Due auto in fiamme nella notte a Siracusa. Primo episodio in via Monviso dove un incendio doloso ha danneggiato una Mitsubishi Pajero parcheggiata lungo la strada. Alle 5.15 del mattino, altra vettura in fiamme in via Blundo. Il rogo ha colpito un’ Alfa Romeo 156, lambendo uno scooter ed un’altra autovettura in sosta nei pressi.

Scoperto un deposito di mezzi e merce rubata in contrada Forcito, a Lentini. I mezzi, due furgoni “Nissan Vanette” e un “Fiat Daily”, sono stati rinvenuti in aperta campagna all’interno di un casolare abbandonato con all’interno un ingente quantità di generi alimentari, bevande alcoliche, un personal computer ed il server dell’impianto videosorveglianza, il tutto oggetto di furto perpetrato nella notte precedente ai danni di una grossa società che si occupa della vendita all’ingrosso di generi alimentati ubicata nella zona industriale di Patti (ME). Il proprietario del società ha sporto denuncia ai Carabinieri di Patti. Poco distante dal capannone, è stata rinvenuta una “Suzuki”, rubata il 16 novembre a Santa Venerina (CT) con all’interno una balestra, una coppia di targhe francesi, una coppia di targhe tedesche e indumenti vari. Il valore dei furgoni e della merce rinvenuta ammonta ad oltre 40mila euro. Il tutto è stato restituito al legittimo proprietario, mentre l’autovettura è stata sottoposta a sequestro per i successivi rilievi del caso.

Agenti della Mobile della Questura di Siracusa hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti di Davide Capello, per il reato di furto. Il 47enne deve espiare una pena residua di 4 mesi e 19 giorni di reclusione.

Cinque anni di reclusione per l’ex arciprete di Augusta, Gaetano Incardona. E’ quanto hanno deciso i giudici del tribunale di Siracusa al termine del processo di primo grado. Il prelato 75enne era stato arrestato nel 2013 dopo una denuncia di una giovane che raccontò agli investigatori di essere stata molestata nel corso di una confessione. Attenzioni “particolari” riprese anche da telecamere nascoste piazzate dai carabinieri durante le scrupolose indagini.

Arrestato il latitante Giuseppe Stivala. L’uomo, 46 anni, è accusato di reati legati allo spaccio di droga. Ad individuarlo, i carabinieri. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede del comando provinciale di viale Tica. In particolare, l’uomo era ricercato dallo scorso agosto. In quell’occasione i militari sequestrarono 14 chili di marijuana. Stivala è stato rintracciato all’estero. Poi, prima dell’emissione di un mandato di cattura europeo, l’uomo è rientrato a Siracusa, dove ha i suoi affetti. Secondo gli investigatori, sarebbe legato ad un sodalizio criminale più ampio. A suo carico è stata emessa una misura cautelare. Le indagini proseguono.

Lo avrebbero sorpreso mentre sfilava da uno dei pozzetti dell’illuminazione pubblica di contrada Lenzavacche i cavi di rame, riponendoli e celandoli in un contiguo fondo agricolo. Gli agenti del commissariato di Noto lo hanno bloccato quando erano già stati sottratti 100 metri di treccia di rame con relativa guaina, per circa 100 chili in totale. Le manette sono scattate ieri ai polsi di Michele Vaccarisi, 52 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’arresto è scattato nell’ambito di una mirata attività investigativa sviluppata con precisi servizi di monitoraggio, soprattutto nelle contrade del territorio, a seguito degli episodi di furto di rame, da cui consegue l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica,a discapito dei residenti e dei gestori di attività produttive.

Grande agitazione fino a poco prima delle 19 a Siracusa, in via Ispica. Vigili del Fuoco e Polizia sono intervenuti per soccorrere un uomo -di cui non sono ancora note le generalità – che avrebbe tentato di togliersi la vita, tagliandosi i polsi. E’ stato trasportato in ospedale, all’Umberto I, attorno alle 19. Non sono chiare le cause del gesto e le modalità di intervento dei soccorritori, pare avvisati da una telefonata.

Giornata nera in autostrada, tra Siracusa e Catania. Ben tre incidenti nella mattinata. Il più grave è avvenuto al chilometro 9+600, nei pressi dello svincolo di Lentini, in direzione Catania. Un Fiat Ducato è finito su di un fianco e l’uomo alla guida del mezzo è stato trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania. Ancora da definire la dinamica dello scontro. Tra i mezzi coinvolti ci sarebbe anche un’autovettura.
Un terzo incidente, un tamponamento, è avvenuto nella carreggiata opposta subito dopo probabilmente a causa della distrazione causata dai movimenti in atto per soccorrere il ferito.
Poco prima, nella galleria San Demetrio, tamponamento tra tre auto, sempre in direzione Catania. Tre feriti, nessuno in condizioni critiche.

Sarebbe legato alla ben nota truffa dello specchietto il possesso ingiustificato di una fionda rinvenuta nella disponibilità di un uomo di Priolo. Il 38enne, bloccato dagli uomini delle Volanti durante un controllo su strada, non ha saputo fornire valide spiegazioni sull’oggetto e nemmeno sui due coltelli a serramanico che aveva con sé. Pochi dubbi sulle ragioni per cui l’uomo andasse in giro con le armi. Gli agenti sono convinti che il 38enne fosse dedito alla truffa, più che nota ma sempre, purtroppo, “efficace”, attraverso cui si convince la vittima prescelta di avere causato un piccolo incidente, rompendo lo specchietto di un’auto in transito, in realtà già precedentemente danneggiato, proprio per portare a termine la truffa. Il fine è la richiesta di denaro in contante, con la spiegazione di non volere ricorrere all’intervento della compagnia assicurativa, per non aumentare i costi della polizza. Una volta convinto l’ignaro automobilista, spesso persone ritenute “soggetti deboli”, come gli anziani, i truffatori si dileguano.

Resta da chiarire l’origine di un incendio che, nella tarda serata di ieri, ha avviluppato un’auto, una Citroen C3 parcheggiata in via Lazio. L’allarme è scattato intorno alle 23,15. Sul posto, i Vigili del Fuoco del comando provinciale di via Von Platen e una pattuglia delle Volanti. Dopo lo spegnimento del rogo, i rilievi del caso non hanno permesso di accertare le cause alla base delle fiamme. Indagini in corso per ricostruire l’accaduto.