Droga, armi ed esplosivi: tre arresti a Siracusa, per un 26enne è il quinto da gennaio

Un’azione congiunta, che ha visto impegnati gli uomini della Squadra Mobile, delle Volanti, del Commissariato di Ortigia, insieme al Reparto Prevenzione Crimine di Catania e a unità cinofile. Ha condotto ieri pomeriggio a tre arresti. Un 26enne, un 32enneed un 40enne siracusani dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio. Sequestrati importanti quantitativi di sostanze stupefacenti oltre ad armi ed esplosivi. Il ventiseienne, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, annovera precedenti specifici per aver già perpetrato reati inerenti gli stupefacenti e, dall’inizio di quest’anno, è stato arrestato altre cinque volte, quattro delle quali in flagranza del reato di spaccio. Il quarantenne risultava incensurato, mentre il trentaduenne, già conosciuto alle forze di polizia, si trovava agli arresti domiciliari. Il trentaduenne è accusato anche di detenzione illegale di armi, munizioni e di un ordigno esplosivo. Nel corso di un servizio di osservazione, eseguito in via Santi Amato, sono stati notati quattro scambi di sostanza stupefacente, nel corso dei  quali il quarantenne, dopo aver ricevuto del denaro da alcuni assuntori, acquisiva e consegnava le dosi di stupefacenti che il ventiseienne, dall’abitazione dalla quale si trovava ai domiciliari, gli lanciava in strada. Di seguito è stata effettuata una perquisizione che ha permesso di rinvenire, addosso al quarentenne, la somma 315 euro, mentre la perquisizione domiciliare a carico del giovane ventiseienne ha consentito di sequestrare la somma di euro 375 euro e alcune dosi di eroina, cocaina, marijuana e hashish, Nel proseguo dell’operazione, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione domiciliare a carico del trentaduenne che consentiva di sequestrare 850 euro e la chiave di un appartamento sovrastante che, sottoposto anch’esso a perquisizione, risultava custodire oltre 7 chilogrammi di varie tipologie di droghe ( cocaina, hashish marijuana) oltre a 2 pistole a tamburo, un fucile del tipo doppietta calibro 12 (a canne mozze), un giubbotto antiproiettile, un paio di manette in metallo, vario munizionamento e due caricatori. Nel stesso appartamento è stato sequestrato anche un ordigno esplosivo artigianale, del peso di circa 400 grammi, che è stato prelevato dal personale degli artificieri della Questura di Catania che provvederà alle successive operazioni di distruzione. Pertanto, i tre sono stati arrestati. Il quarantenne incensurato è stato posto ai domiciliari, mentre per gli altri due si sono aperte le porte del carcere.




Minaccia i familiari con pala e mazza di ferro: “Datemi i soldi”. Arrestato dai Carabinieri

Armato di pala e di mazza in ferro voleva farsi consegnare dei soldi dai suoi parenti. Denaro che, verosimilmente, avrebbe dovuto impiegare per l’acquisto di droga. Sono stati i Carabinieri ad evitare che la situazione degenerasse. Allertati da una chiamata al 112, sono intervenuti in un’abitazione di Priolo.
Qui, un 39enne stava dando in escandescenze utilizzando armi improprie.
Non è bastata la vista delle divise per placarlo. Per disarmarlo e immobilizzarlo, i carabinieri hanno utilizzato lo spray al peperoncino.
I familiari non hanno sporto denuncia. Dopo essere stato arrestato per le minacce aggravate dall’uso di un’arma impropria e le lesioni procurate ai militari, è stato sottoposto ai domiciliari.




Priolo, furto aggravato di alimenti: arrestati in tre, finiscono ai domiciliari

Tre persone arrestate a Priolo dalla Polizia. Si tradda di una ragazza di 20 anni e di due uomini di 35 e di 23 anni, tutti già conosciuti alle forze di polizia. Sono accusati di furto aggravato di alimenti, commesso all’interno di un supermercato.
I tre sono posti agli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima. Il trentacinquenne è stato accusato anche del reato di evasione in quanto soggetto già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.




Furto in appartamento da 3.800 euro, identificato e denunciato un 48enne

Risolto in poche ore il furto di 3.800 euro, trafugati da un appartamento di Noto. Grazie alle immagini di un impianto di videosorveglianza, i poliziotti di Noto hanno identificato e denunciato per furto aggravato un 48enne.
L’episodio risale allo scorso 4 dicembre. Il furto all’interno di una abitazione di vico Carrozzieri, poco dopo mezzogiorno.




