Qualità della vita 2025, Siracusa penultima in Italia: i numeri alla base del crollo

La provincia di Siracusa è 106ª (penultima) nella classifica sulla Qualità della vita 2025 del Sole 24 Ore. Rispetto allo scorso anno ha perso altre due posizioni, scivolando sempre più giù. Ma cosa spinge così in basso il sistema siracusano? Alcuni elementi di dettaglio possono aiutare a comprendere il risultato finale che fotografa una serie di fragilità.
L’indagine utilizza 90 indicatori, suddivisi in 6 macro-aree tematiche, per misurare il benessere territoriale. Alla voce “Ricchezza e Consumi”, la provincia di Siracusa è 102.a. A penalizzarla sono la forte disuguaglianza di reddito medio, l’elevato numero di famiglie con Isee basso, l’inflazione in aumento su beni alimentari ed il reddito medio pro-capite (83.a in Italia).
Va leggermente meglio nella macro-area “Affari e Lavoro”, con Siracusa 86.a. A parte l’ottimo dato dell’export su Pil (4.a in Italia, grazie ad export zona industriale), è però una serie di primati poco lusinghieri: la provincia di Siracusa è ultima per laureati e per imprese in fallimento. A proposito di imprese, la provincia aretusea è terz’ultima per numero di start-up innovative mentre primeggia per pensioni di vecchiaia (8.a). In mezzo, la disoccupazione giovanile, così marcata da spingere il territorio siracusano in 86.a posizione, mentre il numero di ore di cassa integrazione vale la 10.a posizione nazionale.
Nella macro-area “Giustizia e Sicurezza”, posizione 83 per la provincia di Siracusa. I cittadini non si sentono estremamente sicuri (61.a per percezione di insicurezza) anche a causa di furti (29.a in Italia) e rapine su pubblica via (40.a). Pesano anche il dato degli incidenti stradali (50.a), la durata media dei procedimenti civili (74.a) e la bassa capacità di riscossione (90.a).
Passiamo alla macro-area “Demografia”, con la provincia di Siracusa 102.a. A zavorrare non è però l’inverno demografico, piuttosto la bassa qualità della vita delle donne (103), la mortalità evitabile (105) e la mortalità per tumore (104). Non stupisce, quindi, la bassa speranza di vita alla nascita (106.a) e l’elevato indice di solitudine (la provincia di Siracusa è 30.a in Italia).
Macro-area “Ambiente”: anche qui, dolenti note. La provincia di Siracusa è 102.a per via di poco lusinghiere performance alla voce raccolta differenziata (100.a), energia da fonti rinnovabili (92.a), rischio alluvioni (56.a), rischio frane (23.a), qualità della vita dei bambini (97.a), qualità della vita dei giovani (89.a), qualità della vita degli anziani (95.a). Tutti elementi che portano ad un poco lusinghiero 94.a posto alla voce qualità delle amministrazioni locali. In questa macro-area sono quindi più evidenti le responsabilità dirette della classe dirigente.
Ultima marco-area, “Cultura e Tempo Libero”: la provincia di Siracusa è 97.a. Spicca subito il dato relativo alla partecipazione alle elezioni (102.a). Male anche la spesa dei Comuni in cultura (98.a) e l’indice di lettura dei siracusani (96.a). Eppure la provincia di Siracusa è 36.a per numero di librerie ogni mille abitanti. Decisamene più numerosi, però, i ristoranti ogni mille abitanti, tant’è che il territorio aretuseo è 28.o in Italia. Se il patrimonio museale fa volare alto la provincia aretusea (17.a), l’offerta culturale (88.a) e l’indice del clima (76.a) spingono infine verso il basso dato finale. E non basta essere la 14.a provincia italiana per amministratori comunali under 40 per vantare migliori performance in materia di Cultura e Tempo Libero.

foto di Marco Barreca




Qualità della Vita,Siracusa penultima: le reazioni della politica e della società civile

