Con l’allaccio abusivo coltivava droga in casa: arrestato pregiudicato

I Carabinieri di Belvedere, insieme a quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno effettuato una perquisizione domiciliare nell’abitazione di un noto pregiudicato. In casa coltivava una piccola piantagione di marijuana.
Le 5 piante crescevano in una serra alimentata con elettricità proveniente da un traliccio dell’alta tensione, a cui l’uomo si era allacciato abusivamente, peraltro con elevato pericolo di cortocircuito ed incendio.
Durante le operazioni i militari hanno rinvenuto e sequestrato un fucile calibro 12 con oltre 100 cartucce, detenuto illegalmente.
Nell’abitazione sono stati anche rinvenute in una voliera due poiane, volatili di specie protetta e pertanto sequestrati ed affidati alla LIPU di Siracusa che ha provveduto al trasferimento degli animali presso il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Messina.
L’arrestato, che al momento non ha inteso collaborare con gli inquirenti circa la provenienza dell’arma, delle munizioni e della droga, è stato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria del capoluogo.




Droga nascosta in bagno: 19enne arrestato dai carabinieri

Nascondeva hashish e materiale per il confezionamento della droga in bagno. Un nascondiglio che non è risultato efficiente. I Carabinieri della Tenenza di Floridia, nel corso di un servizio finalizzato alla repressione dello spaccio di stupefacenti, hanno arrestato, in flagranza, un giovane di 19 anni, gravato già da numerosi precedenti per reati in materia di droga.
Il presunto pusher aveva nascosto in bagno ed in cucina lo stupefacente, assieme a due bilancini e a materiale per il confezionamento. In totale sono stati sequestrati 45 grammi di hashish.
Terminati gli accertamenti l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Carabinieri aggrediti in piazza a Pachino a calci e morsi, arrestato un uomo

Due carabinieri sono stati aggrediti a Pachino, in piazza Vittorio Emanuele. Calci, morsi e pugni durante una ordinaria operazione di controllo. Un uomo, italiano, è stato arrestato: particolarmente insofferente alla richiesta di mostrare i documenti per l’identificazione, ha dato in fretta in escandescenza passando alle vie di fatto. A chiedere l’intervento dei Carabinieri, alcuni clienti di un bar nella centrale piazza, che hanno lamentato un atteggiamento poco consono dell’uomo.
Il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, ha condannato l’accaduto. “Un episodio di assurda violenza, una vile aggressione. Tutta la comunità pachinese si stringe attorno ai Carabinieri, grata per il lavoro che, con encomiabile senso del dovere, svolgono ogni giorno nel nostro territorio per difendere i valori della convivenza civile e della legalità”.

foto piazza Vittorio Emanuele (dal web)




Dehors abusivo, multa e 5 giorni di chiusura per un locale del centro storico di Siracusa

Multa e cinque giorni di chiusura per un locale di Ortigia, nei pressi del lungomare di Ponente. E’ l’esito dei controlli effettuati nella serata di ieri da agenti della Polizia Municipale di Siracusa che hanno concentrato le loro attenzioni sulla regolarità e conformità delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico con dehors. Il noto pubblico esercizio è accusato di avere occupato abusivamente il suolo pubblico. Oltre alla sanzione amministrativa verrà adesso applicata la sanzione accessoria della chiusura per 5 giorni.
“L’attività di controllo del rispetto delle regole continuerà senza sosta”, spiegano dal comando della Municipale. Nei giorni scorsi, gli agenti siracusani sono stati impegnati nel contrasto al fenomeno dei posteggiatori abusivi con sanzioni e denunce, anche penali.




Atti persecutori verso le ex, ancora due provvedimenti a Siracusa

Ancora un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie notificato ad un siracusano. Si tratta questa volta di un 38enne che si sarebbe reso responsabile, secondo la Questura, di atti persecutori. Agenti della Squadra Mobile hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura, emessa dalla Procura di Siracusa.
Un 36enne, invece, ha ricevuto l’ammonimento del Questore di Siracusa a seguito degli atti persecutori commessi nei confronti dell’ex convivente. che aveva interrotto la relazione sentimentale.




Sparatoria davanti scuola, convalidato l’arresto del 40enne accusato di lesioni gravi

Non dovrà rispondere di tentato omicidio ma di lesioni gravi il 40enne fermato dai Carabinieri poco dopo l’agguato in via Caracciolo, nei pressi della scuola Martoglio. Il gip del Tribunale di Siracusa ha comunque convalidato l’arresto.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo avrebbe ferito alla gamba un 36enne perchè ritenuto rivale in amore. Era il 30 maggio scorso. Poco dopo, il 40enne si è costituito. All’altezza della gamba aveva anche lui un proiettile. Probabile, allora, che si sia consumato un vero e proprio scontro a fuoco, una sorta di cavalleria rusticana.
Sono in corso gli accertamenti tecnici per fugare ogni dubbio. I Carabinieri hanno sequestrato l’arma utilizzata dal 40enne, una smith&wesson calibro 457 magnum. Le indagini guardano anche al possibile ruolo avuto dal ferito 36enne, ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita.




