Siracusa. Traffico in tilt a Targia, tamponamento tra 3 auto

Un tamponamento tra tre auto ha causato un forte rallentamento nel traffico all’altezza di Targia. Le vetture, che stavano tutte muovendosi in direzione Siracusa, per cause ancora in fase di accertamento si sono “toccate” finendo, dopo l’impatto, per disporsi in maniera tale da occupare larga parte della carreggiata.
Ecco il motivo per cui il traffico è andato in tilt nell’area. Dopo le 19.30 è lentamente tornata la normalità nella circolazione. Sul posto, due pattuglie della Polizia Municipale.
Nessun ferito nel tamponamento, solo un uomo leggermente contuso per il quale non è stato necessario il trasporto in ospedale per una visita al pronto soccorso.




Carneficina di cani di quartiere a Serramendola (Neapolis). "Agghiacciante"

“Una carneficina”. Laura non usa mezzi termini. Ha appena presentato una denuncia in Questura contro ignoti. Quegli “ignoti” che nottetempo hanno avvelenato e ucciso 10 forse 14 dei cani di quartiere a cui Laura Merlino, presidente dell’associazione Oipa, aveva dato rifugio insieme ai volontari in un grande terreno di contrada Serramendola, zona Tivoli.
“E’ un terreno grandissimo, recintato e ringrazio il privato che ce lo ha concesso con tanta simpatia. Ospitiamo 21 cani, tutti dotati di microchip e vaccinati. Non davano fastidio a nessuno, lontani dalle abitazioni e mai violenti”, racconta ancora scossa.
Come accertato dal veterinario, sono stati avvelenati. Sei sono stati soccorsi e salvati appena in tempo e sono attualmente in cura. Ad avvisare la presidente dell’Oipa è stato proprio il proprietario del vasto appezzamento, nella giornata di ieri. “Siamo subito corsi. Pensava fosse solo un cane e invece abbiamo avuto una sorpresa terribile”. Le foto sono agghiaccianti, per questo abbiamo deciso di non pubblicarle nel rispetto della sensibilità dei lettori.
“Ho qualche sospetto”, dice sottovoce Laura che nelle settimane scorse ha anche ricevuto minacce al citofono e nei pressi del terreno dove da rifugio agli ex randagi che diventano cani di quartiere, tutelati da una legge e da un regolamento comunale. Chi li ha avvelenato ha commesso un reato penale, sanzionato anche con una condanna pesante. Il problema, però, è risalire alla sua o alla loro identità. “Vigliacchi, sono dei vigliacchi. Chi può fare del male a dei cani che non danno fastidio a nessuno e vivono in un rifugio”, si lascia sfuggire senza poter trattenere la rabbia.
Laura Merlino e la sua associazione non hanno comunque intenzione di fermarsi. “Se volevano spaventarci, non ci sono riusciti. Continueremo a salvare i cani abbandonati e maltrattati esattamente come abbiamo fatto fino ad ora. E se là fuori c’è un pazzo che si diverte così, sappia che io non mi fermo”.
Ma intanto nella zona di Tivoli cresce l’allarme: “qui è diventata area di abbandono di cani, anche di razza. E nessuno riesce ad arginare il fenomeno”, segnala alla nostra redazione un residente.




Pachino. Sei colpi di pistola contro l'auto sbagliata: "reazione agli ultimi arresti"

Sei colpi di pistola esplosi contro un’auto parcheggiata in via Cappellini, a Pachino. Ma l’autore di quello che sembra essere un chiaro avvertimento, avrebbe sbagliato obiettivo forse confondendo delle vetture simili.
Ne sono convinti gli investigatori del commissariato di Pachino che hanno subito letto l’episodio come una sorta di reazione agli ultimi arresti. Forse il segno di uno scontro in atto tra gruppi criminali per il controllo del territorio. Le indagini hanno subito preso una direzione precisa e non sono esclusi sviluppi a breve.




Siracusa. Undici persone denunciate dai Carabinieri in un fine settimana di controlli

