Lotta al caporalato: sospesa attività imprenditoriale, sanzioni per oltre 83 mila euro

Da questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, della Compagnia di Siracusa e personale della Questura di Siracusa hanno effettuato accertamenti nei confronti di immigrati impiegati nel settore agricolo.
Dopo aver avuto accesso in diversi fondi agricoli della frazione di Cassibile del comune di Siracusa, Carabinieri e Polizia hanno individuato numerosi gruppi di lavoratori chini sulla terra a raccogliere ortaggi nonostante la leggera ma costante pioggia che non gli ha lasciato tregua per tutta la mattinata.
Nello specifico, Carabinieri e Polizia hanno eseguito congiuntamente due accessi in due aziende del settore agricolo che impiegano immigrati stagionali, dislocate in fondi che insistono nel comune di Siracusa e il NIL ha “intervistato” oltre una quarantina di lavoratori di cui 4 sono risultati clandestini.
Gli accertamenti hanno consentito di appurare, oltre allo sfruttamento lavorativo, condizioni gravemente deficitarie sul piano della sicurezza e dello sfruttamento dei lavoratori, accertando la mancanza di idonei servizi igienici, la mancanza di dotazione di dispositivi di sicurezza, di formazione professionale obbligatoria, oltre i necessari accertamenti sanitari sui lavoratori.
Per questa ragione, il legale rappresentante di un’impresa è stato deferito alla Procura della Repubblica di Siracusa per sfruttamento dei lavoratori e perché occupava alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
Durante il controllo è stato constatato che alcuni lavoratori, in atto regolarmente assunti, avevano prestato un pregresso periodo di lavoro in nero. Oltre alla sospensione dell’attività, sono state emesse sanzioni penali ed amministrative per circa 83 mila euro.
I controlli straordinari, fortemente voluti dalla Prefettura, proseguiranno nei prossimi giorni impiegando congiuntamente le forze dell’ordine della provincia per il rispetto della legalità e della salute dei lavoratori.




Fumo da un appartamento, arrivano i Vigili del Fuoco ma… era in corso un barbecue

Attimi concitati in piazza Cuella, alla Borgata. Poco dopo le 20 di ieri sera, una telefonata alla sala operativa dei Vigili del Fuoco segnalava del fumo da una palazzina. In pochi minuti, sono arrivati sul posto i mezzi di soccorso pronti per spegnere un eventuale incendio divampato all’interno di un appartamento.
Con loro sorpresa, però, quando sono arrivati all’ottavo piano dell’edificio terrazzato si sono trovati davanti ad una scena surreale…un barbecue in corso. Era quella la causa della fumosità vista e segnalata da altri residenti nell’area.
In questi casi, è bene ricordare che sono le regole condominiali a stabilire cosa è permesso o meno. In assenza di particolari divieti deliberati dall’assemblea, generalmente i condomini possono fare barbecue e grigliate in balcone o terrazza in condominio, a patto che siano rispettosi degli altri inquilini e che si tratti di un barbecue che non fa fumo e non disturbi quindi gli altri appartamenti.

foto generica




Spaccio di droga, sorpresi in flagranza finiscono ai domiciliari due pusher

Agenti della Squadra Mobile di Siracusa hanno arrestato due 39enni, colti nella flagranza del reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare, uno dei due è stato trovato in possesso di 413 dosi di hashish e di 18 grammi di cocaina, mentre l’altro aveva nella sua disponibilità 55 grammi di cocaina.
Rinvenuti e sequestrati 5 bilancini di precisione ed altro materiale per il confezionamento. I due arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari.




