Compravendita di loculi, il direttore del cimitero lascia il carcere e va ai domiciliari

Il direttore del cimitero di Siracusa, Fabio Morabito, ha potuto lasciare il carcere. Il gip ha disposto per lui la meno afflittiva misura dei domiciliari. Accolta l’istanza presenta dalla difesa. Ha fatto così ritorno nella sua abitazione, dopo il trasferimento in cella disposto un mese addietro perchè aveva tentato di comunicare con l’esterno, violando la misura cautelare cui era sottoposto. Morabito era finito al centro di un’inchiesta su una presunta compravendita illegale di loculi e cappelle cimiteriali.
Inchiesta nata nel 2019 dopo la denuncia di una donna, non più residente a Siracusa, che al rientro per le vacanze natalizie aveva scoperto che nella cappella di famiglia, al cimitero comunale, erano stati sepolti altri defunti.
Gli indagati, in una prima fase, erano 11 inclusi coloro che avrebbero acquistato, consapevoli dell’illecito secondo l’accusa, le cappelle occupate da altre famiglie. Insieme al direttore, era stato arrestato un operaio in servizio al’interno della struttura cimiteriale, recentemente rimesso in libertà.




"Sempre a me dovete scassare la m….?": non luogo a procedere per 51enne siracusano

Il giudice monocratico Liborio Mazziotta ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di un 51enne siracusano. “Ma sempre a me dovete scassare la m…..?”, aveva detto ai poliziotti che lo avevano fermato per un controllo. E per questo era stato denunciato.
All’udienza del 23 marzo, la difesa del 51enne – rappresentata dall’avvocato Paolo Caruso Verso – ha sostenuto che la frase, sebbene particolarmente colorita, era manifestazione di solo disappunto per quello che veniva ritenuto un accanimento nei suoi confronti. Non avrebbe voluto in alcun modo impedire agli agenti il loro compito. Una tesi condivisa dal giudice che ha derubricato il reato in minacce semplici, pronunciando sentenza di non doversi a procedere per mancanza di querela.
Il p.m. di ruolo aveva chiesto la condanna a sei mesi di reclusione.




"Ho sparato io", confessa il 32enne accusato della gambizzazione di un uomo a Floridia

Ha confessato il 32enne di Solarino arrestato nei giorni scorsi perchè accusato della gambizzazione un intermediatore finanziario a Floridia, il giorno di San Valentino. Davanti al gip del Tribunale di Siracusa, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ammesso di aver esploso i colpi di pistola che hanno centrato la vittima alla gamba. Assistito dall’avvocato Junio Celesti, ha risposto alle contestazioni ed ha espresso la volontà di aiutare le forze dell’ordine nella ricerca dell’arma utilizzata.
Il 32enne è attualmente in carcere, a Cavadonna, con l’accusa di porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa. Alla base dell’aggressione, un forte dissidio tra i due. Padua avrebbe voluto dare una lezione al rivale, ritenuto responsabile di un presunto furto tentato nel cantiere del padre, la sera prima dell’aggressione.

foto archivio




Furti nelle villette estive, due ladri colti in flagranza ed arrestati ad Ognina

I furti nelle villette della zona balneare sono un incubo noto a chi ha una seconda abitazione in quelle aree. Due ladri sono stati arrestati dai Carabinieri. Durante uno dei soliti giri di controllo, hanno colto in flagranza un 29enne ed un 26enne, sorpresi all’interno di un’abitazione estiva di Ognina.
Approfittando del fatto che in questo periodo dell’anno nessuno risiede all’interno dell’abitazione, si sono introdotti all’interno della villetta per rubare utensili da lavoro e attrezzature per il giardinaggio.
Movimenti che non sono passati inosservati così i Carabinieri hanno bloccato i due uomini. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati posti ai domiciliari. La refurtiva è stata restituita al proprietario dell’immobile.




