Imprese, Siracusa cresce più della media nazionale. Cna: “tessuto vitale e resiliente”

I dati diffusi da Unioncamere e InfoCamere relativi al terzo trimestre 2025 vedono la provincia di Siracusa posizionarsi al terzo posto a livello nazionale per tasso di crescita delle imprese, con un incremento dello +0,55%, superiore sia alla media regionale siciliana (+0,45%) che a quella nazionale (+0,29%).
“Questo risultato conferma la vitalità del nostro tessuto imprenditoriale, nonostante le difficoltà congiunturali e le sfide strutturali che le micro e piccole imprese continuano ad affrontare. Il dato è incoraggiante e ci sprona a intensificare il nostro impegno nel sostenere l’artigianato e le attività produttive locali”, dichiarano la presidente territoriale di Cna Siracusa Rosanna Magnano e il presidente dei giovani imprenditori Gianmarco Infantino.
Secondo l’analisi Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, tra luglio e settembre 2025 il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese in Italia è stato positivo, con 16.920 nuove attività registrate. La crescita è stata trainata principalmente dalle società di capitali e dai settori dei servizi, mentre permangono criticità nei comparti tradizionali come manifattura, commercio e agricoltura.
“In questo contesto – proseguono da Cna – è fondamentale che le istituzioni locali e regionali continuino a investire in politiche di sostegno alle imprese, semplificazione amministrativa e accesso al credito. La nostra associazione è pronta a fare la propria parte, offrendo consulenza, formazione e supporto alle imprese artigiane e alle PMI del territorio”.
Cna Siracusa rimarca l’importanza di valorizzare le eccellenze locali e promuovere l’innovazione, anche attraverso strumenti ed agevolazioni specifiche. “Il nostro obiettivo – concludono Magnano e Infantino – è trasformare questo trend positivo in una crescita strutturale e duratura, che possa generare occupazione, benessere e sviluppo sostenibile per tutta la provincia”.

foto generata con strumenti AI




Undicenne ricoverato in Psichiatria, Sos dei neuropsichiatri: “Emergenza sociale, rivedere il sistema”