Cinque stranieri espulsi dall’Italia, provvedimenti eseguiti dalla Polizia di Siracusa

Cinque provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale sono stati eseguiti da agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Siracusa. Sono stati accompagnati in un centro di permanenza per il rimpatrio, in attesa di essere ricondotti nel paese d’origine. Si tratta di un cittadino albanese, scarcerato da Cavadonna, un cittadino marocchino, destinatario di un provvedimento di revoca del permesso di soggiorno del Questore di Siracusa per condanne ostative e per la sua acclarata pericolosità sociale, un cittadino tunisino, irregolare sul Territorio Nazionale ed inottemperante all’Ordine del Questore di Ancona di lasciare l’Italia e rintracciato a Noto, e di un altro cittadino marocchino, già noto alle forze dell’ordine con precedenti penali.
Infine, un terzo cittadino marocchino già noto alle forze dell’ordine, è destinatario del decreto di espulsione con partenza volontaria, emessa dal Prefetto di Siracusa, poiché non ha i requisiti necessari per il rinnovo del permesso di soggiorno.




Contrasto del lavoro nero, continua l’operazione congiunta delle forze dell’ordine

Dalle prime ore del mattino, nel territorio della provincia di Siracusa, è in corso un’operazione congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato per il contrasto del lavoro nero. Nell’attività è impiegato personale specializzato dell’Arma appartenente al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa che sottoporrà ad “interviste” i lavoratori stagionali per verificare il possesso di documenti regolari e la situazione contrattuale. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della mattinata odierna.
Continuano, quindi, i controlli straordinari con con l’obiettivo di ripristinare la legalità nello specifico settore. Nella giornata di sabato 4 maggio, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, della Stazione di Cassibile e personale della Questura di Siracusa hanno effettuato accertamenti nei confronti di immigrati impiegati nel settore agricolo accampati in un terreno privato adiacente l’ostello per lavoratori stagionali.
II N.I.L. ha “intervistato” una decina di lavoratori stagionali accampati in un terreno adiacente l’ostello per lavoratori stagionali nella frazione Cassibile di Siracusa.




Estorsione ai dipendenti del Bingo, chiesta condanna per il deputato regionale Gennuso

Nel processo in corso a Palermo, il pm ha chiesto la condanna a 7 anni di reclusione per il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, ed a 6 anni ed 8 mesi per il padre, Pippo Gennuso, ex parlamentare regionale. La vicenda ruota attorno a presunte estorsioni ai danni dei dipendenti della sala Bingo nel rione Guadagna di Palermo nella disponibilità della famiglia Gennuso dal 2015. Secondo l’accusa, i lavoratori avrebbero dovuto accettare un accordo con liquidazione ridotta.
A processo ci sono anche Leonardo Burgio, socio della precedente gestione, e Antonino Bignardelli, sindacalista. Loro richieste pene per 6 anni e 4 mesi e 6 anni e 5 mesi. I due rispondono anche di truffa in quanto avrebbero fatto credere ai dipendenti del Bingo che la società stesse avviandosi verso il fallimento, facendo apparire conveniente quell’accordo.
Accuse respinte dalla famiglia Gennuso, sin dalla prima ora: “Nel 2015 non eravamo proprietari del Bingo Magic di Palermo, quindi non abbiamo avuto nessun rapporto con i dipendenti dell’epoca”, le dichiarazioni rilasciate nel 2018 dopo le prime notizie relative all’indagine.




Irreperibile da un anno per sottrarsi all’arresto, 63enne rintracciato a Mantova

Una condanna a cinque anni, 3 mesi e 8 giorni per tentato omicidio e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti a suo carico. Per sottrarsi alla carcerazione, un uomo di 63 anni aveva fatto perdere le proprie tracce. I carabinieri l’hanno individuato ed arrestato a Pachino. L’ordine di carcerazione era invece stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Venezia. L’uomo, riconosciuto colpevole dei reati contestati, deve anche pagare 3.400 euro di multa. Era irreperibile dallo scorso anno. Le ricerche dell’uomo sono state coordinate dalla Procura Generale e sono state basate sulle poche tracce lasciate dall’uomo. Questo ha condotto gli investigatori a Mantova, dove i carabinieri di Pachino sono riusciti a rintracciarli. La localizzazione delle utenze acquisite nel corso delle indagini e i successivi pedinamenti e appostamenti nella città lombarda, con il supporto dei militari del luogo, hanno permesso di sorprendere l’uomo all’interno di un’abitazione. Quando i militari hanno bussato alla sua porta, il 63enne non ha opposto resistenza. Una volta arrestato, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Mantova, come disposto dall’autorità giudiziaria veneta




