Allacci abusivi alla rete elettrica, maxi operazione di controllo in via Algeri

Da questa mattina nel quartiere Mazzarrona, a Siracusa, è in corso un servizio straordinario di verifica e controllo delle utenze di energia elettrica in alcuni stabili di via Algeri. L’attività, decisa dal Prefetto di Siracusa durante una recente riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e disposta dal Questore Roberto Pellicone, coinvolge tecnici Enel e forze dell’ordine.
Sul campo operano gli agenti delle Volanti, guidati dal dirigente Giuseppe Garro, con il supporto del Reparto Mobile di Catania, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale. L’obiettivo è mettere in sicurezza numerosi allacci ritenuti abusivi e realizzati in modo artigianale, potenzialmente pericolosi per la pubblica incolumità, e individuare prelievi irregolari di energia elettrica.
Le prime verifiche hanno già fatto emergere diverse situazioni completamente fuori norma: tra gli allacci scoperti, alcuni alimentavano non solo utenze domestiche ma anche sistemi di videosorveglianza sofisticati.
Dei tanti collegamenti alla rete elettrica esaminati, 15 sono risultati irregolari. Cinque persone, nei confronti delle quali si è già concluso l’accertamento, sono state denunciate e sono al vaglio degli investigatori le posizioni di altri dieci soggetti che hanno posto in essere altrettanti allacci abusivi.
Più di un terzo sono state le utenze risultate irregolari che sono state poste in sicurezza dai tecnici dell’Enel a garanzia di tutte le altre utenze che ora sono più sicure.




“Restituzioni forzate” ad Avola, indagato il parlamentare Luca Cannata

Il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, sarebbe indagato dalla Procura di Siracusa per le ipotesi di appropriazione indebita e falsità ideologica. L’inchiesta riguarderebbe il periodo 2017-2022 e sarebbe ancora in fase istruttoria, con altre persone informate sui fatti ascoltate dai magistrati di viale Santa Panagia. L’indagine, avviata diversi mesi fa dopo alcune denunce pubbliche ed esposti, vedrebbe complessivamente indagate sei persone.
La notizia, riportata oggi dal quotidiano La Sicilia (ma non ancora confermata da ambienti giudiziari, ndr), riguarda l’inchiesta sulle cosiddette “restituzioni forzate” delle indennità di assessori e consiglieri comunali avolesi, trasformate in contributi – secondo l’accusa non volontari – al movimento politico facente capo a Cannata.
A far emergere la vicenda sono state le denunce di due ex assessori comunali di Avola, Luciano Bellomo e Antonio Orlando, e dell’ex presidente del Consiglio comunale di Avola, Fabio Iacono, oggi passati a Forza Italia. Secondo la loro ricostruzione, durante l’amministrazione Cannata sarebbero stati “convinti” a versare tra i 250 e i 500 euro al mese, per anni, a sostegno delle attività politiche del gruppo dell’allora sindaco.
Alle loro testimonianze si è aggiunta quella di Giuseppe Napoli, ex coordinatore provinciale di FdI a Siracusa, che aveva segnalato i fatti anche ai vertici nazionali del partito, senza ricevere risposta.
Cannata ha sempre rispedito al mittente le accuse, a suo avviso dettate solo da risentimenti personali e politici. Il parlamentare ha sempre ribadito che i versamenti all’associazione culturale legata al suo movimento fossero liberi e volontari e lui era il primo a contribuire di tasca propria.




