Fugge sui tetti, la Polizia lo arresta: finita la latitanza di un 29enne lentinese

Lo cercavano da tre mesi, lo hanno sorpreso a Lentini in un’immobile del quartiere Santa Maria Vecchia. La Polizia ha così arrestato il 29enne Alfio Scandurra, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e latitante dallo scorso novembre.
E’ sospettato di essere uno degli autori della rapina aggravata commessa ai danni di un club privè di Carlentini. Per quella vicenda era finito ai domiciliari un altro giovane.

Le indagini coordinate dalla Procura di Siracusa hanno permesso di individuare il nascondiglio e nonostante il tentativo di fuga attraverso i tetti delle abitazioni vicine, Scandurra è stato arrestato. La Polizia aveva cinturato la zona. E’ stato condotto in carcere a Cavadonna.




Fortunato Marino, l'incidente mortale: "lui vittima, nessuna responsabilità"

“Nessuna responsabilità può essere attribuita a Fortunato Marino”. E’ un punto fermo per l’avvocato della famiglia dello sfortunato 54enne che perse la vita a maggio dello scorso anno, in seguito ad un incidente avvenuto durante una gara ciclistica di cui era tra gli organizzatori.
La Procura di Siracusa, per quei fatti, ha emesso un avviso di conclusione indagini per omicidio stradale nei confronti del 49enne che era alla guida dell’ambulanza con cui si è scontrato Marino. Lasciando però aperta la porta alla possibilità che le responsabilità del tragico impatto possano essere divise, in diversa percentuale, tra i due mezzi coinvolti.
L’avvocato Salvatore Marino non concorda con una simile eventualità. “In questa vicenda ci sono, a mio avviso, dei punti fermi”, spiega. A partire dalla ricostruzione dell’incidente, avvenuto a pochi metri dal’ingresso di Canicattini Bagni. “A tagliare la strada è stata, con una manovra azzardata, l’ambulanza. Avremo modo di chiarire e dimostrare che la stessa ambulanza si trovava in una posizione del tutto illegittima: dietro i corridori anziché dietro la macchina chiudi gara, come da regolamento delle competizioni ciclistiche. Quindi troppo a ridosso dei corridori a causa, presumiamo, di inesperienza o distrazione da parte dell’uomo alla guida”.
Quanto alla eventualità che Fortunato Marino tenesse una velocità superiore ai 35/40Kmh orari, il legale mostra diverse perplessità. “Non correva e non poteva correre. Lo provano, ad esempio, i danni lievi riportati dalla moto e poi quello era un tratto di gara ad andatura rallentata, non agonistica, non si superavano i 35 kmh. Diverse testimonianze possono confermarlo”, dice ancora l’avvocato Salvatore Marino. “Aspettiamo comunque di ricevere la documentazione completa dalla Procura”.




Siracusa. Aggressione in un locale della zona Umbertina, giovane malmenato nei bagni

Ha riportato la frattura del setto nasale il giovane di 25 anni malmenato la scorsa notte nei bagni di un locale pubblico nei pressi di via Malta. Sul posto, gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile. Il giovane, siracusano, ha raccontato di essere intervenuto in difesa di un’amica. Per questo il gruppo di ragazzi lo avrebbe raggiunto in bagno e aggredito. Il 25enne è stato condotto al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I, dove è stato sottoposto dai sanitari alle cure del caso. La polizia ha avviato le indagini per risalire all’identità degli aggressori.




Noto. Compra prodotti on line con i soldi dell'Asp, denunciata dipendente

Avrebbe fatto ordini online di prodotti parafarmaceutici ai fini privati utilizzando il denaro dell’Asp. Per simulazione di reato aggravata e peculato è stata denunciata una netina di 58 anni, impiegata all’ospedale Trigona di Noto.
La denuncia è scattata al termine dell’attività di polizia giudiziaria. Secondo quanto ricostruito,la donna, incaricata di pubblico servizio presso l’ospedale di Noto, avrebbe simulato di aver subito il furto di un computer per occultare le prove che l’avrebbero smascherata.




