Ancora un gravissimo incidente: 35enne in Rianimazione, lo scontro in via Von Platen

Si allunga la striscia di gravi incidenti stradali a Siracusa. In questo avvio funesto di 2023 ancora un giovane centauro in ospedale, dopo lo scontro con un suv, avvenuto nella serata di ieri lungo via Von Platen. Erano da poco passate le 20.
Soccorso da personale sanitario del 118, è stato trasportato in ambulanza all’Umberto I, dove è entrato in codice rosso. Le sue condizioni sono serie. Attualmente la prognosi sulla vita è riservata. E’ un 35enne del capoluogo. Anche la persona alla guida del suv è stata accompagnata in ospedale, per i controlli del caso. Le sue condizioni non destano preoccupazioni
La dinamica del violento sinistro è al vaglio della Polizia Municipale di Siracusa, intervenuta sul posto pochi minuti dopo l’incidente. Impressionanti i segni sulla fiancata destra dell’auto, verosimilmente dovuti all’impatto con lo scooter guidato dal ragazzo attualmente in Rianimazione.
Il 2023 si era aperto con la tragedia di via Monti, con il grave incidente costato la vita alla 18enne Maddalena. Pochi giorni dopo, investito un pedone in viale Tunisi. L”86enne ha perduto la vita dopo tre giorni in ospedale.

foto: Aretusa News 2022




Vendita abusiva di loculi e cappelle al cimitero di Siracusa, si allarga l'indagine

La compravendita abusiva di loculi e cappelle al cimitero di Siracusa sarebbe pratica ben più ampia di quanto emerso sino ad ora, dopo l’arresto del direttore e di un operaio della struttura. E’ il forte sospetto degli investigatori della Squadra Mobile aretusea che non hanno certo spento le loro attenzioni sulla vicenda. In queste ultime giornate avrebbero acquisito ulteriori testimonianze; e sarebbero stati acquisiti altri documenti e relazioni conservate negli uffici. Potrebbero, quindi, aumentare i titoli concessori contestati perchè ottenuti – è l’accusa – illecitamente (al momento sarebbero 5, ndr).
La concessione di “spazi” per la sepoltura in cambio di denaro – anche spostando altre salme – sarebbe stata pratica diffusa? Il dubbio getta profonde ombre sulla gestione del cimitero siracusano. Le indagini in corso, coordinate dalla Procura, potranno chiarire sospetti ed accuse, diverse ancora in attesa di riscontro investigativo. Anche il Comune vuole vederci chiaro, ed ha attivato tutta una serie di procedure di verifica interna.
Lo scorso 6 febbraio il blitz degli agenti di Polizia, con il direttore e l’operaio posti ai domiciliari. Sono accusati, in concorso, di induzione indebita, abuso d’ufficio, falsità documentale e sottrazione di cadavere. Operato anche un sequestro preventivo di circa 60mila euro. Rinvenuti 35mila euro in contanti.
Sono nel complesso 11 le persone indagate, al momento. Tra loro anche dipendenti e tecnici comunali oltre ad alcuni “beneficiari” delle illecite trattative per la concessione dei loculi.
L’indagine è partita nel 2019, dopo la denuncia di una donna che aveva notato come nella tomba di famiglia fossero riportati nomi di un altro nucleo familiare, senza nessun riferimento alle salme dei suoi congiunti. Ha sporto denuncia e uno dei primi risultati fu il rinvenimento delle spoglie dei suoi parenti nelle cassette degli ossarietti.