Cinque telefonini “consegnati” in carcere ad Augusta, blitz con un parente denunciato

Telefonini nella disponibilità di alcuni detenuti del carcere di Augusta sono stati rinvenuti e sequestrati dalla Polizia Penitenziare. I controlli hanno permesso di scoprire 2 microcellulari e 3 smartphone che, secondo l’ipotesi investigativa, dovevano essere utilizzati per mantenere i contatti con l’esterno.
Gli agenti di Polizia Penitenziaria sono entrati in azione al termine dei colloqui tra alcuni reclusi ed i loro familiari. Uno dei detenuti sottoposto a controllo aveva occultato due microcellulari nelle maniche della maglia, con nastro adesivo ed un elastico. Un parente, ritenuto responsabile della consegna, è stato denunciato.
Un altro controllo scattato poco dopo ha permesso alla Polizia Penitenziaria di sequestrare altri tre smartphone in possesso di altrettanti detenuti. Erano stati nascosti in fori scavati all’interno delle mura della cella, poi “chiusi” con un impasto artigianale di stucco per occultare il nascondiglio.

foto generica dal web




Morto il detenuto che aveva tentato il suicidio in cella a Cavadonna

E’ stato dichiarato morto il detenuto che aveva tentato di togliersi la vita a Cavadonna. Era ricoverato in ospedale a Siracusa, dopo i primi e disperati soccorsi della Polizia Penitenziaria. Ancora poco chiare le circostanze della vicenda. Secondo fonti sindacali di Polizia Penitenziaria, l’uomo avrebbe attuato il suo piano in cella. Non appena gli agenti si sono accorti che qualcosa non andava, sono intervenuti.
Nelle settimane scorse, il garante regionale per i diritti dei detenuti, Santi Consolo, aveva segnalato la situazione critica dell’istituto detentivo siracusano. Particolarmente accentuato il problema del sovraffollamento che determina poi a cascata una serie di ricadute sulla qualità della vita che – secondo diversi rapporti – sarebbe poi all’origine di gesti autolesionistici.
All’interno di Cavadonna – secondo gli ultimi dati disponibile – sarebbe 696 i detenuti, a fronte di una disponibilità di posti regolamentari pari a 545. I nuovi ingressi sono circa 1.000 ogni anno. Annosa anche la questione della carenza di personale di Polizia Penitenziaria, più volte denunciata dai sindacati.




Pesca ricreativa illegale nelle acque di Siracusa: sequestrati attrezzi e 50 kg di prodotto ittico

La Capitaneria di porto di Siracusa ha sequestrato diversi attrezzi il cui utilizzo per la pesca ricreativa è vietato dalle normative comunitaria e nazionale, come ad esempio palangari con un numero di ami superiore a quello previsto, reti da posta fissa, acquascooter subacquei, verricelli salpareti e, conseguentemente, circa 50 kg di prodotto ittico illecitamente catturato.
Il pescato, sottoposto a sequestro nel corso delle operazioni di accertamento, è stato ispezionato da parte del personale veterinario dell’A.S.P. competente che ne ha stabilito l’idoneità al consumo umano e, pertanto, è stato donato in beneficenza a istituti caritatevoli presenti nel territorio. Nel caso di prodotto ittico ancora allo stato vitale, invece, ne è stato disposto l’immediato rigetto in mare e, pertanto, la restituzione al proprio habitat naturale.
Il personale militare, operante presso tutti gli Uffici marittimi della giurisdizione e che riveste la qualifica di ispettore pesca, nell’ultimo mese ha posto in essere un’intensa e costante attività di monitoraggio e controllo sulla filiera ittica su tutto il territorio di giurisdizione, che va dalla “Penisola Magnisi” alla foce del “Pantano Longarini” nel Comune di Pachino, effettuando complessivamente n. 79 controlli da cui sono scaturite sanzioni amministrative per un ammontare totale di euro 18.500,00