori, può ancora contattare i comitati per assistenza nella compilazione.




Un tetto per chi non ha casa, via al progetto ‘Stazione di Posta 48’: sei posti letto in viale Ermocrate

Sarà pienamente operativo dalla prossima settimana il progetto “Stazione di Posta 48”, promosso dal Distretto socio-sanitario D48, di cui il Comune di Siracusa è ente capofila, e finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – Missione 5, Componente 2). Il servizio è pensato per dare una risposta immediata alle esigenze dei senzatetto e delle persone senza fissa dimora, a cui sarà garantito un luogo fisico in cui “trovare accoglienza, calore umano e supporto burocratico”.
La struttura si trova il viale Ermocrate 70 e dispone di sei posti letto. Offrirà accoglienza temporanea, servizio docce, lavanderia e pasti caldi per chi vive situazioni di grave marginalità. Uno spazio che garantisce assistenza e sollievo immediato, ma anche un primo passo verso percorsi di reinserimento sociale.
Accanto all’accoglienza, è già attivo da alcune settimane lo sportello sociale e di segretariato che fornisce orientamento ai servizi territoriali, supporto psicologico, consulenza legale e amministrativa, accompagnamento per la richiesta di residenza e orientamento al lavoro.
In pochi giorni di attività dello sportello sono già 35 le persone senza fissa dimora che hanno ricevuto assistenza e orientamento.
Il progetto è stato realizzato in co-progettazione con un’associazione temporanea di scopo (Ats) che vede la cooperativa Kolbe come capofila (presidente Stefano Elia) e la partecipazione delle cooperative Passwork (presidente Sebino Scaglione), Il Sorriso (presidente Michele Tedone) e Il Sicomoro (presidente Marcello Munafò).
“Con la Stazione di Posta 48 – dichiara il sindaco Francesco Italia – il Distretto socio-sanitario D48 mette in campo un servizio concreto e di prossimità per chi vive in condizioni di estrema fragilità. È un segno tangibile di attenzione verso i senzatetto e le persone senza fissa dimora, che qui troveranno un posto sicuro dove mangiare, riposare e sentirsi accolti.”
“Con questo luogo – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali Marco Zappulla – riusciamo a dare una risposta immediata, in qualsiasi momento, a chi non ha un tetto né un punto di riferimento. Siracusa si dota di uno spazio stabile dove i senzatetto possono ricevere accoglienza e ristoro e, da qui, intraprendere un percorso di reinserimento con l’aiuto dei nostri servizi sociali. Iniziative come questa, pensate per durare nel tempo e rispondere a un’emergenza sociale, rispecchiano una visione di città che vuole essere vicina a chi è rimasto indietro. Desidero inoltre ringraziare il personale dei Servizi sociali di Siracusa, insieme ai tecnici e ai progettisti che hanno lavorato con impegno e competenza alla realizzazione, rendendo possibile un intervento di grande valore per la nostra comunità.”




La latomia ed i lavori a rilento per la mensa, caos alla Vittorini. “Valutare chiusura della strada”

La Quarta Commissione consiliare si è attivata sul caso dell’istituto comprensivo Vittorini di Siracusa. I lavori in corso per la costruzione della mensa scolastica sono bloccati da settimane, per via dell’emersione dei resti di una latomia di superficie. Tra aree recintate e mucchi di terra che rendono difficoltose le operazioni di ingresso ed uscita, studenti e famiglie si districano a fatica con il rischio quotidiano che possa succedere un incidente.
Il presidente della Commissione, Ivan Scimonelli (Insieme) ha voluto visionare i luoghi insieme all’assessore Enzo Pantano, al dirigente del settore scolastico, Polizia Municipale. A rappresentare la scuola, il vicepreside Marco Vero.
“Durante l’incontro è stata avanzata la proposta di chiudere temporaneamente al traffico l’ingresso di via Regia Corte esclusivamente negli orari di entrata e uscita dalla scuola, garantendo comunque il passaggio ai residenti e ai mezzi di servizio. Una misura mirata, pensata per ridurre i rischi per pedoni e studenti senza creare eccessivi disagi alla viabilità locale”, spiega Scimonelli.
L’Amministrazione comunale sta attualmente valutando la fattibilità della proposta, anche in relazione ai possibili effetti sul traffico di viale Tica.
Il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI), intanto, spiega che “dalla Soprintendenza non arriva alcuno stallo ai lavori. L’ente ha già fornito le indicazioni necessarie, condivise dal Comune, che adesso deve procedere con i prossimi passaggi per non rischiare di perdere il finanziamento”.
Nelle settimane scorse, l’assessore Enzo Pantano aveva illustrato la soluzione concordata con la Soprintendenza che prevede “lo smontaggio e il successivo rimontaggio in altra sede delle emergenze archeologiche, così da coniugare pienamente tutela del patrimonio storico e realizzazione dellìopera a servizio dell’istituto comprensivo di via Regia Corte”. Il tempo, però, non è una variabile indifferente. L’opera, finanziata con fondi del Pnrr, andrebbe completata e rendicontata entro marzo 2026. Una sfida contro il tempo.




Maledizione punteruolo rosso, le palme pubbliche muoiono. “Pronti a stanziare risorse”

La grandi palme presenti nelle aree pubbliche di Siracusa – via Immordini, viale Santa Panagia, piazzetta Tica – mostrano purtroppo i segni della presenza dell’infestazione da punteruolo rosso. Il caso era stato sollevato dal Pd nei mesi scorsi in Consiglio comunale. Ieri un nuovo allarme con Carlo Gradenigo (L&C) che ha denunciato una sorta di inerzia da parte dell’amministrazione comunale, con ultimi interventi datati novembre 2024.
“Nonostante l’abrogazione, da parte della Regione siciliana, della disciplina relativa alla lotta obbligatoria al punteruolo rossi, l’amministrazione mantiene l’attenzione alta sul fenomeno”, replica oggi il settore Verde Pubblico di Palazzo Vermexio. “Nell’ambito dell’offerta tecnica presentata dall’aggiudicatario, tra le migliorie proposte è stato inserito l’utilizzo della tecnica dell’endoterapia, già effettuata sulle palme collocate lungo viale Santa Panagia”, spiegano gli uffici. Un riferimento “datato”, però, incalza Gradenigo ricordando che dallo scorso anno non risultano interventi.
In ogni caso, dall’amministrazione comunale assicurano che “sono stati programmati interventi straordinari sulle palme storiche. Qualora fosse ritenuto opportuno stanziare somme straordinarie per il contrasto a tale fenomeno, l’amministrazione si rende disponibile”.
La visione dello stato delle palme, preziose non solo dal punto di vista ambientale ma anche sotto quello economico, consigliere di avviare sopralluoghi puntuali per la predisposizione della posa di reti di contenimento onde evitare che l’infestazione in corso possa procedere.