Fuga per 7 km: scene da film sulla ex statale 114, arrestato ladro d’auto

E’ stato il cambio repentino di marcia a insospettire gli agenti del commissariato di Priolo Gargallo che, mentre svolgevano un servizio di controllo del territorio, lungo l’ex strada statale 114 hanno notato che un uomo, che viaggiava su una Fiat Panda, alla vista della polizia aveva velocemente cambiato strada e tentava di allontanarsi per non essere bloccato.

Nemmeno le sirene attivate gli hanno fatto cambiare idea. Mentre la polizia lo inseguiva, l’uomo accelerava e tentava di speronare la Volante.

Scene da fiction lungo la strada, fino allo svincolo di Sortino. Un inseguimento andato avanti per 7 chilometri. Ad un certo punto della sua corsa, tuttavia, l’uomo in gufa ha perso il controllo del veicolo, andando fuori strada. Nemmeno questo lo avrebbe spinto ad arrendersi. Ha, a quel punto, tentato la fuga a piedi nelle campagne circostanti. Tentativo risultato vano. Il conducente della Fiat, un sessantenne, è stato raggiunto e bloccato.

La perquisizione ha consentito ai poliziotti di rinvenire e sequestrare  una chiave di autovettura Fiat parzialmente danneggiata nella parte in gomma nonché un grimaldello artigianale in metallo. Inoltre, gli agenti avevano modo di accertare che il cilindretto della portiera lato guida era danneggiato, così come il cilindretto del quadro accensione ed il vano della centralina. Tutti segni che l’autovettura era provento di furto, così come successivamente accertato.
L’uomo, quindi, è stato arrestato per i reati di resistenza al Pubblico Ufficiale e ricettazione e, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.




Truffa dello specchietto condita con minacce, arrestato un 24enne di Noto

La “solita” truffa dello specchietto costa l’arresto ad un 24enne di Noto, in esecuzione di un ordine di carcerazione del Gip di Siracusa. Il giovane, appartenente alla comunità dei caminanti, nel mese di febbraio era in trasferta da Noto ad Augusta dove, nel parcheggio di un supermercato, simulando un incidente stradale con relativa rottura dello specchietto, aveva accusato un anziano megarese. Per chiudere l’incidente aveva intimato il pagamento di 150 euro a titolo di risarcimento del danno. L’anziano, impaurito, ha consegnato la somma di 20 euro dietro la minaccia di distruggergli la macchina o fargli proprio del male fisico.
In un’altra occasione, a Noto, l’uomo aveva simulato la rottura dello specchietto retrovisore, intimando ad una coppia la consegna di 50 euro per il danno subito. Al rifiuto ricevuto, il 24enne strappava di mano la borsa alla donna, spintonando i due malcapitati facendoli cadere a terra per poi darsi repentinamente alla fuga.
Il 24enne si trova ora in carcere a Cavadonna.

foto dal web




Mafia, colpito anche il clan Nardo: eseguite 56 misure cautelari, 26 capi d’imputazione

