Sei ovuli di hashish, 420 euro ed un coltello: ai domiciliari 20enne di Rosolini

I finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno sequestrato 6 ovuli di hashish, 420 euro in contanti e un coltello a punta con lama di 8 cm. Nei pressi della zona popolare di Rosolini, i baschi verdi hanno notato la presenza di un ragazzo seduto sul proprio scooter che, con fare nervoso, si guardava intorno, come fosse in attesa di qualcuno. Insospettiti, i finanzieri lo hanno invitavato a mostrare il contenuto delle tasche. Il risultato ben lontano da ogni immaginazione: 6 ovuli di hashish, 4 banconote da 50 euro e 11 banconote da 20 euro per un totale di 420 euro in contanti.
Perquisito, il 20enne è stato trovato trovato in possesso di un coltello a scatto della lunghezza di 19 cm, di cui 8 cm di lama.
L’hashish, il contante e l’arma rinvenuti dai militari impiegati nel dispositivo di sicurezza sono stati sequestrati mentre il ragazzo, su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, è stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei propri genitori.
Sono tutt’ora in corso le attività per identificare l’origine della sostanza stupefacente.




Arrestato 40enne per produzione di stupefacenti, revocato il reddito di cittadinanza

In casa aveva 236 grammi di marijuana già essiccata e contenuta all’interno di un bidone di vernice nonché una pianta alta circa 80 centimetri della stessa sostanza. Per un 40enne di Carlentini è scattato l’arresto da parte dei Carabinieri che hanno scoperto nella sua abitazione anche una stanza adibita a laboratorio per la produzione ed essiccazione dello stupefacente, dotata di un sistema di aerazione, lampade led, temporizzatore e sensori termo sensibili per il controllo dell’umidità.
La sostanza stupefacente, la pianta ed il materiale rinvenuto per la coltivazione sono stati sottoposti a sequestro. Lo stupefacente sarà inviato al Laboratorio analisi delle Sostanze stupefacenti per stabilire la qualità e la quantità del principio attivo.
L’arrestato, inizialmente condotto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, è stato poi tradotto in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto e per lo svolgimento del rito direttissimo, durante il quale il Giudice, in considerazione dell’attività delittuosa condotta, ha disposto la revoca del reddito di cittadinanza di cui il soggetto era percettore.




Rocambolesco inseguimento dall'autostrada a via Immordini, due denunciati

Rocambolesco inseguimento nella tarda serata di ieri. Una Fiat Panda non si è fermata all’alt della Polizia nei pressi dell’area di servizio Gargallo Ovest per darsi alla fuga. A bordo, cinque persone.
Sono stati inseguiti e raggiunti alle porte di Siracusa, anche grazie all’intervento di Volanti della Questura che sono riuscite a bloccare il mezzo vicino via Immordini. Tre degli occupanti, abbandonata l’autovettura, sono fuggiti a piedi, mentre gli altri due sono stati bloccati e denunciati per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Tra i denunciati figurava anche il conducente della Panda che è stato sanzionato amministrativamente per aver violato numerose disposizioni del codice della strada.
Il motivo della fuga non è ancora stato chiarito ed è tutt’ora al vaglio degli inquirenti.

foto archivio




VIDEO. Pioggia di fuoco a Noto per l'onorabilità: sei fermati, tentato omicidio

Svolta nelle indagini sulla sparatoria avvenuta a Noto nel pomeriggio del 29 settembre scorso. In via Rosselli venne raggiunto da numerosi colpo d’arma da fuoco il 53enne Corrado Giuseppe Fiaschè. I Carabinieri della Compagnia di Noto hanno posto in stato di fermo sei persone, tra cui lo stesso ferito dimesso dall’ospedale, in esecuzione di decreto emesso dalla Procura di Siracusa.
I sei appartengono a due famiglie della comunità dei “Caminanti” netina, ritenuti variamente responsabili della sparatoria.
Le indagini sono state avviate dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto con un accurato esame del luogo teatro degli eventi. Rinvenuti numerosi bossoli, ogive e buchi di colpo di arma da fuoco su alcune autovetture, portoni e muri della via Rosselli, nonché tracce ematiche distribuite per decine di metri. In un terreno immediatamente vicino rinvenute anche una pistola calibro 9 ed un’altra calibro 7,65.
I fatti sono stati così ricostruiti: una donna della comunità appartenete alla famiglia Fiaschè, il cui marito in questo periodo è ristretto in carcere, sarebbe stata oggetto di maldicenze da parte della famiglia Scafidi-Scafiri e, per tale motivo, i suoi familiari si sarebbero mossi per tutelarne l’onorabilità.

