Botte e minacce alla compagna anche quando era incinta: arrestato 19enne

Numerose aggressioni, minacce e violenze sulla compagna, anche quando la donna era in stato di gravidanza. Di questo dovrà rispondere un giovane di 19 anni, arrestato dai carabinieri di Rosolini in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura della Repubblica. Il giovane è stato posto ai domiciliari per i reati di maltrattamenti e violenza privata ai danni della giovane convivente. Nei mesi scorsi, la vittima si è rivolta ai carabinieri proprio  per denunciare le numerose aggressioni subite.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa, hanno permesso di acclarare che la donna, dopo essere stata sentita dagli inquirenti, era stata anche minacciata di morte dal compagno qualora avesse deciso di lasciare la casa famigliare. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagato, con l’ausilio del braccialetto elettronico e con il divieto assoluto di contattare, con qualsiasi mezzo, la persona offesa.




Evade per sei volte dai domiciliari: 49enne in carcere

Continuano i controlli a coloro che in città sono sottoposti a misure limitative della libertà personale.
In particolare, nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 49 anni, siracusano, sottoposto agli arresti domiciliari e denunciato, per ben 6 volte, per il reato di evasione.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nel carcere di Cavadonna per espiare la pena residua di 1 anno e 6 mesi di reclusione.
Inoltre, gli agenti delle Volanti hanno denunciato un trentenne, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale ed assente al controllo.




Operazione legalità in via Santi Amato: ruspe in azione, demolite baracche abusive

Ancora una operazione di contrasto allo spaccio, nella purtroppo nota area di via Santi Amato. Una vera e propria “bonifica” disposta dalla Questura di Siracusa, dopo la segnalazione del Comitato per l’ordine pubblico, con l’intervento anche delle ruspe per abbattere strutture abusive: dei colombai – in legno – spesso utilizzati dai pusher per nascondere la droga, pronta per essere ceduta, e per tenere sotto controllo i movimenti delle forze dell’ordine.
Due i manufatti in legno rimossi, presumibilmente costruiti con materiale di risulta. Occupavano una superficie approssimativa di 45 metri quadri, con un’altezza di circa 2.50 metri. All’interno di una delle costruzioni vi era un monitor TV alimentato attraverso un allaccio irregolare alla rete elettrica pubblica.
I manufatti in legno rimossi costituivano, secondo gli investigatori, la base logistica per la vendita di sostanza stupefacente. Gli spacciatori – ricostruiscono – si collocavano al loro interno, organizzandosi con dei turni al fine di garantire un servizio continuativo di vendita di droga, anche nelle ore notturne.
Una delle baracche era stata adibita al ricovero di 41 piccioni viaggiatori. I medici veterinari dell’Asp hanno verificato che i volatili risultavano registrati e, pertanto, è stato contattato il titolare per il recupero degli uccelli, anche grazie al coinvolgimento dell’associazione colombofila locale. Il proprietario, già conosciuto alle forze di polizia, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per invasione di terreno pubblico atteso che l’intera area interessata è di proprietà comunale.
Il personale dell’Enel ha proceduto anche alla verifica degli allacci abusivi per la fornitura di energia elettrica in tutte le palazzine di Via Santi Amato. Al termine dei controlli, sono state denunciate 10 persone per il reato di furto di energia.
“L’intervento ha rappresentato, pertanto, un ripristino della legalità a 360 gradi in una zona della città frequentemente teatro di reati nonché di scempi ambientali”, commentano fonti della Questura di Siracusa.
Tonnellate di materiale ingombrante sono state rimosse dalla Tekra su richiesta delle forze dell’ordine.




Febbrili ricerche per una turista dispersa, la Polizia la ritrova alla fermata del bus

Si sono concluse a lieto fine le ricerche di una donna che aveva fatto perdere le sue tracce. Spaesata, è stata rintracciata dopo febbrili ricerche dalla Polizia di Frontiera Marittima di Siracusa. E’ stata riaccompagnata dal marito che, poche ore prima, aveva denunciato la scomparsa della moglie.
I due, turisti in visita a Siracusa, avevano ormeggiato il loro yacht al Porto Grande di Siracusa. Mentre l’uomo riposava, la moglie – gravemente malata – ha fatto perdere le sue tracce.
Per paura che la donna fosse caduta in mare, è stata allertata la Capitaneria di Porto per organizzare ricerche nelle acque del porto.
I poliziotti hanno poi trovato la donna nei pressi della fermata degli autobus, vicino alla stazione ferroviaria.