E’ stata battezzata Agorà la maxi operazioni antimafia scattata all’alba, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, a carico di 56 persone. Sono tutti ritenuti affiliati o contigui alla famiglia Santapaola-Ercolano, alla famiglia di Caltagirone, a quella di Ramacca e al clan Nardo di Lentini.
Il provvedimento è stato eseguito da oltre 400 Carabinieri, nei territori delle provincie di Catania (Catania, Ramacca, Vizzini, Caltagirone e San Michele di Ganzaria) e di Siracusa (Lentini, Carlentini e Francofonte).
Gli arrestati sono gravemente indiziati (con 26 diversi capi d’imputazione) di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, nonché di numerose estorsioni pluriaggravate, di illecita concorrenza, di turbata libertà degli incanti e di trasferimento fraudolento di beni, reati tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
Contestualmente, è stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni (9 società attive nei settori dell’edilizia, della logistica e dei servizi cimiteriali nonché dei beni e conti correnti ad esse riconducibili) per un valore di oltre 10 milioni di euro.
Le indagini (avviate nel 2016 come naturale prosecuzione del procedimento “CHAOS”) hanno portato gli investigatori a scoprire i nuovi rapporti di forza e gli equilibri raggiunti tra le famiglie di cosa nostra operanti nei territori di Catania, Caltagirone e Siracusa. È stata documentata “la riorganizzazione interprovinciale del sodalizio mafioso che è riuscito a mantenere l’operatività nei tradizionali settori delle estorsioni, del recupero crediti e della cessione di stupefacenti. Ancora, è stata accertata la capacità dei clan di infiltrarsi nell’economia lecita (nel settore dei trasporti su gomma e in quello dell’edilizia) e di influenzare i processi decisionali degli enti locali (come nell’ipotesi dell’alterazione delle procedure per l’affidamento dei servizi cimiteriali nel comune di Vizzini e nelle ipotesi degli affidamenti per la manutenzione stradale curati dal comune di Caltagirone)”.

Gli accertamenti – spiegano ancora gli investigatori coordinati dalla Dda di Catania – hanno portato a identificare i vertici dell’organizzazione ed a ricostruire la rete di relazioni e la struttura della famiglia Santapaola-Ercolano, di quella La Rocca di Caltagirone, quella di Ramacca e del clan Nardo.
Una officina del catanese era diventa il centro della rete mafiosa, colpita dai provvedimenti delle recenti operazioni e per questo “nervosa” nella sua struttura in cerca di riorganizzazione e nuovi referenti. Le intercettazioni hanno permesso di ascoltare i momenti di forte conflittualità tra i sodali (dovuti proprio all’assenza della investitura ufficiale di un nuovo reggente).
L’officina era anche il luogo dove avvenivano le riunioni con esponenti della famiglia di Caltagirone e del clan Nardo e questo ha consentito di aprire ulteriori filoni investigativi che hanno permesso di acclarare l’operatività delle due compagini nel territorio calatino e siracusano.
In merito al clan Nardo di Lentini, in questo provvedimento sono confluiti gli esiti di tre distinti filoni di indagine, condotti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa. Traggono origine sempre dalle intercettazioni operate presso l’officina di Salvatore Rinaldi. E’ stata così ricostruita quella che sarebbe l’attuale struttura del clan siracusano: Antonino Guercio il reggente operativo, subordinato solo a Giuseppe Furnò, che – sulla scorta del materiale raccolto – sarebbe il successore di Pippo Floridia, già reggente del gruppo Nardo fino al 20 aprile del 2016, come documentato dall’indagine Kronos del Ros.
Il clan Nardo e la famiglia Santapaola erano in affari anche per il traffico di droga. Dalle indagini è infatti emerso un fiorente smercio di sostanze stupefacenti (nel corso delle indagini, in tempi diversi, si è proceduto al sequestro di 108 kg di marijuana, di 2,6 kg di cocaina e 57 kg di hashish). In questo contesto, un ruolo centrale era quello di Tiziana Bellistri che, di fatto, organizzava la rete.
Gli interessi congiunti dei due clan erano rivolti anche al controllo del tessuto imprenditoriale. Nel dettaglio Guercio e Rinaldi avrebbero pianificavano un’azione ai danni dell’A.T.I. Società Consortile Bicocca-Augusta Scarl, aggiudicataria dell’appalto bandito da Italferr Spa, che stava svolgendo i lavori presso il cantiere della stazione ferroviaria di Lentini. I due, all’esito di più interlocuzioni, non solo avrebbero imposto alla società di cedere materiale ferroso di risulta a soggetti da loro individuati, ma – spiegano gli investigatori – anche i servizi di guardiania al cantiere.
Nell’indagine documentati diversi tentativi di estorsione attuati da esponenti del clan Nardo e della famiglia Santapaola-Ercolano. L’azione criminale investiva anche il settore dei trasposti su gomma con il sequestro preventivo di ditte di fatto riconducibili agli indagati (Logitrade srl, Tlog srl e Lg srl). Questo monopolio determinava un momento di forte attrito quando il titolare della Ecotrasporti si sarebbe opposto all’apertura a Francofonte di un’altra agenzia di trasporti, senza il benestare e l’autorizzazione di cosa nostra catanese. Il potenziale conflitto – condito da episodi di aggressione e lesioni – veniva ricomposto nel rispetto della “tradizionale” alleanza tra le due compagini mafiose: la nuova ditta avrebbe aperto ma corrispondendo delle somme ad entrambi i gruppi criminali.
Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, nel contraddittorio procedimentale gli indagati avranno la facoltà di fornire la loro versione dei fatti e indicare eventuali prove a discolpa.




