Prima i furti in spiaggia, poi l’evasione e un monopattino elettrico: 46enne in carcere

Nel giro di pochi giorni era stato arrestato due volte dai Carabinieri della Stazione Ortigia, a Siracusa. Prima al termine di una indagine su continui furti in spiaggia a danno di turisti e poi perchè sorpreso a spasso nonostante fosse ai domiciliari ed immortalato dalle telecamere mentre rubava un monopattino elettrico.
Inevitabile, l’aggravamento della misura cautelare a suo carico. E così il 46enne è stato accompagnato in carcere, a Cavadonna. Provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria ed eseguito dai Carabinieri.




Siracusa. Detenzione illegali di armi e lesioni personali: tre anni ad un 44enne

In carcere per scontare la sua pena residua di 2 anni, 11 mesi e 9 giorni. Un uomo di 44 anni è stato raggiunto dall’ordinanza, che ieri gli è stata notificata dalla Squadra Mobile. E’ ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi e di lesioni personali aggravate. Reati perpetrati a Siracusa nel 2016.




Banda di truffatori seriali attiva tra Siracusa e Torino, presi di mira istituti religiosi

Una banda di truffatori seriali attiva tra Siracusa e Torino è stata bloccata al termine di una indagine coordinata dalla Procura di Siracusa. I Carabinieri hanno sottoposto all’obbligo di dimora 7 persone (4 residenti nel siracusano e 3 nel torinese) ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di istituti religiosi e case di riposo. Sono in corso le ricerche di un ulteriore soggetto destinatario della stessa misura.
Ricostruite almeno 148 truffe commesse dal 5 settembre 2014 al 5 febbraio 2019 da un gruppo articolato, sono ben 77 gli indagati. Il modus operandi era sempre lo stesso: gli istituti religiosi, molti dei quali ricomprendenti scuole paritarie o case di cura/assistenza convenzionate, venivano contattati da sedicenti impiegati regionali, provinciali o comunali, direttori e impiegati di banca o di uffici postali che preannunciavano l’avvenuto stanziamento, in favore degli stessi istituti, di somme variabili di denaro a titolo di contributo per le attività scolastiche e/o sportive svolte, oppure rimborsi di vario genere o donazioni di benefattori contributi pensionistici. Carpita la fiducia dell’interlocutore, gli indagati spiegavano che l’Ente erogatore aveva erroneamente stanziato una somma maggiore rispetto a quella spettante, motivo per cui veniva chiesta l’immediata restituzione delle somme eccedenti (in genere da 1.000 a 3.000 euro), precisando che si trattava dell’unica modalità possibile per ricevere il contributo nel suo esatto e completo corrispettivo. Gli indagati riuscivano ad ottenere le somme grazie alla raccolta di elementi informativi veritieri sulla comunità religiosa contattata (nominativi, banca ove i religiosi erano titolari di conto corrente, causale della sovvenzione spettante ecc.) generando piena fiducia negli interlocutori che si adoperavano nella restituzione delle somme “ricevute in eccesso”.
Le somme venivano corrisposte ai truffatori tramite vaglia postali veloci o mediante ricariche postepay, intestati a complici. Dopo la “restituzione” del denaro, le vittime si recavano nei rispettivi istituti di credito per la riscossione delle sovvenzioni e solo lì si rendevano conto della truffa.
Con questo metodo, i malfattori sono riusciti a truffare decine e decine di vittime accumulando un illecito profitto stimato in 254.000 euro.
Oltre agli 8 indagati, destinatari dell’obbligo di dimora, sono stati denunciati in stato di libertà 69 soggetti, che dietro compenso (generalmente variabile dai 200 ai 400 €), procuravano carte ricaricabili, schede telefoniche per contattare le vittime e notizie utili per guadagnarne la fiducia.
L’indagine ha preso le mosse dalla constatazione del significativo aumento, a partire dai primi mesi del 2017, delle truffe in danno di istituti religiosi su tutto il territorio nazionale e ha portato al riconoscimento di una associazione per delinquere operante nel territorio siracusano, finalizzata alla commissione di truffe in tutt’Italia.
La Procura di Siracusa e i Carabinieri del Comando Provinciale sono riusciti a collegare gli episodi delittuosi a soggetti residenti nella provincia aretusea, organizzati secondo ruoli ben precisi. Nel corso dell’attività è stato disposto anche il sequestro di 21 conti correnti riconducibili agli indagati. Durante le perquisizioni sono state sequestrate 10 carte di credito/debito in uso agli indagati, ulteriori 8 carte “vergini” per la clonazione provviste di microchip e 16.000 euro in contanti.
Tre dei soggetti coinvolti nell’operazione sono risultati percettori di reddito di cittadinanza, per i quali è stata proposta la revoca del beneficio.




Truffe in tutta Italia, base logistica a Siracusa: “si fingevano impiegati Inps o di banca”

Banda di truffatori seriali bloccata dai Carabinieri di Siracusa. Obbligo di dimora per 7 persone (4 residenti nel siracusano e 3 nel torinese), ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di istituti religiosi e case di riposo. Sono 77 in tutto gli indagati.
Il commento del capitano Giacomo Mazzeo, comandante della Compagnia Carabinieri di Siracusa.

