Maxi sequestro nel porto di Augusta, bloccato un carico di 9 tonnellate di buste di plastica illegali

Bloccato al porto di Augusta un carico di 9 tonnellate di buste di plastica illegali. I militari del NIPAAF Carabinieri di Catania coadiuvati da personale della Sezione Operativa Territoriale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, a seguito di verifica del contenuto di un container proveniente dalla Cina, hanno posto sotto sequestro circa 9 tonnellate di buste di plastica illegali in quanto non conformi alla normativa nazionale e alle Direttive Europee, che l’importatore aveva dichiarato essere destinate a sacchetti per la raccolta differenziata. Gli accertamenti compiuti hanno dimostrato che le buste non erano a norma poichè non riportavano alcuna indicazione né in ordine alla compostabilità e biodegradabilità né in merito alla percentuale di plastica riciclata, e che le stesse venivano vendute dall’importatore a diversi negozi che le utilizzavano come buste per il trasporto merci e alimentari. I sacchetti,in materiale plastico ultraleggero, infatti sia per formato che per qualità non rispondevano agli standard previsti per i sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. In pratica con l’escamotage di far passare le buste come sacchetti per rifiuti urbani, si voleva aggirare il dettato normativo e far entrare nel mercato interno buste illegali che poi sarebbero state destinate agli esercizi commerciali per vendite al dettaglio di merci ed alimenti, con potenziali effetti dannosi per l’ambiente e gli ecosistemi naturali. Il carico, diviso in 1800 confezioni, è stato pertanto sequestrato e all’importatore è stata comminata una sanzione di 5.000 euro per violazione del Testo Unico Ambientale.




Droga nascosta nelle confezioni delle merendine, denunciato un 45enne

Un 45enne, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, è stato denunciato dai Carabinieri di Siracusa per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’uomo nascondeva nella cucina dell’abitazione che condivide con la propria famiglia, 18 grammi di marijuana e 38 di hashish. I militari, nel corso della perquisizione, hanno trovato la marijuana nascosta in un barattolo della crema al cioccolato su una mensola della cucina e l’hashish, in frigorifero, confezionato nella carta delle merendine di una nota marca.




Non si ferma all’alt della polizia e tenta la fuga: 21enne denunciato e sanzionato

Non si ferma all’alt della polizia e prova a fuggire in scooter. Un 21enne è stato denunciato dagli agenti delle Volanti della Questura di Siracusa per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Nello specifico, i Poliziotti, nel corso di un posto di controllo, hanno tentato di fermare il 21enne che viaggiava a bordo di un motociclo. Il giovane, per non rispettare l’ordine degli agenti e guadagnarsi la fuga, ha messo in atto manovre pericolose per la circolazione stradale. Rintracciato subito dopo, il giovane è stato denunciato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e sanzionato amministrativamente a norma del codice della strada.




Emergenza sicurezza a Pachino, ancora controlli: una persona denunciata

Per rispondere alla richiesta di maggiore sicurezza a Pachino, la Questura ha disposto un innalzamento del livello di controllo del territorio, con il concorso dei Reparti Prevenzione Crimine. Continua, quindi, l’azione di contrasto alla criminalità nelle zone periferiche e nel centro storico di Pachino. Numerosi i posti di controllo allestiti ieri dagli agenti del locale commissariato, insieme al Reparto Prevenzione Crimine di Catania e con il supporto della Polizia Municipale.
Il dispositivo, che ha la finalità di innalzare il livello di sicurezza percepita negli abitanti del centro pachinese, ha consentito l’identificazione di 97 persone e il controllo di 51 mezzi.
Un uomo di 50 anni è stato denunciato dagli agenti del Commissariato per aver schiaffeggiato in piazza Vittorio Emanuele un conoscente nel corso di un’accesa lite scaturita da motivi personali.




Furto di energia elettrica, denunciati due uomini

Un 44enne di Floridia, con precedenti di polizia contro la persona e il patrimonio, è stato denunciato per aver manomesso il contatore della rete elettrica della propria abitazione per non pagare la bolletta; a Siracusa, per lo stesso reato, è stato denunciato un 35enne, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio e già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, poiché ha allacciato abusivamente l’impianto della propria abitazione alla rete elettrica pubblica.
A Priolo Gargallo una 55enne catanese, con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio, è stata sottoposta alla detenzione domiciliare dovendo scontare una pena di 6 mesi di reclusione per un furto in esercizio commerciale commesso a Prato presso il supermercato Esselunga nel 2013.




Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: arrestati e condannati due uomini

Un anno e 10 mesi di detenzione domiciliare. Dovrà scontarli un pregiudicato 37enne, arrestato dai Carabinieri di Lentini, per i reati di detenzione illecita di una pistola e invasione di terreni ed edifici, commessi a Lentini nel 2018 e nel 2021.
Due anni e 8 mesi di reclusione. Dovrà scontarli invece un uomo di 36 anni, arrestato dai Carabinieri di Villasmundo, per spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illecita di una pistola, reati commessi a Villasmundo e per i quali è stato denunciato nell’anno 2023. L’uomo è stato condotto presso la Casa di Reclusione di Augusta.




