Non comunica le generalità delle persone alloggiate nella struttura turistica: 32enne denunciata

La titolare di una struttura ricettiva situata a Noto Antica, una 32enne, è stata denunciata dai Carabinieri del N.A.S. di Ragusa per aver omesso di comunicare all’Autorità le generalità delle persone alloggiate.
L’attività ispettiva rientra nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.




Fiamme al Pta di Pachino, paura ma nessun ferito. Avviate indagini

Apprensione al Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Pachino. Un incendio è divampato nel primo pomeriggio. Le fiamme si sarebbero originate in un’area esterna alla palazzina dove viene prestata assistenza sanitaria ai cittadini dell’area sud della provincia. Secondo una ricostruzione , nell’area vi erano del materiale edile accatastato e relativo ad un cantiere avviato nella zona. Il vento caldo ha alimentato le fiamme.
Sono stati gli stessi sanitari ad allertare i Vigili del Fuoco che hanno faticato non poco per circoscrivere e domare le fiamme. Intervenuta anche la Polizia. Una parte della facciata è risultata annerita. Nessun ferito tra i pazienti.
Cautelativamente, i pazienti della RSA sono stati spostati in tutta sicurezza in un’altra area dell’edificio, al fine di potere areare i locali parzialmente interessati dal fumo proveniente dall’esterno.
Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone ringrazia i Vigili del Fuoco per la tempestività di intervento nonché le Forze dell’Ordine e i tecnici dell’Asp per il supporto: “Collaboreremo con le Forze dell’Ordine – dichiara il manager Caltagirone – acquisendo le immagini delle telecamere al fine di potere accertare eventuali comportamenti dolosi che hanno potuto generare l’incendio. Provvederemo ad effettuare tutte le perizie del caso e a ripristinare in tempi celeri lo stato dei luoghi”.




Finto impiegato Enel chiede soldi per sostituire un contatore: denunciato 45enne di Siracusa

Un 45enne di Siracusa, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato a piede libero dal Nucleo Radiomobile di Catania per “truffa aggravata”, dopo aver tentato di ingannare degli anziani fingendosi un dipendente dell’azienda elettrica.
Erano le 09:20 circa, quando la Centrale Operativa ha ricevuto una segnalazione urgente da parte di un anziano che sospettava una truffa ai suoi danni. Una pattuglia del Nucleo Radiomobile, già impegnata sul territorio nella prevenzione e repressione di reati, in particolare contro persone vulnerabili, è stata inviata in via Umberto a Catania dove avrebbero trovato ad attenderli il richiedente dell’intervento.
L’uomo di 69 anni, insieme alla moglie di 63 anni, entrambi residenti in città, ha subito indicato ai militari un individuo che, alla vista delle Forze dell’Ordine, ha tentato di fuggire precipitosamente per le vie adiacenti.
La corsa dell’uomo però è durata pochi metri, infatti i Carabinieri sono riusciti a raggiungere e bloccare il sospettato. Durante la fuga, inoltre, il 45enne ha gettato una ricevuta stropicciata, che è stata recuperata dai militari. Questo documento, riportava il nome e cognome di una donna e un importo di 79€, che si è poi rivelato appartenere alla moglie del 69enne che aveva chiesto l’invio della pattuglia.
Durante l’operazione, la vittima ha raccontato agli investigatori che l’uomo fermato aveva tentato di truffarli, presentandosi come un impiegato Enel, chiedendo del denaro in contanti per una presunta bolletta non pagata, minacciando i due coniugi, di interrompere la fornitura elettrica se non avesse ricevuto il pagamento immediato.
Nel corso della perquisizione, i militari hanno trovato, all’interno di un borsello del sospettato, un blocchetto di ricevute in bianco, evidente prova del suo collaudato modus operandi.
Il truffatore è stato dunque deferito all’Autorità Giudiziaria, mentre la ricevuta gettata e il blocchetto di ricevute in bianco gli sono stati sequestrati.