Le immagini dell’operazione:




Sbarco di migranti a Marianelli: in 50 a bordo di una barca a vela arenata in spiaggia

Ancora uno sbarco di migranti sulle coste siracusane. A Marianelli, in territorio di Noto, a bordo di una barca a vela che si è arenata a pochi metri dalla costa sono arrivati 50 stranieri, tra loro anche una donna. Sono di nazionalità iraniana ed irachena. Sul posto sono stati subito sottoposti a tamponi e nelle prossime ore saranno trasferiti a bordo della nave quarantena in rada al porto di Augusta.
Le indagini sono affidate congiuntamente a Polizia e Carabinieri. Le forze dell’ordine sono impegnate nelle procedure di identificazione oltre che sanitarie. Dall’ascolto delle varie testimonianze cercheranno anche di verificare la presenza nel gruppo degli eventuali scafisti.
Ieri a Portopalo lo sbarco di 21 migranti, tutti uomini.

foto archivio




Tribunale di Catania: revocato il sequestro, Unigroup torna al siracusano Roberto Cappuccio

La Unigroup, una delle principali aziende alimentari di commercio all’ingrosso siciliane, torna a Roberto Cappuccio. Il Tribunale di Catania ha disposto la restituzione dei beni – tra cui l’azienda – all’imprenditore siracusano Roberto Cappuccio.
Difeso dagli avvocati Antonino e Bruno Leone, Carmelo Peluso e Luigi Latino, era già stato assolto nel dicembre dello scorso anno a conclusione del processo sull’esistenza di un gruppo mafioso che avrebbe condizionato varie attività. Il Tribunale di Messina dispose il non luogo a procedere.
I beni erano stati sequestrati nel maggio del 2019, come disposto dal Tribunale di Catania su richiesta della Procura di Catania. Nella sentenza del Tribunale di Catania, il presidente della sezione misure di prevenzione Daniela Monaco Crea ha rigettato la proposta della Procura di “applicazione a carico di Cappuccio della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.” ed ancora ed ha disposto “il dissequestro e la restituzione dei beni agli aventi diritto”.




Guida in stato di ebbrezza, denunciato un 36enne ad Avola dopo inseguimento

Era alla guida della sua auto con un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite consentito dalla legge. E’ stato fermato e denunciato dalla Polizia di Avola, dopo un breve inseguimento per le vie della cittadina siracusana. A nulla è valso il tentativo di fuga. A bordo dell’auto c’era anche una seconda persona.
Gli agenti hanno accertato che il conducente, un uomo di 36 anni, aveva un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite. E’ stato denunciato per il reato di guida in stato di ebbrezza. Contestualmente, gli è stata ritirata la patente.




Pistola calibro 9 e cartucce nascoste in casa, la Polizia arresta un 58enne

Gli uomini della Squadra Mobile di Siracusa hanno arrestato un uomo di 58 anni, residente in provincia, per il reato di detenzione di arma da sparo clandestina e di relativo munizionamento.
Gli investigatori hanno operato un’attenta perquisizione domiciliare a casa dell’arrestato, alla ricerca di armi e droga. Hanno rinvenuto una pistola calibro 9 modificata artigianalmente e dotata di tutti i congegni necessari per fare fuoco. Inoltre, all’interno del caricatore e nascoste in varie parti della casa, rinvenute 25 cartucce dello stesso calibro.
L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.




Siracusa. Viale Zecchino, ladri in tabaccheria: forzata porta d’ingresso. Indaga la Polizia

Visitatori indesiderati per un tabacchi di viale Zecchino, a Siracusa. Nella notte, ignoti si sono introdotti all’interno del pubblico esercizio, forzando la porta a vetri d’ingresso. Una volta dentro, in pochi istanti hanno arraffato il denaro contenuto nel registratore di cassa, alcune centinaia di euro.
Le indagini sono affidare alla Polizia che ha delimitato l’area per i primi accertamenti. Sono state acquisite anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca di elementi utili all’identificazione del o dei malviventi entrati in azione di notte. A dare l’allarme, questa mattina all’apertura, il titolare del tabacchi.




Controlli anti-covid in un bar, coppia di coniugi reagisce male: denunciati con multa

La normale richiesta di esibire il green pass da parte dei poliziotti ha scatenato la reazione di una coppi adi coniugi. E’ successo a Lentini. Lui, di 65 anni, è accusato di oltraggio a pubblico ufficiale. La moglie, di 57 anni, dovrà rispondere di resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Nello specifico, durante un controllo finalizzato alla verifica del rispetto delle norme anti Covid in un bar della centrale via Etnea, alla richiesta di fornire un documento di riconoscimento alla donna che non indossava ila mascherina, la stessa sarebbe andata in escandescenza, offendendo e oltraggiando gli agenti. Poco dopo, anche il marito avrebbe insultato gli agenti. La donna è stata anche multata per il mancato rispetto delle norme anti-covid.