Abbandonati durante il maltempo, lieto fine per 5 cuccioli salvati dalla Polizia

Lieto fine per i 5 cuccioli salvati da agenti della Polizia di Avola, durante il ciclone dello scorso 10 febbraio. I teneri cagnolini sono stati affidati ad una struttura che li ha presi in custodia. Erano stati trovati nei pressi di un ponte lungo il fiume Asinaro. Incuriositi dalla presenza di una tenda e di un recinto di fortuna, hanno scoperto i 5 cuccioli, verosimilmente abbandonati dal loro padrone che si era messo in salvo per paura dell’inondazione.




Un ubriaco al bar e i poliziotti scoprono banconisti in nero che servono alcol

E’ stato denunciato alla Procura dei Minori di Catania il 17enne netino accusato di somministrazione di bevande alcoliche a persona in stato di manifesta ubriachezza e di falso ideologico. La vicenda trae origine da quanto accaduto lo scorso 30 gennaio a Noto, nei pressi di una caffetteria, dove era necessario un intervento in ausilio a personale sanitario del 118. All’interno del locale c’era un 28enne che accusava un malessere dovuto all’abuso di sostanze alcooliche. Gli approfondimenti hanno permesso di chiarire che le bevande alcoliche erano state servite all’uomo proprio dal 17enne, banconista del bar. In un primo momento, aveva fornite false spiegazioni agli inquirenti probabilmente per evitare che venisse accertata la sua posizione lavorativa in nero, come anche quella di altre lavoratrici. Gli atti relativi al controllo amministrativo sono stati trasmessi all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa per i provvedimenti conseguenti.

foto dal web




Messaggi e telefonate, profili social falsi e pedinamenti: divieto di avvicinamento alla ex

Un 42enne di Avola non potrà avvicinarsi ad una donna con cui aveva avuto in passato una relazione sentimentale. Agenti di Polizia hanno eseguito la misura del divieto di avvicinamento. La misura è stata adottata dal Gip del Tribunale di Siracusa per via delle continue condotte dell’uomo, definite dagli investigatori “moleste”.
Il quarantaduenne ha tempestato, per anni, la donna con messaggi, telefonate, pedinamenti e appostamenti e, inoltre, ha creato dei profili social falsi con dati personali e foto della vittima, spacciandosi per la stessa e causandole un grave danno all’immagine.
Per questi motivi, il Gip di Siracusa ha applicato nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con l’obbligo di mantenere da lei una distanza di almeno 300 metri e con il divieto di comunicare con lei attraverso qualsiasi mezzo.




Sequestrata una pistola e arrestato spacciatore con mezzo chilo di hashish a Pachino

Un 29enne è stato arrestato a Pachino con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga. La Polizia lo ha sorpreso in possesso di mezzo chilogrammo di hashish. Gli agenti sono intervenuti in contrada San Lorenzo. Si sono avvicinati ad un’autovettura con a bordo due persone già note alle forze dell’ordine.
Il 29enne, seduto nel posto passeggero, per sfuggire al controllo è sceso repentinamente dall’autovettura. E’ stato bloccato e tratto in arresto perché addosso aveva 5 panetti di hashish. E’ stato posto ai domiciliari. Il conducente dell’auto è stato denunciato.
Inoltre, nel corso di un mirato controllo del territorio pachinese, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una pistola semiautomatica calibro 7,65. L’arma risulta rubata a Pachino lo scorso anno. Era nascosta all’interno di un complesso di case di edilizia popolare, completa di caricatore rifornito di 7 cartucce.




Pensionato trovato cadavere in casa a Floridia, le indagini: "morte per cause naturali"

Un pensionato di Floridia è stato trovato senza vita nella sua abitazione. In un primo momento, lo stato di disordine della camera da letto aveva fatto pensare ad una possibile aggressione. Ma le indagini svolte dai Carabinieri, con il coordinamento della Procura di Siracusa, e gli accertamenti medico legali hanno portato a scartare l’ipotesi.
Si sarebbe trattato di una morte per cause naturali. Soldi e preziosi sono stati trovati in casa e nulla sembrerebbe mancare all’appello. Porte e finestre non risultavano forzate e tutto era chiuso regolarmente dall’interno. Tutti fatti che, insieme alle valutazioni medico-legali, hanno permesso agli investigatori di escludere l’eventualità di un fatto violento.

