Maltratta la ex compagna e le estorce denaro, arrestato un 49enne

Maltratta la ex compagna e le estorce denaro, i Carabinieri di Avola arrestano un 49enne per essere gravemente indiziato di maltrattamenti, rapina ed estorsione commessi nei confronti della ex compagna. A disporre il provvedimento la Procura di Siracusa a termine di indagini, in grado di accertare che l’uomo, con diversi precedenti per estorsione e furto e sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, negli ultimi mesi ha avuto comportamenti violenti nei confronti della ex, anche in presenza dei figli minori, ingiuriandola, minacciandola di morte e aggredendola fisicamente. In una circostanza l’ha aggredita, le ha sottratto con violenza il ciclomotore chiedendole denaro per restituirglielo. L‘attività investigativa scaturita dalla coraggiosa denuncia della vittima e il tempestivo provvedimento attuato dall’Autorità Giudiziaria, hanno consentito l’emissione della misura cautelare a carico del 49enne. L’uomo è stato condotto presso il carcere “Cavadonna” di Siracusa.




Prende a colpi di mazza il parabrezza del suo “rivale”, l’altro nascondeva oggetti ad offendere: denunciati

Un cittadino tunisino di 28 anni è stato denunciato dagli agenti del Commissariato di Pachino per danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere.
In particolare, i poliziotti sono intervenuti in corso Nunzio Costa dove, poco prima, il 28enne, dopo aver arrestato la marcia dell’autovettura sulla quale viaggiava bloccando il traffico, scendeva dalla propria automobile e, con una mazza da baseball, sfondava il lunotto posteriore di una vettura parcheggiata tentando di colpire anche il proprietario che si trovava all’interno dell’auto e con il quale, qualche giorno prima, aveva avuto una lite.
Nella circostanza, anche quest’ultimo, un cittadino tunisino di 24 anni, è stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere poiché nascondeva, all’interno del bagagliaio, una mazza da baseball. Per entrambi è in corso la procedura per l’Avviso Orale.




Morì per infezione ospedaliera, “non rispettata profilassi di igiene e pulizia”

Riconosciuta la responsabilità civile dell’Asp di Siracusa per la morte del 30enne Danilo Pupillo, avvenuta il 30 novembre 2017 a causa di un’infezione ospedaliera. Il giovane, originario di Rosolini, venne ricoverato il 14 settembre 2017 all’ospedale di Siracusa, nel reparto di Malattie Infettive, con una malattia cardiaca e febbre. Le emocolture, eseguite il 14, 17 e 20 settembre a causa di evidenti segni di infiammazioni, confermarono la positività al batterio Stafilococcus Iugdunensis. L’11 ottobre venne trasferito all’ospedale Papardo di Messina per essere sottoposto a intervento cardiochirurgico. Nella stessa data furono svolte nuove emocolture che risultarono positive alla Klebsiella Pneumoniae e negative per i miceti. Venne comunque operato il 16 ottobre. Una settimana dopo, il 23, le dimissioni. E il 24 nuovo ricovero a Modica per sospetta pericardite, prima nel reparto di cardiochirurgia e poi in quello di Malattie Infettive per la cura dell’infezione da Klebsiella Pneumoniae ancora presente. Infine, il 28 ottobre, Danilo venne trasferito all’ospedale Papardo di Messina dove le sue condizioni si aggravarono ulteriormente e due giorni dopo morì.
La famiglia, assistita da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di malasanità, presentò esposto denuncia.
“I consulenti tecnici d’ufficio non hanno avuto dubbi sul fatto che l’infezione da Klebsiella sia stata contratta all’ospedale di Siracusa in quanto le infezioni nosocomiali possono presentarsi 48 ore dopo il ricovero in ospedale, fino a 3 giorni dopo la dimissione, fino a 30 giorni dopo un’operazione – spiega Ivan Greco, responsabile della sede Giesse a Catania – Danilo è entrato all’ospedale di Siracusa con la sola positività allo Stafilococcus, che è stato correttamente debellato, e ne è uscito con un’infezione da Klebsiella, riscontrata nel secondo ospedale. La conclusione della sentenza, amara per i familiari, è che se i medici si fossero attenuti a una corretta profilassi di igiene e pulizia rigorosa personale avrebbero impedito l’insorgenza dell’infezione”.
“Durante il ricovero – racconta la madre Concetta – Danilo mi fece giurare che, se la situazione si fosse aggravata irrimediabilmente, avrei dovuto cercare di far emergere la verità a tutti i costi. E così ho fatto. Certo, non è stato semplice, soprattutto dal punto di vista umano, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Devo dire che, senza il team di Giesse e dei suoi legali fiduciari, che ci sono stati accanto fin dall’inizio dimostrandosi davvero persone vicino alle persone, non so se avremmo avuto la forza di aspettare 7 anni! Rimane comunque un dolore profondo perché mio figlio aveva una vita davanti a sé. Mi piacerebbe potergli parlare un’ultima volta per rassicurarlo e dirgli che ho mantenuto la promessa: finalmente è emersa la verità!”.




