Siracusa. La casa di un'anziana ricoverata usata come deposito di droga

Ancora un intervento antidroga della Squadra Mobile di Siracusa, insieme ai Cinofili di Catania. Ieri, nel corso di specifici servizi, i poliziotti hanno effettuato una perquisizione domiciliare in un’abitazione di via Algeri, rinvenendo e sequestrando 8 grammi di cocaina e 2,50 grammi di hashish, già suddivisi in dosi pronte per lo spaccio.
L’appartamento, oggetto della perquisizione, risulta essere di proprietà di una donna da tempo ricoverata in ospedale, e gli agenti operanti sono stati insospettiti dalla circostanza che la porta d’ingresso della casa era stranamente scardinata.
L’ipotesi investigativa porta a dedurre che, ignoti, approfittando dell’assenza della proprietaria, abbiano utilizzato l’immobile come un deposito per la droga.




Era la "Banda dei Garage": sette soggetti dediti a furti anche in appartamenti

Sarebbero i componenti della cosiddetta “Banda dei Garage”. Gli agenti del commissariato di Lentini hanno notificato a sette persone la misura di prevenzione personale dell’avviso orale, a conclusione di indagini preliminari che hanno condotto all’identificazione di sette soggetti, sospettati di essere dediti a furti nei garage e negli appartamenti di Lentini.
Il gruppo, secondo quanto ricostruito, avrebbe fatto parte di un’organizzazione criminale operante a Lentini, Carlentini e Scordia, dedita alla commissione di furti di attrezzi agricoli, edili, di biciclette e di altri beni di prima necessità, nonché alla ricettazione degli stessi.




Siracusa. Droga: sequestri e un arresto delle Volanti nella zona di via Immordini

Controlli delle principali piazze di spaccio. Gli uomini delle volanti, dopo un controllo operato su strada, nei pressi di Via Immordini, hanno arrestato Dylan Conselmo, siracusano di 26 anni, trovato in possesso di 34 dosi di cocaina e 100 euro in contanti, probabile provento dell’attività dispaccio posta in essere dal giovane. Durante la stessa attività, un giovane di 24 anni è stato segnalato all’autorità amministrativa quale assuntore perchè sorpreso in via Santi Amato a fare uso di stupefacenti.




Miasmi, 22 avvisi di conclusione indagine. Sasol si difende, Legambiente chiede nuova norma

La Procura di Siracusa ha emesso gli avvisi di conclusione indagini nei confronti di 22 persone, coinvolte nell’inchiesta “No Fly” del febbraio del 2019. Le attenzioni degli investigatori, con l’ausilio di tecnici specializzati, si erano concentrate sui cosiddetti miasmi ovvero su emissioni moleste in atmosfera. L’indagine ha riguardato gli impianti Versalis e Sasol ed i depuratori Ias e Tas su presunti sforamenti nei valori limite previsti per legge. Il periodo preso in considerazione va da gennaio 2014 a giugno 2016.
Nelle ore scorse, Sasol Italy ha diramato una nota con cui “conferma la sua piena fiducia nella magistratura e confida, una volta esaminati gli atti, di poter fornire tutta la documentazione a sostegno della correttezza del proprio operato”. Secondo i rappresentanti italiani del gruppo sudafricano, “lo stabilimento Sasol Italy di Augusta ha, infatti, già ottenuto conferma della piena aderenza degli impianti a tutti i requisiti di legge e alle BAT (migliori tecnologie disponibili) lo scorso 23 maggio 2019, quando la Procura di Siracusa, stante l’esito positivo delle verifiche tecniche, ha ordinato il dissequestro degli impianti”. Da Sasol Italy aggiungo anche che l’azienda “ha sempre dato assoluta priorità alla sostenibilità ambientale e ne sono prova i cospicui investimenti fatti soprattutto nell’ultimo decennio per lo sviluppo sostenibile, adottando i più moderni presidi ambientali, nel continuo rispetto delle prescrizioni normative e con l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili”.
Sul frante dell’ambientalismo, Legambiente anticipa la volontà di costituirsi parte civile in caso di richiesta di rinvio a giudizio degli indagati. “Da anni – rivendica l’associazione – denunciamo l’inquinamento provocato dalle emissioni nauseabonde provenienti dal polo industriale”. Ma Legambiente chiede anche maggiore attenzione sulla questione delle emissioni inquinanti “provenienti dalle navi che sostano ed operano nei porti di Augusta e Siracusa e che i periti della procura avevano evidenziato, trovando una precisa corrispondenza tra l’accosto della nave e le alte concentrazioni di inquinanti verificatesi. Su questo punto, anche alla luce della perdurante presenza di enormi navi passeggeri in sosta nei porti di Augusta e Siracusa, torniamo a chiedere l’elettrificazione delle banchine e regole atte a garantire sicurezza e tutela della salute”. A livello legislativo, l’associazione ambientalista accelera sulla richiesta di una nuova norma che ripari le attuali carenze “sui livelli di concentrazione delle sostanze come H2S, idrocarburi non metanici e benzene” e su tutti gli inquinanti
“attualmente non normati”.




