Donna suicida all’Umberto I di Siracusa: una 56enne si è lanciata dal quarto piano dell’ospedale

Non sono chiari i motivi che hanno spinto una donna di 56 anni a farla finita con un tragico volo nel vuoto. Un 56enne di origini straniere ma da anni residente a Siracusa, si è lanciata dal quarto piano dell’Umberto I, l’ospedale del capoluogo. E’ accaduto nella notte tra il 6 ed il 7 di gennaio. Nonostante i soccorsi, la donna è spirata poco dopo a causa delle ferite e delle lesioni riportate nell’impatto.
Non è chiaro se la donna fosse ricoverata in uno dei reparti della struttura sanitaria. A far luce sui vari aspetti della drammatica vicenda sarà la Polizia, intervenuta sul posto.
Non è la prima volta che accade, purtroppo. Nel 2017 un’altra donna si lanciò dal primo piano dell’ospedale, perdendo la vita nello schianto mortale con la siepe ed il marciapiede.




Spaccio di droga, sequestro in viale dei Comuni: la Polizia scova 44 dosi di stupefacenti

Piccoli ma continui e significativi “colpi” vengono assestati dalla Polizia alle piazze di spaccio cittadine. Controlli quotidiani per rendere sempre più complessa l’attività dei venditori di droga attivi sul territorio. Non solo arresti ma anche sequestri di importanti quantità di stupefacenti, così sottratti da una piazza dove forte è, purtroppo, la richiesta di droga.
Agenti delle Volanti hanno rinvenuto e sequestrato 12 dosi di marijuana, 18 di crack e 14 di cocaina in viale dei Comuni, nota area di spaccio. Lo stupefacente, verosimilmente, è stato abbandonato da pusher in fuga alla vista della Polizia.




Fuori casa nonostante sottoposto a limitazioni della libertà, denunciato 32enne

Nell’ambito dei quotidiani controlli a coloro che sono sottoposti a misure limitative della libertà personale, nella serata di ieri, Agenti delle Volanti della Questura di Siracusa, hanno denunciato un giovane di 32 anni, sottoposto all’obbligo di dimora con la prescrizione di rimanere nella propria abitazione dalle ore 20 alle ore 7.
Il giovane, durante un controllo in via Santi Amato, nota piazza di spaccio siracusana, è stato trovato dagli agenti in compagnia di tre pregiudicati.




Colto in flagrante,arrestato topo d’appartamento: il proprietario aveva notato luci accese

I Carabinieri della Stazione di Solarino hanno arrestato in flagranza di reato un catanese, di 32 anni, già gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, per furto in abitazione.
Il soggetto, forzando una finestra con un cacciavite, si era introdotto nell’abitazione della vittima, rubando soldi e argenteria.
E’ stato il proprietario  a chiamare i Carabinieri, in quanto tornando a casa si era accorto di alcune luci stranamente accese. I militari, giunti in pochi minuti sul posto hanno sorpreso l’uomo ancora nell’abitazione, bloccandolo e arrestandolo.
La refurtiva è stata restituita al proprietario, mentre il ladro è stato condotto presso la casa circondariale Cavadonna.




Siracusa. Controlli antidroga,un arresto e 21 dosi di hashish sequestrate in via Amato

Controlli antidroga potenziati nei giorni scorsi a Siracusa.

Ieri mattina, agenti delle Volanti, durante la perlustrazione di via Santi Amato, nota piazza di spaccio, hanno arrestato un giovane di 20 anni, trovato in possesso di 21 dosi di hashish e 146 euro in contanti, presunto provento dell’attività di spaccio.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il giovane è successivamente stato liberato.

In serata, nel corso di ulteriori controlli in viale dei Comuni, altra piazza di spaccio siracusana, gli agenti hanno segnalato alla competente Autorità amministrativa un uomo di 30 anni trovato in possesso di una dose di hashish per uso personale.




Ricoverato per una frattura, muore dopo 35 ore in Pronto Soccorso. Anche l’autopsia è un caso