“Un segnale drammatico e inaccettabile quello che emerge dalla classifica nazionale sulla qualità della vita de “Il Sole 24 Ore”. Il commento è del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Paolo Romano. “Un arretramento ulteriore – due posizioni in meno rispetto all’anno precedente – che certifica il fallimento politico e amministrativo di chi oggi governa la città- prosegue Romano- Siracusa, città dalla storia millenaria, patrimonio di cultura, arte e identità, non merita di essere trascinata così in basso. È doloroso constatare come un territorio che dovrebbe essere esempio di eccellenza nel Mediterraneo sia stato ridotto, nel giro di pochi anni, a fanalino di coda d’Italia”.
“Questi risultati -dice ancora- non sono frutto del caso: sono la conseguenza diretta di una gestione improvvisata, inefficace e scollegata dalle reali esigenze dei cittadini. Mentre la città affonda, i consiglieri di maggioranza restano silenti, complici di una deriva amministrativa che sta distruggendo il tessuto sociale, economico e culturale di Siracusa”.
Fratelli d’Italia denuncia con forza questo disastro amministrativo e ribadisce il proprio impegno per costruire un’alternativa seria, competente e responsabile. Siracusa merita un’amministrazione che sappia programmare, intervenire, ascoltare e valorizzare le potenzialità straordinarie del nostro territorio. È tempo di restituire dignità e futuro alla nostra città”.
Chiaro anche il commento del consigliere Paolo Cavallaro di FdI.
“Trovo veramente assurdi -sostiene l’esponente di minoranza al consiglio comunale- i commenti che sto leggendo in queste ore, quelli di tanti che enfatizzano le impietose classifiche che vedono la provincia di Siracusa sempre più in basso per vivibilità, come se non fosse tutto abbastanza chiaro dall’osservazione quotidiana della nostra città. La bellissima Siracusa, famosa in tutto il mondo, ha una carenza di servizi che non può non ripercuotersi sulla vivibilità e sulla nostra serenità. La sporcizia, l’abbandono, la trascuratezza, sono tutti elementi a cui ci stiamo abituando, come fosse un destino inesorabile.
Oggi -racconta- ho partecipato all’inaugurazione del nuovo androne del Palazzo del Senato, ristrutturato e abbellito con vasi e piante. Il giusto decoro per il salone della città, la casa dei cittadini, dove quotidianamente personaggi della politica, dello Stato e della cultura vengono ad incontrare l’Amministrazione comunale e, in primis, il Sindaco che la dirige.
Era il 2023 quando, iniziata da appena una seduta la nuova consiliatura, “minacciai” di non entrare più nel palazzo comunale se non si fosse data una seria ripulita dal guano dei colombi, sparso ovunque, sgombrando i locali dagli oggetti abbandonati e dai “tristi” vasi con piante secche. Nell’occasione il Sindaco ha raccolto la critica con umiltà e ha dato seguito alla mia protesta, mettendo in cantiere un’importante operazione “decoro”, che ora ha visto i suoi frutti con l’inaugurazione. Questa mattina- prosegue Cavallaro- ho ricordato al sindaco che una città che vuole fare della cultura il suo baluardo, il proprio futuro, il settore di espansione economica e occupazionale, non può avere un sistema bibliotecario come quello attuale, che vede la biblioteca centrale in Ortigia chiusa da mesi, quella della Borgata chiusa con i libri abbandonati nell’umido, e quella di Grottasanta di via Barresi priva di adeguato sistema di condizionamento d’aria, dentro un edificio fatiscente, con un solo bagno per utenti e personale, con l’area esterna piena di rifiuti di ogni genere. Ho chiesto di intervenire da subito, avendo egli trattenuto anche la rubrica alla cultura, perché si svolti verso un sistema bibliotecario moderno, accogliente, ma soprattutto perché si avvii una seria programmazione, senza tentennamenti. Dalle risposte che ho ricevuto dal Dirigente lo scorso 26 novembre, in occasione del question time e sul tema biblioteche, si legge chiaramente l’assenza di programmazione e la classica lamentela sull’assenza di fondi in bilancio, come avviene probabilmente nelle città culturalmente più povere. Oggi mi è parso di avere guadagnato la promessa di un emendamento al bilancio e di un intervento urgente con il fondo di riserva, vedremo. Intanto la battaglia continua e mi auguro che questo appello possa smuovere e fare uscire allo scoperto tutti i tantissimi cittadini che credono in un serio progetto di sviluppo culturale della città e non vogliono rassegnarsi alla mediocrità dilagante.E’ la cultura che salverà il mondo, ma forse a Siracusa ancora non lo sanno”.
Il Comitato Ortigia Resistente commenta la classifica sulla qualità della vita ed il penultimo posto della provincia di Siracusa con tono critico. “Questo- protesta il portavoce Davide Biondini- è un territorio in cui vivere è sempre più difficile, dove la residenzialità si sgretola, i servizi peggiorano, i lavori sono precari, le infrastrutture sono vecchie, e le politiche pubbliche non rispondono ai bisogni reali delle persone. Entra poi nel dettaglio.
“Cultura e tempo libero: la provincia ottiene un disastroso 97° posto. Pochissime palestre e piscine (103° posto), scarsità di strutture culturali, investimenti comunali quasi inesistenti, un’offerta culturale fragile e poco strutturata. Ambiente e servizi essenziali: 102° posto
Il territorio precipita anche sulla raccolta differenziata (100° posto). Il dato più allarmante- secondo Biondini – è quello democrafico: speranza di vita bassissima (106° posto), qualità della vita delle donne tra le peggiori d’Italia (103°), mortalità evitabile altissima, giovani che se ne vanno, aumento della solitudine e diminuzione dei servizi di prossimità”. Infine ulteriori considerazioni. “Il turismo cresce- fa notare il comitato- ma non produce miglioramento economico reale.È la prova numerica che il turismo non è un volano sufficiente, come abbiamo sempre sostenuto e per cui siamo stati attaccati. La percezione di giustizia e sicurezza ci fa piombare all’83esima posizione: giustizia lenta e microcriminalità diffusa. Non basta- conclude Biondini- dire che altre città al Sud stanno peggio”