Notte di fuoco, fiamme in un condomino distruggono un’auto e due motocicli

Un’auto e due motocicli sono stati gravemente danneggiati da un incendio divampato nella tarda serata di ieri. I mezzi erano parcheggiati uno accanto all’altro, all’interno di una proprietà condominiale nella zona di viale dei Comuni, tra le vie Paternò e Scordia.
Alcuni condomini, allarmati dai rumori e dal fumo, hanno allertato i soccorsi. In pochi minuti sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Siracusa che hanno domato le fiamme. Non sarebbero stati individuati elementi tali da poter accertare le cause all’origine del rogo. Le indagini sono affidate alla Polizia.

foto da utente facebook




Lavoro nero nel siracusano, la Finanza scopre 23 dipendenti senza contratto

Ventitré lavoratori impiegati completamente “in nero” in nove aziende situate tra Noto, Avola e Rosolini. È quanto emerge dai controlli coordinati dalla Guardia di Finanza di Siracusa nel settore sommerso da lavoro. I militari della Compagnia di Noto, infatti, durante l’estate e fino alla prima settimana di ottobre, hanno effettuato decine interventi.
I finanzieri hanno prima svolto un’accurata osservazione dei luoghi di esercizio delle attività commerciali, poi, avviando delle ispezioni mirate sul territorio, hanno rilevato che i ventitré lavoratori erano privi di contratto e quindi in assenza delle più elementari tutele di sicurezza.
Le violazioni riscontrate hanno portato all’elevazione di sanzioni fino a 300.000 euro ed è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale di quattro esercizi commerciali, dove il numero di lavoratori irregolari ha superato il 10% del totale del personale prese.




Oltre 100 grammi di marijuana in casa: arrestato 25enne e denunciato il padre

Un 25enne, con precedenti per omicidio e reati in materia di armi, è stato arrestato dai Carabinieri di Augusta, coadiuvati dal Nucleo Investigativo di Siracusa, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, con il supporto delle unità cinofile antidroga e anti–esplosivo del Nucleo Cinofili di Nicolosi, per essere gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I Carabinieri hanno rinvenuto 115 grammi di marijuana nascosti in un contenitore in un locale della sua abitazione adibito a palestra. Questa mattina l’arresto è stato convalidato.
Il padre 44enne dell’arrestato, pluripregiudicato per reati con la persona e in materia di armi, già detenuto domiciliare, è stato denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di munizioni poiché teneva occultati nel bagno dell’abitazione 25 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e un proiettile. L’uomo è stato inoltre denunciato per resistenza a pubblico ufficiale poiché, ricevuta la notizia dell’arresto del figlio, dava in escandescenze inveendo contro i Carabinieri.
Nell’ambito dei controlli finalizzati alla prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel comune, è statodenunciato ancheun 28enne che nascondeva nel proprio garage 100 grammi di marijuana.




Market della droga in casa, arrestata 50enne: sequestrati cocaina e soldi

Detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Una donna di 50 anni, già nota alle forze di polizia, è stata arrestata dagli agenti del commissariato di Augusta, nell’ambito di un servizio di polizia giudiziaria finalizzato al contrasto alla vendita ed al consumo di droga.
Gli investigatori avevano riscontrato un sospetto andirivieni di persone da e per l’abitazione della donna, ipotizzando che la ragione potesse essere una fiorente attività di spaccio. Dopo attente osservazioni, i poliziotti hanno notato la donna a bordo della propria auto, mentre ad alta velocità, si dirigeva verso casa, mal celando un evidente nervosismo. I poliziotti sono, pertanto, intervenuti, bloccando la cinquantenne e sorprendendola in possesso di 20 grammi di cocaina, oltre a 340 euro, presunto provento dell’attività di spaccio. Estendendo la perquisizione all’abitazione della donna, gli uomini agli ordini del dirigente Migliorisi, hanno rinvenuto e sequestrato un bilancino di precisione e materiale utilizzato per il confezionamento della droga. Al termine delle incombenze di rito, la presunta spacciatrice è stata posta ai domiciliari.




