Telefonini in carcere, la Polizia Penitenziaria ne sequestra 12 a Cavadonna

Ancora telefonini in carcere. La Polizia Penitenziaria ne ha sequestrati 12 ieri, nel corso di un’operazione di contrasto all’utilizzo dei dispositivi in carcere, condotta all’interno della Casa Circondariale di Cavadonna. Oltre agli smartphone, gli agenti hanno rinvenuto un router. L’intervento è stato condotto con l’ausilio del reparto cinofilo. Quello dell’utilizzo dei cellulari all’interno delle carceri non rappresenta una novità. Lo scorso anno, proprio a Cavadonna, ne furono sequestrati 36, 22 dei quali rinvenuti all’interno di un pacco postale destinato ad un detenuto, insieme ad un chilo di hashish ed oltre 2,5 grammi di cocaina nascosti in un doppio strato della scatola.A dare notizia del nuovo rinvenimento è la segreteria provinciale USPP, il sindacato della polizia penitenziaria. “Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria -spiega il segretario Sebastiano Bongiovanni- rinnoviamo la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra
strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani. E’ necessario un netto “cambio di passo” nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere “a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, considerato anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti”.




Incidente stradale sulla Floridia-Priolo, scontro tra mezzo pesante e moto: due feriti

Incidente stradale questa mattina intorno alle 8:00 lungo la strada che da Floridia conduce a Priolo. Secondo testimonianze si sarebbe trattato di un frontale. Lo schianto si sarebbe verificato nei pressi di una curva. Coinvolti un mezzo pesante adibito al trasporto di bombole ed una moto a bordo della quale viaggiavano due persone, che avrebbero avuto la peggio, rovinando contro l’asfalto. Soccorsi dal 118, sono stati condotti al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I per gli accertamenti del caso. Le loro condizioni non desterebbero particolari preoccupazioni. Sensibili rallentamenti al traffico veicolare, in entrambe le direzioni.




Compravendita illecita di loculi al cimitero, si apre il processo. Prime eccezioni delle difese

Si è aperto questa mattina, al Tribunale di Siracusa, il processo sulla presunta compravendita illecita di cappelle e loculi al cimitero comunale. Imputati sono l’ex direttore della struttura, Fabio Morabito; l’operaio che prestava servizio nella struttura comunale, Marco Fazzino; e i dipendenti comunali Giovanna Parisi e Adolfo Reale.
La prima udienza è stata dedicata alla eccezioni sollevate dalle difese. In particolare, secondo l’avvocato Alessandro Cotzia – che insieme all’avvocato Gianluca Caruso rappresenta Morabito – sarebbero da annullare diversi elementi assunti e formatisi in sede di incidente probatorio, in quanto viziate da mancanze procedurali tali da renderli inutilizzabili nel procedimento. Questione parecchio tecnica che ruota attorno all’articolo 64 del Codice di Procedura Penale che disciplina le modalità dell’interrogatorio dell’imputato e gli avvertimenti obbligatori che precedono gli interrogatori.
Per l’avvocato Mario Giuffrida, che difende Giovanna Parisi, sarebbero generiche le contestazioni circa le presunte sottrazioni di cadaveri, mancando elementi per una più corretta determinazione.
Eccezioni tutte da rigettare, hanno argomentato il pm ed i rappresentanti delle parti civili ammesse al processo, tra cui il Comune di Siracusa.
Per completezza di informazione, gli altri due imputati – Fazzino e Reale – sono rappresentati rispettivamente dagli avvocati Junio Celesti e Vincenzo Poidomani.
Ogni decisione rinviata all’udienza del 22 gennaio, quando i giudici si pronunceranno sulle questioni preliminare come prospettate dalle difese. E sempre in quella udienza, prevista l’apertura del dibattimento e con la formazione delle prove ed il conferimento dell’incarico al perito incaricato della trascrizione delle intercettazioni.




Vitellino precipita in un pozzo artesiano, salvato dai Vigili del Fuoco

Intervento delicato ecomplesso ma positivamente a termine dai Vigili del Fuoco di Siracusa. Una squadra del comando provinciale è stata chiamata ad operare nei pressi dell’ippodromo, dove un vitellino era precipitato all’interno di un pozzo artesiano profondo circa dieci metri. Una situazione critica che ha richiesto l’immediato impiego delle tecniche SAF, il reparto specializzato nelle operazioni di derivazione speleo-alpino-fluviale.
I Vigili del Fuoco si sono calati nel pozzo in condizioni operative difficili, raggiungendo l’animale spaventato ma vivo. Grazie all’esperienza ed alla precisione del personale specializzato, il vitellino è stato imbracato e riportato in superficie in totale sicurezza. Una volta tratto in salvo, l’animale è stato riconsegnato all’allevatore.
L’episodio si inserisce nel quadro delle numerose e diversificate attività di soccorso che, quotidianamente, vedono impegnati i Vigili del Fuoco siracusani: dagli incendi alle emergenze idrogeologiche, dagli incidenti stradali agli interventi in contesti rurali, come quello di questa sera. Un impegno costante, spesso lontano dai riflettori, ma fondamentale per garantire sicurezza e assistenza in ogni angolo del territorio.




