Spazzatura abbandonata a Serramendola, aperti sacchetti: nomi e documenti, pure troppi

Dai sacchetti di spazzatura abbandonati dagli incivili di turno in zona Serramendola, alle porte di Siracusa, sono venuti fuori elementi utili per identificare gli zozzoni. E’ il buon risultato raggiunto al termine di una operazione del Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Siracusa che ha proceduto, questa mattina, all’ispezione dei cumuli di rifiuti lasciati lungo la strada per Canicattini, all’interno di sacchetti di plastica. E non sono mancate le sorprese, consistenti in cumuli di “carte”: bollette, corrispondenza, fatture, copie di assegni, estratti conto e molto altro. Tutto con nomi ed indirizzi in bella vista.
Gli agenti hanno verbalizzato, fotografato e sequestrato, informando anche la magistratura. Da capire se quell’elevato volume di documenti possa essere posto in relazione con una qualche attività imprenditoriale – nel caso responsabile degli abbandoni – o se ci siano eventuali responsabilità dei singoli. Nei prossimi giorni, inizieranno le convocazioni al comando di via del Porto Grande. Multe in vista, anche se non è da escludere che l’indagine possa prendere un’altra piega.
Ma è solo una delle operazioni condotte recentemente dal nucleo Ambientale della Municipale di Siracusa. Nei giorni scorsi è stato sequestrato dell’amianto in zona Pantanelli; sotto sequestro anche un furgone presumibilmente utilizzato per trasporto non autorizzato di rifiuti. E sotto controllo viene tenuta la vicina zona di traversa Santannera, con utili elementi già in possesso degli investigatori per “liberare” la zona da chi si ostina ad abbandonare indiscriminatamente i propri rifiuti.




Cacciavano nonostante il divieto: quattro denunciati, sequestrati fucili e munizioni

Erano intenti a cacciare, nonostante la sospensione del calendario venatorio emanato il 30 agosto dal Tar di Catania (con un provvedimento differente poi predisposto dalla Regione). I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Catania, nel corso di un servizio di pattugliamento del territorio finalizzato al controllo del rispetto del divieto dell’attività venatoria, hanno individuato nella zona di Lentini 4 soggetti intenti ad esercitare la caccia nonostante il provvedimento di sospensiva del calendario venatorio emanato il 30 agosto dal TAR di Catania.
La pronuncia del Tar, che ha prescritto alla Regione Siciliana di stabilire un nuovo calendario venatorio, consegue all’eccezionale incidenza del fenomeno degli incendi durante l’estate in corso, al quale sono conseguiti gravissimi danni a vaste aree dell’isola con pesante pregiudizio per la biodiversità, già a rischio per effetto delle attività dell’uomo.
Alle prime ore del mattino di ieri, tuttavia, i quattro cacciatori in questione avevano già esploso diversi colpi ed avevano abbattuto 2 conigli selvatici e 12 colombacci.
Gli stessi, sorpresi mentre si aggiravano per le campagne, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Siracusa per esercizio della caccia in periodo di chiusura e rischiano la pena dell’arresto fino ad un anno o un’ammenda fino a 2.582 Euro.
I fucili e le munizioni sono stati sequestrati dai militari e la selvaggina, previa verifica dell’idoneità al consumo umano da parte dell’Asp, è stata donata ad un ente di beneficenza.




Siracusa. Ragazzini alla guida di scooter rubati: due denunce in una sola giornata

Due casi più o meno analoghi nella stessa giornata. Durante un servizio di controllo del territorio, con particolare attenzione alle zone in cui è maggiore la presenza di soggetti noti alle forze dell’ordine, gli uomini delle Volanti hanno intercettato in Via Immordini un minore di 14 anni alla guida di un ciclomotore rubato e lo hanno denunciato per il reato di ricettazione.

In Via Santi Amato, invece, gli agenti hanno fermato un altro giovane siracusano, in questo caso di  17 anni, sempre alla guida di un ciclomotore risultato  rubato. Il giovane è stato denunciato per ricettazione e guida senza patente.




