Priolo. Pistola giocattolo trasformata in una vera arma da fuoco. Ai domiciliari un 38enne

Era una pistola giocattolo ma grazie ad una serie di modifiche l’aveva trasformata in una vera arma, capace di sparare veri proiettili calibro 7,65. Automatica è scattata la denuncia per detenzione di arma giocatolo artigianalmente modificata con relativo munizionamento. Accusa con cui è stato posto ai domiciliari un 38enne di Priolo.
I poliziotti, al termine di una perquisizione domiciliare, hanno trovato e  sequestrato 35 coltelli di varie dimensioni e un silenziatore per pistola automatica.
 




Siracusa. Gravi le condizioni del bimbo di 23 mesi precipitato dal balcone. Trasferito al policlinico di Messina. Aperta un'inchiesta

Tragico incidente nella tarda mattinata di martedì a Siracusa. Un bimbo di 23 mesi è precipitato dal balcone al primo piano del palazzo in cui vive con la sua famiglia, in via Teramo.  Immediata la corsa in ospedale. Una volta giunto al pronto soccorso dell’ “Umberto I”, i medici che lo hanno visitato ne avrebbero immediatamente constatato le gravi condizioni, tanto da richiedere, poco dopo,  l’intervento dell’elisoccorso per l’immediato trasferimento al policlinico di Messina.
Secondo indiscrezioni, tutto sarebbe accaduto in pochi istanti.  Il bimbo sarebbe corso in balcone e utilizzando forse dei vasi, elusa l’attenzione della madre, si sarebbe affacciato cadendo giù. Un volo di circa sei metri, prima di battere contro l’asfalto. I passanti e i suoi familiari lo avrebbero subito soccorso. Poi la corsa in ospedale. Il bambino non avrebbe perso subito i sensi. Le sue condizioni sarebbero, però, velocemente peggiorate. La Procura ha aperto un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Martina Bonfiglio.




Cassibile. Aziende agricole nel mirino dei ladri, altri due "pizzicati" dai Carabinieri

Ancora visite poco gradite nelle aziende agricole tra Siracusa e Cassibile. Anche in questo caso sono intervenuti i carabinieri con l’arresto in flagranza di furto aggravato in concorso di Angelo De Simone (34 anni) e Mirko Laudicino (22), entrambi siracusani e con precedenti di polizia. I due sono stati sorpresi dai militari dell’Arma mentre erano intenti a trafugare alcune tubature in ferro  dell’impianto di irrigazione, smontate per sezioni. Avevano già caricato su un furgone circa 350 kg. di tubi.




Augusta. Istanza respinta, l'ufficiale della Marina accusato di concussione rimane ai domiciliari. Lo ha stabilito il Riesame

Resta ai domiciliari il 44enne capitano di fregata, responsabile dell’Ufficio Servizi Generali del Com.For.Pat. di Augusta, accusato di concussione.  Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Catania  che non ha accolto l’ istanza di scarcerazione presentata dal difensore dell’ufficiale della Marina Militare, in servizio da agosto ad Augusta. La comunicazione è di poche ore fa. L’udienza, invece, si era tenuta lo scorso sei febbraio. Allo studio la possibilità di un ricorso in Cassazione.
Secondo l’accusa, l’ufficiale avrebbe approfittato delle sue funzioni di controllo dei lavori eseguiti nel comparto per pretendere da un imprenditore catanese – che avrebbe dovuto fare dei lavori edili ed elettrici – il pagamento di una somma pari al 10% del valore dell’appalto. A “garanzia” avrebbe anche preteso un assegno bancario. Ma l’imprenditore ha denunciato tutto, registrando alcune conversazioni pare con un cellulare. Il capitano di fregata ha da subito negato ogni addebito. La difesa contesta non solo la ricostruzione ma soprattutto il valore probatorio delle intercettazioni ambientali effettuate. Inoltre, nelle trascrizioni mancherebbero alcuni passaggi ha lamentato l’avvocato Francesco Nigroli. “Il capitano di fregata non c’entra nulla nell’affido degli appalti, non è un suo compito. I lavori al centro dell’indagine, peraltro, non sono stati ancora eseguiti e non è detto che sarebbe stato lui l’ufficiale incaricato del controllo. Anzi, di solito se ne occupa una commissione di tre persone”. Quanto all’assegno che per l’accusa sarebbe stato richiesto a “garanzia” della presunta tangente, sarebbe invece “il pagamento di un banchetto tenuto presso il ristorante della moglie” dell’ufficiale.




Siracusa. In coda all'ufficio postale ma era ai domiciliari. Denunciato per evasione

Era in coda in un ufficio postale di Siracusa. E le code, si sa, spesso portano via più tempo del previsto. E lui, un 53enne, aveva un motivo in più degli altri per fare tutto di corsa: doveva tornare a casa prima di eventuali controlli della polizia. E’, infatti, sottoposto ai domiciliari. Ma nulla ha potuto fermare l’esigenza insopprimibile di raggiungere l’ufficio postale. Forse per una bolletta, magari per un’operazione sul conto corrente o solo per ritirare un pacco. Fatto sta che è stato sorpreso dai poliziotti proprio mentre aspettava il suo turno. E per questo è stato denunciato per evasione. Non è stato comunicato se sia comunque riuscito a completare l’operazione per cui aveva eluso la misura dei domiciliari. Per il futuro, meglio preparare una delega.
(foto: ufficio postale generico)




Noto. Da oggi torna in libertà Antonino Restuccia. Il dubbio sulla visita al cimitero per Marisol