Droga, piantagione di marijuana “indoor” in un casolare: sequestrate sofisticate attrezzature

Un casolare, apparentemente abbandonato, in un appezzamento tra le campagne di Lentini ospitava una piantagione di marijuana indoor. La scoperta è stata effettuata dagli agenti del commissariato di Lentini che, con il personale Enel, stavano effettuando un servizio finalizzato al contrasto di furti di energia elettrica. Una volta notato il casolare, i poliziotti sono stati insospettiti dalle finestre oscurate con cartoni. Fatta irruzione all’interno, è emersa l’esistenza di un vero e proprio laboratorio per la coltivazione e lavorazione dello stupefacente, attrezzato con un sofisticato sistema di riscaldamento per l’essiccazione della marijuana, con lampade per l’illuminazione ed un sistema di irrigazione. Le attrezzature sono state smantellate e sequestrate, insieme a 52 grammi di sostanza stupefacente rinvenuta. I due proprietari, un uomo di 31 anni, già noto alle forze di polizia, e la moglie, una 33enne del luogo, sono stati denunciati.
Nella stessa giornata, nel corso di un servizio antidroga, gli agenti del commissariato di Lentini hanno passato al setaccio i luoghi ritenuti più sensibili, denunciando un uomo di 40 anni per detenzione ai fini di spaccio.L’uomo, quando è stato notato, si stava avvicinando ad una casa vicina alla propria abitazione con fare sospetto. Rinvenute e sequestrate 38 dosi di cocaina pronte per essere cedute, marijuana e materiale per il confezionamento della droga.




Evade dai domiciliari, i Carabinieri lo trovano a passeggio con una mazza da golf

Un siracusano di 28 anni è stato arrestato dai Carabinieri per evasione e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Ai domiciliari, la sera del 24 ottobre scorso è risultato assente al controllo dei militari. Lo hanno rintracciato qualche ora dopo, mentre rincasava a piedi incurante del suo stato detentivo. Perquisito è stato trovato in possesso di una mazza da golf. L’arresto è stato convalidato nella giornata di ieri.




Ruba generi alimentari e fugge, rocambolesco inseguimento in Ortigia: bloccato 46enne

Si impossessa di numerose confezioni di generi alimentari, asportandoli da un negozio di corso Umberto e tenta la fuga, inseguito da uno dei proprietari. Protagonista dell’episodio un siracusano di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine. In quel momento, transitava da quella strada una pattuglia del commissariato di Ortigia. Gli agenti, avvisati dall’altro proprietario del market, si sono messi all’inseguimento del ladro, bloccandolo poco dopo.
Il quarantaseienne, non nuovo a furti perpetrati negli esercizi commerciali di Siracusa, durante la fuga, avrebbe minacciato il proprietario che lo inseguiva. Una volta raggiunto dai poliziotti, l’uomo è stato bloccato e posto ai domiciliari. La refurtiva, perlopiù tonno e sgombro, nonché olio, è stata riconsegnata ai proprietari.




Intimidazione al collaboratore di giustizia, fermati due ventenni “traditi” dalla felpa

Due 20enni siracusani sono stati posti in stato di fermo e condotti in carcere a Cavadonna. Sono indiziati di porto in luogo pubblico di arma clandestina e danneggiamento, con l’aggravante di aver utilizzato il metodo mafioso. L’attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, ha preso avvio dall’esplosione di 5 colpi di arma da fuoco contro la porta d’ingresso dell’abitazione di un uomo, avvenuta a Siracusa la sera del 26 settembre scorso, poche ore dopo la notizia della sua collaborazione con la giustizia. Alle ore 23.30, hanno ricostruito gli investigatori, due soggetti a volto scoperto ed a bordo di uno scooter, transitando a forte velocità davanti all’abitazione dell’uomo, hanno esploso colpi d’arma da fuoco che hanno raggiunto la facciata del palazzo.
Nel corso delle indagini – coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania – sono state rinvenute e sequestrate due pistole, nascoste all’interno di un’auto parcheggiata che aveva insospettito un poliziotto libero dal servizio. I primi accertamenti hanno permesso di evidenziare una compatibilità di quelle armi con quelle utilizzate per compiere l’atto intimidatorio.
In poco tempo, gli investigatori sono poi risaliti all’identità dei due presunti autori posti adesso in stato di fermo. Dalla visione dei filmati acquisiti dalle telecamere cittadine sarebbe emerso un particolare determinante: uno dei soggetti a bordo dello scooter, durante la commissione del reato, indossava una tuta della società sportiva calcio Napoli, facilmente identificabile dal logo riportato e risultata essere la stessa indossata da uno degli indagati in alcuni filmati da lui postati sui social network. Nel corso delle perquisizioni domiciliari, sarebbero poi emersi ulteriori elementi.
Il “messaggio” – secondo gli inquirenti – sarebbe maturato nell’ambiente mafioso della città con l’intento di intimidire il collaboratore di giustizia, per favorire così il clan Bottaro-Attanasio.