E' un turista la vittima del tragico incidente lungo la ferrovia Avola-Noto

E’ un turista straniero la vittima del tragico incidente avvenuto lungo la linea ferroviaria tra Noto ed Avola. Ci sono volute diverse ore per l’identificazione. Era ospite di una struttura ricettiva poco distante. Aveva scelto di dedicarsi all’attività fisica con una corsetta nei pressi della strada ferrata.
Non si sarebbe accorto del sopraggiungere del treno, forse per via degli auricolari che indossava. Il macchinista, ascoltato dagli investigatori, avrebbe riferito di essersi accorto solo all’ultimo istante della presenza del turista. Impossibile a quel punto evitare l’impatto fatale.
Sul posto intervenuti anche Polizia e Carabinieri, insieme al 118. Purtroppo per il malcapitato non c’era più nulla da fare.




Un fucile a canne mozze e matricola abrasa nascosto in casa: arrestato un 57enne

Un pachinese di 57 anni è stato arrestato dai Carabinieri. Lo hanno trovato in possesso un fucile a canne mozze, con matricola abrasa e 7 cartucce illegalmente detenute.
Una segnalazione ha permesso ai Carabinieri di avviare precise indagini, sfociate in una perquisizione all’interno della abitazione dell’uomo, Salvatore Cianchino. E’ stato così individuato il fucile, ora sequestrato unitamente alle cartucce.
Gli investigatori vogliono ora appurare come l’uomo possa essere venuto in possesso dell’arma, di cui non era autorizzato alla detenzione; a tali fini il materiale sequestrato sarà ora inviato ai laboratori tecnici del RIS di Messina per accertamenti volti ad individuare la sua provenienza.
Il 57enne è stato condotto in carcere a Cavadonna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.




Nave quarantena Azzurra, sbarcati 257 migranti: respingimento per 198, 2 espulsi

Sono 257 i migranti che hanno completato il periodo di quarantena a bordo di nave Azzurra, in rada ad Augusta. Sono stati sbarcati ieri, sotto il controllo della Polizia. Negativo l’ultimo tampone. Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Siracusa, diretti da Stefania Marletta, hanno dato esecuzione a 198 provvedimenti di respingimento emessi dal Questore di Siracusa nei confronti degli stranieri cosiddetti “economici” e, pertanto, irregolari sul territorio dello Stato, 20 dei quali saranno trattenuti presso il Centro per i Rimpatri di Roma “Ponte Galeria”, struttura individuata dal Servizio Immigrazione del Ministero dell’Interno, dove gli stranieri sono stati accompagnati per essere rimpatriati nel paese di origine.
Per 57 migranti, rientranti nella fattispecie dei richiedenti asilo, trasferimento in centri di accoglienza in Calabria, Umbria, Campania e Lazio.
Espulsione, invece, per due ucraini, scarcerati dalla casa circondariale di Siracusa dove erano detenuti per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione a delinquere, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Agenti della Squadra Mobile di Siracusa, durante le fasi dello sbarco, hanno arrestato tre cittadini tunisini, rientrati illegalmente nel territorio nazionale, dopo essere stati precedentemente espulsi. Gli stessi, posti in libertà dall’Autorità Giudiziaria, saranno destinatari di un nuovo ordine di respingimento.




Siracusa. Via Immordini, la droga nascosta dentro una piccionaia: interviene la Polizia

Agenti delle Volanti sono intervenuti in uno stabile di via Immordini, una delle principali piazze dello spaccio siracusane, e da un controllo effettuato sopra il terrazzo del condominio hanno trovato, all’interno di una piccionaia, diverse dosi di sostanze stupefacenti, già pronte per lo spaccio al minuto.
Nello specifico, sono stati sequestrati 26 involucri di cocaina, 25 di marijuana, 16 di crack e 65 di hashish.
Inoltre, sono stati rinvenuti e sequestrati 30 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.
Nell’androne dello stabile, come già capitato in altre occasioni, sono state trovate 2 radio ricetrasmittenti, con relativi carica batterie, utilizzate dagli spacciatori per comunicare tra loro l’arrivo delle forze dell’ordine.




Individuata serra con piantine di marijuana a Cassibile, arrestato un 53enne

I carabinieri di Cassibile hanno tratto in arresto per coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio il 53enne Ernesto Fortezza.
A seguito di una perquisizione operata in uno stabile apparentemente abbandonato ma da lui stesso esclusivamente gestito, tanto che – spiegano gli investigatori – vi aveva apposto dei lucchetti ai cancelli per impedire l’ingresso di estranei al terreno, è stato trovato in possesso di 293 piante di canapa indiana di altezza variabile tra i 60 e 80 centimetri.
Le piante sono state individuate grazie ad un’accurata perquisizione, celate, ben curate e protette con serre rudimentali di materiale di plastica tra la vegetazione del giardino interno dello stesso stabile assieme a strumenti per la potatura e varie tipologie di sostanze fertilizzanti.
L’arrestato è stato condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dalla Autorità Giudiziaria competente.