E’ un giallo il decesso di un 88enne di Sortino, spirato lo scorso 3 gennaio all’ospedale di Lentini. Era stato accompagnato in pronto soccorso dopo una caduta domestica e per la conseguente frattura di una gamba. E’ rimasto 35 ore in Pronto Soccorso ed è poi moro improvvisamente. “E inspiegabilmente”, raccontano i familiari. La direzione sanitaria avrebbe poi proceduto all’autopsia interna contro la volontà dei familiari e pur sapendo che essi, assistiti da Studio3A, avevano presentato un esposto chiedendo un esame “terzo” che fosse disposto dalla magistratura.
I fatti. L’anziano, cardiopatico e diabetico, nel pomeriggio di Capodanno, uscendo dalla sua abitazione, ha perso l’equilibrio cadendo malamente al suolo e restando dolorante a terra. Uno dei figli, che si trovava con lui, alle 16.30 ha chiesto l’intervento del 118 e il padre è stato condotto in ambulanza al Pronto Soccorso di Lentini, dov’è giunto alle 18 del primo gennaio. Qui il paziente è stato sottoposto a una Tac e alle radiografie da cui è emerso che aveva riportato la frattura del femore sinistro.
Non potendo restare con il loro caro a causa delle norme anti-Covid, i congiunti dell’ottantottenne sono rientrati a casa, per tornare l’indomani mattina, 2 gennaio, al pronto soccorso di Lentini per avere sue notizie: i figli sono stati rassicurati verbalmente dal personale sanitario circa il buono stato di salute del papà, senza che però venisse data loro la possibilità di vederlo, né d’altra parte l’anziano, contrariamente al solito, rispondeva alle telefonate, numerose, che i suoi parenti gli avevano fatto per tutta la giornata.
Nel cuore della notte di lunedì 3 gennaio, poco dopo le 4, i figli della vittima, nel frattempo nuovamente rincasati, hanno però ricevuto una chiamata dal medico di turno al pronto soccorso di Lentini, il quale ha comunicato loro che le condizioni dell’anziano si erano aggravate e che avevano iniziato le manovre di rianimazione. Inutile la corsa dei suoi cari all’ospedale: al loro arrivo il paziente era già deceduto.
Oltre al profondo dolore per la perdita del padre, i figli dell’uomo sono stati subito assaliti da non poche perplessità sulle cure prestate in ospedale al genitore e alla sua lunga permanenza al pronto soccorso, ma a confermare i dubbi sono stati gli stessi sanitari. La Direzione sanitaria infatti, attraverso l’agenzia di onoranze funebri a cui si erano rivolti per il funerale, li ha contatati e convocati chiedendo loro, presenti anche alcuni dirigenti medici del Pronto Soccorso, il consenso per effettuare il riscontro diagnostico, ossia l’autopsia interna, sulla salma del padre e chiarire così le cause della morte che loro stessi sostenevano di non conoscere.
A quel punto i familiari dell’anziano, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, hanno chiesto assistenza a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, hanno comunicato all’ospedale, anche a mezzo mail, il diniego al riscontro diagnostico e quel giorno stesso hanno presentato un esposto presso la stazione dei carabinieri di Augusta richiedendo all’autorità giudiziaria di disporre un’autopsia “terza” e imparziale per accertare le cause della morte, con la possibilità di indicare anche un proprio consulente medico legale che Studio3A aveva già messo a disposizione, e rimanendo in attesa di decisioni da parte della Procura di Siracusa.
Ma i congiunti, a quanto hanno riferito profondamente amareggiati, sono presto venuti a sapere che, pur essendo a conoscenza di questa situazione, mercoledì 5 gennaio 2021 la direzione sanitaria a cui fa capo l’ospedale di Lentini avrebbe già proceduto, espletando il riscontro diagnostico con le relative operazioni e prelievi che ora, di fatto, rendono improcedibile o quasi un ulteriore esame che volesse disporre il Pubblico Ministero. A meno di ragioni sconosciute, una condotta inspiegabile e lesiva dei diritti della vittima e dei suoi familiari che getta un’ombra ancora più fitta sulla tragedia.




Non paga gli assegni alla ex moglie, condannato ad otto mesi

Otto mesi di reclusione e 800 euro di multa. È la condanna inflitta dal Tribunale di Siracusa ad un 54enne di Melilli. L’uomo è stato condannato per aver violato gli obblighi di assistenza familiare nei confronti dell’ex moglie.
È stato posto ai domiciliari su intervento dei Carabinieri.




Siracusa. Maltrattamenti, 33enne allontanato dalla casa familiare

Dopo due interventi della Polizia a seguito di maltrattamenti, per un 33enne di Siracusa è scattata la misura dell’allontanamento dalla casa familiare. A notificare l’ordinanza sono stati gli agenti delle Volanti. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Siracusa.
Vittima dei maltrattamenti, la giovane convivente.




Auto in fiamme in autostrada, salvo il conducente dopo una veloce fuga

Auto a fuoco sulla Cassibile-Siracusa. L’incendio si è sviluppato durante la corsa del veicolo, che procedeva verso il capoluogo. L’episodio si è sviluppato al chilometro 6. Tanta paura ma per fortuna nessun danno per il conducente, che  ha avuto il tempo di fermarsi nella piazzola di sosta, scendere e allontanarsi velocemente dalla propria auto, una Peugeot 308. Sul posto, i Vigli del Fuoco, la Polizia Stradale e gli addetti alla Viabilità del Consorzio delle Autostrade Siciliane. Nessuna modifica nè conseguenza alla viabilità.




Scippa il telefono ad una donna in centro, 36enne arrestato dai Carabinieri ad Augusta

Sono bastati pochi minuti ai Carabinieri di Augusta per venire a capo di una richiesta di aiuto giunta al 112. In pieno centro cittadino, ieri sera, una donna è stata scippata del suo cellulare. Ha accennato una reazione, ma il malintenzionato l’ha aggredita e minacciata di morte.
I Carabinieri intervenuti hanno rintracciato il responsabile, un 36enne pregiudicato, nelle vicinanze della sua abitazione e con il cellulare sottratto alla malcapitata. Arrestato per rapina, è stato condotto al carcere di Siracusa. La vittima, invece, è stata medicata al Pronto Soccorso dell’ospedale Muscatello.