Siracusa. Palangaro con 230 ami sequestrato a Punta dell'Elefante dalla Guardia Costiera

Nelle acque antistanti Punta dell’Elefante, una motovedetta della Guardia Costiera ha intercettato un segnale da pesca non regolamentare. L’area rientra in pieno all’interno della zona “B” di zona protetta. Ancorato al fondo, c’era un palangaro con 230 ami, privo di elementi identificativi idonei a risalire al proprietario e riconducibile alla pesca sportiva o di frodo.
L’attrezzo da pesca è stato sequestrato. All’interno del palangaro sono stati ritrovati 10 esemplari di “lupi ì scogghiu” (Musdea), anche questi sottoposti a sequestro e conservati nelle celle frigorifere della Capitaneria di Porto di Siracusa per la successiva visita organolettica veterinaria. Oggi sarà valutata l’idoneità del prodotto ittico al consumo umano ed eventualmente la donazione in beneficenza ad un istituto caritatevole aretuseo.




Siracusa. Misure anti-Covid, multa da 3000 euro a una pescheria

I Carabinieri della Stazione di Siracusa – Ortigia, in esecuzione di specifico servizio disposto a seguito di dedicate riunioni in sede di Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica, finalizzato al controllo delle attività produttive, industriali e commerciali nell’ambito dell’emergenza Covid-19, hanno eseguito, con il personale specializzato del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dell’Azienda Sanitaria Provinciale – Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di questo capoluogo, un mirato controllo ad una società cooperativa operante nella zona di Ortigia e dedita alla rivendita di prodotti ittici.
Nel dettaglio, il personale interessato alla specifica attività ha dapprima verificato la regolare posizione di impiego dei 12 dipendenti italiani e dell’unico straniero presenti nella struttura ed ha successivamente elevato, avendo riscontrato delle violazioni alle normative di settore anti Covid-19, una sanzione amministrativa pari a 3.000 euro, con conseguente proposta di sospensione temporanea dell’attività commerciale inoltrata alla Prefettura di Siracusa.
In particolare, il personale dell’Arma dei Carabinieri ha contestato al titolare della cooperativa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dei fornitori, dei trasportatori e di terzi, e l’omessa esposizione della cartellonistica indicante le procedure anti Covid-19; l’omissione della costituzione dello specifico comitato aziendale, previsto dal protocollo condiviso di regolamentazione delle misure di contrasto e contenimento alla diffusione del contagio da Covid-19, ed infine, la mancata formazione/informazione, nei confronti dei dipendenti e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, delle procedure anti Covid-19 da adottare in azienda/cooperativa.




Siracusa. Scia nera nelle acque di Santa Panagia, scattano le misure anti-inquinamento

Una lunga scia scura ha coperto lo specchio acqueo compreso tra il terminale petrolifero ISAB Sud e Capo Santa Panagia. “Si tratta presumibilmente di fuliggine”, fanno subito sapere dalla Capitaneria di Porto di Siracusa.
Una segnalazione giunta nella mattinata di ieri alla sala operativa ha messo immediatamente in azione i dispositivi previsti per la prevenzione dell’inquinamento marino. Il personale militare di guardia presso la Sezione Staccata di Santa Panagia si è subito diretto sul posto con una pilotina di servizio. Verificata la presenza di una scia, di una sostanza di colore nero, lunga circa un miglio e larga 1/2 metri, presumibilmente fuliggine. La causa sarebbe stata individuata nell’emissione di ceneri da combustione da parte di una motocisterna ancorata in rada, nella baia di Santa Panagia, che emetteva elevata fumosità nera.
Il comandante dell’unità, raggiunto dalla Guardia Costiera, è stato denunciato per la violazione del “Regolamento di Sicurezza per la disciplina delle operazioni commerciali nella Baia di Santa Panagia”ed invitato ad adottare immediatamente ogni misura possibile per eliminare gli effetti dannosi ed il pericolo di ulteriore danno all’ambiente.
La zona è stata comunque perlustrata, anche lungo la linea di costa. Per maggiore sicurezza, disposto l’invio di mezzi anti inquinamento della San Giorgio Mare. Sono state così avviate le azioni di bonifica.
Un campione del materiale galleggiante sullo specchio acqueo è stato prelevato e consegnato ad Arpa per le analisi di laboratorio.