Non si è quindi trattato di un agguato di malavita, come all’inizio si era ipotizzato, bensì di una sorta di regolamento di conti fra due famiglie della comunità “Caminanti”. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, il 29 settembre, il padre, la madre ed il fratello della donna, (famiglia Fiaschè), si sarebbero portati in via Rosselli per discutere con i familiari della parte avversa, verosimilmente accusandoli di aver alimentato pettegolezzi nei confronti della loro congiunta. Ne sarebbe nata una discussione che sarebbe in breve degenerata in una sparatoria che, per le modalità con cui si è svolta, per come ricostruito in sede di rilievi, avrebbe visto fuoco reciproco delle due parti, anche se il solo Giuseppe Corrado Fiaschè è stato attinto da diversi colpi che miracolosamente non gli hanno provocato conseguenze letali.
Visibili i danni in tutta la strada, dove i Carabinieri, tra i cristalli infranti delle autovetture parcheggiate ed i calcinacci dei muri attinti dalle pallottole, hanno repertato decine di bossoli di diverso calibro.
I racconti dei presenti, tutti appartenenti alla stessa comunità, sono stati reticenti ed elusivi, ma la rapidità con cui le indagini sono state svolte dai militari è stata decisiva per ricostruire l’accaduto, grazie anche ad alcune telecamere di videosorveglianza presenti nei paraggi, che hanno smentito le dichiarazioni dei soggetti coinvolti circa il luogo in cui gli stessi si trovavano al momento dei fatti.
Nei giorni immediatamente successivi alla sparatoria, i Carabinieri della Compagnia di Noto, hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nella via in questione, rinvenendo ulteriori armi e munizionamento poi sequestrati, poiché detenuti irregolarmente.
Le indagini dei Carabinieri hanno portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Siracusa una coerente e fondata ricostruzione di quanto avvenuto, condivisa dal sostituto procuratore Grillo, che ha diretto le indagini ed ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Giuseppe Corrado Fiaschè, di anni 53, ferito nella sparatoria; Concetta Rasizzi, di anni 51, moglie dell’uomo; il loro figlio Francesco Fiaschè, di 28 anni; Paolo Scafiri (57); il figlio Umberto Scafiri (36) ed il genero Paolo Scafidi (33).
Sono tutti accusati di tentato omicidio pluriaggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco in concorso.
L’operazione è stata condotta ieri notte da oltre 50 Carabinieri, che col supporto di militari dello Squadrone Eliportato e di due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi addestrate alla ricerca di armi, hanno circondato il quartiere e, raggiunte le abitazioni degli autori della sparatoria, hanno tratto in arresto gli interessati.
Nel corso dell’esecuzione dei fermi e delle perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno rinvenuto 3 fucili cal.12 comprensivi di oltre 200 cartucce legalmente detenuti e ritirati in via cautelativa ai sensi dell’art. 39 del T.U.L.P.S. nonché 4 pistole con 230 cartucce sottoposte a sequestro che verranno inviate al R.I.S. di Messina per essere sottoposte agli accertamenti tecnici che verificheranno l’eventuale utilizzo nella sparatoria.
Al termine delle formalità i sei fermati sono stati condotti presso le case circondariali “Cavadonna” di Siracusa e “Piazza Lanza” di Catania, dove ora permarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.




Omicidio a Lentini, morto un 42enne. Doppia sparatoria in centro storico, c'è anche un ferito

E’ caccia all’uomo che ha ucciso un 42enne in pieno centro a Lentini. Il cerchio si stringe in queste ore attorno all’assassino che, poco dopo le 11, ha fatto fuoco freddando la vittima tra via delle Spighe e piazza Regina Elena. I Carabinieri conducono le indagini con la collaborazione della Polizia. Elementi utili sarebbero stati forniti dalle testimonianze raccolte mentre vengono visionati i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona.
Gli investigatori stanno ricostruendo quando accaduto. La dinamica non è ancora chiara. L’uomo stava entrando in un panificio, quando è stato raggiunto al fianco da alcuni colpi. In precedenza, poco distante, un altro uomo era stato ferito mentre si trovava a bordo della sua vettura. Ci sarebbe un sospettato per entrambi gli episodi.

foto radiounavocevicina.it




Siracusa. Fuga dai domiciliari, dopo due giorni si consegna in questura

Si sentiva ormai braccato. Per questo ha deciso di presentarsi spontaneamente presso gli uffici della Questura per lasciarsi arrestare. Steven Merlino aveva violato gli arresti domiciliari. Mercoledì era stato notato aggirarsi nei pressi della sua abitazione. Visti i poliziotti, era riuscito a fuggire e per due giorni si è reso irreperibile. Una “fuga” che non avrebbe potuto portare avanti a lungo, sentendosi il “fiato  sul collo”. Infine, la scelta di consegnarsi e l’arresto.




