I Nas in un ristorante: chiusura dell'attività e sanzione al titolare

Controlli igienico-sanitari dei carabinieri, con i Nas di Ragusa, in un ristorante di Portopalo. Il sindaco ne ha disposto la chiusura.Dopo alcuni lavori recentemente effettuati ai propri locali, avendo quindi tecnicamente cambiato lo stato dei luoghi, il titolare aveva ripreso la propria attività senza aver effettuato la prevista notifica all’autorità sanitaria.
Oltre al provvedimento di chiusura dell’attività, quest’ultima del valore di 80.000 euro circa, i Carabinieri hanno proceduto alla contestazione dei previsti illeciti amministrativi per circa 2 mila euro.




Paura in autostrada, incidente autonomo tra gli svincoli di Noto e Rosolini: illeso

Se l’ė cavata con qualche ammaccatura ma lo spavento è stato davvero tanto per il giovane protagonista di un incidente autonomo. È avvenuto in serata nel tratto sud della Siracusa-Rosolini, tra gli svincoli di Noto e Rosolini, appunto.
Per cause al vaglio della Polizia Stradale, intervenuta insieme a personale del Cas, il ragazzo alla guida avrebbe perso il controllo dell’auto che, dopo una carambola, ha finito la sua corsa di traverso sulla carreggiata.
Traffico rallentato, sino al termine delle operazioni di rito.




Sbarco ad Augusta per i 43 migranti della Mare Jonio: decisione del Viminale

Sbarco ad Augusta per la Mare Jonio, con 43 migranti a bordo. L’assegnazione è stata decisa dal Viminale. Sono ore difficili dal punto di vista degli arrivi dei migranti via mare. Nelle scorse ora a Lampedusa sono arrivate 114 persone, tutte provenienti dalla Tunisia. Sos Mediterranée ha intanto soccorso altre 47 persone su una barca alla deriva . Ci sarebbero, inoltre, avvistamenti di altri natanti in arrivo. L’attracco è avvenuto questa mattina. Lo sbarco è previsto per il pomeriggio. A bordo ci sarebbero anche 17 minori non accompagnati. Due le donne. Sono stati individuati ieri pomeriggio a bordo di una carretta del mare e soccorsi.




Siracusa. Rete da pesca calata dai bracconieri al Plemmirio, liberate cicale di mare

Una rete da posta era stata calata illegalmente dai bracconieri del mare in località Tre Ancore, nel bel mezzo della riserva integrale dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, in zona A. Ad una profondità di circa 30 metri, iniziato a intrappolare esemplari di fauna ittica.
Ad avvistarla questa mattina è stati personale dell’Amp, intervenuto per recuperarla e liberare alcuni crostacei già imbrigliati nella rete ma ancora vivi. Allertata anche la Capitaneria di Porto.
Il ritrovamento è avvenuto nella medesima località, e alle identiche coordinate, in cui lo scorso maggio era stato interrotto il recupero di una rete illegale di ben 1500 metri per la rottura della lima dei sugheri.
Il personale dell’Area Marina Protetta Plemmirio, con il supporto della Guardia Costiera sopraggiunta poco dopo con motovedetta, dopo il ritrovamento ha subito iniziato la “salpata”, issando a bordo lo spezzone di rete di circa 200 metri e provvedendo a liberare alcune cicale di mare rimaste ammagliate che hanno così riguadagnato la libertà in mare.