Omicidio di Lentini, fermato dai Carabinieri un sospetto: è caccia al complice, "si costituisca"

Uno dei due presunti assassini di Sebastiano Greco, 52 anni ucciso a Lentini sabato scorso, è stato posto in stato di fermo dai Carabinieri. Le indagini hanno permesso di risalire al sospetto, ricerche in corso per il complice. Ricerche a cui collabora anche la Polizia.
Secondo quanto ricostruito, durante la fuga avrebbero abbandonato lo scooter per poi fermare una macchina il cui proprietario è stato ferito al polpaccio con un colpo di pistola perché non avrebbe voluto cedergli il veicolo.
I carabinieri hanno identificato i due uomini che hanno avvicinato la vittima in via delle Spighe e dopo una discussione hanno fatto fuoco. Tre colpi di pistola che hanno centrato l’addome del 52enne, morto in seguito alle ferite in ospedale. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Siracusa.
Intanto, proprio il procuratore capo Sabrina Gambino si rivolge al complice ancora latitante: “non ci sono dubbi sulla sua identificazione. Si costituisca, è l’unica cosa sensata che può fare”.

foto: radiounavocevicina.it




Sei ovuli di hashish, 420 euro ed un coltello: ai domiciliari 20enne di Rosolini

I finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno sequestrato 6 ovuli di hashish, 420 euro in contanti e un coltello a punta con lama di 8 cm. Nei pressi della zona popolare di Rosolini, i baschi verdi hanno notato la presenza di un ragazzo seduto sul proprio scooter che, con fare nervoso, si guardava intorno, come fosse in attesa di qualcuno. Insospettiti, i finanzieri lo hanno invitavato a mostrare il contenuto delle tasche. Il risultato ben lontano da ogni immaginazione: 6 ovuli di hashish, 4 banconote da 50 euro e 11 banconote da 20 euro per un totale di 420 euro in contanti.
Perquisito, il 20enne è stato trovato trovato in possesso di un coltello a scatto della lunghezza di 19 cm, di cui 8 cm di lama.
L’hashish, il contante e l’arma rinvenuti dai militari impiegati nel dispositivo di sicurezza sono stati sequestrati mentre il ragazzo, su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, è stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei propri genitori.
Sono tutt’ora in corso le attività per identificare l’origine della sostanza stupefacente.




Arrestato 40enne per produzione di stupefacenti, revocato il reddito di cittadinanza

In casa aveva 236 grammi di marijuana già essiccata e contenuta all’interno di un bidone di vernice nonché una pianta alta circa 80 centimetri della stessa sostanza. Per un 40enne di Carlentini è scattato l’arresto da parte dei Carabinieri che hanno scoperto nella sua abitazione anche una stanza adibita a laboratorio per la produzione ed essiccazione dello stupefacente, dotata di un sistema di aerazione, lampade led, temporizzatore e sensori termo sensibili per il controllo dell’umidità.
La sostanza stupefacente, la pianta ed il materiale rinvenuto per la coltivazione sono stati sottoposti a sequestro. Lo stupefacente sarà inviato al Laboratorio analisi delle Sostanze stupefacenti per stabilire la qualità e la quantità del principio attivo.
L’arrestato, inizialmente condotto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, è stato poi tradotto in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto e per lo svolgimento del rito direttissimo, durante il quale il Giudice, in considerazione dell’attività delittuosa condotta, ha disposto la revoca del reddito di cittadinanza di cui il soggetto era percettore.




Rocambolesco inseguimento dall'autostrada a via Immordini, due denunciati

Rocambolesco inseguimento nella tarda serata di ieri. Una Fiat Panda non si è fermata all’alt della Polizia nei pressi dell’area di servizio Gargallo Ovest per darsi alla fuga. A bordo, cinque persone.
Sono stati inseguiti e raggiunti alle porte di Siracusa, anche grazie all’intervento di Volanti della Questura che sono riuscite a bloccare il mezzo vicino via Immordini. Tre degli occupanti, abbandonata l’autovettura, sono fuggiti a piedi, mentre gli altri due sono stati bloccati e denunciati per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Tra i denunciati figurava anche il conducente della Panda che è stato sanzionato amministrativamente per aver violato numerose disposizioni del codice della strada.
Il motivo della fuga non è ancora stato chiarito ed è tutt’ora al vaglio degli inquirenti.