Abusivismo edilizio, emendamento di Anci e Legambiente: “Più risorse per abbatterli”

Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni dell’isola, e Legambiente insieme nella battaglia contro l’abusivismo edilizio o, quantomeno, per una parte di questo percorso. I sindaci siciliani e l’associazione ambientalista hanno preparato, insieme, un emendamento perché l’Ars, l’assemblea regionale siciliana, lo approvi dando maggiori risorse economiche ai Comuni per l’abbattimento degli immobili abusivi. I dettagli saranno illustrati mercoledì 3 dicembre nel corso di una conferenza stampa. Anci e Legambiente spiegano però come premessa che la Sicilia è “una regione sempre più aggredita dal cemento illegale, nonostante i vincoli paesaggistici e di inedificabilità assoluta. Liberare le spiagge e le aree protette dal cemento illegale non è ideologia: è sicurezza, prevenzione dell’erosione costiera, lotta all’inquinamento, tutela della salute e rilancio del turismo sostenibile. Per questo la Regione deve potenziare gli strumenti a disposizione dei Comuni, garantendo loro maggiori risorse economiche per l’abbattimento degli abusi edilizi immobili abusivi”. L’emendamento alla Legge di Stabilità in discussione al Parlamento Siciliano guarda proprio in questa direzione e prevede un incremento di 4,5 milioni di euro del fondo di rotazione istituito con la legge regionale del 2021 in materia. Ad entrare nel merito saranno il presidente  di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo e il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanule Alvano e i deputati Cristina Ciminnisi (M5S), Valentina Chinnici e Mario Giambona (PD).Invitati i presidenti di tutti i gruppi parlamentari.