Droga, 4 arresti a Siracusa: operazione della Mobile allo Sbarcadero. Il video

Quattro siracusani sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Siracusa. I conviventi Antonio Contavalle (26 anni) e Sheila Modica (22), la di lui suocera Giacinta Moscuzza (40 anni) ed il 47enne Francesco Messina sono stati bloccati con l’accusa di detenzione ai fini di traffico di sostanze stupefacenti.
Gli arresti al termine di indagini scattate nella zona dello Sbarcadero Santa Lucia, dove diverse segnalazioni parlavano di uno “strano movimento” di soggetti.
Ai poliziotti appostati non è sfuggito uno “strano incontro” tra due soggetti: due uomini che si sono allontanati per poi recarsi all’interno di un bar, dove si sono appartati. Sottoposti a controllo, uno dei due – il 26enne arrestato – è stato trovato in possesso di marijuana e d un’ingente somma di denaro, suddivisa in banconote da piccolo e medio taglio, presumibile provento dell’attività di spaccio.
Le perquisizioni sono state estese anche alle abitazioni, con l’ausilio del cane antidroga App. In quella della coppia di fidanzati, i poliziotti hanno suonato ripetutamente il campanello senza ricevere risposta. La giovane compagna, nel tentativo di disfarsi dello stupefacente, stava lanciandolo dal balcone. Gli agenti hanno comunque sequestrato 14 grammi di cocaina, in parte occultata nell’appartamento e in parte recuperata in strada: l’area era stata preventivamente circondata.
Anche a casa dell’altro uomo, il 47enne Francesco Messina, è stata trovata della droga. Era nascosta all’interno di una credenza-cantinetta, realizzata ricavando un’intercapedine all’interno del muro posto in un angolo del vano. Sono state rinvenute sette confezioni sottovuoto di hashish, per un peso di circa 7 chilogrammi e per un valore complessivo di circa 30.000 Euro.
I quattro sono stati tratti in arresto e posti ai domiciliari mentre il quarantenne è stato condotto in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.




Positivo al Covid andava tranquillamente in giro: scatta la denuncia, rischia fino a 18 mesi

Positivo al Covid, per lui era stato disposto l’isolamento fiduciario presso la sua abitazione. Nonostante questo, sarebbe andato in giro tranquillamente, sottovalutando il rischio di contagio a terzi. Per un uomo di Brucoli , zona balneare di Augusta, è scattata la denuncia. A segnalare quanto accadeva ai carabinieri è stato un cittadino, a conoscenza del provvedimento dell’Asp. .L’uomo, 42 anni, non ha potuto giustificare la sua condotta. Rischia l’arresto fino a 18 mesi e un’ammenta fino a 5 mila euro. 




Mega festa in spiaggia la notte di San Lorenzo: rissa, feriti e contagi. Aperta un’inchiesta

Mega festa in spiaggia ma senza alcuna autorizzazione. Diverse centinaia i partecipanti, la notte di San Lorenzo, a Siracusa, nella zona della cosiddetta Playa, lungo via Elorina. Forse addirittura 700 persone, ciascuna delle quali avrebbe pagato un biglietto tra i 10 ed i 20 euro. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità. L’organizzatore è già stato identificato e la sua posizione è al vaglio degli investigatori.
Luci e musica ad alto volume in spiaggia, con decine di barche che sarebbero state prese a noleggio per permettere ai partecipanti, soprattutto giovani, di raggiungere l’evento direttamente via mare. Secondo quanto emerso durante le indagini, anche attraverso le testimonianze di chi ha partecipato alla festa, ad un certo punto sarebbe scoppiata una rissa con diversi feriti, alcuni costretti a far ricorso alle cure del pronto soccorso.
E diversi sarebbero stati i casi di contagiocovid nelle ore seguenti alla festa. Le autorità sanitarie dovranno verificare se l’impennata di contagi a Siracusa possa avere anche un collegamento con questa vicenda. La festa, è l’ipotesi da appurare, si sarebbe trasformata in un cluster di contagio. Un dettaglio non da poco che potrebbe anche mutare le eventuali contestazioni verso chi ha organizzato l’appuntamento non autorizzato.

foto generica dal web




Siracusa. Ape Calessino in Ortigia, boom di abusivi: sanzioni e sequestri

Il fenomeno non è passato inosservato. Nel centro storico di Ortigia, quest’estate, il numero di Ape Calessino per il trasporto dei turisti è aumentato a dismisura e in alcuni casi si tratta di mezzi non autorizzati dal Comune e non coperti da assicurazione.