Una pistola modifica e anabolizzanti in casa: arrestato 34enne priolese

Un 34enne di Priolo è stato arrestato per possesso illegale di una pistola modificata. Nell’ambito di una indagine, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione domiciliare a casa dell’arrestato. Hanno così rinvenuto una pistola, originariamente a salve, opportunamente modificata ed in grado di sparare.
Il 34enne è stato accompagnato in carcere. A suo carico anche una denuncia per detenzione di sostanze anabolizzanti.




Dramma in Questura: poliziotto si toglie la vita con un colpo di pistola

Tragedia negli uffici della Questura di Siracusa. Questa mattina, un agente della Squadra Mobile si è tolto la vita con un colpo d’arma da fuoco. Aveva 42 anni. Avrebbe utilizzato l’arma di ordinanza.
I motivi del suicidio al vaglio degli inquirenti. Escluso che il gesto estremo sia legato al lavoro svolto dall’agente, che vantava uno stato di servizio irreprensibile.
Ha raggiunto la Questura di primo mattino, poi si è puntato la pistola alla tempia. Quando i colleghi sono arrivati in ufficio, la terribile scoperta.
Il Questore Benedetto Sanna e tutti i colleghi si stringono attorno al dolore dei familiari.




VIDEO: Scacco allo spaccio, le immagini della retata tra botole, porte in ferro e soldi

Una centrale dello spaccio attiva 24 ore su 24, capace di smerciare in poco tempo una quantità di stupefacenti che avrebbe fruttato svariate migliaia di euro. La droga sequestrata al termine del blitz dei Carabinieri, ad esempio, avrebbe fruttato qualcosa come 300mila euro alla criminalità organizzata siracusana. Chiara, quindi, l’importanza del colpo messo a segno dai militari, intervenuti in viale Ermocrate con il supporto dello Squadrone dei Cacciatori di Sicilia e con unità cinofile.
Le immagini della retata mostrano come per “proteggere” i loro traffici, gli arrestati avessero messo in piedi una rete di videosorveglianza, rafforzata da pesanti porte in ferro e vetri oscurati. Botole e lucernari utilizzati come vie di fuga, in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Ma questa volta, i Carabinieri avevano previsto tutto.
Due persone sono state arrestate, altrettante denunciate- Sequestrato un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti (2,6 kg di cocaina/crack, 205 grammi di hashish; 115 dosi di marijuana) insieme a due fucili, di cui uno con matricola abrasa, e 143mila euro in contanti, verosimile provento dello spaccio. All’interno di un’abitazione, gli investigatori hanno trovato anche due macchine conta soldi, a riprova del fiorente business stroncato.