 

 

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo




Ecco il restaurato androne di Palazzo Vermexio: “Presto lo Stemma di Pietra sui blocchi dell’architrave”

Inaugurato il restaurato androne di Palazzo Vermexio, dopo i lavori di riqualificazione a cui è stato sottoposto. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Francesco Italia.
La nuova rampa d’ingresso agli uffici comunali, gli interventi di restauro dei paramenti lapidei dell’Androne del Palazzo e la sostituzione del pavimento del piano terra, sono un mix di interventi di recupero del piano terra del Palazzo Comunale in continuità con l’antistante sistema di piazze, centro della fruizione culturale e turistica della città.
Il nuovo pavimento dell’Androne in calcare chiaro degli Iblei è in continuità materica con le pavimentazioni del sistema di piazze, e ne conferisce una percezione unitaria.
L’androne e il piano terra del Palazzo Comunale hanno conquistato nuova luminosità, sono più adeguati al prestigio, al valore storico e di rappresentanza.
Il pavimento dell’Androne è connotato dal disegno di alcune tracce in piombo che restituiscono gli allineamenti del Tempio Ionico scoperti nel sedime dell’area, posti in relazione con quelli in piombo incastonati nella pavimentazione di Piazza Minerva ed in Piazza Duomo con quelli corrispondenti all’OIKOS e all’antica strada greca.
Le tracce disegnate restituiscono una percezione dei palinsesti presenti, una singolare suggestione di ricomposizione astratta che amplifica l’immaginazione della presenza di sottostrutture che riconducono alla grandiosità del sito fortemente stratificato. Le più antiche preesistenze risalgono all’Età del Bronzo, al VI sec. a. C. il Tempio Ionico e in una successione di secoli ed edifici sino alla contemporaneità.
La nuova rampa, a differenza delle inadeguate sistemazioni precedenti, si pone in diretta relazione con l’ingresso del Palazzo, offre migliori requisiti di accessibilità e fruizione ai diversamente abili, è in continuità materica con il pavimento di pietra e contiene al suo interno, lungo la parete del palazzo, alcune grandi giare di terracotta con piante ornamentali. La discreta illuminazione “al suolo” contribuisce a conferire una particolare atmosfera e carattere al luogo.
Allo stesso modo è stato restaurato l’antico pozzo, parte caratterizzante dello spazio anche grazie alla collocazione al suo interno di una grande pianta ornamentale e l’illuminazione artistica.Sono innesti contemporanei nell’antico sobri e mirati, posti nell’esistente e che restituiscono una percezione di grande qualità e interesse verso un Luogo dell’Anima particolarmente rappresentativo della città e dell’umanità.
Il restauro dell’Androne fa parte di una strategia più ampia, che ha visto nel tempo la riqualificazione dell’area del Palazzo Comunale con interventi puntuali progettati da Vincenzo Latina, architetto di chiara fama conseguita anche con le architetture realizzate nell’isola di Ortigia, in particolare nello stesso sito: nel 2003 il Giardino di Artemide, dopo alcuni anni con la cura del FAI di Siracusa diventato “Giardino Greco”; in seguito (dal 2007 al 2013) la realizzazione del Padiglione di Ingresso agli Scavi del Tempio Ionico (progetto premiato nel 2012 con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana della Triennale di Milano) e il recente restauro e ridisegno dell’Androne e del piano terra del Palazzo del Senato di Siracusa.
Il prossimo intervento in programma dell’Amministrazione è la realizzazione dello Stemma della città sui grandi blocchi di pietra a sbalzo dell’architrave del cortile interno al Palazzo.




Liste d’attesa, Sinistra Italiana incalza l’Asp: “Chiarezza o possibile segnalazione all’Anac”