foto archivio




Duplice tentato omicidio dopo una lite tra famiglie, assolto 28enne pachinese

Il Gup del Tribunale di Siracusa ha pronunciato sentenza di assoluzione per un 28enne pachinese accusato di duplice tentato omicidio. Si chiude così il processo celebrato con il rito abbreviato. Soddisfatto l’avvocato difensore, Giuseppe Gurrieri.
Il giovane era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il pericolo di fuga lo scorso 1 agosto. Le indagini avevano preso le mosse da quanto accaduto il 27 luglio quando, in seguito ad una lite tra due gruppi familiari, era stato necessario l’intervento dei Carabinieri presso il complesso delle case popolari di via Mascagni. Sul posto, i militari avevano appreso che era stato esploso un colpo di arma da fuoco, verosimilmente con una pistola calibro 9 mai rinvenuta, contro due persone che avrebbero tentato di introdursi in una abitazione per occuparla abusivamente.
Vennero rinvenuti a terra un bossolo già esploso e due munizioni calibro 9 inesplose. I Carabinieri raccolsero anche una testimonianza.
Il giovane, che dal mese di agosto era detenuto presso il carcere di Gela, è stato adesso assolto per il reato più grave (duplice tentato omicidio) e condannato per la detenzione dell’arma. Lascerà nelle prossime ore il carcere di Gela per fare rientro a casa, in regime di arresti domiciliari.




Troppe evasioni dai domiciliari, linea dura di polizia e magistratura: in tre condotti in carcere

Ancora misure di aggravamento ai danni di soggetti che, pur essendo sottoposti ai domiciliari, violano quanto previsto ed evadono salvo poi essere sorpresi fuori dalla polizia. La questura ha adottato una linea dura per quello che stava diventando un fenomeno fin troppo diffuso. Ad Avola, a seguito delle numerose segnalazioni di evasione da parte degli agenti del Commissariato all’Autorità Giudiziaria competente, il Giudice di Sorveglianza di Catania ha emesso la revoca della detenzione domiciliare nei confronti di una donna di 42 anni. La misura più restrittiva è stata eseguita dagli agenti del Commissariato avolese in sinergia con i militari della locale Arma. Nel pomeriggio di ieri, agenti del Commissariato di P.S. di Noto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a carico di un giovane di 20 anni, già in regime di arresti domiciliari.
Lo stesso, che si trovava ai domiciliari per aver commesso reati contro il patrimonio, nel corso di due distinti controlli tra il 12 ed il 13 febbraio, risultava assente dal proprio domicilio senza giustificato motivo.
Dopo quasi un’intera giornata, solo ad un terzo controllo di polizia, il ventenne era rientrato in casa dichiarando di essersi allontanato arbitrariamente per partecipare ad una festa allo scopo di consumare alcol con gli amici.
A causa delle violazioni commesse, sintomatiche dell’indifferenza al rispetto delle prescrizioni di legge e dopo che gli investigatori del Commissariato avevano puntualmente segnalato all’Autorità Giudiziaria competente le inosservanze, il Giudice competente ha disposto l’aggravamento della misura custodiale con l’accompagnamento in carcere dell’arrestato.




Estradato in Italia il rapinatore arrestato all'aeroporto di Parigi: la polizia lo attendeva a Roma

Estradato in Italia il giovane di 26 anni,  avolese, arrestato all’aeroporto di Parigi a fine gennaio scorso dalla polizia francese per aver commesso una rapina a mano armata in una gioielleria di Avola. Il giovane, al momento dell’arresto, stava tentando di fuggire dal territorio Schengen. L’iter si è concluso ieri, con l’estradizione del giovane, affidato alla Polaria di Fiumicino, dove lo attendevano gli uomini del commissariato di Avola per l’esecuzione del provvedimento. Il giovane è ritenuto responsabile di una rapina a mano armata commessa nell’ottobre del 2022 ai danni di una gioielleria della cittadina. Le indagini del commissariato di Avola, su delega della Procura di Siracusa, hanno permesso di identificare l’autore ed ottenere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere già a novembre dello scorso anno.
L’indagato, però, si era reso nel frattempo irreperibile. Le attente attività condotte dalla Polizia hanno comunque permesso di rintracciarlo in Francia ed ottenere così un mandato di arresto europeo.In collaborazione internazionale tra forze dell’ordine, sono stati acquisiti tutti gli elementi per individuare la residenza dell’uomo che lavorava nei pressi di Parigi. Così, lo scorso 23 gennaio una pattuglia del Commissariat de Securité Publique di Boulogne si è presentata all’indirizzo individuato per procedere all’arresto. Il ricercato, in quell’occasione, si è dato precipitosamente alla fuga. E’ stato comunque arrestato ai varchi di sicurezza dell’aeroporto di Parigi Orly, mentre tentava, appunto, di lasciare lo Spazio Schengen.