Evasioni dai domiciliari, la polizia alza il tiro: 33anni in carcere

Ancora evasioni dagli arresti domiciliari. Nonostante l’intensificazione dei controlli della Polizia di Stato sui soggetti che si trovano agli arresti domiciliari, o che sono sottoposti alle altre misure limitative della libertà personale, sono ancora numerosi i casi di violazione di tali divieti.
Ogni violazione riscontrata dalla Polizia di Stato è sottoposta al vaglio dell’Autorità Giudiziaria per le opportune determinazioni e, nella giornata di ieri, gli agenti hanno eseguito un aggravamento della precedente misura degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo, di 33 anni, che è stato condotto in carcere. Tale determinazione è stata presa a seguito delle numerose segnalazioni all’Autorità Giudiziaria da parte della Polizia che più volte ha riscontrato l’assenza del soggetto ai controlli.
Inoltre, alle 23 di ieri, gli agenti delle Volanti hanno arrestato un siracusano di 43 anni sorpreso nella flagranza del reato di evasione degli arresti domiciliari.




Allacciati abusivamente alla rete pubblica: due denunciati per furto di energia elettrica

La loro soluzione al caro energia era decisamente drastica, oltre che illegale: allacci abusivi delle loro abitazioni alla rete pubblica. Così, due incensurati di 40 e 43 anni utilizzavano l’energia elettrica con disinvoltura. I carabinieri della Stazione di Siracusa Ortigia li hanno scoperti nel corso di un servizio dedicato al contrasto dei reati contro il patrimonio. I due sono stati denunciati. Altri due soggetti, intanto, pregiudicati di 34 e 37 anni, sono stati, invece, sorpresi dalle pattuglie nelle campagne in periferia,a ridosso del litorale, mentre asportavano arance e limoni da un fondo agricolo. Tutti sono stati denunciati a piede libero. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.




Morto nel Pta di Pachino senza medico, dopo l'autopsia i funerali di Sebastiano Morana

Saranno celebrati domani a Pachino, nella chiesa di San Corrado, i funerali di Sebastiano Morana, il 38enne al centro di un presunto caso di malasanità. La vicenda è stata al centro di una audizione della Commissione Sanità dell’Ars ed anche il Ministero della Salute ha avviato una indagine conoscitiva, chiedendo relazioni all’assessorato regionale alla Sanità. I funerali dello sfortunato 38enne sono stati posticipati per consentire alla Procura di Siracusa di svolgere l’autopsia ed altri accertamenti, nell’ambito di una inchiesta aperta dopo l’esposto dei familiari di Morana.
La morte dell’agricoltore, avvenuta nel Pta di Pachino a cui aveva fatto ricorso per un malore senza, pare, trovare un medico, ha profondamente colpito la comunità pachinese. I consiglieri comunali hanno anche occupato per protesta l’aula consiliare e chiesto a gran voce, insieme al sindaco Petralito, servizi sanitari che oggi sarebbero non di adeguato livello.
L’Asp di Siracusa ha fornito la sua versione, parlando di un infarto fulminante. “Purtroppo la carenza di medici che è un problema nazionale, ha fatto sì che il medico per quel turno non fosse disponibile. L’emergenza è stata comunque affrontata da un infermiere professionale che era di turno e che ha chiamato la centrale operativa, ha seguito tutte le linee guida, ed attivato tutte le procedure. La stessa centrale operativa si è subito attivata, ha dato tutte le indicazioni del caso. Per quello che ci riguarda, in base ai risultati dell’indagine interna, sono state praticate tutte le cure e le terapie che erano praticabili”, ha detto il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria, Salvatore Lucio Ficarra. Dal reparto di emodinamica di Siracusa avrebbero fornito le necessarie indicazioni, disponendo l’invio dei medici più vicini. Purtroppo, però, per il 38enne non c’è stato nulla da fare.




Riti voodoo e prostituzione: le indagini a Siracusa, l'arresto a Foggia di una "madame"

Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, personale della Squadra Mobile di Siracusa e di Foggia, hanno arrestato una nigeriana residente a Foggia. Eseguita l’ordinanza del Gip del Tribunale di Catania, alla luce dei gravi indizi raccolti a carico della straniera relativamente a diverse ipotesi di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù, aggravati dall’aver agito anche in danno di minori, dall’aver esposto le persone ad un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica. Tra le accuse anche il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione e l’autoriciclaggio dei proventi.
Le complesse attività investigative avrebbero permesso di individuare un flusso di giovani donne reclutate in Nigeria ed introdotte in Italia per poi essere avviate all’attività della prostituzione. Venivano costrette con l’inganno e la pratica dei riti voodoo, con tanto di minaccia di morte per le vittime e per i loro cari. Grazie al forte potere di intimidazione derivante dalla sottoposizione al rito “Ju-Ju”, l’indagata sarebbe riuscita a convincere le vittime a scappare dai centri di accoglienza, dove erano state allocate dopo l’arrivo in Italia.
A dare il via alle indagini, le dichiarazioni di una giovane nigeriana sbarco nel luglio del 2016 ad Augusta. Raccontava di avere intrapreso un lungo viaggio in autobus dalla Nigeria fino in Libia e da lì verso l’Italia, attraversando il mare, contraendo un debito di trentamila euro quale corrispettivo per “le spese di viaggio”. Ignara circa le sorti che l’attendevano in Italia, soltanto durante il periodo di “prigionia” in Libia avrebbe appreso della sua futura destinazione al mercato della prostituzione. Avrebbe quindi compreso di esser stata ingannata con false promesse subendo, tra l’altro, violenze fisiche e psichiche ad opera dei “sorveglianti” durante il soggiorno libico. Giunta in Italia, ha deciso di chiedere aiuto e, dopo un primo contatto con personale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, è stata sentita da personale di Polizia di Stato.
L’attività così avviata ha permesso di identificare compiutamente la “madame” nell’odierna indagata, residente nel foggiano. Secondo l’accusa, sarebbe coinvolta in numerose vicende di tratta di esseri umani anche per conto di altre “madame”.
La donna si sarebbe servita di due “formidabili” complici che in Nigeria e in Libia l’avrebbero aiutata nei vari segmenti della catena della tratta di esseri umani. Si tratta di un “native doctor” in Nigeria (addetto al reclutamento e alla sottoposizione a juju delle vittime) ed un cittadino nigeriano (addetto alla cura dei viaggi dalla Nigeria all’Italia), il quale si sarebbe occupato di ricevere le somme necessarie dalla indagata per poi provvedere alla corresponsione dei pagamenti agli “smugglers” per le prestazioni da essi erogate, all’acquisto del cibo per le migranti in transito, alla gestione dei rapporti con gli smugglers e alla scelta del soggetto in grado di soddisfare meglio e più in fretta le richieste di imbarco.
Per gli investigatori, la nigeriana arrestata sarebbe stata a capo della “gestione” – nell’arco di pochi mesi – del viaggio dalla Nigeria di almeno 8 ragazze (tre delle quali effettivamente giunte in Italia nello stesso periodo) nonché la prostituzione di due ragazze, controllando anche diverse postazioni lavorative di prostitute su strada.
L’attività d’indagine ha consentito, tra l’altro, di rilevare numerose transazioni economiche di denaro dall’Italia verso la Nigeria che sarebbero state effettuate dalla donna, utilizzando denaro proveniente dallo sfruttamento sessuale delle vittime giunte in Italia. Apparentemente priva di fonti di reddito, sarebbe invece riuscita a inviare continuamente somme avvalendosi dei servizi di altri connazionali che, al di fuori di ipotesi di concorso nel reato, avrebbero provveduto alle rimesse trattenendo una provvigione per l’attività svolta. Le rimesse sarebbero state reinvestite in pagamenti ai complici (al native doctor addetto al reclutamento e alla sottoposizione a juju delle vittime, ad un complice che si occupava dell’organizzazione e della gestione del viaggio dalla Nigeria all’Italia); sarebbero emersi tuttavia anche gli investimenti immobiliari realizzati in Nigeria.
Il modus operandi era abbastanza semplice ma efficace: l’indagata sarebbe stata difatti solita effettuare plurimi e continui trasferimenti di somme non sempre destinate alla stessa persona, attraverso soggetti che offrivano il servizio di rimesse all’estero secondo un sistema non tracciabile di informal banking.