“Nessuna risposta dall’Asp circa la richiesta di Sinistra Italiana di un incontro con il commissario, Chiara Serpieri, per discutere delle criticità della sanità provinciale”. Il partito di sinistra evidenzia con rammarico il silenzio sulla questione posta.”In tema di liste d’attesa- si legge in una nota- lo scorso 26 novembre l’Asp ha pubblicato sul sito istituzionale il consueto report sui tempi di attesa”. Il partito di sinistra segnala che “non vengono più pubblicati i dati relativi alle prestazioni urgenti (U) da erogare entro 48 ore. Per quanto riguarda le altre prestazioni, ed in particolare quelle brevi (B) da effettuare entro 10 giorni, compare un numero ridottissimo di erogatori (pubblici o privati accreditati) rispetto a quelli presenti nei precedenti report presenti sul sito dell’ASP. Stranamente, per quanto riguarda le visite, tra le Strutture presenti ve n’è quasi sempre una con tempi di attesa rispettati per la classe di priorità (B). Relativamente invece alle prestazioni strumentali, paradigmatica è la situazione degli esami di endoscopia digestiva, dove per ogni classe di priorità e per ogni tipo di prestazione (esofagogastroduodenoscopia o colonscopia) compare sempre un solo erogatore con tempi che vanno da 105 a 358 giorni. Soltanto 20 giorni fa il report dell’ASP riportava 4 erogatori tutti con tempi massimi di 14 giorni. Si potrebbero fare molti esempi, ma altrettanto significativo ci sembra lo stato di altre prestazioni strumentali come quello relativo alla mammografia bilaterale dove gli erogatori presenti nei report precedenti erano 8 ed ora ne compaiono solo 2. Al 06 novembre -fa presente Sinistra Italiana- gli 8 erogatori avevano tutti 309 giorni di attesa, ora rispettivamente 0 e 14 giorni. Quali siano i tempi delle altre Strutture non è dato sapere. Su questo punto noi insistiamo. Ci chiediamo se siamo in presenza di quella che Torquato Accetto chiamava “dissimulazione onesta” per tranquillizzare i cittadini o se si tratta di un vero e proprio occultamento”. Parole dure, a cui Sinistra Italiana fa seguire un ulteriore passaggio, annunciando di riservarsi “di valutare se segnalare alle Autorità competenti (ANAC) la mancata pubblicazione dei “Criteri di formazione delle liste di attesa, dei tempi di attesa previsti e tempi medi effettivi di attesa per ciascuna tipologia di prestazione erogata”. Al contempo il partito rilancia la richiesta di un incontro con il commissario dell’Asp.




Santa Barbara, ad Augusta le celebrazioni in onore della Patrona della Marina Militare

La Marina Militare celebra la Patrona Santa Barbara. Giovedì 4 dicembre nella chiesa di Santa Maria Assunta di Augusta l’arcivescovo di Siracusa Monsignor Francesco Lomanto officerà la messa solenne. La celebrazione avrà inizio alle ore 11.00 e si svolgerà alla presenza del Comandante Marittimo Sicilia, ammiraglio di divisione Andrea Cottini, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Siracusa, ingegner Domenico Maisano, e delle più alte cariche civili e militari della provincia.

Foto: repertorio, una nave della Marina Militare




Torna il Presepe Sommerso al Ponte Umbertino, inaugurazione nel giorno dell’Immacolata

Torna il Presepe Sommerso a Siracusa. Una tradizione, quella promossa dall’Associazione Ross presieduta da Carmelo Bianchini, interrotta per un paio di anni, a causa dei danni arrecati alle statue dalla mareggiata dell’Epifania del 2023. L’8 Dicembre alle 10:00 il presepe sarà calato sotto Riva Forte Gallo, sua consueta collocazione. Si presenterà completamente rinnovato. “Un momento molto importante per tutti noi- commenta Bianchini- Stiamo predisponendo in queste ore tutto quello che serve per tornare a vivere una tradizione che è Fede, famiglia e un progetto bellissimo per una città marinara come Siracusa. Abbiamo rifatto tutto da capo, visto che le statue erano irrimediabilmente danneggiate ed anche la rete aveva bisogno di essere ricostruita”. Il nuovo Presepe Sommerso conterà 21 statue, con altrettanti personaggi. Una volta ultimato l’allestimento, sarà calato in acqua, al termine di una cerimonia particolarmente sentita. La scena della Natività sarà anche illuminata così da renderla visibile e valorizzarla nelle ore serali e notturne. “Come sempre- ricorda Bianchini- abbiamo lavorato in sinergia con tante associazioni del territorio, a partire da Diversamente Uguali,  e quest’anno anche con il supporto di Siracusa Città Educativa”. Nella mattinata del giorno dell’Immacolata, l’appuntamento è fissato per le 9:15 in Riva Forte Gallo. Ci sarà una breve processione, poi l’immersione delle statue e la benedizione, anche delle persone presenti.  “Quest’anno- preannuncia Bianchini- vedrete nel nostro Presepe anche due nanetti. Non sono di certo personaggi adeguati ma un bimbo diversamente uguale li ha comprati per noi e ci ha chiesto di poterli posizionare lì. Un gesto talmente carino da parte sua che abbiamo voluto accontentarlo. Non avremmo mai voluto deluderlo”.




