Siracusa. Immigrazione clandestina, rintracciato su un peschereccio l'egiziano sfuggito alla cattura

Era sfuggito all’arresto ieri, riuscendo ad imbarcarsi a bordo di un peschereccio, ma la sua fuga è terminata ieri sera, quando è stato rintracciato  dagli agenti della squadra Mobile di Caserta insieme ad alcuni operatori di Siracusa. Le manette sono scattate ai polsi di  Mohammed Assad Nasif Hagag  Gharib, 26 anni, egiziano. Il giovane era destinatario dell’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Catania al termine delle indagini svolte dalle Squadre Mobili di Siracusa e Catania con cui è stata sgominata un’organizzazione di 8 egiziani accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.




Siracusa. La Polizia Marittima sequestra 800 esemplari di ricci di mare

Intervento dei militari della squadra di Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Siracusa in contrada Cuba. Impegnati nel contrasto alla pesca illegale, hanno sequestrato circa 800 esemplari di riccio di mare. Erano probabilmente destinati alla vendita, saltando tutti i controlli previsti prima di finire su di un piatto per il consumo umano. Gli esemplari, ancora vivi, sono stati rigettati in mare dalla motovedetta CP515, come previsto dalle vigenti normative.
Per la cattura di ricci di mare  vigono inderogabili norme. In zone e tempi non vietati per questo genere di pesca, previsto un limite massimo giornaliero di 50 esemplari per i pescatori sportivi e 1.000 esemplari per i professionisti, senza l’ausilio di autorespiratori.




Siracusa. Delitto La Porta: il gip convalida il fermo dei sospettati

L’hanno ribattezzata “Efesto”, come il dio greco del fuoco. E’ la brillante operazione con cui i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono riusciti a chiudere il cerchio nelle indagini sull’omicidio di Nicola La Porta. Ieri il fermo di quattro sospettati (clicca qui). Un provvedimento convalidato oggi dal Gip. Nessuna confessione, nessuna dichiarazione. Giuseppe Genesio (26), Leonardo Maggiore (19) anni di Siracusa, Osvaldo Lopes (38) e Salvatore Mollica (31) si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. Sono tutti accusati, a vario titolo, di omicidio. In attesa del Riesame, rimangono quindi a Cavadonna.
I quattro, una sorta di commando punitivo, avrebbero avuto diversi ruoli nella pianificazione e nella realizzazione del delitto. Il piano avrebbe preso le mosse da una telefonata civetta, per attirare nella loro trappola La Porta. Un appuntamento fatale, probabilmente subito dopo il suo allontanamento da casa, nella tarda serata da sabato uno marzo.  Il corpo senza vita venne rinvenuto nelle campagne poco fuori Floridia solo nel pomeriggio del lunedì seguente.
Un giallo, su cui i Carabinieri sono riusciti a fare luce anche grazie ad elementi “rilevatori” forniti dall’autopsia, da alcune telecamere di videosorveglianza di Floridia e da una intensa attività d’indagine.
Autore materiale dell’omicidio, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato Osvaldo Lopes. Un nome non nuovo alle cronache. A giugno dello scorso anno era stato coinvolto in una vicenda di estorsioni ed arrestato dalla mobile di Siracusa. Secondo la procura distrettuale di Catania sarebbe stato organico al clan Bottaro-Attanasio. Venne comunque scarcerato. Poco prima si era candidato in Consiglio Comunale, a Siracusa, ottenendo 23 preferenze.
(foto: il luogo dove è stato ritrovato il cadavere)




Floridia. Aggressione al sindaco per un alloggio non assegnato. Scalorino: "Cittadini istigati da certa politica"

Momenti di panico, questa mattina, al Comune di Floridia. Erano le 10,30 quando una coppia di coniugi ha fatto irruzione nella stanza del sindaco, Orazio Scalorino, chiedendo spiegazioni sulla ragione per cui i due non hanno ancora ottenuto l’assegnazione di un alloggio popolare, che ritengono spetti loro. Uno “smacco”, secondo l’uomo e la donna, subito dal primo cittadino. Scalorino sarebbe stato aggredito verbalmente, poi i due sarebbero passati alle mani. Prima che la situazione degenerasse ulteriormente, un impiegato, allarmato dalle urla, sarebbe intervenuto, interrompendo la discussione e facendo desistere la coppia da quell’intento. Del caso si starebbero occupando i carabinieri della Tenenza di Floridia. Amareggiato il sindaco. “Gran brutta esperienza- commenta Orazio Scalorino- Mi stavo occupando del problema abitativo di quella coppia. Mi ha sorpreso il loro comportamento. Non attribuisco la responsabilità a questi cittadini disperati – chiarisce il sindaco di Floridia- E’ evidente, invece,  la solitudine istituzionale di noi sindaci”. Scalorino confessa di avere capito, questa mattina, proprio mentre affrontava una situazione difficile quanto inattesa, “di poter essere in pericolo. Il mio primo pensiero – racconta –  è andato ai miei familiari”. Poi il primo cittadino torna a fare considerazioni legate al contesto sociale e politico locale. “Dovrebbe essere un momento di coesione e unità istituzionale- conclude – ma purtroppo si registrano comportamenti politici inadeguati, che hanno come solo scopo quello di istigare i cittadini”.




