Controllo delle periferie, i Carabinieri denunciano 6 persone, anche 2 tedeschi

I Carabinieri di Siracusa nel corso della notte hanno effettuato un controllo straordinario delle periferie. È stato denunciato un siracusano 35enne, già noto alle forze dell’ordine, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in quanto trovato in possesso di 15 grammi di marijuana;
Segnalato anche un solarinese 18enne per ricettazione, fermato alla guida di una moto rubata durante un posto di controllo.
Denuncia anche per due turisti tedeschi di 40 e 35 anni, per danneggiamento e imbrattamento di mezzi di trasporto pubblici in quanto sorpresi ad imbrattare con delle bombolette spray la fiancata di un vagone ferroviario.
Segnalazione anche per un siracusano di 37anni, con precedenti e già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di permanenza in casa in arco orario notturno, per la violazione della misura di prevenzione, in quanto sorpreso fuori dalla sua abitazione senza giustificato motivo; e per un catanese 31enne per porto abusivo di oggetti atti ad offendere: circolava armato di coltello e manganello in legno.




Mamma muore a 31 anni di Covid:lunga lotta contro il virus ed un parto prematuro per salvare il bimbo

Jessica Lauretta non ce l’ha fatta. La giovane mamma, 31 anni, di Pachino è morta dopo mesi di tentativi di strapparla alla morte. Avrebbe contratto il Covid-19 lo scorso agosto, al settimo mese di gravidanza.

La donna sarebbe stata ricoverata prima a Siracusa, successivamente all’ospedale San Marco di  Catania. Viste le condizioni serie in cui versava, i sanitari avrebbero deciso di ricorrere ad un parto prematuro, così da salvare il bimbo. Il piccolo è così nato, ma la giovane è rimasta ricoverata. Nessun miglioramento nei giorni e nelle settimane successive. Al contrario le sue condizioni sarebbero precipitate fino al decesso.

I funerali di Jessica Lauretta, che lascia tre figli piccoli ed il marito, saranno celebrati lunedì 4 Ottobre alle 15:30  nella chiesa del Sacro Cuore.




Siracusa. Carenze igieniche in una panineria della zona Umbertina: scatta la sospesione

Sospesa l’attività di una panineria della zona Umbertina.

Il provvedimento è scattato a seguito di controlli condotti dai carabinieri della Stazione di Ortigia, insieme al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ragusa.

I militari hanno sottoposto a verifiche diversi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del centro storico.

La panineria in questione , non solo impiegava due lavoratori privi di contratto di assunzione, uno dei quali minorenne e l’altro percettore di reddito di cittadinanza. All’interno sono anche stati sequestrati 10 chili di carne mista priva di tracciabilità ed elevate sanzioni per circa 15.000 euro per gravi carenze igienico sanitarie.

L’attività è stata immediatamente chiusa in attesa di regolarizzazione da parte del proprietario. Sono state avviate le procedure per la revoca del reddito di cittadinanza nei confronti del lavoratore controllato.

Foto: repertorio




Controlli antidroga in via Algeri, blitz sul terrazzo della palazzina: arrestato un 26enne

Un 26enne siracusano, pluripregiudicato per reati in materia di droga e armi, è stato arrestato questa mattina dalla Squadra Mobile. Oltre 50 uomini sono entrati in azione in un servizio straordinario predisposto dalla Questura di Siracusa. Il giovane è stato colto in flagranza del reato di detenzione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente (marijuana, hashish e cocaina).
I polizotti hanno concentrato le loro attenzioni su di uno dei condomini di via Algeri. Introdottisi all’interno, si sono diretti immediatamente sul terrazzo dove hanno sorpreso un uomo che aveva una vera e propria postazione da lavoro, con tanto di bancone, adibita a piazza di spaccio.
Bloccato prontamente, è stato sottoposto a perquisizione personale a seguito della quale è stato trovato in possesso di due zainetti all’interno dei quali c’era la “merce” da fornire ai suoi clienti. Ben oltre 20 dosi cocaina, per un peso pari a 3 grammi, 40 dosi di marijuana, per un peso complessivo pari a 32 grammi, 13 involucri contenenti hashish, per un peso complessivo pari a 5 grammi, e 200 euro in contanti suddivisi in banconote da piccolo e medio taglio verosimile provento dell’attività di spaccio.
Visti i precedenti ed il quantitativo di droga sequestrato, il 26enne è stato arrestato e posto ai domiciliari.