Controllate 70 persone e 47 veicoli, elevate 9 sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 6.755 euro, verificato il rispetto da parte di 25 persone delle misure restrittive e degli obblighi derivanti da misure di prevenzione in atto. E’ parte del bilancio di un’attività di controllo del territorio, effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Siracusa lo scorso fine settimana, nell’ambito del “Modello Trinacria”. Sono stati 16 i Carabinieri a bordo di 8 pattuglie che, sia in borghese sia in uniforme, hanno monitorato le strade del capoluogo e delle località limitrofe, con particolare attenzione riservata ai luoghi della movida siracusana, anche per prevenire il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, spesso determinate da consumo smodato di bevande alcoliche, conduzione di veicoli sotto effetto di stupefacenti o inosservanza delle basilari norme di comportamento alla guida. Inoltre, tra i compiti specifici, è stato svolto un controllo nelle zone industriali e nei punti cittadini a maggiore concentrazione di negozi per prevenire possibili rapine in prossimità dell’orario di chiusura dei negozi e dei centri commerciali o spaccate alle vetrine corso nottata. Nell’ambito di tale attività sono state inoltre denunciate 5 persone perché alla guida delle proprie vetture sprovviste della patente di guida in quanto mai conseguita o revocata per mancanza dei requisiti. Due persone sono state, invece deferite all’Autorità Giudiziaria per guida in evidente stato di ebbrezza alcolica, accertata mediante etilometro. Tre persone sono state inoltre denunciate per mancata osservanza degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale, violazione alle misure imposte dall’obbligo di dimora e sottrazione e danneggiamento di un’automobile sottoposta a sequestro e affidata in custodia. Un’undicesima denuncia è scattata nei confronti di un soggetto trovato in possesso ingiustificato di un’ascia in ferro all’interno della propria vettura. Infine due persone sono state segnalate alla prefettura di Siracusa quali assuntori di sostanze stupefacenti, essendo stati rinvenuti nella loro disponibilità, e per uso personale, cocaina e hashish.




Siracusa. La storia di Simona: "Io, vittima di stalking. Sono stata ingenua ma non merito questo"

Simona compirà presto 26 anni. Ma degli ultimi dodici mesi farebbe volentieri a meno. Un’amicizia rivelatasi sbagliata l’ha trascinata dentro una storia fatta di attenzioni morbose, minacce e pesanti allusioni sessuali. Lo chiamano stalking. “Non vivo più con serenità”, racconta lei sforzandosi di trovare la forza di accompagnare le parole con un sorriso quasi normale per una ragazza della sua età. Ma fatica, e si vede. “Ho l’impressione che lui conosca sempre i miei spostamenti e temo che la gente possa credere a quello che racconta in giro di me”.
Lui è un quarantenne siracusano, conosciuto per caso in un locale pubblico nel 2008. Un’amicizia come tante, niente che lasciasse pensare ad un epilogo simile. Ma nel 2014 qualcosa cambia. Mentre lui si sposta negli States per lavoro, invita l’amica a raggiungerlo. Alle spese ed all’alloggio provvederà lui, le dice al telefono. “La prima volta me lo chiese a dicembre del 2013. Ma avevo rifiutato. Non volevo lasciare la mia famiglia e poi speravo di trovare un’occupazione qui”. Ma i mesi passano e di lavoro per Simona non c’è traccia. Poche settimane dopo, è la fine di febbraio del 2014, decide di provare la carta americana di fronte all’ennesimo invito. “Per fortuna avevo il biglietto di ritorno in tasca. Sono rimasta un mese e condividere la casa con lui in quel periodo è stato difficile. Il suo comportamento è improvvisamente cambiato – spiega Simona – era morboso, con attenzioni soffocanti. Mi era sempre addosso, dove ero io c’era lui”.
Simona non resiste. Lascia il lavoro negli States e torna a Siracusa, dopo una tappa di lavoro – anche questa poco fortunata – a Malta. Il suo “amico” la rintraccia ancora. E si dichiara. “Credo di essere stata gentile nel dire no, meglio se restiamo amici”. Quel rifiuto da il là a quello che per Simona è “un inferno”.
Sul suo cellulare si moltiplicano gli sms. Sembrano quelli di un innamorato deluso, fin quando non iniziano ad oscillare verso le minacce. Prima vaghe, poi sempre più chiare. Minacce di morte, con riferimento a pistole ed amici. I tabulati parlano chiaro. Simona presenta le prime denunce, scopre che l’uomo avrebbe in passato avuto lo stesso comportamento con almeno altre due giovani.
Cambia il numero di telefono, però lui la rintraccia su Facebook. Centinaia di messaggi con insulti, allusioni sessuali e ancora minacce. “Non si è limitato a questo. Ha iniziato a contattare i miei amici raccontando storie sul nostro conto. Tutte false. Mi ha descritto come una prostituta, con loro e in giro per la rete e in città. Immagino sia stato lui a creare identità false su Facebook con mie foto rubate dal profilo vero. Qualcuno ci ha creduto e mi contattano chiedendo prestazioni. Assurdo”, dice Simona. E lo ripete più volte mentre gli occhi si fanno lucidi.
Prima riceveva anche regali anonimi davanti alla porta di casa. “Rossetti, anelli, tovaglie e fiori”. Già, i fiori. Rose rosse in un primo momento. Poi crisantemi. Dal segno dell’amore, ai fiori dei defunti. Simona mostra un messaggio sul cellulare. “Sei già morta”, si legge in un passaggio. Poi un secondo sms simile, e un terzo. Mostra i tabulati stampati (sei pagine), con quei messaggi minatori inviati da diverse cabine telefoniche di Siracusa.
Oggi riceve solo minacce. Ha cambiato numero di telefono ma sui social network rimane ancora rintracciabile. Quell’uomo lo ha incontrato a dicembre. Una casualità, in un bar. Ed è finita con una colluttazione tra il quarantenne e uno degli amici di Simona.
“Da mesi limito i miei spostamenti, non esco di casa se non sono accompagnata”. Poi fa una pausa e guarda le denunce sparpagliate sul tavolo. Almeno sei per atti persecutori. In Questura, ormai, la conoscono. Ma non si può far molto. “Ho paura. La mia vita è cambiata”. Il quarantenne ha solo l’obbligo di firma. In cambio, Simona ha ricevuto una denuncia per insolvenza fraudolenta. “Nei mesi scorsi mi ha accusata di avergli rubato soldi. Ha chiesto più volte indietro quelli che ha speso per il biglietto di viaggio in America. Ma l’invito me lo ha fatto lui stesso, lui mi ha detto ‘vieni ci penso io’. Io non ho chiesto nulla”, si difende Simona.
“Sono stata ingenua”, confida. “Ma non merito questo. Voglio uscire da questa storia”.