Floridia. Sono stati arrestati i due coniugi autori dell'aggressione al sindaco Scalorino

Sono stati arrestati e posti ai domiciliari  i due coniugi che questa mattina si sono scagliati contro il sindaco di Floridia, Scalorino. Un’aggressione verbale, reiterata anche verso altri dipendenti comunali intervenuti nell’ufficio del primo cittadino attirati dal trambusto. I due, dopo aver avuto un colloquio per chiedere l’assegnazione temporanea di una casa popolare, non contenti delle risposte ricevute avrebbero dato in escandescenza, minacciando Scalori e danneggiando alcuni mobili. In frantumi la vetrata di un armadio. Tempestivo l’intervento dei militari dell’Arma che hanno provveduto a bloccare e calmare la coppia. Al termine delle formalità di rito i due sono stati sottoposti accompagnati a casa di un parente, dove sono stati posti ai domiciliari




Siracusa. Sgominata rete criminale egiziana. Accoglieva migranti e proteggeva scafisti

Smantellata dalle squadre Mobili di Siracusa, Catania e dal Servizio Centrale Operativo una rete criminale che avrebbe fornito assistenza logistica irregolare a diversi migranti giunti sulle coste siracusane.  Nelle prime ore di questa mattina eseguite 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Catania nei confronti di  altrettanti egiziani, ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata a favorire l’ingresso e la permanenza irregolare sul territorio italiano ed europeo di stranieri. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
Un’indagine complessa,  che ha permesso di individuare l’operatività a Siracusa, Catania, Milano, Como, Anzio (RM) e Andria (BA) di questa organizzazione criminale. Per l’accusa, accoglievano i migranti irregolari, una volta fuggiti da strutture di accoglienza o “spariti” subito dopo lo sbarco, in abitazioni o strutture fatiscenti provvedendo, dopo aver ricevuto somme di denaro, al loro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente individuate in paesi del Nord Europa. Si sarebbero anche occupati di proteggere gli scafisti, di cui in alcuni casi avrebbero agevolato la fuga.
Gli otto sono ritenuti responsabili, a diverso titolo, di reati attinenti ad 8 sbarchi avvenuti tra la scorsa estate ed autunno che hanno consentito l’ingresso illegale in questo territorio di ben 1.186 persone.




Cassibile. Ottocento grammi di marijuana in casa, arrestato un incensurato

Ottocento grammi di marijuana suddivisi in diversi sacchetti di plastica trasparente. Li hanno rinvenuti e sequestrati a Cassibile, in casa di un incensurato, i Carabinieri. E’ finito in arresto, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, il 21enne Francesco Buffa. Poco prima, era stato sorpreso ad un controllo  con circa venti grammi di marijuana occultati all’interno della vettura. La seguente perquisizione domiciliare ha permesso di scoprire il grosso del quantitativo.  Sequestrati anche tre bilancini di precisione e diverse banconote in tagli differenti per un totale di circa 260 euro, probabile provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato posto ai arresti domiciliari.




Pachino. Detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, mini-gang in manette

Quattro in manette a Pachino. I Carabinieri hanno sorpreso in flagranza di reato il 27enne Corrado Ruscica, il 22enne Luigi Ruscica, il 23enne Giuseppe Zocco e la 22enne Siriana Cammisuli. Sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A seguito di una perquisizione domiciliare, sono stati trovati in possesso di circa 18 grammi di marijuana, suddivisi in 14 dosi, oltre a un bilancino elettrico di precisione e materiale per il confezionamento. Gli arrestati sono stati posti ai domiciliari.




Siracusa. Attenzioni "particolari" verso una donna, denunciato un marocchino irregolare

Ha vissuto settimane di paura. Negli ultimi cinque mesi, anche andare al bar per una semplice colazione prima di raggiungere il posto di lavoro era diventato fonte di angoscia. Tutto per colpa di quell’uomo, un marocchino, che con fare troppo intraprendente avrebbe “puntato” la 40enne siracusana. Brevi pedinamenti, una presenza fissa nei luoghi frequentati dalla donna e persino “accompagnamenti” non richiesti fino all’auto.
Una persecuzione che non accennava a diminuire, come invece sperava. Anzi, l’intraprendenza del marocchino era diventata quasi aggressiva visto che avrebbe anche cercato un approccio fisico, tirando la signora per un braccio verso un vicolo nei pressi di via Catania, a Siracusa. L’intervento di alcuni passanti ha evitato che la situazione degenerasse.
Un ultimo episodio che ha convinto la donna, spaventata,a rivolgersi alle forze dell’ordine. Immediato l’intervento degli agenti delle volanti che hanno denunciato in stato di libertà per atti persecutori il marocchino, risultato peraltro senza permesso di soggiorno e con qualche precedente.   E’ stato condotto al Cie dove rimarrà adesso in attesa dell’espulsione.




Belvedere. Ristorante dismesso preso di mira dai ladri. Arrestati in tre

Arresto in flagranza di reato per tre siracusa di età compresa fra i 35 ed i 47 anni, tutti con precedenti specifici. Lorenzo Di Mari, Bruno Giardina e Andrea Abdoush sono stati sorpresi dai Carabinieri di Belvedere mentre si trovavano all’interno di un ristorante da tempo dismesso, intenti a trafugare quattro grosse piattaforme mobili in ferro del peso complessivo di circa 800 kg. I tre sono stati bloccati dai  con la refurtiva, probabilmente destinata alla rivendita parallela, già caricata su un furgone cassonato  di loro proprietà. Sono stati posti ai domiciliari. Con loro c’era anche un minore, incensurato,  deferito al Tribunale per i minorenni di Catania. L’accusa per tutti è di furto aggravato in concorso.