Pascolo abusivo a San Calogero, denunciato allevatore di Noto

Pugno di ferro dei carabinieri contro il pascolo abusivo, fenomeno spesso legato all’emergenza incendi.

Nell’ambito di un servizio per la prevenzione degli incendi nella zona montana, i militari della Stazione di Testa dell’Acqua , perlustrando le aree rurali, hanno deferito in stato di libertà alla Procura di Siracusa un allevatore di Noto, che aveva condotto il proprio bestiame nell’area demaniale di San Calogero nonostante l’interdizione per un vincolo decennale sulla destinazione d’uso. L’attività preventiva nel settore della prevenzione incendi, connessa al pascolo abusivo, segue  l’indirizzo della Prefettura.




Sette giorni di chiusura per un chiosco al centro di Noto: titolare violento (denunciato)

Un chiosco nel centro di Noto è stato chiuso per 7 giorni dal Questore di Siracusa. Emesso un provvedimento di sospensione per una settimana della licenza perchè quell’esercizio commerciale, nel tempo, “è stato teatro di numerosi episodi di violenza ad opera del titolare che hanno richiesto, a più riprese, l’intervento delle forze di Polizia”, spiegano dalla Questura.
Il provvedimento di chiusura, riguarda un chiosco per la somministrazione di cibi e bevande posto in prossimità della piazza comunale.
L’indagine degli uomini del Commissariato di Noto, ha fatto emergere un “sistematico comportamento aggressivo da parte del titolare dell’esercizio commerciale”. Nel dettaglio, questi pretendeva che i turisti utilizzatori degli autobus si rifornissero di cibarie solo presso il suo locale.
Ultima, in ordine di tempo l’aggressione dello scorso 24 giugno ai danni dell’autista di un bus, colpito al volto con pugni e, successivamente, alle gambe con una spranga di ferro.




Colpi di fucile contro auto al cimitero di Siracusa. Intimidazione al delegato del sindaco

Alcuni colpi di fucile sono stati esplosi all’ora di pranzo nella zona del cimitero di Siracusa. Hanno raggiunto un’auto posteggiata all’esterno della struttura comunale. Il proprietario è Giovanni Di Lorenzo, delegato del sindaco per il quartiere Neapolis che negli ultimi mesi ha seguito per conto d primo cittadino servizi e lavori all’interno del cimitero. È stato ascoltato dagli investigatori che stanno ricostruendo l’accaduto. “Se volevano spaventarmi, non ci sono riusciti. Credo proprio sia un gesto collegato alla mia attività amministrativa”, dice Di Lorenzo appena uscito dalla Questura. A lui la solidarietà di Palazzo Vermexio. “Vicinanza e sostegno a Giovanni di Lorenzo e ferma condanna di ogni vile atto di intimidazione, nella piena convinzione che l’autore del gesto verrà individuato dagli inquirenti e assicurato alla giustizia”: queste le parole del sindaco Francesco Italia.
Il segretario cittadino del Pd, Santino Romano, esprime “personale solidarietà e quella di tutto il PD siracusano a Giovanni Di Lorenzo per il vile gesto subito questa mattina. Si può essere avversari politici e pensarla diversamente su tutto ma condannerò sempre l’uso della violenza in ogni sua forma, sia da segretario del PD ma soprattutto da cittadino. Confido pienamente nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura affinché il o i colpevoli vengano assicurati alla giustizia”.
Dal Movimento 5 Stelle arriva una ferma condanna dell’accaduto. “Quando qualcuno pensa di poter condizionare regole civili dando la parola alle armi, si deve subito opporre una ferma condanna. Certi che gli investigatori sapranno presto individuare l’autore del gesto, esprimiamo la nostra vicinanza al delegato Giovanni Di Lorenzo, oggetto questo pomeriggio di una vigliacca intimidazione. Il Movimento 5 Stelle di Siracusa, insieme ai suoi portavoce regionali e nazionali, invita a fare quadrato attorno ai valori della Legalità e della Trasparenza per isolare sempre più quanti ancora confidano in un arcaico sistema basato sulla violenza e la paura”.
L’ex assessore comunale Carlo Gradenigo, oggi presidente di Lealtà&Condivisione parla di “gesto allucinante da condannare fermamente. Tutta la mia solidarietà a Giovanni Di Lorenzo”.