Percepiva il reddito di cittadinanza ma lavorava in officina: beccato dalla PolStrada

Percepiva il reddito di cittadinanza in quanto disoccupato ma, intanto, lavorava “in nero” presso un’officina. Un operaio di 55 anni, di Francofonte, è stato denunciato dalla Polizia Stradale durante un controllo. E’ emerso che l’operaio prestava la propria opera abusivamente, sprovvisto di ogni copertura previdenziale e assicurativa, pur essendo destinatario di reddito di cittadinanza.
Ogni mese riceveva un sussidio di 500 euro oltre ai soldi in nero da parte del datore di lavoro. Entrambi sono stati segnalati per omessa comunicazione della variazione del reddito e/o del patrimonio alla Direzione Provinciale dell’Inps di Siracusa ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.
Il datore di lavoro è stato denunciato per “intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera in cambio di una retribuzione sottopagata” oltre alle sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente”.
Per l’operaio avviate le procedure per la sospensione del rdc e potrebbe essere chiamato a restituire quanto indebitamente percepito.




Getta droga nel wc, i Carabinieri la trovano con l’escavatore: denunciata una 50enne

Si era disfatta frettolosamente della droga gettandola nel wc, peraltro allacciato abusivamente alla fognatura. Ma i Carabinieri, intervenuti anche con un escavatore, non hanno avuto problemi a recuperare quell’involucro contenente oltre 20 grammi di cocaina. Lo stupefacente era conservato dentro un involucro in plastica.
La donna, una 50enne di Rosolini, è stata denunciata. La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriori 10 grammi di marijuana e alcuni grammi di hashish, divisi in dosi e pronti per lo spaccio, oltre a 5.500 euro, ritenuti provento dello spaccio, nonché un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento.
Quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta, la donna ha cercato di liberarsi senza troppe cautele della droga che aveva sul tavolo, gettandola nel wc. Ma i militari, certi che in quella casa si svolgesse un’attività di spaccio, sono prontamente intervenuti.




Maxi confisca ad un imprenditore: beni per 20 milioni di euro

Beni mobili e immobili, denaro, preziosi, compendi societari. E’ quanto confiscato ad un imprenditore, nell’ambito di attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania. A dare esecuzione sono stati  i finanzieri del Comando Provinciale di Catania. Il noto imprenditore siciliano è già destinatario di decreto di sequestro in materia di prevenzione antimafia, eseguito dai militari delle fiamme gialle etnee il 13 marzo 2020.
Si tratta, in particolare, di un patrimonio del valore di circa 20 milioni di euro, costituito da 6 attività imprenditoriali, 3 fabbricati, 1 motociclo, denaro contante e diversi preziosi.
L’indagine di prevenzione  si collega all’operazione “VENTO DI
SCIROCCO”, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania della Guardia di finanza e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo etneo, all’esito della quale l’imprenditore è stato arrestato insieme a 22 persone, in quanto ritenuto responsabile di associazione di tipo
mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan mafioso etneo dei “Mazzei” (cd. “Carcagnusi”).
I successivi approfondimenti svolti da unità specializzate del GICO del predetto Nucleo PEF volti all’applicazione delle misure di prevenzione, hanno permesso di inquadrare il proposto quale soggetto caratterizzato da “pericolosità qualificata” che avrebbe vissuto abitualmente con i proventi di attività delittuose, essenzialmente consistenti nella perpetrazione continuata di articolate frodi fiscali e di contrabbando aggravato.
La carriera criminale,secondo la Guardia di Finanza, avrebbe avuto inizio nel 2007 sotto l’egida mafiosa dello zio della moglie, all’epoca, capo del clan “SCIUTO-TIGNA”. Dopo la carcerazione di quest’ultimo capo
clan, l’imprenditore siciliano, tra il 2009 e il 2011, sarebbe finito sotto l’ala protettrice dei Mazzei, i quali si sarebbero avvalsi del suo operato per il contrabbando di prodotti petroliferi.
L’uomo, al di là delle sue stabili frequentazioni con soggetti gravati da rilevanti precedenti penali e di polizia, è risultato inoltre coinvolto in molteplici vicende giudiziarie per reati edilizi, furto continuato, associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di pagamento dell’accisa sul gasolio da autotrazione e al contrabbando di prodotti petroliferi immessi nel mercato nazionale in evasione d’imposta (Accise e IVA). Sull’indagato sono state notate rilevanti sproporzioni nel periodo considerato (2007-2017) tra le attività economiche possedute, dal medesimo e dal suo nucleo familiare, e i redditi dichiarati.  Confiscati:  4 società e 2 ditte individuali, operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi aventi sede tra Catania, Augusta e Sant’Agata Li Battiati (CT);
– 3 immobili, di cui 2 siti a Catania e 1 in Giardini Naxos (ME);
– diversi beni mobili (un motociclo, denaro contante e diversi preziosi),
per un valore di circa 20 milioni di euro.