Ferito un 50enne a colpi di pistola, la nuova aggressione in contrada Monasteri

Un uomo di 50 anni è stato ferito a colpi d’arma da fuoco in contrada Monasteri, tra Siracusa e Floridia. Ancora pochi i dettagli circa l’accaduto. La vittima è stata centrata da due proiettili, nel pomeriggio di ieri. Trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso del capoluogo, non è in pericolo di vita, dopo un intervento chirurgico.
Sull’episodio indaga la Squadra Mobile di Siracusa che ha avviato diverse attività per ricostruire i fatti e risalire all’identità dell’aggressore.
Pochi giorni addietro, a Siracusa, venne gambizzato un 50enne nella centrale zona di Grottasanta. Due le persone poste in stato di fermo per quell’aggressione, in carcere con l’accusa di tentato omicidio.




Autonoleggio siracusano con sede in aeroporto e le truffe ai clienti: tre indagati

Accurate indagini eseguite dalla sezione di polizia giudiziaria della Municipale di Catania, con il coordinamento della Procura di Siracusa, hanno permesso di svelare un sistema di truffe messo in atto da un autonoleggio con sede nella provincia aretusea e nei pressi dell’aeroporto di Catania. Un meccanismo che avrebbe fruttato decine di migliaia di euro solo nel biennio 2018/2019. In questo periodo – a fronte di effettive spese di riparazione auto di circa 10 mila euro – la ditta in questione ha trattenuto dalle carte di credito dei clienti circa 150 mila euro, ripartendo l’ingente differenza, in parti diverse, tra soci e dipendenti.
Sono tre gli indagati e dovranno rispondere di falsità materiale e truffa con l’aggravante di aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la difesa. L’indagine ha avuto origine da una segnalazione del 2020 di due turisti polacchi che hanno denunciato di aver subito un addebito dall’autonoleggio per violazioni al codice della strada mai commesse. Dall’attento esame dei due verbali, “taroccati” ed apparentemente emessi dalla polizia locale di Catania, si sarebbe evinto che sarebbero stati falsificati ad arte.
Durante gli accertamenti di polizia, è stata perquisita anche la sede dell’autonoleggio. Sono stati sequestrati digitali (circa 5.000 gigabyte) dal cui esame sarebbe emerso un numero consistente di raggiri perpetrati dai due soci della ditta e dalla responsabile amministrativa ai danni degli ignari clienti, per lo più stranieri.
Ai clienti venivano addebitati costi extra per multe (alcune mai elevate) o con la scusa di presunte riparazioni di danni arrecati ai veicoli noleggiati. In particolare, l’autonoleggio riscuoteva dai clienti – mediante addebito sulla carta di credito registrata o sulla cauzione versata – le somme relative a verbali al codice della strada elevati durante il noleggio dei veicoli, facendo loro credere che il denaro riscosso sarebbe stato poi utilizzato per il pagamento delle multe. Ma in realtà, una volta incassato il denaro la ditta si sarebbe limitata a comunicare il nominativo del cliente-trasgressore all’Ente che aveva elevato il verbale, per la doppia notifica. I clienti truffati dovevano così pagare la multa due volte, all’autonoleggio e all’Ente che l’aveva emessa. Tra l’altro, in entrambi i casi era previsto un aggravio di spese per il trasgressore. In alcuni casi, l’autonoleggio aveva addirittura falsificato i verbali al fine di richiedere indebitamente ai propri clienti il rimborso per violazioni mai commesse, come nel caso dei due turisti polacchi.
Altro sistema per lucrare sugli ignari turisti consisteva nell’addebitare loro i costi per danni arrecati ai veicoli noleggiati. Spesso venivano caricati importi sproporzionati rispetto all’entità del danno. A più clienti, inoltre, sarebbe stato ascritto lo stesso danno. Impossibile per i turisti, specie se stranieri, verificare a posteriori la genuinità della richiesta di risarcimento e, quindi, nella maggior parte dei casi accettava di corrispondere il pagamento per l’ingiusto addebito.

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