Droga, armi e munizioni, 44enne arrestato

Un 44enne è stato arrestato dai Carabinieri di Rosolini, supportati dai militari dello squadrone eliportato Cacciatori di “Sicilia” e del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT), per essere gravemente indiziato di detenzione abusiva di armi, munizionamento e stupefacenti.
Nello specifico, a seguito di perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso di 2 pistole, delle quali una con matricola abrasa, munizionamento, parti d’armamento e una katana di circa 1 metro, nonché circa 40 grammi di stupefacente tra cocaina, eroina e hashish, oltre a materiale per il confezionamento e la pesatura.
Le armi e lo stupefacente sono stati sequestrati per i successivi esami di laboratorio e l’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso il carcere “Cavadonna” di Siracusa, come disposto dall’Autorità giudiziaria, nonché denunciato in stato di libertà in quanto è stato accertato sia il furto di energia elettrica mediante allaccio diretto alla rete pubblica che la detenzione illecita di 7 tartarughe appartenenti a specie protetta.




Pensionato siracusano “frega” due truffatori e li fa arrestare dalla Polizia

Un uomo e una donna sono stati arrestati a Siracusa dalla Polizia. I due, campani, erano impegnati nella ormai tristemente nota truffa del finto avvocato. Avevano contattato telefonicamente un pensionato e, con una serie di raggiri, avevano pianificato la consegna del denaro utile per evitare guai al figlio rimasto – a loro dire – protagonista di un incidente. Il meccanismo è quello noto della truffa che già in passato è stata purtroppo portata a termine ai danni di anziani siracusani.
Ma questa volta, il pensionato 88enne non si è fatto sorprendere. E mentre tratteneva al telefono i truffatori, ha avvisato la Questura di Siracusa. In pochi minuti è scattata la trappola. Così, quando la donna si è presentata alla porta dell’uomo – in una zona centrale di Siracusa – per arraffare quanto racimolato in pochi minuti, ha trovato ad attenderla due agenti in borghese della Squadra Mobile che hanno subito arrestato la truffatrice. Bloccato anche il complice che l’attendeva nel cortile, dove si erano abilmente piazzati altri agenti in borghese. I due campani, di 42 e 48 anni, entrambi già noti alle forze di polizia, sono accusati di tentata truffa aggravata ai danni di un anziano. Sono stati condotti in carcere a Cavadonna.
I due avevano chiesto 9.000 euro in contanti, o in alternativa dei monili in oro, quale risarcimento per un incidente stradale (mai avvenuto) che sarebbe stato causato dal figlio dell’88enne. Ma l’uomo si è insospettito e – utilizzando un altro apparecchio telefonico – ha chiamato il 112 che contattava la sala operativa della Questura di Siracusa.
La Questura di Siracusa si è complimentata con l’uomo che è stato bravo a leggere l’episodio ed allertare le forze dell’ordine.




Gravi carenze igienico-sanitarie in un ristorante di Siracusa: attività sospesa

A Siracusa, nell’ambito di servizi finalizzati alla vigilanza igienico-sanitaria per la tutela della salute pubblica, i Carabinieri del N.A.S. di Ragusa hanno effettuato un’ispezione presso un’attività di ristorazione. In tutti gli ambienti adibiti alla preparazione e deposito alimenti, gli operatori hanno rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali.
Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica dell’ASP di Siracusa ha quindi emesso un’ordinanza di immediata sospensione dell’attività alimentare per mancanza dei requisiti minimi d’igiene previsti dalla normativa vigente.
Il legale responsabile è stato segnalato all’Autorità amministrativa competente e nei suoi confronti è stata elevata una sanzione di 1.000 euro.




Paziente definito “scassamaroni” al Pronto Soccorso, Asp apre procedimento disciplinare

E’ stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di quanto accaduto nei giorni scorsi al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola. Un paziente, nel foglio in cui si annotano esami e accertamenti eseguiti insieme a sintomi e diagnosi, si è visto classificare “Scassamaroni”. Un termine evidentemente fuori luogo e reso pubblico dalla famiglia dell’uomo che pubblicato sui social la foto.
“Non appena ne sono venuto a conoscenza – spiega il dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone – ho chiesto al direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Avola di fornire chiarimenti e di disporre nell’immediatezza l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del medico responsabile di tale assurda condotta”.
Quello “scassamaroni” non è giustamente andato giù ai vertici della sanità provinciale. Nei corridoi della direzione generale si parla di termine “ingiustificabile ed offensivo” e di una inspiegabile condotta da parte del medico che lo aveva preso in carico al Pronto soccorso dell’ospedale di Avola.
“Lavoriamo per rendere ogni giorno credibile il sistema sanitario regionale e il rapporto di fiducia con i pazienti purtroppo compromesso da singoli comportamenti non consoni al ruolo e all’etica professionale, nonché al rispetto del cittadino. Esprimo le più profonde scuse dell’Azienda al paziente che è stato purtroppo destinatario di un comportamento soggettivo – conclude il manager – comunque ben lontano dal buon operato di tanti altri sanitari che si prodigano anche a rischio, a volte, della propria incolumità”.