“Una situazione davvero grave, emergenziale, quella che si sta affrontando nelle Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza nei vari ambiti: territoriale, ospedaliero e universitario. Serve consapevolezza su quanto sta accadendo ai minori in cura, alle loro fragili famiglie, agli operatori, in termini di sofferenza e stress protratto nel tempo ed è urgente una revisione dei Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, perché si registra una crescita esponenziale degli accessi in pronto soccorso in età preadolescenziale e adolescenziale”. Un vero e proprio Sos quello lanciato da Sinpia Sicilia, la società italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, attraverso la segretaria regionale Carmela Tata, che sottolinea come sia indispensabile un potenziamento “che riguardi le équipe multiprofessionali di cui sono composti e una rivisitazione dei posti letto nei tre reparti regionali della specialità- Necessita-prosegue la società dei neuropsichiatri infantili- la creazione di Strutture ad alta e a bassa intensità di cura per l’accoglienza del post-ricovero in quelle situazioni in cui il contesto familiare è assente o inadeguato. Non è infrequente che, a causa della carenza di queste strutture, in assenza di alternative, si mantenga il ricovero ospedaliero per più tempo rispetto al dovuto. Si profilano, pertanto, ricoveri impropri, blocco del turnover ospedaliero con ulteriore aumento delle liste di attesa, ma soprattutto un’assistenza non pertinente ai ragazzi. Mancano, inoltre, in Sicilia strutture semiresidenziali per realizzare progetti di autonomia e vita indipendente in modo da favorire, quanto più celermente possibile , il reintegro sociale degli adolescenti che ne hanno bisogno”.
L’intervento segue il caso del ragazzino di 11 anni ricoverato in Psichiatria, all’ospedale Umberto I di Siracusa. Situazione intorno alla quale si è sviluppata una polemica (vista l’età del bambino) sui cui l’Asp è poi intervenuta spiegando che si trattava di indicazione espressa dalle autorità che si occupano dell’undicenne.
“A prescindere dall’indignazione, dallo sconcerto espressi, dall’alzata di scudi- spiega la rappresentante della Sinpia regionale- non dobbiamo, comunque, mai dimenticare che al centro di questa vicenda ci sono abbandoni, solitudine, bisogno di affetti, di carezze, di calore, disperazione, anche delle altre persone, coinvolte nella cura e che non sono nelle condizioni di potergli offrire quello che gli serve: un contesto che lo tuteli davvero, preservandolo dai suoi atti etero ed autodistruttivi, ed una cura e un contesto di cura che, nel continuum del suo percorso di crescita e di vita, lo accolgano e lo accompagnino . La situazione del piccolo undicenne è emblematica di una condizione generale, presente da tempo, che necessita di interventi urgenti. Emerge, in modo sempre più incalzante , il bisogno di nuove forze in ambito neuropsichiatrico infantile e di una rimodulazione delle risorse e dei modelli di lavoro esistenti, come già diverse volte segnalato a chi di competenza sia a livello nazionale che regionale. Negli ultimi anni l’inarrestabile e preoccupante aumento dei disturbi psichiatrici in età evolutiva, anche in rapporto ai cambiamenti storici della società, come lo sfaldamento dei legami familiari e sociali, la caduta dell’etica del limite e il collasso del sistema educativo, è coinciso con un irrefrenabile calo del numero degli operatori che, per competenza, dovrebbero affrontare l’emergenza psichiatrica in età evolutiva. Nel contempo l’organizzazione dei servizi è rimasta statica e non più allineata alle esigenze quantitative e qualitative della richiesta .
In particolare -raccontano i neuropsichiatri- stiamo assistendo ad un forte aumento delle patologie internalizzanti (ansia, depressione, fobie, ritiro sociale), dei disturbi dirompenti e delle patologie distruttive in tutte le loro forme: severi disturbi alimentari, autolesionismo e suicidalità, espressa e messa in atto in fasce d’età sempre più precoci rispetto al passato”. Con la lettera aperta diffusa, Sinpia Sicilia pone l’attenzione sul da farsi e sul fatto che “l’esperienza e la volontà degli operatori dei servizi NPIA, tuttavia, non possono supplire a carenze croniche e alla mancata assunzione di responsabilità istituzionale nei confronti degli utenti. Ci vogliono interventi di prevenzione sui minori e sulle loro famiglie. Particolare attenzione va data ai genitori che hanno figli con condizioni di disabilità Ci vogliono interventi di cura più adeguati sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”.
In concreto la richiesta è quella di una riorganizzazione dei posti letto, la previsioni di équipe multiprofessionali, spazi ah hoc, specializzati e protetti per gli stati di agitazione del minore, separandoli dai contesti dei ricoveri neurologici dove sono in degenza bimbi anche di pochi mesi. Si chiede collaborazione con i Pronto Soccorsi, le Strutture di Pediatrie, i Dipartimenti di Salute Mentale ed il potenziamento delle Unità Operative territoriali di Neuropsichiatria infantile, nella loro componente multidisciplinare, che rappresentano il primo livello di diagnosi e cura, fanno da filtro per i ricoveri, sostengono gli interventi di inclusione scolastica dei minori con disabilità, supportano gli Enti Giudiziari e gli Enti Locali nella valutazione dei minori e nella loro inclusione sociale, effettuano progetti di prevenzione;-potenziare le Unità Operative Universitarie per il loro ruolo di ricerca e supporto scientifico, ma anche clinico essendo centri di 2° o 3° livello.
“Il nostro pre-adolescente di 11 anni , espressione di un disagio sociale, affettivo, relazionale è vittima di un contesto che non ha saputo prevenire, curare, tutelare-conclude la segretaria regionale della società di neuropsichiatria, Carmela Tata- Ben vengano l’indignazione, lo sconcerto e le alzate di scudo ma che servano ad attivare tutte le Istituzioni
responsabili per affrontare i problemi che hanno portato al ricovero di un bambino di 11 anni in un reparto
di psichiatria”.