Otto giorni con il fardello di un’accusa pesantissima: omicidio colposo plurimo. Quattro di questi passati in carcere, a Cavadonna, e poi ai domiciliari, confinato a Noto in casa della madre. Ma da questa mattina Antonino Restuccia torna ad essere un uomo libero. Libero anche di andare al cimitero per trovare la piccola nipotina di sette anni, Marisol. O le amiche Sandra Tumminieri e Maria Gioielli. Sono le tre vittime della tragedia di contrada Romanello, domenica 2 febbraio. Quando inizia il doppio, terribile incubo di Restuccia.
Nelle prime ore della mattina, dopo giornate di maltempo, l’incontro con la furia del torrente Asinaro che porta via la macchina che lui guidava (con sette persone a bordo, ndr) e spezza tre vite. Sotto choc, Restuccia viene trovato dai soccorritori a diversi metri di distanza dal luogo della disgrazia. Rilascia dichiarazioni spontanee agli investigatori e nel pomeriggio viene arrestato. Gli viene contestata una grave imprudenza all’origine della triste fatalità. Il gip decide, a metà della settimana scorsa, di convalidare la misura cautelare ma disponendo che dal carcere venga spostato ai domiciliari. Con il divieto assoluto di entrare in contatto con altri oltre la madre. Niente visite, niente telefonate. Una sorta di isolamento per consentire di raccogliere ulteriori testimonianze senza correre il rischio che Restuccia le “inquini”. Misura dei domiciliari valida fino a  lunedì 10 febbraio. Ora una parte del suo dramma personale è sparita.
Resta forse la più pesante, quella che parte dalla coscienza. Il dolore infinito per le tre vittime. In particolare per l’adorata nipotina. L’aveva quasi acciuffata mentre il torrente, impetuoso, sbatteva la sua auto a destra e a sinistra. Per un attimo aveva pensato di poterla tirar fuori da quell’inferno di acqua e fango. Non ce l’ha fatta e l’ha detto più volte agli investigatori e al suo avvocato, quasi fosse l’unico cruccio di tutta la vicenda. Solo urla e lo scroscio dell’acqua. Sino al silenzio finale, irreale. E alla confusione in quel buio impenetrabile che nasconde agli occhi la crudezza di quello che è accaduto.
Chissà quali pensieri davanti quelle foto e quelle lapidi. Chissà se avrà subito la forza di quell’incontro dolente. Lui, lo zio e l’amico, che avrebbe dovuto riportare tutti a casa e che invece ancora “sente” e “vede” quegli istanti in cui vivere o morire è solo questione di casualità.




Noto. La sua patente era falsa, denunciato un 27enne

Ad un occhio disattento non avrebbe sollevato dubbi. Ma la perizia dei carabinieri di Noto ha fatto si che scoprissero subito l’inganno. Quel documento che era stato loro fornito ad un controllo era palesemente falso, nonostante presentasse quasi tutte le caratteristiche di uno autentico. Peccato però che il 27enne fermato alla guida del suo ciclomotore non avesse mai conseguito la patente. Con l’accusa di falsità materiale e guida senza patente F.B., 27enne di Noto, poiché trovato alla guida del suo motociclo con una patente falsa.il giovane netino è finito denunciato.




Siracusa. Mascherati da carnevale svaligiano un centro scommesse

Maschere di carnevale per una rapina. E’ successo ieri sera nel quartiere Epipoli, a Siracusa. In due, con il volto travisato da maschere carnascialesche, hanno fatto irruzione in un esercizio commerciale che si occupa di scommesse sportive. Pistola in pugno, hanno minacciato gli operatori presenti facendosi consegnare tutto il denaro presente in cassa, circa 500 euro. Non è forse un caso che i due malviventi abbiano scelto la giornata di domenica, quando i centri di raccolta scommesse sono maggiormente “impegnati” in concomitanza dei principali eventi sportivi, calcio in particolare.
(foto: dal web)




Rosolini. Trovato il cadavere di un 40enne. Forse stroncato da overdose

Sarebbe stata un’overdose ad uccidere l’imbianchino 40enne Ippolito Sipione. A fare la tragica scoperta, ieri, alcuni residenti di contrada Mascicugno-Rizzarelli, periferia di Rosolini. Hanno segnalato ai carabinieri il corpo di un uomo senza vita. I militari, intervenuti sul posto, non hanno potuto far altro che riscontrare il decesso e avvisare il medico legale. Accanto al cadavere i militari hanno trovato e sequestrato alcune siringhe. Saranno gli esami di laboratorio a stabilire cosa contenessero.  Sipione, conosciuto a Rosolini anche come appassionato di cavalli, era disteso per terra a pochi passi dalla sua auto, una Ford Fiesta. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe accusato il malore – forse legato al consumo di droga –  dentro l’abitacolo. In un disperato tentativo di chiedere aiuto, sarebbe uscito dalla vettura facendo appello alle ultime forze.  Ma nella zona non c’era nessuno.




Siracusa. Auto a fuoco in largo Luciano Russo

Incendio, alle prime luci dell’alba, in via Largo Luciano Russo, a Siracusa. Le fiamme hanno danneggiato un’auto, una Fiat Punto, parcheggiata lungo la strada. Sul posto, i Vigili del fuoco ed una pattuglia delle Volanti. I rilievi successivi allo spegnimento del rogo non avrebbero consentito di stabilire con certezza l’origine del fuoco. Non è escluso che possa trattarsi di un gesto doloso. La polizia ha avviato le indagini del caso.