Panificio chiuso a Siracusa, ad Akradina: denunciato il titolare, “precarie condizioni igieniche”

Per un panificio di Siracusa, zona Akradina, è scattato un provvedimento di immediata chiusura. Il titolare è stato denunciato per violazioni delle norme sulla sicurezza e la conservazione degli alimenti. E’ stato anche multato per mancanza di Scia/licenza, norme anticovid, per la legge sulla pubblicità e per occupazione di suolo pubblico. Un verbale di circa 20.000 euro. La Polizia, sezione amministrativa, sta svolgendo ulteriori accertamenti finalizzati alla contestazione di altre violazioni di legge a tutela della sanità e della salubrità dei luoghi dove si producono e si vendono alimenti.
Davanti ai poliziotti che hanno eseguito i controlli nel panificio, si è presentato uno scenario igienico–sanitario “precario”: il locale – spiegano fonti della Questura – “era invaso da parassiti, gli alimenti erano in cattivo stato di conservazione e scaduti, il laboratorio di lavorazione degli alimenti era sporchissimo e contaminato per la presenza di sporco pregresso, la superficie del pavimento era sudicia”.
Le pessime condizione riscontrate hanno reso necessario il sequestro penale di tutti gli alimenti trovati all’interno del panificio. Il locale, come detto, è stato immediatamente chiuso e lo rimarrà fino al completo ripristino delle condizioni igieniche previste dalla legge.




Estorsioni e turni massacranti in ditta di trasporti: divieto di dimora per amministratore e braccio destro

Estorsione e caporalato. Queste le accuse per cui la Polizia ha eseguito questa mattina la Misura Cautelare del divieto di un anno di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nonché il divieto di dimora nel comune di Carlentini . A disporlo è stato il Gip del tribunale di Siracusa su richiesta del procuratore aggiunto Fabio Scavone e del sostituto procuratore Bono nei confronti dell’amministratore unico e del suo diretto collaboratore di una nota società di autotrasporti della provincia.

Le misure sono state adottate nell’ambito delle attività di contrasto finalizzate ad accertare violazioni al regolamento europeo sui tempi di guida e riposo dei mezzi destinati al trasporto merce, nel mese di marzo del 2019 sulla scorta delle notizie informalmente raccolte da alcuni autisti di veicoli adibiti professionalmente al trasporto di merci su strada, i magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa avvalendosi del personale Polizia Stradale di Siracusa e Lentini, avviavano articolate indagini anche di natura tecnica.

L’esame dei tracciati digitali riferibili ai tempi di percorrenza, lo scambio di messaggi su whatsApp e le dichiarazioni raccolte nel corso delle indagini hanno consentito di accertare che l’amministratore unico ed un dipendente, suo diretto collaboratore, nella gestione dell’azienda, con una certa regolarità e dietro la minaccia del licenziamento, avrebbero imposto ai propri autisti massacranti e lunghe ore di guida obbligandoli a ritmi serrati sottoponendoli, in tal modo, a condizioni di assoggettamento.

Ed ancora: la compilazione del modulo per la decurtazione dei punti della patente di guida ed il pagamento della sanzione amministrativa per la violazione all’art.179 del codice della strada delle quali ne risultavano estranei poiché la responsabilità effettiva dell’infrazione era a carico di altri autisti maggiormente compiacenti alle direttive aziendali.

Le condotte degli indagati, rilevano,pertanto, secondo gli inquirenti, una pericolosità sociale tale da mettere a rischio, non solo la salute e la vita dei propri dipendenti ma anche quella degli utenti della strada.

Pesanti le motivazioni delle ordinanze a carico dei due soggetti ritenuti responsabili, in concorso fra loro, dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estorsione, violenza e minaccia finalizzata alla commissione di reato e falsità ideologica.




Positivi e in quarantena ma a passeggio per le vie cittadine: due denunciati a Francofonte

Sono stati intensificati a Francofonte i controlli per la verifica del rispetto delle norme anticovid. La cittadina agrumicola è l’unica ancora in zona arancione in tutta la Sicilia ed i suoi “numeri” non migliorano: tanti positivi, diversi ricoverati, 3 decessi negli ultimi giorni e campagna di vaccinazione a rilento.
Nelle scorse giornate, i Carabinieri hanno controllato 214 francofontesi e 63 veicoli. In 14 sono stati multati per l’inosservanza dell’obbligo di munirsi di “certificazione verde” e per il mancato uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Due ragazzi, positivi al covid ed obbligati a rimanere in casa, sono stati denunciati perchè invece passeggiavano tranquillamente per le vie cittadine.
“I controlli da parte dell’Arma dei Carabinieri, così come concordato con la Prefettura di Siracusa, continuano senza interruzione anche sensibilizzando la popolazione ad assumere i corretti comportamenti per il rispetto della normativa sul contenimento della pandemia in atto”, spiega una nota diramata dal Comando provinciale di Siracusa.