Esposto in Procura dei familiari del militare dell'Arsenale di Augusta: "accertare cause decesso"

I familiari del militare Stefano Paternò, in servizio all’Arsenale di Augusta, morto poche ore dopo la somministrazione del vaccino, hanno presentato un esposto in Procura. Stefano Paternò, originario di Corleone ma residente a Misterbianco, è deceduto nelle prime ore del 9 marzo, neanche 24 ore la somministrazione nei locali attrezzati della Marina Militare di Augusta.
Le prime risposte arriveranno dall’autopsia. Il sospetto della famiglia del 43enne è, però, che possa esserci una qualche ed eventuale correlazione tra la morte e il prodotto inoculato. Massima, per il momento, la prudenza degli investigatori sul punto. “Per ora non ci sono elementi”, spiegava poco dopo la notizia della morte il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino.
Nell’esposto presentato dai familiari del militare si racconta di “uno stato di malessere generale, caratterizzato da un rialzo febbrile” accusato dall’uomo “nella sua casa di Misterbianco” e “dopo la somministrazione”. Poi la richiesta rivolta agli inquirenti: “accertare se vi siano o meno responsabilità per azioni e/o omissioni connesse alla somministrazione del vaccino ai fini dell’individuazione e della sanzione degli eventuali responsabili del decesso di Stefano Paternò”.
Maggiori elementi saranno disponibili dopo l’esame autoptico e da una analisi del quadro clinico dello sfortunato militare.




Siracusa. Armi e munizioni in un casotto di via Italia 103: indaga la polizia

Un casotto contenente armi in un palazzo di via Italia 103. Gli agenti sono entrati nello stabile ed hanno controllato tutti gli anfratti presenti nelle scale, possibili nascondigli di sostanze stupefacenti o altro, e vari manufatti presenti nel palazzo. Giunti sul terrazzo, gli operatori di polizia, controllando ogni angolo, hanno trovato il casotto in legno con all’interno un divano ed una mensola sopra la quale c’erano due cartucce calibro 7,65 e, nel divano, due cellulari. A poca distanza dal casotto,  rinvenuto a terra un bossolo di cartuccia per pistola calibro 7,65. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e sono in corso indagini per individuare chi lo abbia abbandonato nel casotto.

Intanto, aggravamento della misura cautelare in carcere per Violante Sebastiano, siracusano di 43 anni, già ai domiciliari. Il provvedimento del Tribunale scaturisce dalle numerose violazioni alle restrizioni. Svariati i casi in cui Violante è stato denunciato per evasione dai domiciliari.
Nell’ambito dei controlli del territorio, le Volanti hanno, inoltre,  denunciato un giovane di 29 anni, sottoposto alla sorveglianza speciale ed assente al controllo.




Nell'armadio 1,6kg di marijuana: i Carabinieri arrivano con l'elicottero per arrestarlo

Un chilo e 600 grammi di marijuana. I carabinieri della Stazione di Carlentini, coadiuvati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia di Sigonella, ha sequestrato l’ingente quantità di stupefacente, arrestando in flagranza di reato un 31enne, già noto alla giustizia.
I militari, a seguito di attività info-investigativa hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Antonino Vecchio, già ai  domiciliari per furto aggravato. All’interno,  hanno rinvenuto in un armadio posto sul balcone , una busta di plastica, di solito utilizzate per i rifiuti. Conteneva 1,6 kg  di marijuana, già esiccata e triturata, pronta per essere suddivisa in dosi e immessa nel mercato clandestino. L’uomo aveva inoltre già preparato altre due confezioni della stessa sostanza, per un peso totale di 20 grammi, custodite in altrettante buste in plastica sigillate.
Sequestrato anche  un sistema di video sorveglianza installato nell’appartamento con il quale, attraverso telecamere indirizzate sulla pubblica via, Vecchio avrebbe tentato di intercettare in anticipo l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine.
La sostanza stupefacente rinvenuta, che al dettaglio, avrebbe potuto fruttare oltre 20.000 euro, è stata sequestrata ed inviata presso il laboratorio analisi sostanze stupefacenti per l’esame qualitativo e quantitativo. L’uomo è stato condotto nella Casa Circondariale di Siracusa-Cavadonna.