foto archivio




VIDEO. Pioggia di fuoco a Noto per l'onorabilità: sei fermati, tentato omicidio

Svolta nelle indagini sulla sparatoria avvenuta a Noto nel pomeriggio del 29 settembre scorso. In via Rosselli venne raggiunto da numerosi colpo d’arma da fuoco il 53enne Corrado Giuseppe Fiaschè. I Carabinieri della Compagnia di Noto hanno posto in stato di fermo sei persone, tra cui lo stesso ferito dimesso dall’ospedale, in esecuzione di decreto emesso dalla Procura di Siracusa.
I sei appartengono a due famiglie della comunità dei “Caminanti” netina, ritenuti variamente responsabili della sparatoria.
Le indagini sono state avviate dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto con un accurato esame del luogo teatro degli eventi. Rinvenuti numerosi bossoli, ogive e buchi di colpo di arma da fuoco su alcune autovetture, portoni e muri della via Rosselli, nonché tracce ematiche distribuite per decine di metri. In un terreno immediatamente vicino rinvenute anche una pistola calibro 9 ed un’altra calibro 7,65.
I fatti sono stati così ricostruiti: una donna della comunità appartenete alla famiglia Fiaschè, il cui marito in questo periodo è ristretto in carcere, sarebbe stata oggetto di maldicenze da parte della famiglia Scafidi-Scafiri e, per tale motivo, i suoi familiari si sarebbero mossi per tutelarne l’onorabilità.

Non si è quindi trattato di un agguato di malavita, come all’inizio si era ipotizzato, bensì di una sorta di regolamento di conti fra due famiglie della comunità “Caminanti”. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, il 29 settembre, il padre, la madre ed il fratello della donna, (famiglia Fiaschè), si sarebbero portati in via Rosselli per discutere con i familiari della parte avversa, verosimilmente accusandoli di aver alimentato pettegolezzi nei confronti della loro congiunta. Ne sarebbe nata una discussione che sarebbe in breve degenerata in una sparatoria che, per le modalità con cui si è svolta, per come ricostruito in sede di rilievi, avrebbe visto fuoco reciproco delle due parti, anche se il solo Giuseppe Corrado Fiaschè è stato attinto da diversi colpi che miracolosamente non gli hanno provocato conseguenze letali.
Visibili i danni in tutta la strada, dove i Carabinieri, tra i cristalli infranti delle autovetture parcheggiate ed i calcinacci dei muri attinti dalle pallottole, hanno repertato decine di bossoli di diverso calibro.
I racconti dei presenti, tutti appartenenti alla stessa comunità, sono stati reticenti ed elusivi, ma la rapidità con cui le indagini sono state svolte dai militari è stata decisiva per ricostruire l’accaduto, grazie anche ad alcune telecamere di videosorveglianza presenti nei paraggi, che hanno smentito le dichiarazioni dei soggetti coinvolti circa il luogo in cui gli stessi si trovavano al momento dei fatti.
Nei giorni immediatamente successivi alla sparatoria, i Carabinieri della Compagnia di Noto, hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nella via in questione, rinvenendo ulteriori armi e munizionamento poi sequestrati, poiché detenuti irregolarmente.
Le indagini dei Carabinieri hanno portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Siracusa una coerente e fondata ricostruzione di quanto avvenuto, condivisa dal sostituto procuratore Grillo, che ha diretto le indagini ed ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Giuseppe Corrado Fiaschè, di anni 53, ferito nella sparatoria; Concetta Rasizzi, di anni 51, moglie dell’uomo; il loro figlio Francesco Fiaschè, di 28 anni; Paolo Scafiri (57); il figlio Umberto Scafiri (36) ed il genero Paolo Scafidi (33).
Sono tutti accusati di tentato omicidio pluriaggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco in concorso.
L’operazione è stata condotta ieri notte da oltre 50 Carabinieri, che col supporto di militari dello Squadrone Eliportato e di due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi addestrate alla ricerca di armi, hanno circondato il quartiere e, raggiunte le abitazioni degli autori della sparatoria, hanno tratto in arresto gli interessati.
Nel corso dell’esecuzione dei fermi e delle perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno rinvenuto 3 fucili cal.12 comprensivi di oltre 200 cartucce legalmente detenuti e ritirati in via cautelativa ai sensi dell’art. 39 del T.U.L.P.S. nonché 4 pistole con 230 cartucce sottoposte a sequestro che verranno inviate al R.I.S. di Messina per essere sottoposte agli accertamenti tecnici che verificheranno l’eventuale utilizzo nella sparatoria.
Al termine delle formalità i sei fermati sono stati condotti presso le case circondariali “Cavadonna” di Siracusa e “Piazza Lanza” di Catania, dove ora permarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.