Cinque anni di reclusione per rapina e ricettazione, arrestato un 43enne di Augusta

I Carabinieri di Augusta hanno arrestato un pregiudicato 43enne in esecuzione di un ordine di carcerazione. E’ stato emesso della Procura di Messina. L’uomo è stato ritenuto responsabile, in concorso con un’altra persona, di rapina e ricettazione, fattispecie commesse nella città peloritana nel gennaio 2021 e per le quali era agli arresti domiciliari.
L’autorità Giudiziaria di Messina ne ha disposto l’arresto e l’accompagnamento al carcere di Brucoli, dove dovrà espiare la pena di cinque anni di reclusione.




Tentato omicidio ad Augusta dopo rissa violenta, la Polizia ferma due uomini

Due extracomunitari sono stati posti in stato di fermo della Procura di Siracusa. Sono ritenuti gli autori del tentato omicidio avvenuto ad Augusta lo scorso 26 maggio. Nei loro confronti, spiegano gli investigatori, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza.
Le indagini hanno portato gli uomini del Commissariato di Augusta, con l’ausilio della Squadra Mobile di Siracusa e del Commissariato di Acireale, sulle tracce dei due uomini di 36 e 29 anni.
Il decreto di fermo, chiude una delicata attività investigativa che ha preso avvio da una rissa segnalata nei pressi del rifornimento Lukoil lungo la provinciale 3, all’ingresso di Augusta. Contrapposte due fazioni di tre persone ciascuna. A seguito di un diverbio legato a motivi di lavoro, i due gruppi sono passati alle vie di fatto colpendosi reciprocamente con calci e pugni. All’improvviso è stato estratto un coltello col il quale sono stati sferrati diversi fendenti. Gli autori dell’accoltellamento si sono poi dileguati, per far perdere le loro tracce. Tre i feriti: due venivano trasportati al pronto soccorso del Muscatello, mentre un altro riportava lesioni nella regione addominale di grave entità, tanto da essere trasportato d’urgenza in elisoccorso al Cannizzaro di Catania.
Importanti nell’indagine sono stati gli elementi forniti dalle immagini di videosorveglianza raccolte sul luogo del reato che hanno ripreso le fasi antecedenti, concomitanti e susseguenti al delitto, e che, corroborate da attività info – investigativa hanno permesso di rintracciare due dei tre fuggitivi.
I due arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Noto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Proseguono incessanti le ricerche del terzo soggetto coinvolto.




Tentata estorsione, rapina aggravata, danneggiamento: sei indagati a Pachino

Sei persone sono state iscritte nel registro degli indagati per una vicenda che ha visto contrapposti un imprenditore agricolo ed i titolari di uno stabilimento balneare, a Pachino. I sei sono accusati di tentata estorsione e rapina aggravata in concorso nonché del reato di danneggiamento seguito da incendio dell’immobile di proprietà della parte offesa e del reato di tentata violenza privata e minacce. I fatti contestati sono stati commessi nel periodo che va dall’ottobre 2016 al mese di maggio 2018.
L’indagine ha preso il via da problemi di vicinato, iniziati nel 2016, tra un imprenditore agricolo, proprietario di un appezzamento di terreno sito in contrada Punto Rio, contro i titolari di uno stabilimento balneare.
Le continue liti sono state seguite, di volta in volta, da varie denunce sporte dalla parte offesa che lamentava ripetute minacce e danneggiamenti da parte dei titolari dello stabilimento balneare. Il loro obiettivo – secondo le accuse – era quello di costringerlo ad abbandonare il terreno e vendere la propria azienda agricola cosicché da prenderne possesso per implementare l’estensione del loro centro balneare e del pertinente parcheggio.
Nell’aprile 2018 l’episodio più grave, quando gli indagati avrebbero appiccato il fuoco all’interno della casa rurale e alla copertura in plastica di due serre colture (per un estensione di circa 3500 mq), cagionando un danno di euro 20.000 circa all’imprenditore agricolo.
Sarebbe stato quello un avvertimento, un segno chiaro per intimorire la loro vittima dopo che un primo danneggiamento – avvenuto già nel marzo 2018 – non aveva sortito l’effetto sperato.
Gli elementi di prova raccolti hanno portato alla ricostruzione di un quadro accusatorio definito “di assoluta gravità indiziaria” in ordine ai fatti contestati. Le indagini sono state condotte dal Commissariato di Pachino con la direzione della Procura di Siracusa, affidata al sostituto procuratore Gaetano Bono.




Pesca illegale in area marina protetta, arriva la Guardia Costiera: denunce

Una imbarcazione intenta alla “cala” di reti da pesca all’interno della zona “A” (zona di massima restrizione) dell’Area Marina Protetta del Plemmirio è stata sorpresa dalla Guardia Costiera di Siracusa. Le telecamere di videosorveglianza avevano fatto scattare l’allarme, così è tempestivamente arrivata sul posto la motovedetta della Capitaneria.
Sulla barca c’erano due persone a bordo, impegnate con l’attività di pesca illegale. Sono stati identificati e segnalati alla Autorità Giudiziaria per la violazione delle norme vigenti poste a tutela dell’ambiente marino.