foto dal web




Paura a Pachino, bimbo investito in strada. Tanta paura, nessuna conseguenza

Attimi di panico a Pachino. Un bambino, alle prime luci dell’alba, è stato sfiorato da un’auto mentre attraversava la strada. Nel tentativo di evitare l’impatto e visibilmente terrorizzato, il piccolo, sotto gli occhi della madre, è rovinato sull’aslfalto, scongiurando, tuttavia, il peggio. La prima a prestare soccorso è stata proprio la madre, mentre alcuni testimoni, che hanno assistito  a quanto accaduto, hanno allertato il 118. Sul posto, un’ambulanza. I sanitari hanno prestato le prime cure al bambino, constatando, per fortuna, che le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. Tanta paura, tuttavia, sia per il piccolo, sia, ovviamente, per la mamma. L’episodio è al vaglio della Polizia Municipale, che ha avviato le indagini per stabilire se vi siano delle responsabilità da parte dell’automobilista alla guida del veicolo che stava per travolgere il bambino. Interrogatori in corso.

foto: Ivan Sortino




Furto di carburante a Floridia, denunciati tre romeni "immortalati" dalla videosorveglianza

I carabinieri di Floridia hanno denunciato 3 giovani romeni di 26, 27 e 28 anni – tutti con precedenti di polizia – poiché ritenuti responsabili di furto di carburante.
Il terzetto, pochi giorni fa, si era introdotto nottetempo in un’azienda locale che si occupa di forniture per mezzi di trasporto e servizi. Qui avrebbero sottratto dai veicoli della ditta circa 160 litri di gasolio.
Dall’analisi del sistema di videosorveglianza, i Carabinieri hanno identificato i responsabili che sono così stati denunciati a piede libero. A seguito di perquisizioni domiciliari, la refurtiva è stata ritrovata e restituita al legittimo proprietario.




Accoltellato per un televisore conteso: tensione alla Borgata

Accoltellamento alla Borgata. Ieri sera, un cittadino nigeriano di 24 anni ha raggiunto un connazionale, causandogli profonde ferite da taglio al volto.Sul posto, gli agenti della Squadra Mobile insieme agli uomini delle Volanti. Secondo quanto appurato dalle forze dell’ordine, il litigio fra i due connazionali è scaturito probabilmente da una disputa legata al possesso di un televisore conteso. Il giovane 24enne è stato denunciato. Dovrà rispondere di lesioni personali.




Tentato omicidio di Grottasanta, convalidato dal Gip il fermo dei due sospettati

E’ stato convalidato dal Gip del Tribunale di Siracusa il fermo dei due uomini ritenuti responsabili del tentato omicidio di Grottasanta. Bersaglio dell’aggressione un 50enne, raggiunto da diversi colpi di pistola alla gambe. Il grave episodio risale allo scorso martedì. In poche ore, anche grazie all’ausilio di alcune immagini di videosorveglianza, gli investigatori della Squadra Mobile hanno chiuso il cerchio bloccando il 37enne Giovanni Merlino ed il 40enne Giuseppe Ferrazzano. Il primo è ritenuto l’esecutore materiale dell’agguato, il secondo invece era alla guida dell’auto con cui hanno raggiunto e poi lasciato la centrale via dove si è consumato, nella prima parte del pomeriggio, il violento fatto. I due restano in carcere.
Al Gip hanno fornito entrambi la loro versione dei fatti. Secondo l’accusa, il movente sarebbe stato di origine passionale. Il 50enne centrato dai proiettili ha una relazione con la ex compagna di Merlino. Nelle sue dichiarazioni al magistrato, quest’ultimo avrebbe però parlato di problemi relativi ai soldi del mantenimento che versa per la figlia nata dalla relazione con la donna. Quest’ultima, però, ha smentito una simile ricostruzione con diversi messaggi inviati alle redazioni.
Quanto all’altro fermato, Giuseppe Ferrazzano, nel corso dell’interrogatorio avrebbe ammesso di non essere stato a conoscenza della volontà di Giovanni Merlino di compiere una simile aggressione a colpi d’arma da fuoco.