Investì un motociclista, indagato per omicidio stradale conducente di ambulanza

E’ indagato per omicidio stradale il 49enne siracusano alla guida dell’ambulanza coinvolta nell’incidente che costò la vita a Fortunato Marino. La vittima, 54 anni, era in sella al suo scooter e l’impatto fatale avvenne durante una gara ciclistica di cui era tra gli organizzatori. L’incidente nei pressi di Canicattini Bagni, nel maggio dello scorso anno. Ironia della sorte, la corsa ciclistica era dedicata alla memoria del papà di Marino.
La Procura di Siracusa ha emesso un avviso di conclusione indagini per omicidio stradale. Nella ricostruzione degli inquirenti, le responsabilità del tragico scontro non sarebbero però da imputare in toto al conducente dell’ambulanza. Per la Procura, Fortunato Marino avrebbe accelerato per prestare soccorso ad un ciclista in difficoltà e fermo sulla carreggiata. Una manovra veloce e repentina che non avrebbe permesso di evitare l’impatto, la tesi dei magistrati.
Il fratello della vittima, Claudio Marino, aveva affidato ad un messaggio sui social il cordoglio della famiglia, poche ore dopo i tristi fatti. “Nel giorno in cui si disputava il memorial in ricordo di nostro padre, l’imprudenza di gente distratta alla guida ti ha portato per sempre via dagli affetti di tua moglie, dei tuoi figli, fratelli e quanti hanno avuto la fortuna di conoscere la tua bontà, umiltà e altruismo. Lasci un vuoto profondo. Per me sei stato un secondo padre. Il nostro non è un addio, ma un ciao. Ciao Fratello mio”.

Foto: a sx la vittima, a dx le fasi dei soccorsi




Portopalo. Coltre di fumo inonda il centro abitato, denunciato un uomo

Denunciato dai carabinieri a Portopalo un uomo ritenuto responsabile dell’incendio la cui densa coltre di fumo ha invaso, lo scorso 17 gennaio, la cittadina. Le indagini hanno appurato che il denunciato, impegnato a bruciare bruciare alcune sterpaglie accumulatesi dopo che aveva effettuato la pulizia di un terreno, non è riuscito a contenere le dimensioni delle fiamme che hanno causato una spropositata emissione di fumo che ha molestato l’intera cittadinanza.




Siracusa. Infrazioni alla guida, multe per 4.826 euro elevate dai Carabinieri

I Carabinieri di Siracusa sono tornati a monitorare da vicino la circolazione stradale lungo gli assi viari più trafficati. Obiettivo del servizio è stato in particolare quello di prevenire e perseguire casi di guida in stato di alterazione per assunzione di sostanze alcoliche e/o stupefacenti, nonché accertare e sanzionare le violazioni commesse da soggetti sottoposti misure di prevenzione e cautelari.
Le pattuglie impiegate hanno proceduto al controllo di 65 veicoli e 94 persone. Elevate contravvenzioni per circa 4.826 euro. Fra le violazioni riscontrate: la mancata revisione dei veicoli, la mancata assicurazione degli stessi e il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e del casco alla guida di moto e scooter.




La "truffa" dei pannelli fotovoltaici, smantellata organizzazione attiva anche a Siracusa