Esplosione a Santa Teresa Longarini: 4 feriti, uno è grave

Ci sono 4 feriti per l’esplosione causata da una fuga di gas all’interno dell’azienda Campisi di Siracusa. Nella zona di Santa Teresa Longarini, poco distante da Cassibile, è dovuto intervenire l’elisoccorso per trasportare al reparto ustionati del Cannizzaro di Catania uno dei 4 feriti. Le sue condizioni sono subito apparse più gravi. Gli altrei feriti sono stati affidati alle ambulanze del 118.
Sul posto sono intervenuti i vigili del Fuoco. Hanno domato l’incendio divampato subito dopo la deflagrazione.
In corso indagini per ricostruire l’accaduto e le ragioni della perdita di gas e della esplosione.




Scommesse abusive online ed usura, operazione Ludos: 11 arresti ad Augusta, 4 in carcere

E’ stata ribattezzata Ludos l’operazione con cui è stata disarticolata un’associazione per delinquere dedita all’attività illecita di giochi e scommesse online accompagnata ad usura. La Polizia di Stato di Siracusa questa mattina ha eseguito diverse custodie cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse on-line attraverso siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura.
Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa e dal Commissariato di Augusta, con il coordinamento del procuratore aggiunto Fabio Scavone e dai sostituti procuratori Donata Costa e Francesca Eva. Disarticolata, secondo le prime informazioni, una vera e propria associazione per delinquere il cui “core business” era l’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse.
Con riferimento al ruolo dei promotori, nonché capi dell’organizzazione, fungendo quale raccordo tra i due distinti gruppi di gestione dei siti illegali di scommesse ed avvalendosi del rapporto con i gestori, nazionali ed esteri, sarebbero riusciti ad ottenere dagli stessi il credito necessario per l’esercizio del gioco senza anticipare denaro, così fidelizzando i giocatori e assumendo credito, anche usurario, nei loro confronti. Il tutto, con l’aggravante dalla transnazionalità, con propaggini anche all’estero in particolare a Malta.
Nonostante il giro di affari di centinaia di migliaia di euro, alcuni dei componenti l’organizzazione percepivano il reddito di cittadinanza.
In questo contesto, sono stati ricostruiti episodi delittuosi particolarmente “odiosi” alla luce delle condizioni delle vittime. Episodi di usura, commessi da alcuni dei destinatari dei provvedimenti restrittivi, nei confronti di numerosi soggetti affetti da ludopatia. Prestiti di denaro contante con interessi usurari da capogiro. Gli aguzzini, talvolta, esigevano dalle vittime, come garanzia, le chiavi delle vetture dei malcapitati che, pur di vedere soddisfatta la loro richiesta di danaro, cedevano alla pretesa.
Nonostante il giro di affari di centinaia di migliaia di euro, alcuni dei partecipi all’associazione, non ancora soddisfatti, si erano poi industriati per “guadagnare a costo zero”. Mediante dichiarazioni mendaci, senza i requisiti prescritti, percepivano il reddito di cittadinanza producendo, inoltre, un contratto d’affitto fittizio al fine di aumentare l’importo del sussidio percepito.
Due anni di attività investigativa hanno permesso di arrivare agli 11 arresti odierni, tutti ad Augusta. Nel dicembre del 2019 al Commissariato di Augusta una coppia di anziani coniugi rivelò che il loro figlio aveva contratto importanti debiti gioco e che era alle prese con usurai. Furono proprio gli accertamenti patrimoniali esperiti a dare lo spunto per le ulteriori investigazioni grazie alle quali è stato possibile accertare, e conseguentemente bloccare, l’attività di raccolta di scommesse sportive effettuate su siti illegali variamente denominati, per porre in essere una serie indeterminata di reati quali l’esercizio abusivo di giochi e scommesse e l’esercizio abusivo del credito.
In sostanza, venivano individuati diversi siti, principalmente utilizzati dagli organizzatori, tutti riconducibili agli stessi gestori che cambiavano indirizzo a seconda delle necessità e, di volta in volta, i sodali fornivano nuovi indirizzi e nuove credenziali di accesso per impedire l’individuazione degli stessi.
Sebbene alcuni degli indagati avessero regolare licenza per l’esercizio di giochi e scommesse in agenzie nazionali ufficialmente riconosciute, gli stessi spingevano i loro clienti ad effettuare le giocate e le scommesse sui siti illeciti, traendone così un rilevante vantaggio economico dato dalla totale assenza di tassazione sui guadagni da parte dello Stato.
L’attività di raccolta delle scommesse consisteva nel mantenere il proprio “pacchetto clienti”, inducendo gli stessi a giocare sui siti esteri così da eludere la tassazione nazionale. Questi “pacchetti clienti” spesso erano costituiti da pochi giocatori che, però, spendevano frequentemente ingentissime quantità di denaro sperando in una “vincita fortunata”. Le perdite registrate in alcuni casi hanno superato i 100.000 euro per il singolo giocatore.
In questo contesto di difficoltà economica, l’associazione approfittava dello stato di bisogno per elargire prestiti ai giocatori che, pertanto, nella maggior parte dei casi non versavano il denaro delle scommesse ma accumulavano debiti sempre maggiori fin tanto che, nell’impossibilità di pagare, si vedevano costretti a rivolgersi agli usurai che ne approfittavano richiedendo interessi a tassi anche del 300%.
In alcuni casi, gli usurai erano gli stessi sodali che tra loro si vantavano di “guadagnarci due volte con la stessa persona”, ed in altri casi si prestavano ad elargire denaro a fronte di elevati tassi, assumendo la veste di “benefattori” poiché aiutavano i giocatori in difficoltà.
Il promotore dell’associazione, nonché il soggetto principale dell’attività di gestione dei siti, nonostante l’elevatissima disponibilità di denaro, fosse anche percettore del reddito di cittadinanza e, di ciò, ne andava fiero elargendo consigli agli amici su come fare a percepirlo indebitamente. Nel tempo, nonostante un tenore di vita elevatissimo con viaggi e vacanze estive di lusso, al variare delle proprie condizioni familiari, il soggetto ha effettuato una serie di dichiarazioni mendaci per aumentare l’importo mensile del sussidio ricevuto dallo Stato arrivando a percepire la soglia massima di reddito di cittadinanza grazie a contratti e dichiarazioni false, sottraendo di fatto risorse economiche a chi realmente ne aveva necessità.
Alle operazioni, iniziate fin dalle primissime ore della mattinata odierna, hanno partecipato circa 50 poliziotti della Questura di Siracusa che hanno rintracciato tutti i soggetti destinatari dei provvedimenti restrittivi e contestualmente eseguito attività di perquisizione nei confronti degli stessi.