Qualità della vita, Siracusa finisce in fondo: è la penultima provincia italiana

Annuale appuntamento con la classifica del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nelle province italiane. Lo studio
si basa su 90 indicatori certificati, che misurano in modo empirico il benessere nei territori italiani. Al primo posto c’è Trento, poi Bolzano e Udine.
Per trovare Siracusa, bisogna scivolare fino all’estremo opposto della classifica. Nel 2025 la provincia aretusea perde altre due posizioni ed è 106a su 107. Peggio fa solo Reggio Calabria.
La posizione 106 indica che vivere nella provincia presenta significative difficoltà nell’accesso ai servizi essenziali (sanità, mobilità, servizi sociali); ridotte opportunità economiche e lavorative; problemi di sicurezza, ambiente urbano e fruizione di tempo libero.
In altre parole, Siracusa non è penalizzata da un singolo deficit ma da un insieme di fragilità che si sommano, rendendo la vita quotidiana spesso complicata e poco attrattiva per chi cerca stabilità o prospettive di futuro.




Rifiuti. “Il contributo regionale per gli extracosti prova di fallimento”: Europa Verde ‘boccia’ il Comune

“Il contributo della Regione al Comune  per gli extra costi, così come la mancata assegnazione della premialità sono la conferma del fallimento della gestione dei rifiuti nel Comune di Siracusa”. La deduzione è di Salvo La Delfa, coportavoce di  provinciale di Europa Verde Siracusa – Alleanza Verdi e Sinistra (AVS). Il riferimento è al provvedimento con cui l’assessorato regionale ha ripartito 25 milioni di euro ai comuni siciliani. Al Comune capoluogo sono stati destinati circa 2.1 milioni di euro che l’amministrazione comunale ha sostenuto per il trasporto e conferimento nell’impianto Sicula Trasporti di Catania, nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2024.  “Sempre a fine novembre-fa notare La Delfa-  l’assessorato regionale ai rifiuti ha ripartito 20 milioni ai comuni siciliani che hanno raggiunto nel 2024 una percentuale non inferiore al 60%. Solamente sei comuni (tra cui quello di Siracusa) su 21 della provincia non sono riusciti ad accedere a questo contributo di premialità per la loro bassa percentuale di raccolta differenziata.  Una mancata premialità e un contributo alto, indice della situazione critica in cui il nostro comune viene a trovarsi. Secondo i dati riportati dall’Assessorato, nel 2024 il Comune di Siracusa ha conferito in discarica 28.838 tonnellate di indifferenziato. Il costo medio per tonnellata è di circa 380 euro che portano a quasi 11 milioni il costo che il Comune ha liquidato per il solo trasporto e conferimento dell’indifferenziato. Questa somma, aggiunta ai 17,6 milioni dell’appalto, porta il costo complessivo del servizio di igiene pubblica a più di 29 milioni di euro annui. Una somma enorme che ricade interamente sulle tasche dei siracusani onesti che pagano la Tari. Grazie al contributo regionale, per il 2024 il costo è stato sgravato di 2,1 milioni di euro”.L’esponente del partico ambientalista osserva che “se si vuole risparmiare l’unica possibilità è migliorare il servizio, ridurre la produzione pro-capite annua di rifiuti (520 Kg) e, soprattutto, aumentare la raccolta differenziata. Nel 2024 la percentuale per il Comune di Siracusa si è attestata al 51%, in stallo ormai da più anni a questo valore. Se per esempio raggiungessimo il 65%, di raccolta differenziata, come previsto dalla normativa e come tantissimi comuni con un numero di abitanti simile a Siracusa sono riusciti a fare-ipotizza La Delfa- ridurremmo di 8600 tonnellate la quantità di indifferenziato e di 3.3 milioni il costo di trasporto e conferimento, guadagnando anche con le premialità del sistema dei consorzi.Un obiettivo minimo, quello del 65%, che sarebbe alla portata del nostro Comune se solo si avviasse una seria e impegnata gestione dei rifiuti. Il mancato raggiungimento di questa percentuale non fa altro che certificare il fallimento nella gestione dei rifiuti su cui questa Amministrazione comunale è chiamata a rispondere”. Poi l’analisi dei dati degli anni precedenti, quando la città è passata in cinque anni “dall’8,05% del 2017 al 49,77% del 2021. Qualcosa, però, non ha funzionato in questi ultimi quattro anni, la percentuale di raccolta differenziata si è mantenuta sempre intorno al valore del 50% (50,42% nel 2022, 50,32% nel 2023, 51% nel 2024 e 53% a luglio 2025).E’ mancata una regia, un indirizzo politico, una gestione di tutto il processo, con Dec, assessori e Rup che si sono avvicendati. E’ mancato, per il commissariamento, nei primi tre anni e mezzo un consiglio comunale che nelle sue  funzioni potesse svolgere il suo ruolo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo; è mancata la tariffazione puntuale, è mancata-conclude il coportavoce di Europa Verde Siracusa- una opinione pubblica, una informazione attenta, che potesse essere da sprono per l’Amministrazione comunale che negli ultimi tre anni ha dissipato tutto ciò che di buono era stato fatto negli anni precedenti, tradendo le aspettative di tanti siracusani che si aspettavano una maggiore e importante attenzione sulla gestione della differenziata.  Il contributo dell’Assessorato regionale per gli extra costi è una tantum, è stato possibile grazie ai fondi Pnrr. È un contributo che allevia ma non risolve i problemi della nostra gestione dei rifiuti. L’unica soluzione è quella di un impegno concreto da parte dell’Amministrazione comunale che, dati alla mano, è venuto a mancare in questi ultimi anni e continua ad essere ancora latitante”.




Cittadella dello Sport e Camposcuola, De Simone (FI) chiede chiarezza sulla sicurezza degli impianti

La sicurezza di campo scuola Pippo  Di Natale e della Cittadella al centro di una richiesta formale presentata dal consigliere comunale Damiano De Simone e indirizzata al sindaco, Francesco Italia perché faccia chiarezza. L’esponente di Forza Italia sollecita una maggiore trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. De Simone chiede, nel dettaglio “la documentazione aggiornata relativa allo stato di agibilità e alle certificazioni di conformità del Campo Scuola “Pippo Di Natale” e della Cittadella dello Sport, compresi i certificati antincendio, elettrici e idrico-sanitari”. La richiesta è stata inviata anche al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, per competenza. “Promuovere lo sport significa prima di tutto garantire ambienti sicuri per chi li vive ogni giorno – spiega De Simone –. Le famiglie, gli atleti, le associazioni devono poter svolgere attività sportive in tutta serenità”. Il consigliere sottolinea che si tratta di un atto dovuto: “Non è polemica, ma responsabilità-chiarisce- Le strutture pubbliche non possono essere lasciate nell’incertezza, nel l’incuria a maggior ragione quando si ignora l’esistente per costruire nuovi impianti, sportivi in questo caso, puntando all’apparenza e non alla sostanza dell’azione amministrativa. Serve chiarezza, rispetto della legge e tutela della salute pubblica” – conclude il Consigliere Damiano De Simone.