Rigeneravano pannelli fotovoltaici che venivano ritirati come rifiuti speciali, dismessi da numerosi parchi solari sul territorio nazionale, per poi munirli di documenti falsi e rivenderli prevalentemente all’estero, prediligendo Paesi come Senegal, Burkina Faso, Nigeria, Marocco, Mauritania, Turchia e Siria. A smantellare il sodalizio attivo dal Nord al Sud del Paese è stata un’operazione dei carabinieri del Noe di Perugia coadiuvati dai colleghi dei comandi di Siracusa, Bari, Bologna, Monza, Padova, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Roma, Treviso, Verona e il gruppo forestale di Perugia.
Sette le persone arrestate, cinque in carcere e due ai domiciliari, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare del gip del capoluogo umbro su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Tra loro anche un imprenditore siracusano.
Nei confronti di altre 17 persone sono state messe misure interdittive, mentre sono 71 quelle denunciate e 12 le aziende del settore recupero rifiuti sottoposte a sequestro, per un valore tra beni mobili e immobili di circa 40 milioni di euro. Le contestazione vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti alla gestione illecita di rifiuti, dal traffico transfrontaliero illecito di rifiuti all’auto-riciclaggio, contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi.
A far partite le indagini, nel 2016, il sequestro da parte del Noe di Perugia di oltre 300 tonnellate di pannelli fotovoltaici dismessi in un’azienda di Gualdo Tadino, risultata priva di autorizzazione ambientale. Dagli accertamenti è emerso che gli stessi, ufficialmente rifiuti speciali distrutti, erano in realtà destinati ad essere nuovamente commercializzati con dati identificativi falsi.
Della presunta organizzazione criminale organizzatori e promotori principali – secondo gli investigatori – erano cinque imprenditori con aziende a Siracusa, Gualdo Tadino, Traversetolo, Casale sul Sile e Crespano del Grappa.
In particolare dall’indagine e’ emerso che gli indagati ritiravano i pannelli fotovoltaici dismessi (ma ancora funzionanti), dichiarandoli come rifiuti per il solo tempo necessario a coprire il tragitto tra il luogo in cui venivano smontati e prelevati e l’impianto di trattamento. Una volta giunti a destinazione le aziende, come ricostruito dai carabinieri, producevano delle dichiarazioni false che attestavano la loro distruzione, consegnando la documentazione ai produttori originari del rifiuto che, ignari di quel che accadeva, riscuotevano il relativo incentivo. Nel frattempo la presunta organizzazione realizzava invece certificazioni attestanti che i pannelli erano apparecchiature tecnologicamente sorpassate ma regolarmente funzionanti, riuscendo in questo modo – sempre in base all’indagine – ad aggirare il rigido sistema di controllo. Un meccanismo che assicurava ai presunti appartenenti all’organizzazione un triplice guadagno: introitavano dapprima cospicue somme per il ritiro dei rifiuti dai produttori, successivamente eludevano i costi che avrebbero dovuto normalmente sostenere per il loro trattamento, infine rivendevano i pannelli fotovoltaici come apparecchiature elettriche usate ai paesi in via di sviluppo percependone il corrispettivo piuttosto che i costi di smaltimento del rifiuto.




Siracusa. Uova contro la Municipale: denunciata banda di minorenni, grave il gesto

Nel pomeriggio di ieri, alle 15.30 circa, un’auto di servizio della Polizia Municipale di Siracusa è stata oggetto di un lancio di uova da parte di un gruppo di giovani in moto. Gli autori sono stati bloccati e identificati, dopo un breve inseguimento. Sono sei, tutti minorenni e residenti a Siracusa.
Dopo gli accertamenti di rito, anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza presente in zona, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catania con l’accusa di getto pericoloso di cose.
Impossibile parlare di “bravata” ma di vera e propria azione criminale, da condannare con forza per l’allarmante segnale di spregio verso l’operato quotidiano di chi opera per la tutela dell’ordine pubblico cittadino.
Dal comando di Polizia Municipale parte un invito rivolto alle famiglie ed alle scuole, affinché mantengano alta l’attenzione fra i giovani sui temi del rispetto delle regole e delle istituzioni nella speranza che simili episodi non abbiano a ripetersi.




Cade dal tetto di casa, trasferito in elisoccorso al Cannizzaro

È stato trasportato con l’elisoccorso al Cannizzaro di Catania l’uomo caduto dal tetto di casa a Portopalo. Secondo una prima ricostruzione, era impegnato in lavori di ristrutturazione sul soffitto del garage quando – per cause in fase di accertamento – ha perduto l’equilibrio, rovinando a terra. È accaduto poco prima di pranzo.
Immediati i soccorsi con l’arrivo sul posto di Carabinieri e Polizia Municipale. Disposto il trasferimento al Trauma Center del Cannizzaro. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita.