Cassibile. Li considerava amici, ma diventano i suoi "aguzzini". Brutta avventura per un invalido

Una storia di cattive conoscenze e pessime abitudini, che sarebbe anche potuta costare  la vita ad un invalido di Cassibile. La sua “colpa” più grande, avere scelto come compagni di avventura Giuseppe Grande (57) e Nunzio Giudice (53). Succede tutto nella frazione siracusana. I tre conoscenti – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – si erano incontrati per acquistare dell’eroina da consumare insieme. Il disabile, per questo scopo, avrebbe consegnato 20 euro appena vinti alle macchinette ai suoi “amici” così da poter andare in auto ad acquistare la droga.  Quando il terzetto si ritrova nelle campagne di Cassibile, all’invalido viene consegnata la dose di eroina che una volta assunta lo induce in un forte stato confusionale, aggravato dal precedente consumo di alcool. Grande e Giudice, approfittando delle sue condizioni, avrebbero a questo punto trattenuto la vittima con la forza rubandogli altri 20 euro. Caricato l’invalido in auto, in stato di quasi incoscienza, lo avrebbero poi abbandonato riverso sulla sedia esterna di un bar di Cassibile per darsi quindi alla fuga. Il titolare dell’esercizio  ha subito allertato i Carabinieri. Alcuni  hanno provveduto a soccorrere la vittima (dimesso poco dopo dall’ospedale, riscontrati solo effetti dell’alcool e della droga), altri hanno raccolto le informazioni disponibili e si sono messi alla ricerca dei due uomini, riuscendo rintracciarli in fretta. Grande e Giudice sono stati arrestati e posti ai domiciliari. L’accusa per loro è di abbandono di persona incapace, omissione di soccorso e cessione di sostanza stupefacente.




Siracusa. Ruba una statua della Madonna, denunciato

Se l’è cavata solo con un denuncia un siracusano di 46 anni. Nel pomeriggio di ieri, si sarebbe introdotto furtivamente all’interno di un istituto religioso e qui avrebbe asportato un’antica statuetta di ceramica raffigurante la Madonna. L’opera risale ai  primi del ‘900. Le immediate indagini avviate dalla polizia hanno permesso di individuare in poco tempo il presunto responsabile, identificato nel 46enne. All’interno della sua abitazione è stata trovata anche la statuetta.




Siracusa. Maniere spicciole per "estorcere" un passaggio in moto, forse per il suo "traffico" di droga

Neanche vent’anni ma già col fare deciso di un piccolo boss. Lo hanno denunciato a Siracusa gli agenti delle Volanti. Il giovane aveva “costretto”, con fare evidentemente minaccioso, un coetaneo a portarlo in giro per la città con il suo scooter (di cui avrebbe assunto anche la guida). Sottoposto a controllo è stato  trovato in possesso di 1,4 grammi di  marijuana. Dovrà rispondere di violenza privata, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e guida senza patente.




Siracusa. Quasi mezzo chilo di marijuana in casa, arrestato diciassettenne

Detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale. Dovrà risponderne un giovane di 17 anni, arrestato dagli uomini delle Volanti, mentre un altro giovane di 20 anni è stato denunciato. I due, al fine di evitare un controllo all’interno di un condominio, avrebbero cercato di fuggire, opponendo resistenza agli agenti che, una volta avviati i controlli, hanno rinvenuto 6 grammi di droga nei pressi dell’edificio. In casa del diciassettenne, i poliziotti hanno anche rinvenuto 430 grammi di marijuana e 160 euro, presunto provento dello spaccio.




Floridia. Le domande a cui dobbiamo delle risposte a Daniele. Per Lorena e Nicole

Quell’ora circa trascorsa dalla prima chiamata al 118 all’arrivo in ospedale ha inciso sul triste destino di quelle due vite? C’era una precedente patologia non riscontrata? Ma soprattutto, si poteva fare di più? Si potevano salvare Lorena e Nicole?
Piovono interrogativi come lacrime sulla drammatica vicenda della trentatreenne estetista ragusana trapianta per amore a Floridia, deceduta insieme alla figlia che portava in grembo, Nicole. Domande che arrovellano una comunità intera, quella floridiana, che in maniera composta si è stretta attorno a Daniele Tinè, il compagno di Lorena, anche ieri durante i funerali.
Sognavano una vita felice, sorridenti insieme in foto e pronti per la “sfida” di una famiglia tutta loro, con Nicole tanto attesa e finalmente in arrivo. Un sogno strappato via forse da un cruda serie di coincidenze che lasciano oggi una scia di domande. Domande a cui la Procura di Siracusa cerca di dare risposte, scrupolosamente. Non ci sono indagati, ma il pm Pagano ha comunque aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Lui, Daniele, è chiuso nel suo straziante dolore. Non lo mitigano quegli sguardi teneri come carezze rivolti a un ragazzo che ha un enorme credito aperto con la sorte. Tutti a Floridia conoscono la sua storia e il fardello di disgrazie che hanno toccato la sua famiglia. E ora questa nuova tragedia. Non lo meritava Daniele. E non lo meritavano Lorena e Nicole.
E’ una storia maledettamente triste, che anche noi raccontiamo con gli occhi lucidi, travolti da un dolore che è diventato in parte di tutti. Quella piccola bara bianca accarezzata e trasportata quasi fosse un tenero fagottino è il gesto emotivamente più duro a cui la vita  può mai costringere essere umano. Trasuda una indicibile dolcezza, ma lascia un infinito senso di rabbia.
Daniele non cerca colpevoli a tutti i costi. Vuole sapere cosa è successo davvero, perchè è successo. E questo lo merita.




Priolo. Acciuffata una banda del buco: in tre si erano introdotti in un edificio comunale, asportando tutto quello che capitava

Avevano praticato un foro nei mattoni di un edificio comunale in via Goldoni. Si erano poi introdotti all’interno per saccheggiare quanto ancora di valore lì custodito, soprattutto infissi in alluminio anodizzato, tubature, condutture, cavi elettrici in rame e quant’altro. Quattrocento chili di materiale caricato in fretta e furia su un motocarro per poi darsi alla fuga. Piano criminoso perfetto o quasi. Perchè i tre malviventi non avevano fatto i conti con i carabinieri  di Priolo. Li hanno sorpresi proprio alla guida del mezzo su cui avevano caricato il provento del loro furto. E per questo sono stati arrestati Christian Rubera, 24enne di Priolo, Concetto Regina (46) e Luigi Drago (36), questi ultimi due di Siracusa. La sola coperta con cui avevano tentato di celare il carico della loro motoape non ha tratto in inganno i militari subito intervenuti per bloccare i tre e recuperare l’intera refurtiva. Sono stati posti ai domiciliari.




Siracusa. "Sui brogli alle regionali ho tanto da dire", Gennuso va dal procuratore capo di Siracusa

“Al Procuratore capo di Siracusa consegnerò le prove che non ci fu allagamento al Palazzo di Giustizia e che le schede elettorali chieste dai giudici amministrativi sono state fatte sparire per evitare il riconteggio”. Pippo Gennuso non va per il sottile. Ha più di un sospetto nella vicenda che lo ha come protagonista e che ha preso una piega imprevista dopo che il Cga di Palermo aveva ordinato il riconteggio delle schede delle elezioni regionali 2012.  Ne parlerà con Francesco Giordano, il Procuratore capo della Repubblica di Siracusa, che lo ha convocato per domani mattina alle 9,30.
Gennuso ha preparato un articolato dossier per segnalare quelle che a lui appaiono quanto meno delle “anomalie” avvenute – è la sua accusa – in alcune sezioni di Rosolini, Pachino, Avola e Floridia. Poi c’è il caso Melilli, “dove sarebbero stati taroccati i verbali che mi hanno tagliato fuori dalla rielezione all’Assemblea Regionale Siciliana”, attacca Gennuso.
E poi la sparizione dei verbali e delle schede elettorali dallo scantinato (piano – 2) del Tribunale di Siracusa alcuni giorni dopo la sentenza emessa dal Cga di Palermo che ordinava alla Prefettura di verificare verbali e schede in tre seggi di Rosolini e sei di Pachino. La verifica non è stata effettuata perché quei plichi elettorali sarebbero andati danneggiati e resi illegibili dar un  allagamento avvenuto lo scorso 20 novembre (“presunto”, per Gennuso).
“Sui brogli c’è tanta carne al fuoco. Voglio soltanto augurarmi che si faccia luce nel più breve tempo possibile e che vengano scoperti gli autori di questa incresciosa combine. Il responso delle urne del 29 e 30 ottobre del 2012 è stato palesemente falsato. Ho il dovere di andare avanti perché è stato commesso un vero e proprio oltraggio nei confronti degli elettori”.




Floridia. Ieri l'ultimo saluto a Lorena e Nicole. Si indaga per omicidio colposo

Si sono svolti ieri mattina a Floridia i funerali di Lorena La Rosa e della piccola Nicole. Una cerimonia semplice, in Chiesa Madre. Difficile dare voce allo sgomento che ha colto tutta la collettività floridiana alla notizia della tragedia familiare di casa Tinè. Il malore, i soccorsi e le polemiche su presunti ritardi, la corsa in ospedale e il disperato tentativo di salvare la giovane madre e la bimba che stava per nascere. Ci ha provato con il cuore in mano padre Antonino Lo Terzo, usando le parole del Padre Nostro.
Tra i primi banchi, stretto nel suo dolore, a seguire il triste officio c’era anche Daniele Tinè che della 33enne ragusana era il marito. All’uscita, ha voluto portare a spalla la piccola bara, carezzandola e stringendola con una dolcezza che ha spezzato il fiato di tutti i presenti. Madre e figlia saranno sepolte a Ragusa, città natale di Lorena.  “Potete immaginare, è un uomo distrutto”, spiega il legale di Daniele Tinè, l’avvocato Rosario Idà. “Vive un incubo. E’ passato dalla gioia per la nascita di una figlia attesa nove mesi, che quasi sentiva già in braccio, a questo dramma”. In casa tutto era pronto per il lieto evento: il borsone con i tre cambi per Nicole, i vestiti, i giochi.
La cronaca racconta di una prima ambulanza arrivata a Floridia da Canicattini senza medico a bordo. La richiesta di un secondo mezzo, con Lorena agonizzante, attrezzato per le emergenze, da Siracusa. Poi la corsa in ospedale, con la donna pare subito intubata e sottoposta senza sosta a massaggio cardiaco. All’Umberto I sarebbe giunta in condizioni disperate. L’equipe di chirurghi multi specializzata allertata per l’intervento avrebbe provato con ogni mezzo a salvare anzitutto  la figlia che la donna portava in grembo. Poi il drammatico tentativo per la vita di Lorena. Una umanità disarmante in sala operatoria, racconta qualcuno dei presenti. Fino all’epilogo, alla morte e alle lacrime di chi aveva tentato di strapparle alla morte.
Sarà l’inchiesta giudiziaria ad accertare se vi siano responsabilità penali nella vicenda. Sul caso indaga il pm Pagano. Pochissime le indiscrezioni. Il fascicolo aperto ipotizzerebbe la fattispecie di omicidio colposo. Sotto la lente degli investigatori pare siano finite le concitate fasi dei primi soccorsi. Si cerca di fare luce su quell’ora che sarebbe trascorsa dalla prima chiamata al 118 all’arrivo in ospedale. La Procura potrebbe chiedere di acquisire le registrazioni del 118. E intanto si attendono i risultati dell’esame autoptico effettuato nei giorni scorsi. Le condizioni della milza ma soprattutto l’intestino che sarebbe stato trovato in necrosit  potrebbero fornire indicazioni utili per le indagini. Allo studio anche le cartelle cliniche degli esami in gravidanza della donna che la sera precedente il malore  avrebbe fatto una visita ginecologica.




Siracusa. Un ambulante fugge ai controlli e ferisce due agenti della municipale

Due vigili urbani feriti da un ambulante.  I due agenti, in un servizio di controllo in via Landolina, avevano individuato un ambulante che nel suo banchetto vendeva cd contraffatti. Lo hanno raggiunto ma proprio per sottrarsi al controllo ed al probabile sequestro della merce illegale, l’ambulante avrebbe strattonato con forza i due, causando loro lievi ferite giudicate guaribili in tre giorni.
Il comando di polizia municipale è quotidianamente impegnato in attività contro il commercio ambulante abusivo che, attraverso la pratica della sleale concorrenza, danneggia i commercianti rispettosi delle regole.

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Priolo. Ai domiciliari un presunto spacciatore, sorpreso mentre confezionava le dosi

Aveva perfettamente organizzato il suo sistema di spaccio. Si riforniva a Catania e poi chiuso in una roulotte di sua proprietà in contrada Spatinelli (Priolo) la suddivideva in dosi per rivenderla. Un fiorente traffico interrotto dai poliziotti che lo hanno arrestato in flagranza di reato. Il 34enne Vincenzo Inturrisi è finito così ai domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Per esattezza, cocaina. Rinvenute e sequestrate 11 dosi per un peso complessivo di 2,3 grammi. Sequestrato anche un bilancino di precisione elettronico, 4 grammi di cocaina, un coltello utilizzato per miscelare la sostanza e materiale per il confezionamento.

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