Bonificati ordigni bellici rinvenuti nei fondali di Gallina e Gelsomineto

Alcuni ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuti nei fondali antistanti le spiagge di Gallina e Gelsomineto, sono stati fatti brillare questa mattina in sicurezza. Gli ordigni, scoperti in mare, sono stati recuperati dai sommozzatori del Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare e successivamente affidati al 4° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito Italiano, che ne ha curato la neutralizzazione.
Il trasporto e la distruzione controllata sono avvenuti in una cava della zona, individuata come area idonea per il brillamento, nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza. L’operazione ha visto il coordinamento della Prefettura di Siracusa e la collaborazione di numerosi enti e forze dell’ordine: Protezione civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Polizia Municipale.
Classificata come “attività complessa” per la natura del materiale e le condizioni di recupero, l’operazione si è conclusa intorno alle 11:30 senza alcuna criticità.
Il Prefetto di Siracusa, Chiara Armenia, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento a tutte le amministrazioni civili e militari coinvolte: «La professionalità e l’impegno messi in campo hanno garantito la piena riuscita dell’intervento, confermando l’importanza della cooperazione interistituzionale».




Oltre 150 mila filtri e cartine “fai da te”: sequestro dalla Guardia di Finanza

Oltre 154 mila filtri e cartine per sigarette “fai da te”, per un peso di 8 chili, privi dell’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Siracusa. I militari del comando provinciale hanno condotto una capillare azione info-investigativa. I finanzieri del Gruppo di Siracusa avevano notato un flusso anomalo di clienti che, evitando i rivenditori autorizzati, si dirigevano sistematicamente verso un punto preciso del mercato rionale. Dopo un’attenta attività di osservazione, anche con l’ausilio di militari in abiti civili confusi tra la folla, è stato predisposto un controllo in pieno orario di punta, così da sorprendere i responsabili nel momento di massima affluenza di acquirenti.
I due venditori abusivi, colti di sorpresa, avrebbero tentato di occultare parte della merce all’interno di scatoloni nascosti dietro il banco e, successivamente, di disperdersi tra gli altri  operatori del mercato. Il tentativo si è rivelato vano: in pochi istanti i militari hanno raggiunto entrambi i venditori, recuperando tutto il materiale illecito pronto per la vendita.
“Il sequestro-spiegano le Fiamme Gialle- ha lo scopo di tutelare i consumatori e gli interessi erariali dello Stato, ma rappresenta anche un presidio a garanzia dei rivenditori ufficiali, i quali, sottoposti ai prescritti oneri fiscali, si trovano troppo spesso a subire la sleale concorrenza di chi immette in consumo prodotti in violazione del monopolio statale. Tale pratica, oltre a generare perdite per l’Erario, altera le regole del libero mercato, danneggiando gli operatori commerciali che rispettano la legge e pagano regolarmente le imposte”.
Il maxi-sequestro è stato tra i più significativi realizzati negli ultimi mesi in materia di tutela del monopolio dei tabacchi.




Stefano Biondo, giovedì udienza d’appello, la sorella: “Sia fatta giustizia”