Su questo il comando provinciale dei carabinieri di  Siracusa ha avviato verifiche, condotte con  il supporto del locale Comando della Polizia Municipale.
Nel corso dei controlli i militari hanno riscontrato diverse irregolarità, non solo ai sensi del Codice della Strada: in particolare, si è proceduto a sanzionare un soggetto che trasportava abusivamente dei turisti, poiché sprovvisto della regolare licenza, al quale è stato sequestrato il veicolo, mentre diverse altre Apecar sono state sequestrate poiché risultate sprovviste della copertura assicurativa.
È intuibile il rischio che pendeva sugli ignari turisti e su tutta la comunità da un tal genere di attività. Tuttavia il malvezzo del sottrarsi all’assicurazione obbligatoria RCA è ancora largamente diffuso, tanto che, nell’arco del medesimo servizio, è stato sanzionato anche un siracusano, con precedenti di polizia, che circolava a bordo del proprio ciclomotore sprovvisto di assicurazione: contrariato dal controllo in corso, l’uomo ha iniziato a inveire verso i Carabinieri, finendo per essere denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale.

Nelle scorse settimane, a testimonianza di un’atmosfera tesa in città su questo versante, sui social era comparso un video, realizzato da due uomini, entrambi conducenti di “Calessini” non autorizzati, che con tono minaccioso, da piazza Duomo, si rivolgevano al sindaco, Francesco Italia, facendo presente l’intenzione di non interrompere la propria attività irregolare e di essere pronti a fare irruzione a palazzo Vermexio con le loro Apecar. Del video sono a conoscenza le forze dell’ordine.




Siracusa. Uomo violento con la moglie, dopo l’allontanamento scattano i domiciliari

Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, in aggravamento della misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese, nei confronti di un siracusano di 50 anni.
L’uomo, al quale era stato notificato l’obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno 100 metri dalla ex compagna e di non comunicare con lei con qualsiasi mezzo, epistolare, telefonico o telematico, non ha rispettato tali prescrizioni e ha continuato a maltrattare la donna.
Per tali motivi, il Tribunale di Siracusa ha aggravato la misura restrittiva a carico dell’uomo violento, ponendolo ai domiciliari.




E’ di Giovanni Giudice il corpo rinvenuto sotto il ponte Umbertino: “era molto giù”

E’ di Giovanni Giudice il corpo senza vita rinvenuto nelle specchio d’acqua accanto al ponte Umbertino. Il 75enne siracusano era un noto personaggio di Ortigia, esponente della comunità ebraica che negli anni si è assottigliato siano a contare meno di una ventina di persone.
Il suo nome ebraico era Juan Khaim Jehuda Dayan. Negli scorsi anni aveva chiesto al Comune di Siracusa un luogo di sepoltura ebraico. Non parlava, la sua richiesta era stata allora affidata alla scrittura ed ai gesti con cui abitualmente comunicava. “Nella città città che si è battuta per far sbarcare i migranti e per i loro diritti, credo di trovare una porta avanti davanti alla richiesta di un’altra minoranza, noi ebrei di Siracusa”, aveva scritto. Ma quella iniziativa non ebbe alcun seguito.
“Era molto amareggiato per questo”, racconta il mediatore culturale Ramzi Harrabi, legato da sincera amicizia con Giovanni Giudice, pur nelle differenze religiose. Quando è stato raggiunto dalla notizia, questa mattina, è rimasto letteralmente senza parole.
Non sarebbero emersi elementi investigativi tali da confermare la tesi del suicidio. Si parla di un malore o di una caduta accidentale in acqua. “Era molto giù negli ultimi tempi”, si limita a raccontare Harrabi. L’uomo, secondo quanto si apprende, stava lottando contro un tumore.




Macabra scoperta in Ortigia: cadavere di un 75enne nello specchio d’acqua dell’Umbertino

E’ di un 75enne siracusano il corpo senza vita rinvenuto questa mattina nello specchio d’acqua accanto al ponte Umbertino, in Ortigia. A dare l’allarme è stato un passante. Sul posto sono arrivate pattuglie di Volanti e Squadra Mobile della Questura di Siracusa, insieme al 118. Un movimento che ha inevitabilmente attirato anche decine di curiosi, alcuni anche saliti in piedi sul parapetto dello storico ponte.
Al momento, la pista del suicidio non troverebbe riscontri investigativi. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe caduto accidentalmente in acqua: un malore o un inciampo. Una volta in acqua, non sarebbe riuscito a tornare a galla perdendo la vita per annegamento. Secondo quanto si apprende, l’uomo era sottoposto a terapia anti-tumorale.