Augusta. "Sottraeva il bancomat alla collega e faceva spese": indagato 49enne

Gli agenti del Commissariato  di Augusta hanno notificato ad una persona di 49 anni, l’avviso di conclusione delle indagini per i reati di furto e utilizzo indebito di carte di pagamento denunciati il 13 ottobre del 2018 da una donna di 60 anni , che aveva segnalato prelievi effettuati da ignoti dal 6 giugno all’8 ottobre del 2108 con la sua carta presso vari uffici postali presenti nel territorio di Augusta, Brucoli e Villasmundo, per un valore complessivo di euro 2640.
A seguito di attività d’indagine, gli investigatori hanno ritenuto presunto autore dei prelievi il 49enne, collega della persona offesa, il quale reiteratamente si sarebbe impossessato della carta Postamat della donna, sottraendola temporaneamente, unitamente al codice pin, dalla borsa della vittima, depositata presso l’infermeria del luogo di lavoro.




Militare in servizio alla base di Augusta muore poche ore dopo il vaccino: verifiche in corso

Un militare di 43 anni, in servizio all’Arsenale di Augusta ma residente nella provincia di Catania, ha perduto la vita poche ore dopo la somministrazione del vaccino. Al momento non sarebbero emerse correlazioni e nelle comunicazioni ufficiali viene indicata, come probabile causa del decesso, un arresto cardiaco. La notizia però ha preso a girare con insistenza sulle chat degli appartenenti alla Marina Militare. Poi le prime conferme ufficiali.
Il vaccino, come da prassi, era stato somministrato lunedì mattina nei locali attrezzati dell’ospedale militare di Augusta. Rientrato a casa, ore dopo, l’uomo avrebbe accusato i primi sintomi. Pare della febbre che in serata si sarebbe fatta forte. Fino al peggioramento nottetempo e al decesso.
Fonti mediche catanesi si limitano a parlare di “verifiche in corso”. La linea, al momento, è quella della grande prudenza, evitando conclusioni affrettate. I dati medici in possesso degli organi preposti non avrebbero, in questa fase, evidenziato collegamenti diretti tra il vaccino e il decesso. La notizia ha però scosso l’ambiente.
Il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino conferma che non ci sono elementi “per legare il decesso del militare alla somministrazione del vaccino. Non possiamo dire – spiega su BlogSicilia.it – che esiste correlazione. Ci sono degli accertamenti in corso e sarà l’autopsia a stabilire quali sono state le cause della morte”.

foto archivio, ufficio stampa Marina Militare




Francofonte. E' ritenuto un abilissimo ladro, arrestato dai carabinieri: "Svaligiava appartamenti"

E’ considerato una sorta di Arsenio Lupin, abilissimo. I Carabinieri della Stazione di Francofonte hanno tratto in arresto Adriano La Cognata, pregiudicato francofontese 34enne.
L’uomo, incurante delle ragioni per le quali l’Autorità Giudiziaria lo aveva già sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con permanenza in casa nelle ore notturne e all’obbligo di presentazione in caserma per reati connessi agli stupefacenti e contro il patrimonio, avrebbe continuato a delinquere, tanto da essere stato riconosciuto autore di due furti in abitazione e indiziato per una serie di altri episodi, che nelle scorse settimane hanno afflitto il centro urbano e destato un forte allarme nella popolazione francofontese.
I risultati investigativi prodotti dai militari, che sin da subito sono stati sulle tracce del presunto ladro mediante anche la visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza installati nei pressi delle abitazioni prese di mira, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria ad emettere provvedimento di aggravamento della misura cautelare già in atto, ritenuta ormai non più idonea, con quella più afflittiva della custodia cautelare in carcere. Dalle immagini raccolte si evince come il soggetto avesse sviluppato una notevole abilità nello scassinare porte e finestre senza essere scoperto: scaltro come pochi, era pronto a nascondersi ogni volta si accorgeva del passaggio di qualcuno ed a riprendere il proprio operato non appena il campo era di nuovo libero. Una volta penetrato negli appartamenti, al sicuro dagli sguardi esterni, faceva razzia di quel che trovava, allontanandosi subito dopo senza lasciare tracce. L’uomo è stato condotto nel carcere di Cavadonna. Ecco le immagini catturate dagli inquirenti.