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"Non cura il suo cucciolo", animalista ruba il cane al proprietario e fugge: denunciata

Furto di cane in viale America, ad Augusta. Una scena surreale, che ha visto protagonista una donna appartenente ad un’associazione animalista ed un uomo, proprietario di un cucciolo. L’anziano passeggiava con il suo cucciolo ed è stato avvicinato da una donna che, con scatto fulmineo, senza dire nulla, ha afferrato il cucciolo fuggendo subito dopo e sfrecciando con la propria auto, dileguandosi. Attonito l’uomo. Attoniti anche coloro i  quali hanno assistito alla scena. L’anziano ha quindi raggiunto la stazione dei carabinieri per denunciare l’accaduto. Brevi le indagini che hanno subito condotto alla donna, riconosciuta come appartenente ad un’associazione animalista. La donna ha riferito ai carabinieri di non voler restituire il cagnolino al proprietario poiché secondo lei non curava in modo appropriato il benessere dell’animale, a suo giudizio malnutrito e maltrattato.
I Carabinieri hanno verificato tuttavia che le accuse della donna erano infondate in quanto smentite da personale medico veterinario che proprio poco prima dell’episodio, su richiesta del denunciante, aveva visitato l’animale per le procedure di regolarizzazione e apposizione del microchip.
La donna è stata quindi denunciata per furto.

Foto: repertorio




Tre pescatori subacquei sanzionati dalla Guardia Costiera, sorpresi nella notte a Gallina

Ancora pescatori subacquei sorpresi in azione nottetempo. Una chiamata alla sala operativa della Guardia Costiera segnalava la presenza di tre sub visti a bordo di un gommone a Gallina, in territorio Avola. La descrizione parlava di tre uomini in abbigliamento subacqueo e dotati di mezzi ausiliari di respirazione.
I militari si sono appostati nei pressi dell’auto utilizzata presumibilmente dai tre. E dopo qualche ora, hanno potuto seguire il rientro del gommone e lo sbarco di uno dei tre sub. Una volta sulla terraferma, veniva fermato e trovato in possesso di attrezzatura da pesca sottoposta a sequestro (4 coppie di bombole, 3 erogatori, 2 fucili subacquei completi di fiocina e 1 Giubbotto ad Assetto Variabile).
Individuato il luogo di approdo del gommone, la Guardia Costiera ha bloccato anche gli atri due sub. Tutti sono stati sanzionati per la violazione delle vigenti disposizioni di legge in materia di pesca sportiva subacquea.




Rosalba Panvini dopo il rinvio a giudizio: "confido nella Giustizia, mia condotta corretta"

“Massima fiducia nella Magistratura”. Rosalba Panvini, ex Soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa, oggi a Catania, affida all’avvocato Nicola Condorelli il suo commento al rinvio a a giudizio disposto dal Gup del Tribunale di Siracusa. Come spiega il legale, la dirigente “confida nella Giustizia e dimostrerà in giudizio la correttezza del proprio operato e l’estraneità a qualsiasi condotta di rilevanza penale”.
La Panvini è accusata di abuso d’ufficio, minacce e violenza ad incaricato di pubblico servizio. Nel mezzo della complessa vicenda ci sono il demansionamento del dirigente della unità archeologica e le presunte minacce nei confronti di una funzionaria della stessa sezione, affinché – secondo l’accusa – si modificasse un provvedimento autorizzatorio di tutela. Il procedimento riguardava lavori a Marianelli, all’interno dell’oasi di Vendicari (Noto).
A tal proposito, l’avvocato Condorelli ricorda però che gli ispettori inviati dalla Regione archiviarono il procedimento disciplinare ed anche l’Anac ha archiviato nel giugno 2019 il procedimento con oggetto gli stessi fatti. “La Soprintendente ha ritenuto di avocare i provvedimenti al fine di salvaguardare l’amministrazione in tutti quei casi in cui i destinatari (i privati, ndr) dei provvedimenti, a parere del Soprintendente, venivano onerati dell’obbligo di nomina di un archeologo esterno come previsto dal D.L 50/2017”, annotavano in proposito gli stessi ispettori regionali nella loro relazione finale.