Fastweb down anche a Siracusa, problemi con la rete fissa e mobile

Mattinata odierna segnata da disagi per gli utenti Fastweb, anche a Siracusa. Registrato un blackout diffuso su scala nazionale con problemi nella connessione ad internet e nell’utilizzo dei servizi di rete fissa e mobile. Impossibile utilizzare il web, utilizzare messaggistica istantanea, effettuare videocall, lavorare in remoto e telefonare.
Oltre 35mila le segnalazioni raccolte in poche sul portale specializzato Downdetector che, per Siracusa, evidenzia come i primi problemi di connessione siano stati riscontrati alle 10.50. Un’ora dopo, il picco delle segnalazioni. I disservizi riguardano comunque gli utenti Fastweb di tutta Italia. L’assistenza tecnica dell’azienda conferma il disservizio temporaneo su rete fissa e mobile. Al momento, non sono state rese note informazioni specifiche sul tipo di guasto e sui tempi di risoluzione. “I tecnici sono al lavoro per ripristinare i servizi nel minor tempo possibile”.




Don Di Noto e Meter a difesa dell’infanzia: “un modulo per difendersi dal deepnude”

La protezione dell’infanzia è da sempre la missione di Meter, l’associazione che contrasta ogni forma di pedopornografia grazie all’azione del sacerdote avolese don Fortunato Di Noto. L’organizzazione ha annunciato oggi un nuovo strumento per segnalare abusi online, specie i casi di deepnude realizzati con il ricorso all’intelligenza artificiale. Sul sito di Meter disponibile un apposito modulo online (associazionemeter.org).
“Alla luce delle numerose richieste ricevute e del crescente fenomeno dei contenuti manipolati con tecniche di intelligenza artificiale, sarà ora possibile segnalare anche materiale di tipo deepnude e deepfake, ovvero immagini o video alterati digitalmente a danno di minori”, spiegano dall’associazione.
Un passo avanti concreto nella lotta agli abusi digitali. Il nuovo sistema consente di intervenire in modo immediato, sicuro e riservato, offrendo tutela, ascolto e supporto a chi rischia di restare invisibile dietro uno schermo.
L’Associazione può contare su una équipe multidisciplinare composta da psicologi, psicoterapeuti, legali e informatici, che operano in sinergia per accogliere e accompagnare le vittime e le loro famiglie, garantendo un percorso di sostegno sia legale che psicologico.
“I minori più fragili hanno bisogno di strumenti efficaci e di una rete che li protegga davvero”, sottolineano da Meter. “La loro tutela non può essere rimandata: difendere un bambino oggi significa difendere il futuro di tutti.”




ZES e sviluppo del Sud, a Siracusa incontro tra Confindustria e Intesa Sanpaolo

Cogliere le opportunità di sviluppo offerte dalla ZES Unica del Mezzogiorno e rafforzare la competitività delle imprese siciliane. È stato questo il tema al centro dell’incontro in Confindustria Siracusa, che ha visto la partecipazione del presidente Gian Piero Reale, del direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi e del coordinatore della Struttura di Missione ZES Unica, Giuseppe Romano, insieme a numerosi imprenditori locali.
L’iniziativa rientra nel quadro del nuovo accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, che mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 6 miliardi destinati alle imprese siciliane, per sostenere investimenti in innovazione, sostenibilità e transizione digitale. Solo per il Mezzogiorno il plafond complessivo è di 40 miliardi.
“La ZES Unica è una leva strategica per stimolare nuovi investimenti e rafforzare la competitività delle nostre aziende”, ha dichiarato Giuseppe Nargi sottolineando come il sostegno del gruppo bancario punti in particolare alle PMI dinamiche del territorio.
Per Gian Piero Reale, presidente di Confindustria Siracusa, “l’accordo rappresenta una grande opportunità per il tessuto produttivo locale. Molte imprese del Siracusano stanno già investendo in crescita e sostenibilità: la ZES si sta dimostrando una misura efficace che va mantenuta e potenziata”.
Nel corso dell’incontro, i rappresentanti di SRM – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo hanno evidenziato come il Mezzogiorno stia mostrando segnali di ripresa, con la Sicilia in crescita dello 0,9% nel 2024 e un sistema produttivo sempre più orientato a innovazione, export ed energie rinnovabili.
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto gli interventi del vicepresidente di Confindustria, Natale Mazzuca, e del coordinatore della ZES Unica, Giuseppe Romano, che hanno ribadito l’importanza di creare un ecosistema territoriale capace di valorizzare appieno le potenzialità di uno strumento pensato per trasformare il volto economico del Sud.




