Noto. Una pistola nel marsupio e un coltello nel portabagagli, 51enne in manette

Detenzione abusiva di arma da sparo. Con questa accusa è stato arrestato Saverio Caruso, 51 anni, già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri del Nucelo Operativo Radiomobile
stavano effettuando un posto di controllo alla circolazione stradale n quando hanno intimato l’alt ad una utilitaria di colore grigio al fine di procedere ad un ordinario controllo di polizia. L’atteggiamento eccessivamente nervoso del soggetto ha insospettito i Carabinieri i quali, avendo fondato motivo di ritenere che lo stesso potesse occultare qualcosa di illecito, hanno proceduto a perquisizione personale e veicolare conclusasi con esito positivo: occultato nel bagagliaio della vettura veniva rinvenuto un coltello di 36 cm, di cui 24 di lama. Inoltre, all’interno di un marsupio di che l’uomo teneva a tracolla veniva rinvenuta una pistola scacciacani di colore rosso, simile alla pistola in dotazione alle forze dell’ordine, opportunamente modificata e rinforzata al fine di poterla rendere offensiva nonché 60 cartucce calibro 8 caricate a salve.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.




Siracusa. Oltre 850 grammi di hashish in casa di una donna: arrestata

Hashish suddiviso in 8 panetti per un peso complessivo di 800 grammi circa, un pezzo intero di 40 grammi e 15 confezioni della stessa sostanza, per altri 15 grammi, oltre a un bilancino di precisione e a 10 cartucce calibro 7,65. E’ quanto hanno rinvenuto gli uomini della Squadra mobile in casa di Giuseppina Di Paola, 62 anni. La donna è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio e condotta in carcere.
Di Paola Giuseppina




Siracusa. Al via il processo per la morte di Stefano Biondo. La sorella: "Giustizia"

Parte oggi il processo per la morte di Stefano Biondo, disabile psichico deceduto a 21 anni per un presunto caso di malasanità su cui la magistratura sta cercando di fare luce. Uno solo l’imputato, un infermiere dell’Asp.
Dopo una serie di rinvii, oggi dovrebbe iniziare l’analisi della vicenda. Così si augura Rossana La Monica, sorella di Stefano Biondo e presidente dell’associazione Astrea.
“Sono passati quattro anni ed otto mesi dalla morte del mio fratellino. La nostra famiglia non ne può più di dover lottare a denti stretti, per far sì che anche la morte di un disabile abbia dignità. Abbiamo diritto che venga fatta giustizia”, scrive in una lunga lettera aperta Rossana La Monica.
“Per Stefano ha fallito la natura, ha fallito la Sanità, non deve e non può fallire la Giustizia”, appunta ancora. “Come presidente dell’associazione in memoria di Stefano Biondo, posso dire che siamo molto lieti di apprendere che in un caso eclatante come la morte della nostra concittadina Eligia e della sua piccolina, la giustizia abbia fatto il suo giusto corso. A quella giusta Giustizia pongo il mio appello: non vi devono essere cittadini di serie A e serie B. Nè figli di un Dio minore”, conclude Rossana La Monica.




Siracusa. Rissa in via dell'Amaranto per un affitto non pagato: quattro arresti

I Carabinieri della Compagnia di Siracusa hanno arrestato quattro persone per rissa aggravata. I quattro, tre siracusani ed un romeno, tutti incensurati, per questioni legate ad un presunto debito non onorato e relativo all’affitto di un immobile, divisi in due contrapposte fazioni, hanno cominciato a prendersi a calci e pugni in via dell’Amaranto.
La scazzottata ha ovviamente richiamato l’attenzione di altre persone che hanno allertato il 112 per l’intervento. Intervenuta sul posto la pattuglia della Stazione Carabinieri di Cassibile, i quattro sono stati tratti in arresto per rissa aggravata su disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea e posti al regime dei domiciliari. Tre degli arrestati hanno riportato prognosi da cinque a dieci giorni per i traumi e le escoriazioni riportate nella rissa.