Siracusa. Il fiuto del cane Auro scova droga in casa: cocaina, marijuana e hashish

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa hanno tratto in arresto Gianfranco Bottaro, già sottoposto ai domiciliari poiché coinvolto nell’ambito dell’operazione “Aretusa”. E’ stato sorpreso in flagranza, mentre deteneva in casa cocaina, marijuana ed hashish per complessivi 350 grammi. Oltre a 180 grammi di “mannite”, sostanza comunemente utilizzata per il cosiddetto “taglio” dello stupefacente per la vendita al dettaglio.
L’uomo, trovato in casa, è stato sottoposto ad un’accurata perquisizione e con il prezioso contributo del cane “Auro”, sono state rinvenute le sostanze stupefacenti.
Durante la perquisizione sono state rinvenute anche numerose buste di colore giallo e verde dello stesso tipo di quello utilizzato per il confezionamento dello stupefacente nonché due bilancini di precisione.
Bottaro è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Catania, Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea. Indagini sono in corso per stabilire la provenienza della sostanza stupefacente.




Traffico di droga, undici arresti per attività criminali tra Catania e Siracusa

L’operazione è stata ribattezzata “Consegna a domicilio” ed ha permesso di arrestare 11 persone per traffico di droga tra Catania e Siracusa. A condurre le indagini è stata la Guardia di Finanza di Catania con il coordinamento della Procura Distrettuale. Acquisiti indizi definiti “gravi e plurimi” attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, riscontrati dall’esecuzione di 5 arresti in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti e furto in abitazione nonché dal sequestro di 4 chili e mezzo di marijuana. In totale, dieci persone sono state richiuse in carcere ed uno ai domciliari. Sono coinvolti a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (principalmente cocaina e marijuana) nonché alla perpetrazione di furti aggravati anche in abitazioni.
Nello specifico, l’indagine dei Finanzieri del G.I.C.O. di Catania nasce dallo sviluppo diretto delle evidenze emerse in un distinto procedimento penale che portò, nel gennaio 2016, all’arresto in flagranza di reato di 2 soggetti trovati in possesso di cocaina e eroina, sostanze stupefacenti destinate ad essere acquistate proprio dal sodalizio criminale successivamente investigato. Nel proseguo delle attività, i Finanzieri delineavano anche l’operatività di una distinta associazione che, oltre a spacciare stupefacenti, si era specializzata nella realizzazione di furti in abitazione e in esercizi commerciali “con spaccata”.
Il primo sodalizio criminale ruota intorno alla figura di Carmelo Russo, 65 anni, detto “Turazzo” la cui abitazione di Misterbianco fungeva da centrale operativa dello spaccio oltreché sede di incontri con pregiudicati e soggetti sottoposti a provvedimenti di sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. Carmelo Russo, insieme al fratello Mario, 48 anni, quest’ultimo già condannato per la sua appartenenza al clan mafioso dei “Cursoti Milanesi”, mantenevano costanti relazioni con fornitori (palermitani e calabresi) ed acquirenti (localizzati a Messina, Siracusa, Motta Sant’Anastasia, Portopalo) avvalendosi della collaborazione dei sodali (tutti ristretti in carcere): Filadelfo Innao, 63 anni e Cirino Giannetto, 49 anni, quali detentori della “cassa comune” del gruppo criminale e, quando necessario, corrieri dello stupefacente acquistato o da cedere; Emanuele Pavone, 53 anni, il quale si occupava della fase di approvvigionamento degli stupefacenti nonché della vendita in territorio messinese; Antonio Bevilacqua, 46 anni, e Antonio Pelle di 36, entrambi reggini, quali stabili fornitori di cocaina della formazione criminale catanese.
Il secondo focus investigativo dell’operazione in rassegna era rappresentato dall’associazione a delinquere capeggiata da Vito Danilo Caputo, 31 anni e da Pio Giuseppe Scardaci di 34 e completata da Alfio Stancampiano di 26, e Carmelo Motta, 35 anni, – i primi tre sono stati ristretti in carcere, il quarto ai domiciliari – i quali erano autori seriali di furti, anche tentati, in appartamento. Nello specifico, gli indagati erano soliti impossessarsi delle chiavi dell’abitazione che il malcapitato lasciava incustodite nella sua autovettura per poi recarsi presso l’appartamento della vittima e agire indisturbati. Spesso la persona offesa non si rendeva conto della sottrazione delle chiavi in quanto l’autovettura veniva aperta senza che gli indagati lasciassero evidenti segni di effrazione.
Il gruppo, nella sua “attività” avrebbe anche rubato una Fiat Bravo a Lentini poi utilizzata contro la vetrina di un esercizio commerciale di Siracusa, dove sono stati rubati oltre 500 capi di abbigliamento del valore di circa 25 mila euro.