Bancario minaccia collega con due pistole: panico in un istituto di credito

Momenti di panico ieri in una banca di via Savoia.

Un uomo di 62 anni, dipendente dell’istituto di credito ma impiegato in un’altra finale, ieri pomeriggio si è introdotto negli uffici di Ortigia e, armato di due pistole, ha raggiunto un collega, che riteneva responsabile di non aver facilitato una linea di credito richiesta dal bancario.

L’uomo, quando ha fatto ingresso in banca, era sotto l’effetto di alcool. Le armi che impugnava erano legalmente detenute pur non essendo in possesso del relativo porto.

Avrebbe, dunque,  raggiunto velocemente il collega e lo avrebbe a quel punto pesantemente minacciato per la “colpa” che riteneva avesse. Una scena che ha lasciato inizialmente increduli tutti i presenti.

Sul posto, dopo la segnalazione della presenza di un uomo armato in banca, gli uomini della Squadra Mobile, guidati dal dirigente Gabriele Presti. In casa del bancario, la polizia ha sequestrato altre armi, fra le quali  un fucile da caccia, un taser, una carabina e copioso munizionamento di vario calibro.
Dopo le incombenze di legge l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere.




Sventato furto di gasolio: l’irruzione della polizia mette in fuga i ladri

Avrebbe fruttato 200 litri di carburante il furto sventato alle 4 : 00 di questa mattina a Siracusa. Gli agenti delle Volanti,  coadiuvati da personale di una ditta di vigilanza, sono riusciti ad evitare che le sette taniche predisposte potessero essere portate vie. Il carburante, di proprietà di una nota ditta di autotrasporti di linea, era nel piazzale di un distributore a disposizione della ditta di trasporti. La questura di Siracusa ha di recente intensificato il controllo del territorio proprio finalizzato alla prevenzione dei furti ai danni di aziende e rifornimenti di benzina .

L’arrivo tempestivo della polizia ha messo in fuga i ladri, che hanno dovuto rinunciare al furto organizzato.




Noto. Fuga su uno scooter rubato, bloccato 24 enne: rocambolesco inseguimento a Noto

Ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Denunciato con quest’accusa un giovane di 24 anni , al termine di una celere attività investigativa condotta dagli agenti del commissariato di Noto.
Il 14 giugno scorso, i poliziotti avevano notato due individui, ciascuno a bordo di uno scooter che, alla vista degli agenti,avevano dato vita ad una fuga rocambolesca per le vie del quartiere.
Gli agenti, tentando di bloccare le manovre maldestre e pericolose dei due individui, erano riusciti a bloccarne  uno, mentre il secondo aveva fatto perdere  Il giovane, mostrandosi insofferente, si era divincolato,  opponendo resistenza ai poliziotti.

A seguito di perquisizione, all’interno dello zaino del giovane, rinvenuto materiale utilizzato per il consumo del crack e una bottiglietta perforata con un tubicino in plastica per l’inalazione dello stupefacente ed una bottiglietta di ammoniaca.
Dal controllo dello scooter piaggio Liberty, con il quale aveva tentato la fuga, si è accertato che il mezzo era di provenienza furtiva, poiché rubato il 14 maggio scorso. Lo scooter, dopo gli accertamenti di polizia, è stato restituito alla legittima proprietaria.