Cronaca: due denunce per furto di cavi in rame; 4 mesi di reclusione per abusivismo e arresto per evasione

Nelle ultime ore la Polizia ha denunciato due persone per furto di rame, eseguito un ordine di pena detentiva ed arrestato una persona per evasione dai domiciliari.
Agenti del Commissariato di Priolo Gargallo hanno denunciato due giovani, di cui uno minorenne, per il reato di furto di cavi in rame. I due sono stati sorpresi mentre asportavano l’oro rosso in una struttura in disuso. Erano in possesso di arnesi utili per consumare il loro piano.
A Noto, i poliziotti hanno eseguito un’ordinanza per l’espiazione di una pena detentiva ai domiciliari nei confronti di una 36enne. L’ordinanza era stata emessa dalla Procura di Pavia. L’arrestata deve scontare una pena di 4 mesi di reclusione e pagare un’ammenda di 20.000 euro per avere commesso il reato di abusivismo edilizio nel 2015.
A Pachino, invece, agenti di Polizia hanno eseguito un ordine di carcerazione, nei confronti di un uomo di 39 anni, emesso dal Magistrato di Sorveglianza. Già agli arresti domiciliari, è stato segnalato più volte per aver violato la misura cui era sottoposto. Per questo motivo è stato disposto l’aggravamento, con il trasferimento in carcere.




Coperta in fiamme lanciata nella chiesa di San Gaetano, inquietante episodio a Portopalo

Momenti di tensione a Portopalo per un incendio scoppiato all’interno nella chiesa di San Gaetano. Erano da poco passate le 17 di ieri, quando – secondo la ricostruzione – qualcuno sarebbe entrato in parrocchia e dopo avere cosparso di liquido infiammabile una coperta, l’avrebbe lanciata in fiamme verso l’altare.
Il rogo è stato domato in poco tempo, quando una parrocchiana insospettita dall’odore di bruciato ha allertato i primi soccorsi. Per tentare di dare una lettura dell’inquietante episodio, i Carabinieri di Portopalo hanno avviato un’indagine. Ascoltati diversi testimoni, tra cui anche il parroco di San Gaetano, patrono del comune marinaro. Da una vendetta o ritorsione interpersonale sino alla provocazione sacrilega, nessuna pista viene al momento esclusa.




Viola il permesso di soggiorno per andare al mare: domiciliari ad un 42enne

Viola l’obbligo di soggiorno per andarsene al mare. I carabinieri della Stazione di Pachino hanno arrestato per questa ragione un uomo di 42 anni, già noto alle forze dell’ordine. Dovrà rispondere di violazione della misura cui era sottoposto.
L’uomo, al quale il Tribunale di Catania ha applicato la Sorveglianza Speciale  con obbligo di soggiorno nel comune di Pachino, è stato sorpreso dai militari nella località balneare di San Lorenzo, del comune di Noto, incurante delle prescrizioni imposte.
Dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 




Bidone sospetto, scatta l'allerta radioattiva: conteneva acqua

L’avvistamento di un fusto sospetto che galleggiava nel tratto di mare antistante Marina di Melilli ha fatto scattare le procedure di contrasto al rischio biologico e chimico. I Vigili del Fuoco di Priolo, allertati dalla polizia locale, sono intervenuti, poco prima delle 16:00. Hanno chiesto l’intervento a Guardia Costiera per portare il fusto a riva. È quindi entrata in azione la squadra formata per simile emergenze ambientali, arrivata dalla sede centrale di Siracusa.
Le misurazioni e le rilevazioni strumentali effettuate hanno escluso ogni traccia di radioattività e di sostanze chimiche ed idrocarburi. Pertanto, constatata la presenza di sola acqua marina, il fusto è stato svuotato e lasciato in consegna ai Vigili Urbani per lo smaltimento. Intervenuta sul posto anche la Polizia di Stato.