Furto con spaccata ad Augusta ed estorsione: un arresto e due fermi

I Carabinieri di Siracusa, di Augusta e Paternò, l’8 agosto, a seguito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica, hanno arrestato Sebastiano Giuffrida (classe ’72) e , allo stesso tempo, hanno eseguito il fermo, disposto dal Pubblico Ministero, a carico di Marco Isaia Coriolano (classe ’94) e Santo Molino (classe ’80), per diversi episodi di estorsione, aggravata dell’aver effettuato il reato in più persone contro un imprenditore di 65 anni, commessi ad Acireale e Paternò nel mese di luglio e agosto.
Le indagini, coordinate dall’Ufficio ed eseguite in una fase iniziale dai Carabinieri di Augusta, hanno permesso di acquisire elementi indiziari che dimostrerebbero il coinvolgimento degli indagati in due gravi episodi commessi ai danni del titolare di un’azienda agricola.
Le attività investigative, infatti, hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti: dalla fase in cui veniva inizialmente prospettato al titolare di un’azienda agricola e a suo padre di pagare la somma di 6.000 euro per la restituzione di beni (un escavatore e una trincia di uso agricolo, ndr), con l’ulteriore condizione di impiegare l’escavatore per compiere un furto con la tecnica della spaccata, per poi accordarsi sulla somma di 2.500 euro, per ottenere l’escavatore (poi in effetti restituito) e per una somma pari a 1.200 euro per la consegna della trincia. La fase conclusiva dell’indagine è scaturita quando le vittime si sono arivolte ai Carabinieri. Infatti, sotto il coordinamento investigativo della Procura distrettuale della Repubblica, è stato predisposto un servizio di controllo della fase della consegna della seconda somma richiesta a titolo estorsivo per il recupero delle macchine agricole, terminato con l’arresto, a Sferro, frazione del comune di Paternò, dell’uomo colto in possesso delle banconote consegnate dalle vittime e il contestuale fermo nei confronti delle altre due persone.
Dopo essere stati condotti presso la Casa circondariale locale, il Giudice per le indagini preliminari, in considerazione della gravità del quadro indiziario, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha disposto, nei confronti di tutti gli odierni indagati, l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.




Spaccio e consumo di droga, 26enne denunciato

Gli agenti del Commissariato di Avola, nel corso dei servizi finalizzati a frenare il fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, hanno denunciato un 26enne che è stato colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, il giovane è stato trovato in possesso di 9 dosi di cocaina e 3 dosi di hashish.




In gravi condizioni pedone travolto a Scala Greca, ore di apprensione per volontario ambientalista

Si trova ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Umberto I di Siracusa il volontario animalista travolto due giorni fa mentre attraversava la strada, sulle strisce pedonali, in viale Scala Greca, all’altezza della Questura. Secondo una prima ricostruzione, mentre l’uomo percorreva l’attraversamento pedonale, un’auto si sarebbe fermata per dargli la precedenza. Sarebbe tuttavia sopraggiunto un motociclo, che lo avrebbe travolto e preso in pieno.
Le sue condizioni sono subito apparse gravi. Sul posto in pochi minuti sono arrivati i soccorritori del 118 che d’urgenza, a bordo di un’ambulanza, hanno condotto l’uomo in ospedale. I medici hanno disposto per lui il ricovero in Rianimazione e non hanno ancora sciolto la prognosi.
L’emergenza sicurezza sulle strade sta raggiungendo a Siracusa in queste settimane proporzioni particolarmente preoccupanti, con numeri che ne restituiscono la misura: quattro incidenti in sole 48 ore e, pochi giorni fa, il terribile schianto a causa del quale ha perso la vita il giovane centauro Alessio Calleri che, a bordo della sua moto, percorreva la strada statale 124. Proprio questa mattina, inoltre, si registra un altro incidente con un pedone vittima, secondo una dinamica praticamente identica a quella in cui si è trovato coinvolto Di Maria. Decine, intanto, i messaggi per lui sui social. Gli amici, i volontari delle associazioni che, come lui, si occupano della cura dei randagi, pregano perché le sue condizioni possano migliorare.