Tensione al Pronto Soccorso, arriva la Polizia: denunciati in 4 per aggressione

Ancora scene incredibili al Pronto Soccorso di Siracusa. In quattro, tutti parenti, sono stati denunciati dalla Polizia ieri sera, dopo aver minacciato, aggredito e picchiato gli agenti intervenuti.
E’ accaduto nella prima serata di ieri. Un 22enne, già noto perché sottoposto agli arresti domiciliari, si è recato per un malore al pronto soccorso. Ad accompagnarlo altri tre familiari: due donne e un altro uomo. I quattro non avevano voglia di aspettare il loro turno in sala d’attesa e – riferiscono le forze dell’ordine – pretendevano di essere immediatamente ricevuti dai medici.
La guardia privata presente ha allertato la Polizia. Una Volante è giunta sul posto per tentare di sedare gli animi ma, per tutta risposta, i poliziotti sono stati minacciati, aggrediti e picchiati dai familiari del giovane e dalla stesso paziente.
In particolare, una donna di 36 anni, ha danneggiato l’autovettura della Polizia. Dopo aver riportato l’ordine, la Polizia ha denunciato i quattro.




Sale sul tetto della comunità di recupero per buttarsi giù: giovane salvato dai carabinieri

Momenti di panico ieri in una struttura di recupero tossicodipendenti di Siracusa. I carabinieri della Sezione Radiomobile sono intervenuti a seguito della segnalazione di un giovane di 24 anni, ospite della struttura, che era salito sul tetto e, armato di spranga in ferro per tenere lontani i soccorritori, minacciava di buttarsi.
La pattuglia ha instaurato con il giovane un lungo dialogo; uno dei carabinieri si è arrampicato sul tetto, mentre l’altro ha parlato con il giovane, cercando di guadagnarne la fiducia.
Il 24enne, dopo oltre un’ora di colloquio, ha permesso al militare di avvicinarsi e di disarmarlo togliendogli dalle mani la spranga e facendolo scendere in sicurezza.
I carabinieri hanno affidato il giovane al personale paramedico della struttura per le cure del caso.




Siracusa. Una nuova denuncia nella “collezione” dei parcheggiatori della Neapolis

Una denuncia in più per un noto parcheggiatore abusivo della Neapolis, a Siracusa. Il 39enne è stato fermato nei pressi del parco archeologico di Siracusa dai poliziotti di una Volante. Nonostante le già numerose denunce e provvedimenti di DASPO urbano cui è stato sottoposto, stava reiterando il comportamento illecito continuando a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo.
E’ stato quindi denunciato – nuovamente – per truffa, sostituzione di persona e violazione del DASPO urbano emesso dal Questore di Siracusa.




Furto in un locale del centro, 17enne “confinato” in casa dal Tribunale dei minorenni

Un 17enne di Noto è il destinatario della misura cautelare della “permanenza in casa”, disposta dal Gip del Tribunale dei Minorenni di Catania. E’ accusato di furto aggravato.
I fatti si riferiscono al 13 aprile scorso, giorno in cui gli agenti di Polizia hanno effettuato un sopralluogo dopo un furto presso un esercizio di ristorazione del centro storico. Dopo aver forzato la serratura della porta d’ingresso dell’esercizio commerciale, ignoti si erano introdotti nel locale, asportando 20 euro in contanti dalla cassa ed alcune bottiglie di birra riposte nel frigo.
L’acquisizione delle immagini dell’impianto di video sorveglianza forniva una serie di elementi tali da permettere di risalire al 17enne.
Il Gip del Tribunale dei Minorenni di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, e considerata la capacità a delinquere del minore, non nuovo ad episodi simili e ben conosciuto nella comunità netina, ha alla fine disposto nei suoi confronti la misura cautelare personale della permanenza in casa col divieto di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.