Sparatoria di San Valentino, arrestato 31enne: in casa anche droga

Custodia cautelare per un 31enne siracusano. Nella prima mattinata di oggi la Polizia  ha dato esecuzione all’Ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica che coordina le indagini. L’uomo è  ritenuto responsabile dei delitti di porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate.
L’indagine ha ad oggetto i fatti che si sono consumati nella serata di “San Valentino” , quando personale di polizia  è arrivato in ospedale a seguito  della segnalazione di un quarantenne di Florida trasportato d’urgenza all’Ospedale Umberto I di Siracusa poiché attinto ad entrambe le gambe da colpi di arma da fuoco.
Giunti sul posto, gli operatori hanno constatato che effettivamente pochi istanti prima la persona offesa era stata accompagnata presso l’ospedale cittadino dal giovane fratello che lo aveva soccorso subito dopo che un “soggetto ignoto”, dopo una brutale lite, gli aveva esploso colpi d’arma da fuoco attingendolo ad entrambe le gambe. Nell’immediatezza dei fatti non fu possibile raccogliere elementi utili all’accertamento dei fatti, né dalla persona offesa, poiché sottoposta ad intervento chirurgico d’urgenza, tantomeno dai prossimi congiunti della vittima assolutamente reticenti.
Pertanto, sono state immediatamente avviate le attività investigative del caso, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, al fine di addivenire alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione del soggetto ritenuto responsabile del brutale ferimento.
A seguito dei diversi sopralluoghi esperiti nei luoghi di diretta disponibilità della stessa, grazie al rinvenimento di tracce ematiche della vittima presso l’agenzia dove lavora, è stato possibile intraprendere la giusta ipotesi investigativa.
Proprio partendo da quel luogo, sono state acquisite immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo teatro dell’evento delittuoso, grazie ai quali è stato possibile identificare l’indagato e ricostruire l’iter criminoso perpetrato dallo stesso.
Le indagini di seguito esperite hanno permesso poi di risalire anche al movente dell’insano gesto. Nello specifico, nell’accesa lite precedente l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, l’indagato avrebbe accusato la vittima ritenendolo responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre.
Raccolto il solido quadro probatorio, tutte le risultanze sono state compendiate in apposita informativa di reato determinando l’Autorità giudiziaria  a richiedere ed ottenere il provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato.
Questa mattina , nel corso dell’ attività di esecuzione dell’Ordinanza in commento si è proceduto alla perquisizione dei  luoghi di disponibilità dell’indagato, a seguito della quale il destinatario del provvedimento restrittivo è stato trovato in possesso di un rilevante quantitativo di stupefacente, ed in particolare 200 grami di hashish e 422 grammi di marijuana, ed è stato, pertanto, contestualmente tratto in arresto in flagranza di reato.




Estorsioni alla Borgata, sei condanne e sei assoluzioni: emesse le sentenze

Si è concluso  con sei condanne, tre assoluzioni ed una sentenza a non doversi procedere il processo relativo ad un traffico di droga ed estorsioni a Siracusa gestito dal clan  Borgata. Il Tribunale di Siracusa ha condannato: Massimiliano Fazio a 4 anni ed 8 mesi; Attilio Scattamaglia a 4 anni ed 8 mesi; Massimo Schiavone a 4 anni ed 8 mesi; Domenico Curcio a 2 anni ed ancora 4 anni e 8 mesi a  Salvatore Tartaglia: sette anni a Danilo Greco. Assolti Massimo Guarino, Giuseppe Guarino, e Rita Attardo. Non doversi procedere per Alessandro Garofalo. Gli episodi dell’inchiesta sono relativi al periodo che va dal 2009 al 2010. Secondo quanto ricostruito, il sodalizio aveva a capo Giuseppe Curcio, poi diventato  collaboratore di giustizia. Curcio avrebbe operato in autonomia, gestendo in tal modo il quartiere Santa Lucia, con il bene placet della cosca Bottaro-Attanasio.