Panico all’Arenella, incendio tra le villette: distrutto un cucinino esterno

Momenti di paura all’Arenella, contrada balneare di Siracusa. Nella serata di ieri, attorno alle 21, un incendio è divampato nell’area esterna di una villetta. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme e mettere in sicurezza le abitazioni vicine.
Le fiamme sono divampate in un cucinino esterno. Forse per una distrazione, il fuoco che doveva alimentare presumibilmente il barbecue ha invece attaccato l’intero casotto, con soffitto in legno. “E’ sfuggito di mano”, confermano i Vigili del Fuoco intervenuti. Il rogo ha rischiato di coinvolgere anche una bombola di gas.
Il casotto esterno è andato completamente distrutto. Interessate dalle fiamme anche alcune parti di una villetta confinante. Lievemente ferito il proprietario dell’abitazione in cui l’incendio ha avuto origine.
I Vigili del Fuoco di Siracusa raccomandano di non accendere fiamme libere e di non lasciare focolai accesi senza il dovuto controllo.




Traffico di droga, 18 indagati: operavano in un palazzo di via Immordini

Traffico illecito di sostanze stupefacenti. Con quest’accusa, al termine di una lunga e complessa attività di indagine svolta dagli agenti della Squadra Mobile e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, sono state denunciate 18 persone. Si chiama “Operazione Melissa” quella condotta dall’ottobre del 2019, quando all’ingresso di un palazzo di via Immordini gli investigatori hanno notato persone intente ad installare un cancello con uno sportellino scorrevole di circa 10 centimetri, solitamente utilizzato per il passaggio di sostanza stupefacente e soldi in sicurezza. L’installazione del nuovo cancello è stata bloccata, ma nel cancello già esistente è stata inserita una piccola apertura e gli accertamenti svolti in seguito hanno acclarato che  nel palazzo si svolgeva una fiorente attività di spaccio.

Le indagini, svolte nell’ambito di una costante attività di contrasto al fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, hanno portato, il 26 marzo del 2020, al sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e all’arresto di uno spacciatore.

Le indagini sono andate avanti, avvalendosi anche di sistemi di videosorveglianza e di intercettazioni telefoniche, ed hanno permesso di accertare la presenza in via Immordini di una fiorente attività di spaccio posta in essere dai 18 indagati, cinque dei quali si trovano già agli arresti, che, ognuno con un proprio ruolo, si sarebbero occupati dell’approvvigionamento e della vendita di sostanze stupefacenti ( cocaina, marijuana e hashish) dando vita ad una vera e propria “Piazza di Spaccio”.

Alcuni avevano il compito di acquistare la droga, altri di nasconderla e custodirla, altri si occupavano della vendita al dettaglio e, infine, alcuni avevano il compito di fare da vedette e di avvertire gli altri in caso di arrivo dei poliziotti.

Mesi di intercettazioni e indagini condotte con altri metodi avrebbero consentito, secondo gli inquirenti, di sgominare una vera e propria organizzazione criminale. 




Reati contro il patrimonio commessi a Torino: arrestato 36enne di Noto

Reati contro il patrimonio commessi a Torino nel 2017. I Carabinieri della Stazione di Noto, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Torino, hanno arrestato per questo un 36enne netino. L’uomo, che dovrà scontare una pena di quattro mesi di reclusione, è stato sottoposto alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione.




Non si ferma all’Alt della polizia e abbandona lo scooter (rubato): denunciato 15enne

Non si fermano all’Alt della polizia. Due giovani a bordo di una moto, lo scorso fine settimana, sfrecciavano nella zona di via Danieli. Abbandonato di corsa lo scooter, i due, inseguiti dagli agenti delle Volanti, avevano fatto perdere in un primo momento le proprie tracce.
A seguito di un controllo, il mezzo è stato rubato e, per tali motivi, il conducente, un giovane siracusano di 15 anni, una volta individuato ed identificato, è stato denunciato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Continuano le indagini per individuare il complice.




Una lite, un fendente fatale: omicidio nella notte, vittima un 38enne

Una lite, i toni che si accendono, un fendente fatale. Un nuovo omicidio scuote Lentini, dove nella notte ha perso la vita il 38enne Roberto Raso. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte e in via Silvio Pellico scoppia una lite. Improvvisamente spunta un coltello, il 38 viene colpito e finisce a terra. Trasportato in ospedale, il Generale di Lentini, è spirato loco dopo nonostante i disperati tentativi dei medici di strapparlo alla morte.
Le indagini sono affidate ai Carabinieri della Compagnia di Augusta. Caccia all’uomo per identificare l’assassino.