Tentata violenza sessuale, minaccia e lesioni aggravate: 37enne ai domiciliari

Uno straniero di 37 anni, residente a Siracusa, è stato posto ai domiciliari. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare sono stati gli agenti della Squadra Mobile. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Siracusa. L’uomo è accusato di tentata violenza sessuale, minaccia aggravata e lesioni aggravate perpetrate nei confronti dell’ex compagna, una donna anch’ella straniera di 30 anni.




Acquisto di un’auto, l’intermediario intasca i soldi: denunciato per truffa a Noto

Un uomo è stato denunciato per truffa, a Noto. La vittima, un 44enne, ha consegnato ad un intermediario la somma pattuita di 1600 euro, di cui 350 quale corrispettivo per il passaggio di proprietà di un’autovettura. L’uomo avrebbe dovuto inoltrare la somma di denaro ad una concessionaria, al fine di perfezionare l’acquisto ed il passaggio di proprietà.
Tuttavia, a distanza di mesi, la vittima non poteva utilizzare il veicolo poiché non era mai stato perfezionato il passaggio di proprietà. L’attività investigativa ha permesso l’acquisizione della documentazione da cui sarebbero emersi profili di responsabilità penale dell’intermediario il quale, mediante raggiri, vendeva il veicolo, intascando la somma di denaro di 1600 euro senza mai inoltrarla alla concessionaria per definire la vendita del mezzo.




Arrestato il Direttore dell’Ispettorato del Lavoro: corruzione e concussione le accuse

Corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Sono le accuse di cui dovrà rispondere il direttore dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Siracusa, Michelangelo Trebastoni, 60 anni, posto ai domiciliari a seguito di un intervento della Guardia di Finanza. Ai domiciliari, secondo quanto spiega l’Ansa,  anche una persona di sua fiducia di 54 anni che fungeva da intermediario tra l’Ispettorato e le aziende. La Guardia di Finanza ha eseguito le ordinanze del gip. Notificati anche tre provvedimenti interdittivi della durata di un anno nei confronti di due imprenditori nel settore della vigilanza privata (divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese) di 56 e 58 anni entrambi di Siracusa, e del consulente del lavoro di 47 anni di Siracusa (divieto di esercitare la professione) che avrebbero assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato.
I militari delle Fiamme Gialle della Compagnia di Noto avrebbero scoperto episodi di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa i quali “in cambio di utilità di varia natura, avrebbero condizionato la pianificazione o l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici”.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Noto, hanno svelato l’esistenza di un consolidato circuito corruttivo alimentato da solidi legami di amicizia che univano corrotti e corruttori.
In particolare, nel corso di un controllo in materia contributiva e previdenziale nei confronti di un istituto di vigilanza privata – inizialmente eseguito in forma congiunta a personale dell’INPS – i funzionari dell’Ispettorato Territoriale, su disposizione del loro direttore, avrebbero omesso di contestare i rilievi emersi, ricevendo in cambio, da parte del rappresentante legale della società oggetto dell’ispezione con la compiacenza del proprio consulente del
lavoro, l’assunzione di un soggetto segnalato dallo stesso direttore dell’Ispettorato.
“Contrariamente ai propositi illeciti di quest’ultimo-spiega una nota della Guardia di Finanza-  l’INPS ha proseguito l’attività ispettiva, approfondendo
analiticamente il contesto di competenza ed elevando sanzioni pari a circa80 mila euro per violazioni di carattere amministrativo. Secondo le Fiamme Gialle, “le investigazioni hanno consentito di ricostruire una fitta rete di contatti mirata a sfruttare l’influenza derivante dalla posizione dominante del direttore dell’ITL di Siracusa per favorire svariate situazioni inerenti ai suoi interessi personali o a quelli di persone a lui vicine”. Il dirigente infatti, abusando del proprio incarico e dei propri poteri, avrebbe convocato più volte negli uffici dell’Ispettorato un socio di una nota scuola di lingue estere al fine di ottenere un trattamento di favore e un’assistenza dedicata in vista dell’iscrizione del figlio a un corso di inglese. Non avendo ricevuto un feedback positivo da parte dell’imprenditore, il direttore avrebbe disposto  nei giorni successivi l’avvio di un accertamento
ispettivo.
In un’altra occasione, ad essere convocati con urgenza presso la direzione dell’ITL sarebbero stati  i titolari di un negozio di ottica, a cui sarebbe stata ventilata  l’ipotesi di accertamenti sulla loro società con l’individuazione di
sicure anomalie, scongiurate grazie all’intervento del direttore il quale, in cambio, avrebbe dovuto ottenere la promessa di un trattamento di favore per l’acquisto di occhiali da vista.
L’alto dirigente, inoltre, nel corso di alcuni incontri con i responsabili di numerosi supermercati della Sicilia Sud-Orientale avrebbe prospettato alle controparti la pianificazione di controlli in modo da condizionarne l’esito senza
l’irrogazione di sanzioni amministrative, ottenendo in cambio l’assunzione di persone da lui segnalate in diversi punti vendita.