Scommesse e usura: “questi li spenniamo due volte” e le vanterie per il reddito di cittadinanza

C’è chi ha perso più di 100.000 euro e chi ha dovuto consegnare le chiavi della propria auto tra le “vittime” dell’associazione dedita a scommesse abusive online ed usura, smantellata dalla Polizia con l’operazione Ludos. Con la speranza di una qualche vincita fortunata, i “giocatori” spendevano ingenti somme anche oltre le loro reali possibilità. E finivano per consegnarsi agli strozzini, con interessi usurai anche del 300%.
E si vantavano, i sodali dell’organizzazione scoperta ed azzerata con 11 arresti ad Augusta. “Con quello ci abbiamo guadagnato due volte”, si raccontavano ascoltati senza saperlo dagli investigatori. Il doppio guadagno era rappresentato dai soldi incassati con le scommesse abusive – ovviamente a perdere per il malcapitato – e dal denaro prestato allo stesso a tassi da usura, per permettergli così di continuare a scommettere o per pagare i forti ammanchi.
Il capo dell’associazione dedita a scommesse abusive ed usura, godeva di una “elevatissima disponibilità di denaro”, spiegano gli investigatori. Viaggi e vacanze di lusso per lui che, però, risultava percettore del reddito di cittadinanza. Di questa sua ulteriore “furberia” andava particolarmente fiero e, come si è scoperto durante le indagini, dispensava consigli agli amici su come fare a percepire indebitamente il Rdc. Lui stesso, hanno ricostruito gli investigatori, con una serie di dichiarazioni mendaci era riuscito a percepire la soglia massima prevista per il sussidio.
Questa mattina gli 11 arresti: 7 ai domiciliari, 4 in carcere. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Siracusa e dal Commissariato di Augusta, con il coordinamento del procuratore aggiunto Fabio Scavone e dai sostituti procuratori Donata Costa e Francesca Eva.