Non luogo a procedere per il sindacalista Marco Faranda: “Una nuova partenza”

“Dopo tre anni e otto mesi di sofferenza è giunta all’epilogo la vicenda giudiziaria che mi ha riguardato. Ho sempre operato per il bene dei lavoratori che a me si sono affidati e che tuttora si affidano. Ciò che ho fatto è stato solo difendere, nella qualità di segretario responsabile sindacale, i diritti negati ad alcuni lavoratori. Oggi, grazie alla mia famiglia, ai miei avvocati Sebastiano Ricupero e Francesco Chiappa, e a tutti coloro che mi hanno sostenuto, sono tornato nello scenario sindacale più forte e più motivato di prima, con la consapevolezza che la verità e la giustizia trionfano sempre”. Marco Faranda, sindacalista, commenta la sentenza del Gup del Tribunale di Siracusa, la dottoressa Tiziana Carrubba, che ha disposto nei suoi confronti il non luogo a procedere.
Il 50enne sindacalista, che ricopriva il ruolo di segretario della Uilm Uil a Siracusa, è stato arrestato dalla polizia il 10 novembre del 2018 con l’accusa di estorsione. Tre giorni di carcere, poi tre mesi di arresti domiciliari. Insieme a Faranda era stato arrestato con la stessa accusa Roberto Getulio, a quel tempo segretario della Fim Cisl, difeso dall’avv. Glauco Reale. Anche per Getulio il gup ha disposto non doversi procedere.
Marco Faranda ha sempre avuto fiducia nella magistratura. E così prima è arrivata la derubricazione del reato da estorsione ad esercizio arbitrario delle proprie ragioni e poi il non doversi procedere.
“Siracusa è una città che abbandona spesso i suoi figli esponendoli talvolta a giudizi spesso troppo frettolosi ed anche per questo disposti facilmente all’errore – continua Faranda -. È accaduto a me. Grazie agli uomini di Stato che egregiamente operano, per e nel diritto, l’infamante accusa a me rivolta si è sciolta come neve al sole. Ho subito una misura cautelare che ha leso la mia dignità, procurando tanta sofferenza a me ed alla mia famiglia. La Procura di Siracusa, a seguito di un eccezionale lavoro investigativo, è riuscita a svuotare l’impianto accusatorio costruito nei miei confronti riconoscendo nei fatti il solo esclusivo interesse dei lavoratori e del sindacato. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in me, alla mia famiglia, ai miei avvocati che mi sono stati sempre vicini anche nei momenti più bui. A quei pochi ma veri amici ed a tutti coloro che hanno capito, sin da subito, che per un vero sindacalista, soprattutto nei momenti di maggiore confronto con il datore di lavoro, ciò che di più conta sono i diritti dei lavoratori, le loro famiglie, la loro dignità di uomini e di donne”. Faranda è stato eletto alcune settimane fa segretario provinciale della Fismic Confsal (sindacato autonomo metalmeccanici e industrie collegate). “Oggi per me è una nuova partenza – conclude Faranda -, con nuovo entusiasmo, per continuare, come ha detto Papa Francesco, a “smascherare i potenti che calpestano i diritti dei lavoratori più fragili, a difendere la causa dello straniero, degli ultimi, degli “scarti””.

 




Controlli straordinari dei carabinieri ad Augusta e Carlentini: multe per 23 mila euro

Esercizi commerciali, 384 persone, 271 veicoli.E’ il bilancio di un’attività dei carabinieri della Compagnia di Augusta, impegnati nella zona di Agnone e in corrispondenza delle principali arterie stradali cittadine ed extraurbane. Militari anche in prossimità delle piazze e dei luoghi di intrattenimento.

Ad Agnone, il  posto fisso, istituito lo scorso 1° luglio, ha contestato 12 violazioni per: guida senza patente, guida di motoveicoli senza l’uso del casco protettivo, guida di veicoli senza la revisione periodica o privi di assicurazione RCA.

Tra le violazioni riscontrate, il mancato uso delle cinture di sicurezza, la guida senza casco e in qualche caso patenti scadute o mai conseguite, Rca scaduta, mancata revisione.

Il tutto per un importo totale di circa 23 mila euro, con la sottrazione di 56 punti dalle patenti di guida, il ritiro di 10 documenti di circolazione e 5 fermi/sequestri amministrativi di altrettanti veicoli.