Incendio di via Lombardia, fermato 46enne. La lite in famiglia, poi il rogo nella casa

È terminata la fuga del quarantaseienne ricercato dalla Polizia di Stato per l’incendio divampato domenica 24 novembre in un appartamento di via Lombardia. L’uomo, da due giorni in movimento continuo per sottrarsi alle ricerche degli investigatori, è stato rintracciato e fermato dagli agenti della Squadra Mobile in una villetta della zona Serramendola. Alla vista delle pattuglie ha tentato ancora una volta di scappare, provando perfino a scavalcare un balcone, ma è stato immediatamente bloccato.
Il rogo, particolarmente violento, aveva reso necessario l’intervento congiunto delle Volanti e dei Vigili del Fuoco, che avevano evacuato l’intero stabile per ragioni di sicurezza. Fin dai primi rilievi era apparso chiaro agli investigatori che le fiamme non fossero accidentali. Le successive verifiche hanno poi indirizzato i sospetti verso un familiare della vittima, già allontanato nelle ore precedenti.
Secondo quanto emerso dalle indagini — ricostruzione che dovrà trovare conferma nelle sedi giudiziarie — il quarantaseienne avrebbe aggredito il proprio zio sessantaduenne colpendolo ripetutamente anche alla testa con oggetti contundenti, provocandogli 15 giorni di prognosi.
Dopo le percosse, l’uomo gli avrebbe sottratto il bancomat, costringendolo a seguirlo in auto presso diversi sportelli ATM nel tentativo di prelevare contanti, senza però riuscirci. Terminati i tentativi, la vittima sarebbe stata lasciata a casa del padre.
Nel frattempo, in possesso delle chiavi sottratte allo zio, l’indagato avrebbe raggiunto l’abitazione di via Lombardia, appiccando l’incendio e dandosi poi alla fuga.
Per due giorni – secondo la ricostruzioni degli investigatori – il quarantaseienne ha cambiato ripetutamente rifugio, ospitato da conoscenti o sfruttando abitazioni isolate, nel tentativo di sfuggire ai controlli. La sua fuga si è conclusa in una villetta di campagna, dove gli agenti della Squadra Mobile hanno fatto irruzione sorprendendolo all’interno. L’uomo è stato fermato e indagato per lesioni, rapina e sequestro di persona, oltre che per l’incendio doloso. Sottoposto a fermo, è stato condotto in carcere.
Intanto proseguono gli approfondimenti investigativi per ricostruire tutti i movimenti del quarantaseienne durante la fuga e identificarne eventuali appoggi sul territorio.




Furto di energia elettrica, 45enne denunciato a Priolo

Controlli della Polizia di Stato sul territorio di Priolo Gargallo. Gli agenti del Commissariato hanno messo in campo un servizio mirato a rafforzare la sicurezza percepita dai residenti, effettuando verifiche su persone, mezzi e abitazioni.
Durante l’attività è stato denunciato un uomo di 45 anni, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del furto aggravato di energia elettrica. Nel corso dei controlli, i poliziotti hanno inoltre eseguito una perquisizione domiciliare nei confronti di un trentenne: all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati 0,30 grammi di hashish e due dosi di cocaina. Il giovane è stato quindi segnalato all’Autorità amministrativa competente.
L’operazione rientra in un più ampio dispositivo di prevenzione disposto dal Commissariato di Priolo, che ha portato anche all’identificazione di 20 persone e al controllo di 10 veicoli presenti sul territorio.




La truffa della ‘separazione dei coniugi’, la Questura di Siracusa: “Chiamate sempre il 112”