Scoperta un'area archeologica mai censita: trafugati oltre duemila reperti

Un’area archeologica mai censita dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. E’ la scoperta dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale Siracusa. Un rinvenimento effettuato a Rosolini, in un terreno adiacente la strada provinciale che conduce a Modica. Ma anche l’individuazione di chi, prima dei militari, aveva compreso l’importanza del luogo traendone illecitamente profitto. Quello scoperto è  un imponente struttura del III secolo a.C, potenzialmente un complesso di età ellenistica.
Sono leggibili almeno cinque ambienti, uno dei quali potrebbe essere stato un peristilio.  Non è escluso che il sito sia stato utilizzato a lungo . L’operazione è frutto del capillare e costante monitoraggio delle zone vincolate da parte dei Carabinieri del TPC che poi,  in sinergia con i Comandi dell’ Arma territoriale e della consolidata collaborazione con la Soprintendenza di Siracusa, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e  condotte da militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa sono arrivati ad individuare l’affittuario del lotto di terreno, che avrebbe avviato una “campagna di scavi” illecita, appropriandosi di oltre 2.000 reperti archeologici, tutti recuperati, provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura. La Sezione TPC di Siracusa ha posto in sequestro tutta l’area interessata, anche allo scopo di permettere alla Soprintendenza di indagare approfonditamente il sito.




Incidente stradale sulla Siracusa-Catania: tre mezzi coinvolti, feriti i conducenti

Incidente stradale poco prima delle 9:00 lungo l’autostrada Siracusa -Catania, nei pressi dello svincolo di Augusta. Pochi gli elementi che trapelano al momento. Coinvolti nell’impatto, che sarebbe stato  violento, tre veicoli.  Feriti i rispettivi tre conducenti. Nessuno di loro, fortunatamente in maniera grave. Sul posto, gli uomini della Polizia Stradale, Vigili del Fuoco e Anas che hanno provveduto a deviare il traffico veicolare per farlo defluire. Poco distante dal luogo dell’incidente si è verificato un altro grave incidente, a causa del quale ha perso la vita un uomo, un settantenne, deceduto a causa delle gravissime lesioni riportate.

Foto: archivio




"Pesce non idoneo al consumo umano": scattano sequestro e sanzione per un ristorante

Sequestro di nove chili di prodotto ittico e sanzione per mille e 500 euro. E’ il bilancio di un intervento condotto presso un ristorante del centro storico di Augusta dalla Capitaneria di Porto insieme al personale del Servizio Veterinario di Augusta dell’Asp, atto a verificare la regolarità della filiera del pescato. Diverse le difformità riscontrate. Il pesce posto in vendita non era corredato da alcuna documentazione che ne evidenziasse la tracciabilità. Il pescato è stato avviato a smaltimento in quanto giudicato non idoneo al consumo umano. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.




Il dramma del bimbo caduto dalla finestra, l'ipotesi del gioco finito in tragedia

E’ stata disposta per la giornata di oggi l’ispezione cadaverica sul corpicino del bimbo di 7 anni che ha perduto la vita ieri a Villasmundo. Così è stato disposto dal pm Costa dopo che la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per chiarire tutti gli aspetti della tragedia. Il piccolo è precipitato dalla finestra del bagno, al terzo piano di uno stabile della frazione melillese. In casa, in quel momento, c’erano la madre, le sorelle ed il compagno della donna. Il bimbo è stato trasferito in ambulanza al Muscatello di Augusta ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le lesioni.
Le indagini sono state affidate ai Carabinieri di Augusta e dalle prime testimonianze e dagli elementi raccolti, emergono i contorni di quello che è un fatale incidente. Sembrerebbe che il piccolo avrebbe voluto gettare un panno sporco nell’immondizia, lanciandolo dalla finestra di casa per centrare il sottostante cassonetto dei rifiuti, accanto al palazzo.
Nella ricostruzione si ipotizza allora che, per raggiungere il suo scopo, si sarebbe posto in piedi sulla tazza del water per guardare meglio di sotto. Ma nello sporgersi, avrebbe perduto l’equilibrio, precipitando di sotto.