Centrale dello spaccio sgominata dai Carabinieri: il blitz, la fuga, gli arresti

I Carabinieri di Siracusa hanno inferto un nuovo, duro colpo allo spaccio di droga. Dopo mesi di indagini e decine di servizi di prevenzione e repressione, hanno individuato in una traversa di viale Ermocrate un sospetto e continuo andirivieni di persone. A seguito di alcune perquisizioni, sono state sequestrate alcune dosi di stupefacente, tra cui hashish e cocaina. Per comprendere da dove arrivasse quella droga, i Carabinieri hanno avviato una mirata indagine, coordinata dalla Procura di Siracusa.
E’ stata così individuata una vera e propria piazza di spaccio, “protetta” da un sistema di videosorveglianza per monitorare eventuali passaggi delle Forze dell’Ordine. Le telecamere, tuttavia, non erano l’unico strumento a difesa dei pusher: in un’abitazione, ritenuta la base operativa, avevano installato una porta di ingresso con una feritoia per permettere in sicurezza il passaggio dello stupefacente, e vetri oscurati per poter riconoscere gli acquirenti o le pattuglie senza essere visti dall’esterno.
E’ scattato così il blitz, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e delle unità cinofile. Passate al setaccio alcune abitazioni nei pressi della stazione ferroviaria. L’operazione si è conclusa con l’arresto di un uomo e una donna, la denuncia di due persone e il sequestro complessivo di un notevole quantitativo di droga. Nel dettaglio: 2678 grammi di cocaina/crack, di cui una parte era già stata confezionata in ben 829 dosi;
205 grammi di hashish suddivisa in 118 dosi; 115 dosi di marijuana per un totale di 115 grammi; due fucili cal. 12, di cui uno con matricola abrasa e oltre 143.000 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecite.
All’interno di un’abitazione, gli investigatori hanno rinvenuto anche due macchine conta soldi, a riprova del fiorente business stroncato.
Inoltre, con l’ausilio dei Vigili del fuoco di Siracusa sono state individuate e sequestrate ben 9 telecamere installate lungo le vie limitrofe e collegate con una delle abitazioni nella disponibilità degli arrestati.
Al momento dell’irruzione dei militari, uno degli arrestati ha tentato la fuga attraverso una botola ricavata dietro un armadio dell’abitazione, e poi sui tetti; ma è stato immediatamente bloccato con in spalla uno zaino contenente droga, tra cui oltre 2 kg di cocaina, contanti e materiale per il confezionamento dello stupefacente.
L’operazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa fa seguito al maxi sequestro di cocaina dello scorso maggio.
Dal 2020 a oggi, nella sola città di Siracusa, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 10 kg di cocaina, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro, facendo chiudere i battenti a numerose piazze di spaccio, da ultima quella di via Algeri appena due anni fa; lo stupefacente sequestrato, una volta immesso sul mercato, avrebbe garantito alla criminalità siracusana un ricavo di almeno 300.000 euro. Gli ingenti quantitativi di droga sequestrati in questi anni dimostrano che il traffico di stupefacenti è l’attività criminale di maggiore interesse nel capoluogo; basti pensare che solo dalla cocaina sequestrata in questi anni si sarebbero potute ricavare almeno 50.000 dosi, una media di circa 40 dosi al giorno. A queste vanno aggiunte, tenuto conto di una popolazione residente di oltre 110.000 persone, quelle che sarebbe stato possibile spacciare dai 90 kg di marijuana, hashish e altre sostanze stupefacenti sequestrati nel solo biennio 2021-2022 dai militari dell’Arma dei Carabinieri.




Restituiti alla Diocesi di Napoli due antichi paliotti: erano stati sequestrati a Noto

Sono stati restituiti alla basilica pontificia di Santa Croce, a Torre del Greco, due paliotti in marmo policromo recuperati a Noto dai Carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale. I due manufatti, di grande valore storico e religioso, erano stati individuati e sequestrati nel 2022, all’interno di una sfarzosa struttura privata di Noto, al termine un’indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. In quell’occasione, sono stati sequestrati beni culturali ed archeologici (tra cui mosaici, situle, testine, crateri ed altro), per un valore di circa 3 milioni di euro.
Attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della cultura, è stato possibile accertare che i due marmi policromi erano stati oggetto di furto, avvenuto nel 2013, all’interno della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Torre del Greco.
Oggi i Carabinieri dell’Arte hanno restituito alla Diocesi di Napoli e alla intera collettività i pregevoli manufatti.
La felice conclusione della vicenda è frutto anche del coordinamento tra la Procura della Repubblica di Siracusa ed i Nuclei Carabinieri TPC ed i reparti dell’Arma territoriale.




Sequestrata area camping di 13mila mq, denunciato il titolare: privo di autorizzazioni

La Polizia Provinciale ha denunciato il titolare di un agriturismo di Noto. Secondo le indagini condotte, avrebbe realizzato opere edili abusive in area protetta e aperto – o comunque effettuato – uno scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione. La lista delle contestazioni non si ferma qui: avrebbe anche svolto attività ricettiva di campeggio privo di autorizzazione e senza le necessarie senza le necessarie misure di sicurezza dell’impianto elettrico e non segnalando gli alloggiati all’Autorità di pubblica sicurezza.
L’area adibita a campeggio, di circa 13mila mq, è stata sottoposta a sequestro preventivo, insieme agli immobili non autorizzati, l’impianto elettrico e una fossa o pozzo nero non autorizzato ed un’altra fossa tipo imhoff.