Lavori nelle vie Salomone, Santa Teresa e Sirene. Grienti: “Disagi lievi per apportare migliorie”

Ripavimentazione con basole in pietra lavica e riqualificazione dei sottoservizi, con particolare riguardo per il sistema idrico e per quello fognario. In questo consistono i lavori iniziati lunedì 20 ottobre in via Salomone, Santa Teresa e delle Sirene, in Ortigia. “Comporteranno modifiche alla viabilità ma sono disagi lievi che i residenti potranno ben sopportare in cambio di un grande beneficio per l’intera zona”, spiega Raffaele Grienti, delegato del sindaco per il quartiere.
Gli interventi erano stati programmati inizialmente per fine febbraio, ma di comune accordo con gli operatori del settore, è stato convenuto di posticiparli di qualche mese per non correre il rischio di compromettere la stagione estiva. “La tipologia sarà la stessa di quella adottata in precedenza per riqualificare via Logoteta, i cui residenti sono rimasti ampiamente soddisfatti. Ringrazio il sindaco Francesco Italia e l’assessore Enzo Pantano non solo per questi interventi ma anche per il progetto di manutenzione complessiva che riguarderà il centro storico. Ricordo che i fondi utilizzati sono quelli della legge speciale per Ortigia. Pertanto, non si distoglieranno risorse da altri capitoli del bilancio. Il mio ringraziamento va anche all’Ufficio Mobilità e Trasporti e all’architetto del Comune che ha redatto il progetto”.




“Ceti subalterni nel Dramma antico”, convegno promosso dalla Fondazione Inda

Approfondire il ruolo e il significato dei personaggi umili nel teatro greco e latino, tra riflessione sociale e attualità. È questo il tema centrale del convegno internazionale “Ceti subalterni nel Dramma antico”, organizzato dalla Fondazione Inda e dalla redazione della rivista di studi Dioniso, in programma giovedì 23 e venerdì 24 ottobre a Palazzo Greco.
L’appuntamento riunirà studiosi italiani e stranieri di teatro antico, filologia classica e letteratura greca, avviando idealmente il percorso verso la stagione 2026 al Teatro Greco di Siracusa.
Dopo i saluti del sovrintendente Daniele Pitteri e l’introduzione di Guido Paduano, direttore della rivista Dioniso, il convegno si articolerà in tre sessioni con interventi di accademici provenienti da università italiane e internazionali, tra cui Oxford, Pisa, Milano, Bari e Aarhus.
“Vogliamo indagare come i personaggi apparentemente marginali, come servi, nutrici o mendicanti, possano diventare portatori di significati profondi e di riflessioni sulle gerarchie sociali”, spiega Paduano.
Per Pitteri, “l’incontro conferma la straordinaria attualità dei classici, capaci di offrire ancora oggi chiavi di lettura sulle trasformazioni delle nostre società. Eventi come questo rafforzano il ruolo culturale e scientifico dell’INDA e valorizzano il patrimonio della città di Siracusa”.