Udienza d’appello presso il Tribunale di Catania il 25 settembre nell’ambito del processo per la morte di Stefano Biondo, il giovane disabile di 21 anni deceduto nel 2011 per soffocamento meccanico. La sorella, Rossana La Monica, presidente dell’associazione Astrea fondata in memoria del fratello, auspica che “dopo anni di rinvii, attese, silenzi e dolore, mi auguro che questa straziante vicenda giudiziaria possa finalmente giungere a una conclusione giusta e definitiva. È tempo che la verità venga riconosciuta e che la giustizia non sia più rimandata- prosegue-  Stefano non era solo mio fratello. Ero la sua tutrice, la sua voce, il suo rifugio. Mi sono sempre occupata di lui in tutto e per tutto, perché la vita non gli aveva concesso genitori capaci di proteggerlo. Ma io c’ero. E ci sarò sempre. Perché l’amore non si spegne con la morte, si trasforma in memoria, in lotta, in impegno”. La Monica racconta ancora di Stefano. “Un ragazzo dolcissimo, fragile di mente ma fortissimo nell’anima. Viveva in un mondo tutto suo- spiega la sorella- fatto di gesti, di sguardi, di silenzi che parlavano più di mille parole. Stefano amava i treni, i gelati, le feste. Chi lo ha conosciuto sa quanto bastasse poco per volergli bene. E chi lo ha perso sa quanto sia impossibile dimenticarlo. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile, ma anche una missione. Nel 2012, insieme a persone che hanno condiviso il mio dolore e la mia determinazione, ho fondato l’associazione Astrea – La dea della giustizia, in sua memoria. Oggi Astrea sostiene oltre 550 famiglie in tutta Italia, offrendo aiuti concreti, ascolto, supporto e tutela a chi vive situazioni di fragilità, abbandono e ingiustizia. Ogni storia che accogliamo è un modo per far vivere ancora il nome di Stefano”. Giovedì Rossana La Monica sarà in aula con una foto di Stefano Biondo tra le mani.”Non è solo un processo-spiega ancora-  È il momento in cui la sua voce, che il mondo non ha voluto ascoltare, può finalmente farsi sentire. Chiedo che venga riconfermata la responsabilità dell’infermiere Giuseppe Alicata, affinché Stefano non venga dimenticato, e affinché nessun altro debba affrontare un dolore simile senza verità e giustizia. Questa battaglia non è solo mia. Non è solo di Astrea. È di ogni cittadino che crede nel valore della dignità umana, nella tutela dei più deboli e nella forza della giustizia. È una battaglia per chi non ha voce, per chi è stato lasciato indietro, per chi merita rispetto”.




Nuovo atto intimidatorio all’azienda agricola dell’ex deputato Gennuso: è la decima volta

Nuovo atto intimidatorio ai danni dell’azienda agricola dell’imprenditore ed ex deputato regionale, Pippo Gennuso. E’ la decima volta in otto anni. L’ultimo avvertimento in ordine di tempo l’ha subito nella notte tra sabato e domenica, quando ignoti sono entrati in azione, bruciando un uliveto in contrada Belliscala, in territorio di Noto. E’ stato lo stesso imprenditore, ad accorgersi  ieri mattina che erano stati distrutti alberi e piante in un terreno di proprietà della sua azienda. Il raid è stato segnalato ai carabinieri. Con ironia avrebbe detto al telefono ai militari dell’Arma, “maresciallo c’è fuoco anche d’inverno”.  “L’avvertimento della scorsa notte-riportano fonti vicine all’imprenditore-  segue di qualche giorno la testimonianza di Gennuso al tribunale di Siracusa in un processo a carico di un pastore, accusato di avere dato fuoco ad un terreno dell’Azienda Gennuso a San Basilio, nel  territorio di Ispica.  Le intimidazioni nei confronti dell’ex deputato, oggi responsabile del dipartimento agricoltura di Forza Italia, sono tante. La criminalità organizzata gli rubò nel maggio del 2017 un camion a scopo estorsivo. Gli chiesero i soldi per restituirlo. Poi l’avvelenamento dei cani, nell’estate del 2019,  a guardia dell’abitazione dell’imprenditore. Ed ancora il furto di 400 irrigatori, l’incendio di un escavatore, nel maggio del 2024,  il taglio di alberi nei terreni di San Basilio ed i numerosi incendi, tutti rimasti impuniti.  Pippo Gennuso ha sempre denunciato, chiedendo anche l’intervento della Commissione antimafia all’Ars”. Amaro il suo commento, dopo l’ennesimo episodio. “Così – dichiara Pippo Gennuso- non si può andare avanti, fare impresa è impossibile di fronte a episodi inaccettabili. Bisogna scoprire gli autori di questi raid ed assicurarli alla giustizia. Debbo capire – conclude Gennuso – se andare avanti, oppure abbandonare l’attività”.