Floridia. Volano oggetti in strada: tutta colpa di una lite in famiglia subito sedata

Sono dovuti intervenire i carabinieri per sedare una lite in famiglia presto degenerata con tanto di oggetti lanciati da una finestra e finiti su via Archimede.
A litigare un uomo ed il cognato, entrambi romeni. I due, entrambi invitati ad un compleanno in contrada Monasteri, avrebbero iniziato a litigare sull’orario a cui lasciare la festa. Da questo alterco ne è nata una colluttazione, la cui unica vera causa sarebbe però stato l’eccessivo consumo di alcol.
Nella colluttazione i due non hanno riportato particolari conseguenze e dopo poco si sono calmati. L’uomo ha raccolto tutti gli oggetti lanciati dalla finestra della propria abitazione, ripulendo la strada. Alla richiesta del perché del gesto, ha risposto ai Carabinieri che dopo aver fatto a pugni, era rientrato a casa ed aveva sfogato la propria rabbia gettando delle suppellettili in strada.
(foto: Carabinieri Floridia)




Avola. Deve espiare quattro mesi di reclusione, arrestato

Arrestato Sebastiano Casto. Il 38enne, già noto alle forze dell’ordine, deve espiare la pena residua di 4 mesi di detenzione, al regime degli arresti domiciliari, per il reato di violazione di domicilio commesso nell’ottobre del 2006 . Espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Augusta. Incidente all'ingresso della città: donna il elisoccorso a Catania

Incidente stradale, nella tarda mattinata, all’ingresso di Augusta. Per ragioni al vaglio dei vigili urbani e dei carabinieri, due auto, una Smart e una Fiat 500 si sono scontrate, causando il ferimento della donna che viaggiava, con il marito, a bordo della Smart. Per lei è stato necessario il trasporto in elisoccorso all’ospedale “Cannizzaro” di Catania. Il marito e il conducente della Fiat 500, invece, sono stati condotti al “Muscatello” per essere sottoposti alle cure del caso.




Lentini. Tenta una rapina in tabaccheria, il titolare lo caccia brandendo un bastone

Tentata rapina, nella tarda mattinata di ieri, ai danni di una tabaccheria di via Conte Alaimo. Un individuo, armato di coltello, ha fatto irruzione all’interno dell’esercizio commerciale, intimando al proprietario di consegnargli il denaro contenuto in cassa. A farlo desistere dall’interno, la pronta reazione del titolare, che brandendo un bastone ha, a sua volta, intimato al malvivente di lasciare subito la tabaccheria. Le parole del commerciante sono risultate convincenti, tanto che lo “sfortunato” rapinatore ha deciso di dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce. Indaga la polizia.




Siracusa. Immigrazione, fermati presunti scafisti

Sarebbero gli scafisti dello sbarco di 513 migrati clandestini, avvenuto presso il Porto Commerciale di Augusta. Il Gruppo Interforze per il Contrasto all’Immigrazione clandestina della Procura, con le altre forze di polizia, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Alieu Diouf,24 anni, senegalese e Yousoufa Lamin, 31 anni, originario del Gambia. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




Siracusa. La morte di Eligia Ardita, il marito ha confessato

La giornata della svolta nelle indagini sulla morte di Eligia Ardita comincia di primo mattino all’interno del comando provinciale dei Carabinieri. Accompagnato dal suo legale si è presentato Christian Leonardi, il marito di Eligia Ardita e unico indagato.
Dopo la lunga giornata che i Ris hanno trascorso ieri all’interno dell’abitazione dove la donna viveva con il marito, la decisione di rendere delle dichiarazioni spontanee. Una confessione raccolta dagli investigatori e ripetuta al procuratore Scavone che ha firmato il provvedimento di fermo.
La famiglia di Eligia Ardita ha raggiunto poco dopo le nove la sede del comando dei carabinieri, in viale Tica. “Si comincia a fare luce – ha commentato l’avvocato della famiglia, Francesco Villardita- su una vicenda che non ha degli aggettivi per potere essere definita”.
Davanti al comando dei carabinieri anche i componenti del gruppo “Giustizia per Mamma Eligia e la piccola Giulia”, per continuare a stringersi intorno ai familiari.
Al momento dell’uscita dell’auto che ha condotto Leonardi dalla caserma dei carabinieri in Procura un lungo applauso ha salutato l’impegno delle forze dell’ordine. Nessuna parola fuori posto, nessun insulto. Tante lacrime.
A otto mesi di distanza dalla morte di Eligia, inizia una nuova pagina quella giudiziaria. Per Leonardi probabile accusa di omicidio volontario.
Decisivo anche l’intervento dei Ris che avrebbe permesso di rilevare tracce determinanti per instradare le indagini che nell’ultima settimana hanno subito una decisa acceleraizone.