Industria, l’appello dei metalmeccanici: “Il Governo intervenga subito, a rischio posti di lavoro”

I metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil non nascondono nuove preoccupazioni sulla crisi del comparto industriale siracusano e sulle prospettive occupazionali. E rilanciano la richiesta di un tavolo di crisi nazionale. “Condividere una strategia comune tra imprese e lavoratori – sostengono i sindacati- mette al riparo da interventi estemporanei e fuori controllo da parte di soggetti terzi”.
I segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm (Pietro Nicastro, Francesco Foti e Vicenzo Comella), insieme ai segretari provinciali (Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi) ne hanno discusso in Confindustria a Siracusa con la presidente del comparto metalmeccanico Maria Pia Prestigiacomo, il vicepresidente Musso, l’ing. Norma e il direttore di Confindustria Siracusa Di Noto.
“Le organizzazioni sindacali e metalmeccaniche ritengono necessario, e ne hanno condiviso l’urgenza, l’intervento diretto del Governo per garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali”, spiegano al termine. Chiesto anche “il coinvolgimento attivo e continuativo delle istituzioni locali e regionali per definire una strategia condivisa e immediata di rilancio”.
“Chiediamo – dicono i segretari regionali e provinciali delle tre sigle- massima chiarezza sulle prospettive industriali del sito e sulle responsabilità degli attori coinvolti. Devono essere resi noti i piani d’investimento e di sviluppo delle committenti per blindare anche l’occupazione metalmeccanica. Devono inoltre essere attivati urgentemente i fondi regionali per la formazione e la riqualificazione del personale, per colmare il divario tra l’offerta e le crescenti richieste di professionalità tecniche”.
Le problematiche emerse nel confronto, “sono state amplificate dalle recenti novità, cioè il pignoramento delle azioni di Isab detenute da Goi Energy, formalizzato dal Tribunale di Milano su richiesta di Litasco per un credito di 150 milioni di euro. Questa decisione giudiziaria- continuano Fim, Fiom e Uilm – rappresenta un ulteriore, gravissimo colpo alla già fragile stabilità del polo petrolchimico di Siracusa, che da mesi versa in una crisi profonda, segnata da tensioni finanziarie e incertezze gestionali. La situazione rischia concretamente di compromettere centinaia di posti di lavoro e di mettere in ginocchio un’area industriale strategica per l’intera economia nazionale”.
“Il tempo delle attese è esaurito – conclude la nota- il polo industriale siracusano non può essere lasciato in balia di contenziosi internazionali e manovre finanziarie. Servono risposte concrete e immediate”.




Mensa scolastica, famiglie lamentano disservizi. L’assessore Bandiera avvia verifiche e convoca la ditta

Disservizi nel servizio di refezione scolastica a Siracusa. Dopo le segnalazioni di diversi genitori degli alunni della sede di via Carlo Forlanini dell’istituto comprensivo Archimede di via Carlo Forlanini, l’assessorato comunale alle Politiche scolastiche è intervenuto per chiarire i contorni della vicenda.
Le famiglie lamentano ritardi nella consegna dei pasti, porzioni insufficienti, pietanze non corrispondenti ai menù previsti e cibo in condizioni non ottimali, come pane spesso duro o formaggi non adeguatamente conservati. A questi problemi si aggiungono criticità nella distribuzione e nel trasporto, con contenitori e mezzi che – secondo i genitori – “non garantirebbero gli standard igienici e qualitativi previsti dal contratto”.
“Per diversi giorni – si legge nella nota del comitato dei genitori – molti bambini sono rimasti senza pranzo, lasciando tutto nei piatti. Alcune famiglie hanno deciso di sospendere le prenotazioni dei pasti finché le carenze non saranno risolte. Chiediamo interventi immediati per tutelare la salute dei nostri figli e garantire un servizio adeguato”.
Di fronte alle segnalazioni, l’assessore Edy Bandiera ha disposto la verifica immediata dell’accaduto e inviato una nota di contestazione alla ditta che gestisce il servizio di mensa, come previsto dal contratto. Un incontro ufficiale è stato già convocato per martedì prossimo negli uffici comunali, alla presenza dell’assessore Bandiera, della dirigente scolastica, dei rappresentanti della ditta appaltatrice, del DEC (Direttore dell’Esecuzione del Contratto) e del comitato mensa dei genitori.
“Vogliamo fare piena luce sulla vicenda, operando secondo quanto previsto dal contratto in essere. L’obiettivo è uno solo, assicurare la massima qualità e sicurezza del servizio di refezione scolastica nel pieno rispetto delle esigenze dei bambini e delle famiglie”.
Il Comune assicura che, all’esito del confronto, verranno eventualmente adottati tutti i provvedimenti necessari per ripristinare la piena efficienza del servizio e garantire standard qualitativi conformi agli impegni contrattuali.