Controlli nel siracusano: irregolarità in azienda alimentare, sospensione per bar-pasticceria

Nei giorni scorsi il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Contingente Sicilia, in servizio a Siracusa, ha condotto una serie di accessi ispettivi in alcune attività della provincia, riscontrando diverse irregolarità in materia di sicurezza e lavoro.
Il primo intervento ha riguardato un’azienda specializzata nella produzione di alimenti. All’interno dei locali, gli ispettori hanno accertato violazioni sotto il profilo della sicurezza sul lavoro: tra queste, il pericolo di caduta nelle baie di carico – prive di corrimano o di altre strutture di protezione – e la presenza di ostacoli lungo i percorsi pedonali. L’azienda è stata sanzionata con una multa di poco inferiore ai 2.000 euro.
Un secondo accesso ha interessato invece un bar-pasticceria situato in un altro comune della provincia aretusea. Durante i controlli, il personale INL ha riscontrato la presenza di un lavoratore in nero su cinque dipendenti presenti in attività. Per l’impresa è scattata la sospensione immediata dell’attività, successivamente revocata a seguito della regolarizzazione del dipendente e del pagamento della sanzione prevista. In questo caso, l’ammontare complessivo delle multe è stato di circa 4.500 euro.
Le verifiche si inseriscono nell’ambito delle attività ordinarie dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, finalizzate a garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza e la tutela dei diritti dei lavoratori.




Traffico di cocaina tra la Campania e Siracusa, convalidato l’arresto di due 46enni

Il gip del Tribunale di Siracusa ha convalidato l’arresto dei due presunti corrieri della droga, intercettati nelle prime ore dello scorso 16 settembre, mentre rientravano a Siracusa a bordo di un taxi. Solo a carico di uno dei due confermata la detenzione in carcere; disposta la misura meno afflittiva dei domiciliari per il secondo arrestato.
I due sono stati bloccati dalla Squadra Mobile di Siracusa. Secondo quanto ricostruito, facevano ritorno dalla Campania dove, verosimilmente, si sarebbero approvvigionati dell’ingente quantità di cocaina (poco meno di 6 kg) destinata a rifornire le piazze di spaccio del capoluogo. Su questo fronte, continuano le indagini.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, uno dei due arrestati si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha però fornito una dichiarazione spontanea al magistrato, addossandosi la responsabilità principale dell’accaduto. Il presunto complice, nella versione fornita, lo avrebbe solo accompagnato in cambio di denaro. Il gip, però, non ha ritenuto credibile che davvero fosse davvero all’oscuro di tutto, ipotizzando comunque un supporto logistico alla condotta criminale. Motivo per cui sono comunque stati disposti i domiciliari. Confermata invece la detenzione per il 46enne ritenuto organicamente vicino ad ambienti criminali.




Incidente col monopattino elettrico in via Tisia, undicenne in ospedale

Un ragazzino di 11 anni è stato investito in viale Tisia, mentre si trovava su un monopattino elettrico. Secondo una prima ricostruzione della Polizia Municipale di Siracusa, sarebbe stato urtato da una vettura e quindi rovinato al suolo.
Soccorso da personale del 118, è stato condotto in ambulanza in ospedale per gli accertamenti del caso. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni.
Purtroppo la normativa che a quell’età vieta di stare su strada con monopattini elettrici non è ancora chiara a molte famiglie siracusane.




Tragedia in mare, turista tedesca perde la vita ad Eloro

Tragedia sulla spiaggia di Eloro, a Noto. Una turista tedesca di 65 anni ha perso la vita in quello che doveva essere un sereno pomeriggio al mare. Secondo una prima ricostruzione, la donna era entrata in acqua per un bagno. Si sarebbe allontanata di diversi metri dalla riva, senza più riuscire a riguadagnare la via verso la spiaggia. La risacca avrebbe finito per inghiottirla e spingerla a fondo. Per la sfortunata turista non c’è stato nulla da fare.
Sul posto è arrivato il personale del 118 e della Guardia Costiera insieme ad elisoccorritori e sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Il corpo è stato spinto dalle onde sulla vicina scogliera, in una zona in cui il recupero è reso difficile proprio dai marosi.