Noto. Si feriscono scassinando un'abitazione: identificati tramite tracce ematiche

Identificati e denunciati i due presunti autori di un furto commesso in un’abitazione del quartiere Agliastrello. Si tratta di due giovani, entrambi di 23 anni e residenti a Noto. Dovranno rispondere di furto aggravato in abitazione.
I fatti risalgono ad aprile dello scorso anno, quando gli investigatori del Commissariato sono intervenuti per un furto in abitazione. Durante i primi accertamenti gli agenti hanno individuato delle tracce ematiche lasciate dai ladri durante l’intrusione all’interno dell’appartamento e, successivamente, con l’ausilio di alcune telecamere di sorveglianza, sono riusciti ad individuare gli autori del reato, uno dei quali già in carcere per altri reati.
A entrambi gli accusati è stato notificato, altresì, l’avviso di conclusione di indagini preliminari.

Foto: repertorio




Incendio, danneggiamento ed estorsione, conclusione indagini per tre: avrebbero favorito il clan Nardo

Avviso di conclusione delle indagini preliminari per tre lentinesi. A notificarli, gli agenti del commissariato di Augusta, nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di F.V., di 38 anni, L. D. , di 30 anni, e a P.G. , di 33 anni, accusati  di danneggiamento, incendio e minaccia commessi con l’aggravante di favorire il clan Nardo, operante nel territorio di Lentini, al quale gli indagati sono affiliati.
Ai tre è stato contestato un tentativo di estorsione aggravato dal metodo mafioso, ed il solo F. V. è accusato anche di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale di un fucile e di una pistola con matricole abrase.




Controlli sulle misure anti-Covid: sanzione per 3 mila euro ad un'azienda

Sanzione da 3 mila euro al proprietario di un’azienda di logistica di trasporti su gomma di Carlentini. I Carabinieri della Compagnia di Augusta e i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siracusa hanno eseguito nella zona Nord della Provincia servizi di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali nell’ambito dell’emergenza Covid-19 disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa in ottemperanza alle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica. L’azienda in questione impiegava 5 lavoratori in regola, ma niente informazioni e cartellonistica, assenza di distributori di igienizzante per le mani,  mancata indicazione dei percorsi dedicati ai fornitori, assenza di un protocollo aziendale anti covid, nonché  mancata istituzione del comitato aziendale di controllo sull’applicazione del protocollo anti covid e la mancata sanificazione degli ambienti.
Informata la prefettura per l’applicazione di un’eventuale sospensione dell’attività:




Topo d'appartamento colto in flagranza: svaligiava la villa di un emigrato

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto, hanno tratto in arresto Giuseppe Zivillica, 29 anni,  netino già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi precedenti di polizia.
I militari, notato che la porta d’ingresso di un’abitazione estiva, di proprietà di un cittadino netino residente in Germania, era aperta, hanno proceduto al controllo dell’immobile, è stato trovato un soggetto travisato intento a mettere a soqquadro, alla ricerca di beni di valore.
Vistosi scoperto, l’uomo ha tentato la fuga a piedi per le vie del centro cittadino, venendo inseguito dai militari dell’Arma che, dopo una breve corsa, sono riusciti a bloccarlo ed a trarlo in arresto per i reati di tentato furto in appartamento e resistenza a Pubblico Ufficiale. Il sopralluogo successivamente effettuato all’interno dell’abitazione ha permesso di appurare che nulla era stato asportato. Espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliariì.




Siracusa. Colpi di picchetto al muro dell'Alberghiero: sorpreso e denunciato

Sorpreso mentre, con un picchetto di ferro, danneggiava il muro adiacente la porta dell’istituto Federico II di Svevia, in viale Santa Panagia. Gli agenti delle Volanti hanno denunciato ieri , intorno alle 19,40, un uomi di 37 anni, già noto alle forze dell’ordine. Dovrà rispondere di danneggiamento aggravato.