La Questura di Siracusa lancia un nuovo alert contro le truffe ai danni di persone anziane, un fenomeno purtroppo in crescita in provincia. Le segnalazioni sono già numerose e l’ultima, nelle scorse ore, riguarda proprio un tentativo commesso nel capoluogo.
Abili “millantatori”, spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine, contattano una coppia di coniugi e – con un pretesto – cercano di separarli. Uno dei due viene attirato fuori casa, con la scusa di un finto appuntamento in un ufficio di polizia. Nel frattempo, un complice si presenta alla porta della vittima rimasta sola. Con modi rassicuranti, sostiene la necessità di una verifica urgente e convince l’anziano a consegnare monili e gioielli.
In altri casi, i truffatori utilizzano la nota tecnica del “falso incidente”: raccontano che un figlio o un nipote avrebbe causato un sinistro e rischierebbe gravi conseguenze giudiziarie. Per evitare l’arresto o “risolvere” la situazione, chiedono denaro contante immediato.
Modalità diverse con lo stesso obiettivo di raggirare e colpire chi è più vulnerabile. Per questo dalla Questura di Siracusa ricordano sempre che nessun vero poliziotto, carabiniere, finanziere, avvocato o funzionario dello Stato si presenterà mai a casa per chiedere soldi in contante, per nessun motivo.
Suggerimenti: mantenere la massima attenzione e a non esitare a comporre il 112, numero unico di emergenza, in caso di dubbi o sospetti. “Chiamateci sempre”, ribadiscono dalla Questura. “È la prima e più efficace forma di difesa contro questi malviventi”.




Tentato furto al supermercato, 42enne romeno denunciato a Floridia

Un 42enne di nazionalità rumena e residente a Lentini, è stato denunciato a Floridia per tentato furto aggravato. I Carabinieri, tempestivamente intervenuti in un supermercato di corso Vittorio Emanuele a seguito di una chiamata al 112, lo hanno sorpreso con una considerevole quantità di prodotti alimentari, occultati sotto la giacca. La refurtiva è stata restituita al responsabile del supermercato.




Non fu truffa all’UE, archiviazione e dissequestro per impresa individuale catanese

Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania ha disposto l’archiviazione del procedimento e il conseguente dissequestro dei beni dell’impresa individuale Antonio Terranova, riconoscendo che il comportamento dell’agricoltore e dei funzionari dei CAA coinvolti è risultato pienamente conforme alla normativa vigente. È stato inoltre accertato che non è stato commesso alcun raggiro né alcuna truffa.
La vicenda prende le mosse dal sequestro eseguito a maggio del 2024 dai Carabinieri del reparto Tutela Agroalimentare di Messina a carico di tre persone riconducibili alla ditta individuale catanese. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale Catania su richiesta della Procura Europea di Palermo, ipotizzava una presunta truffa ai danni della Unione Europea. Un meccanismo che avrebbe permesso alla ditta in questione di ottenere contributi per il settore agricolo che non sarebbero stati dovuti. Adesso il Gup ha disposto l’archiviazione del procedimento ed il dissequestro dei beni.
Secondo quanto rappresentato dall’azienda, l’amministrazione dei terreni del sedime aeroportuale di Sigonella “era sin dall’inizio perfettamente a conoscenza del contenuto contrattuale e nonostante ciò non avrebbe assunto alcuna iniziativa per chiarire con la Procura Europea la legittimità della documentazione, pur disponendo degli elementi utili a farlo”.
Sempre secondo la ricostruzione dell’azienda, “l’amministrazione — pur in assenza di un rinvio a giudizio e basandosi su una semplice comunicazione proveniente dall’Autorità Giudiziaria — ha revocato l’incarico alla ditta, determinando gravi ripercussioni economiche e organizzative”. Un comportamento che, sempre secondo la ditta, avrebbe comportato un danno diretto nel complesso della vicenda. “Nonostante la comunicazione del provvedimento di archiviazione e di dissequestro, l’amministrazione ha scelto di non ripristinare il rapporto contrattuale, pur essendo stato riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria che l’azienda aveva sempre agito nel pieno rispetto della legge e del contratto”, sottolineano gli avvocati Salvatore Leotta, Franco Ruggeri e Massimo Cavalleri.




Auto in fiamme, 52enne ustionato traferito in elisoccorso a Catania

Un 52enne è rimasto ferito nell’improvviso incendio della sua auto. Si trovava sulla SS193, nei pressi dello svincolo di Augusta della Siracusa-Catania. Durante la marcia, secondo alcune testimonianze al vaglio dei Carabinieri, la vettura sarebbe stata avvolta in pochi minuti dalle fiamme. L’uomo è riuscito ad uscire dall’abitacolo e, in stato di shock, ha raggiunto la vicina stazione di servizio per chiedere aiuto. In pochi minuti è arrivata l’ambulanza del 118, mentre i Vigili del Fuoco hanno domato l’incendio.
Alla luce delle condizioni del 52enne, con ustioni alle mani ed al volto, è stato disposto il trasferimento in elisoccorso al Cannizzaro di Catania. L’uomo avrebbe riportato ustioni di secondo e terzo grado alle mani e di secondo grado al volto. Si trova ricoverato al Trauma Center in Codice Rosso. L’incendio potrebbe essere divampato durante il rifornimento di carburante.