Latomie ed altri resti, quando le vestigia del passato “bloccano” il presente

Non è ancora uno scontro tra istituzioni, ma non è fuori luogo parlare di incomprensioni – al limite della tensione – tra Palazzo Vermexio e Soprintendenza di Siracusa. Gli episodi, più o meno dichiarati, sarebbero ormai sempre più frequenti: il “no” all’ascensore panoramico già finanziato per la latomia dei Cappuccini, il braccio di ferro per il campo di padel al camposcuola, lo stop al progetto del ccr in via don Sturzo per tutelare una latomia, lo stallo nei lavori per costruire la mensa del comprensivo Vittorini come già successo per la Costanzo.
Non tutte le scelte di tutela del passato e delle sue vestigia, poi, sono facili da comprendere dai non addetti ai lavori; come anche il significato di “tutela”, quando latomie ed altri resti minori finiscono spesso dimenticati sotto uno strato di fitta vegetazione o inglobati in un supermercato. Esiste un modo per compenetrare il rispetto che si deve ai segni del passato alle necessità del presente e del futuro? Non una battaglia tra cementificatori e archeologi, sarebbe troppo semplice generalizzare. Di fronte al bene archeologico, ci si ferma tutti. Sarebbe interessante però capire se tutto quello che proviene dal passato ricco di una città come Siracusa meriti la stessa forma massima di tutela, o meno.
“Non mi troverò mai d’accordo con la formula secondo cui vincolando e bloccando tutto facciamo opera di tutela e salvaguardia. Io sono per uno sviluppo sostenibile, accessibile”, dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Quindi andrebbero rimossi tutti i vincoli, paesistici e archeologici? “No, non sono contro i vincoli tout cour. Bisogna invece sempre mettere su una bilancia gli interessi contrapposti e valutare. Faccio un esempio a caso: se si deve costruire una scuola e sotto la scuola ritrovi delle monete antiche o una latomia di superficie, bisogna valutare qual è il valore di ciò che tuteliamo. Voglio dire, è più importante una scuola o l’ennesima latomia che al 95% della popolazione racconta ben poco? Ciò non toglie – prosegue Italia – che quella latomia vada studiata, catalogata ed è ovviamente fondamentale per ricostruire storicamente le nostre preziose origini. Non voglio essere radicale, perché non intendo passare per quello a cui non frega niente degli studi archeologici e dell’archeologia, anche perché sono un appassionato. Le scelte vanno, a mio avviso, commisurate ai benefici che apportano. Se io devo bloccare un’opera pubblica perché trovo un muretto non datato che nessuno vedrà mai e che verrà il giorno dopo abbandonato alla incuria più totale, preferisco sicuramente realizzare l’opera pubblica”.
Trovare un equilibrio tra interessi che non possono essere contrapposti, suggerisce quindi il sindaco Italia. Complicato, specie quando devi trovare strade parallele tra tutela e progresso. “Un eccessivo puntiglio può portarci a rischiare di perdere interi finanziamenti. Io confido sempre nella capacità di collaborazione tra le istituzioni. E soprattutto – aggiunge – nella capacità di verificare se esiste una via di mezzo”.