Siracusa. Vigilantes salva una donna pronta ad un gesto estremo e disperato

Un’auto grigia così pericolosamente vicina al mare, in una zona poco frequentata in questa stagione e quando ormai il sole era tramontato da un pezzo. Tutti elementi che hanno subito insospettito un vigilantes impegnato ieri sera in un giro di perlustrazione nella zona dell’Arenella.
L’uomo si avvicina, all’altezza del lido Polizia. E a distanza inizia a scorgere una sagoma all’interno. E’ una donna, evidentemente nervosa. Il vigilantes Inizia a parlarle a distanza, calmo. E riesce a guadagnarsi la sua fiducia mentre si avvicina allo sportello. La signora, sulla quarantina, racconta di un pesante litigio in famiglia, di essere stata respinta dal compagno perchè in stato interessante, al quarto mese. Fino a confessare le sue intenzioni: “voglio morire”. Il vigilantes, allora, con un gesto veloce riesce a togliere le chiavi dal quadro dell’auto e avvisare carabinieri e 118. In pochi minuti arrivano in zona a sirene spiegate per accompagnare la donna, evidentemente sotto
choc, in ospedale. Il pronto intervento dell’esperto vigilantes ha permesso di scongiurare il peggio.




Lentini. Cariche esplosive per portare via il bancomat, fallito il piano criminale

Per riuscire a portare a segno il loro colpo al bancomat, non hanno esitato a piazzare qualche carica esplosiva. La detonazione doveva avvenire per mezzo di cavi elettrici. Ma qualcosa deve avere “disturbato” l’azione dei malviventi che nella notte stavano per attuare il loro piano in via Solferino, a Lentini. Forse qualche rumore di troppo ha finito per attirare l’attenzione di qualcuno che abita sopra l’istituto preso di mira. SUl caso la polizia ha subito avviato le indagini.
(foto: una banca in via Solferino, a Lentini)




Noto. Rubano in un casolare perfino la canna fumaria: arrestati in contrada San Paolo

Il più era già fatto, ma proprio nel momento della fuga, i carabinieri avrebbero interrotto e sventato il furto perpetrato. In manette ,ieri pomeriggio, sono finiti in due: Salvatore Belfiore, 47 anni e Mario Di Pumpo, 49 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Una segnalazione, giunta alla Compagnia dei Carabinieri di Noto aveva fatto scattare, pochi minuti prima, l’allarme. I militari dell’Arma hanno raggiunto un casolare, nelle campagne netine, in cui i due si sarebbero introdotti utilizzando la sola via d’accesso allo stabile. I presunti ladri , dopo avere asportato materiale ferroso, tra cui la canna fumaria del camino, abilmente smontata, attrezzi da lavoro e giardinaggio, avrebbero caricato tutto su un’auto, a bordo della quale avrebbero tentato di allontanarsi dalla zona. I carabinieri li hanno intercettati e bloccati in contrada San Paolo. I due sono stati arrestati in flagranza di reato e condotti ai domiciliari in attesa del rito direttissimo presso il tribunale di Siracusa.




Lido di Noto, a fuoco panineria ambulante: indaga la polizia

Panineria ambulante a fuoco, ieri sera, in contrada Lido di Noto. Sul posto, i vigili del fuoco, che hanno domato il rogo e la polizia, a cui sono affidate le indagini. Ancora da accertare le cause dell’incendio.
(foto Corrado Costarella)




Lentini. Rapina in gioielleria: due anni di carcere ad un 21enne

Una pena residua di 3 anni e mille e 200 euro di multa. A questo è stato condannato Sebastiano Buremi, 21 anni, di Lentini, ritenuto il responsabile di una rapina aggravata, perpetrata nel 2013 ai danni di una gioielleria. Gli agenti del locale commissariato hanno eseguito ieri l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti del giovane.