Tentato omicidio, arrestato 19enne: alla base un banale scherno

Tentato omicidio ad Augusta. Arrestato con quest’accusa Federico Fazio, 19 anni, accusato anche di lesioni personali ai danni di un minorenne, di 17 anni. Nella notte tra sabato 20 e domenica 21, alle ore 01.30 circa, un giovane si è presentato all’ospedale di Augusta con diverse ferite da armi da taglio al volto, al collo ed alla nuca, dichiarando di essere caduto dalle scale.
I sanitari, ritenendo non credibile tale spiegazione, hanno segnalato l’accaduto al commissariato. La polizia ha interrogato il ragazzo, che avrebbe ribadito la versione fornita ai medici, senza alcuna indicazione sull’autore dell’aggressione.
Le indagini, svolte nei giorni successivi dagli investigatori, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti, rintracciando un secondo giovane con  evidenti ferite da arma da taglio al volto; Dopo primi momenti di reticenza, il ragazzino ha raccontato dell’aggressione subita.
A seguito di una banale presa in giro che un giovane di quattordici anni aveva rivolto a Fazio, secondo quanto ricostruito, l’uomo, noto per la sua personalità estremamente violenta, l’avrebbe aggredito con un coltello procurandogli le gravi lesioni subite. Fazio è stato posto ai domiciliari.




Siracusa. Incendio al Talete nella zona dove riparano i clochard, spento della Municipale

Grazie al tempestivo intervento di una pattuglia di Polizia municipale, è stati spento sul nascere un incendio scoppiato al parcheggio Talete, nella zona in cui alcuni clochard trovano riparo per la notte.
Il fuoco ha distrutto un vecchio materasso e altri oggetti ma non ci sono stati feriti. Ad accorgersi delle fiamme sono stati gli agenti di una pattuglia di passaggio nei pressi del parcheggio, che sono intervenuti con l’estintore in dotazione nelle auto di servizio. Nei minuti successivi sono arrivati un’altra pattuglia della Municipale e una squadra dei vigili del fuoco, ma, fortunatamente, il pericolo era già passato.
Subito dopo l’accaduto, l’assessore alla Polizia municipale e all’Igiene urbana, Andrea Buccheri, ha avvertito la Tekra per una pulizia dell’area.
“Faccio i miei complimenti agli agenti – commenta l’assessore – per la rapidità dell’intervento, portato a termine in modo puntuale e attivando correttamente le procedure”.




Black Trash, restano in carcere i tre imprenditori e il dirigente pubblico arrestati dalla Finanza

I tre imprenditori siracusani Angelo Aloschi, Gianfranco Consiglio, Salvatore Grillo Montagno e il dirigente del settore Ambiente dell’ex Provincia Regionale di Siracusa, Domenico Morello, hanno respinto le accuse, fornendo una versione dei fatti diversa da quella dell’accusa. I quattro, arrestati pochi giorni addietro nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza di Siracusa denominata Black Trash, rimangono comunque in carcere, nel penitenziario di Gela. Lo ha disposto il gip del Tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, al termine dell’interrogatorio di garanzia. Gli avvocati difensori dei quattro (Aldo Ganci, Francesco Favi, Stefano Rametta e Beniamino D’Augusta) hanno però preannunciato la prossima presentazione di una istanza per la scarcerazione dei loro assistiti.
Le accuse parlano, a vario titolo, di illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro, truffa aggravata e corruzione per l’esercizio della funzione. Nella ricostruzione degli investigatori, gli imprenditori avrebbero impiegato dei lavoratori nella società Ecomac pagandoli con tariffe inferiori rispetto a quelle previste nei contratti collettivi. Sotto la lente degli inquirenti anche un finanziamento regionale a fondo perduto, pari ad 800mila euro, ottenuto indebitamente – secondo l’accusa – per la costruzione di una piattaforma per lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi ad Augusta. Nell’inchiesta della Finanza sarebbero emerse violazioni delle norme sui contratti di lavoro in materia di riposi e di sicurezza, che avrebbero garantito grossi risparmi economici. Al dirigente pubblico viene invece contestata la concessione di una autorizzazione per il nuovo impianto che sarebbe stata agevolata in cambio di due assunzioni.