Travolta sulle strisce pedonali a Catania, due indagati per la morte di Chiara Adorno

A quasi un anno di distanza dal grave incidente mortale che costò la vita alla studentessa siracusana, di Solarino, Chiara Adorno, la Procura di Catania ha emesso un avviso di conclusioni indagini nei confronti di persone. Si tratta di due 27enni, indagati per omicidio stradale.
Il 7 novembre del 2023 il drammatico sinistro, quando la 18enne venne travolta da uno scooter e poi da un’auto mentre attraversava la circonvallazione di Catania.
I giovani iscritti nel registro degli indagati erano alla guida dei due mezzi. Le indagini sono state condotte dalla Polizia Municipale di Catania. Secondo quanto emerso – come riporta LiveSicilia.it – uno dei due 27enne sarebbe stato impegnato con il proprio telefonino al momento dell’impatto.




Concerto neomelodico abusivo, 8 lavoratori in nero di cui uno ai domiciliari: blitz della GdF ad Avola

Blitz nella movida di Avola. Nella notte di venerdì 4 ottobre, i militari della Guardia di Finanza di Siracusa, in collaborazione con la Questura, hanno effettuato un intervento in un locale, dove si stava svolgendo un concerto di musica neomelodica.
L’operazione ha fatto emergere 8 lavoratori impiegati completamente “in nero” senza rispettare le regole in materia di retribuzione e contributi previdenziali, i cui compensi, peraltro, sono stati corrisposti in contanti, senza l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili. Nel corso degli accertamenti sui titoli di ingresso è stato inoltre riscontrato che i 900 biglietti venduti per la serata erano sprovvisti del marchio SIAE necessario per attestare che i diritti d’autore fossero stati regolarmente pagati.
Tra i dipendenti del locale, i finanzieri di Noto hanno identificato un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari autorizzato dal Tribunale di Siracusa a lavorare come aiuto cuoco. L’uomo è stato colto in flagrante mentre pianificava dietro le quinte le esibizioni dei cantanti e immediatamente dopo conversava liberamente con i clienti all’esterno della discoteca, in contrasto con le disposizioni dell’Autorità Giudiziaria che gli imponevano di stare “ai fornelli” della struttura. L’accaduto è stato riferito alla Procura della Repubblica, che valuterà la possibilità di un aggravamento della misura cautelare.
Gli agenti del Commissariato di Avola hanno rilevato l’assenza della licenza di pubblica sicurezza necessaria per lo svolgimento del concerto. È stata anche constatata la presenza nel locale di un individuo soggetto all’obbligo di dimora nel Comune di Noto, in violazione alle misure cautelari imposte, e anche in questo caso l’Autorità Giudiziaria valuterà un possibile inasprimento della misura.
Le violazioni riscontrate hanno portato all’elevazione di sanzioni per oltre 190.000 euro ed è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale, poiché il personale irregolare ha superato il 10% del totale dei lavoratori presenti.




Pachino, con i cani antidroga nel centro storico: i controlli dei Carabinieri

A Pachino, nel corso di controlli straordinari concentrati in prevalenza nel centro storico, i Carabinieri di Noto e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, con l’ausilio di unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno controllato 48 persone e 39 veicoli; un 40enne e un 29enne sono stati denunciati per inosservanza degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui sono sottoposti e sono state contestate sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada per oltre 27mila euro, 6 veicoli sono stati sottoposti a sequestro e 2 a fermo amministrativo.
Il 40enne e il 29enne sono stati denunciati perché non erano in casa al momento del controllo, in violazione delle prescrizioni derivanti dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Tra le contestazioni di carattere amministrativo elevate: omessa revisione, mancanza dell’assicurazione di responsabilità civile, guida senza patente o con patente scaduta di validità e mancato uso del casco protettivo.