Ispettori del Lavoro in una fabbrica di imballaggi, multe per 6.500 euro

Nei giorni scorsi, personale INL Sicilia in servizio a Siracusa ha effettuato un’ispezione in una fabbrica di imballaggi con sede in provincia.
Sul posto è stata accertata la presenza di un lavoratore in nero su 6 presenti ed è stato quindi adottato il provvedimento di sospensione dell’attività, successivamente revocato a seguito della regolarizzazione del lavoratore.
Gli ispettori hanno inoltre rilevato la totale mancanza, all’interno della fabbrica, della segnaletica orizzontale che permette di delimitare i passaggi tra pedoni e mezzi d’opera.
Sono state irrogate sanzioni complessive per circa 6.500 euro.

Foto dal web




Droga, smantellata piazza dello spaccio a conduzione familiare: sette denunce

Gli agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato d di Lentini, nel corso di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa, hanno denunciato 7 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione di polizia ha permesso di disarticolare una fiorente piazza di spaccio a conduzione familiare in cui venivano cedute quotidianamente più di 40 dosi di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e crack, agli assuntori della zona.
Le indagini sono scaturite dal fatto che gli investigatori avevano notato che il tenore di vita di tutti i componenti della famiglia era troppo elevato rispetto alle condizioni economiche dichiarate, avendo tutti a disposizione auto di lusso e un’abitazione dal valore economico particolarmente elevato.
Le indagini hanno accertato che l’attività criminosa veniva gestita con ruoli ben definiti tra i vari familiari coinvolti, in particolare uno dei soggetti denunciati è ritenuto responsabile dell’approvvigionamento della droga.




Controlli straordinari a Marzamemi, lente d’ingrandimento sui locali pubblici

Proseguono i controlli straordinari del territorio disposti dal questore in tutta la provincia, potenziati per il periodo estivo, quando il numero di avventori nelle zone maggiormente frequentate da giovani e turisti.
Nella serata di ieri, tali servizi si sono concentrati a Marzamemi dove, gli agenti del commissariato di Pachino e del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Orientale di Catania, hanno identificato 76 persone e controllato 25 veicoli.
Particolare attenzione è stata posta al controllo degli esercizi pubblici per la somministrazione di cibi e bevande. Sono stati controllati numerosi esercizi commerciali ed uno di questi è stato sanzionato amministrativamente per 300 euro per non aver rispettato l’ordinanza sindacale che vieta l’utilizzo di apparecchi di amplificazione sonora all’aperto. I servizi di controllo straordinario del territorio proseguiranno nei prossimi giorni in tutte le località ritenute maggiormente “sensibili” della provincia.




In sella ad una bici rubata, 51enne bloccato in via Necropoli Grotticelle: denunciato

Era in sella ad una bicicletta risultata rubata. Un uomo di 51 anni è stato sorpreso dagli agenti delle Volanti, in servizio di controllo del territorio, ieri pomeriggio in via Necropoli Grotticelle. L’uomo è stato denunciato per ricettazione, mentre la bici è stata restituita al legittimo proprietario.




Smantellata una piantagione di cannabis, arrestato un 51enne

Smantellata una coltivazione di cannabis. È successo martedì pomeriggio, quando i Carabinieri di Sortino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, durante un servizio di controllo del territorio nelle campagne di Sortino, hanno individuato un appezzamento coltivato con oltre 450 piante di marijuana, ciascuna alta più di 150 cm.
La piantagione si trovava all’interno di un terreno di pertinenza del casolare di un 51enne, arrestato in flagranza di reato per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.
Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato anche 5,6 kg di marijuana già essiccata e conservata in fusti di plastica, oltre a vario materiale per la coltivazione indoor dello stupefacente (lampade a LED, ventilatori, stufe elettriche e termometri per ambienti).




Naumachia, blitz antimafia nel catanese: 38 arresti, toccata anche la provincia di Siracusa

Oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei Reparti specializzati dell’Arma – tra cui lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e il 12^ Nucleo Elicotteri – sono stati coinvolti dalle prime ore della mattina nell’operazione Naumachia. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 persone, ritenute appartenenti al sodalizio mafioso dei “Santapaola-Ercolano”, storicamente radicato nel territorio catanese. Secondo le accuse, sarebbero responsabili – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione, porto e cessione di armi comuni e da guerra, ricettazione ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
L’operazione ha toccato anche la provincia di Siracusa e quelle di Enna, Asti, Agrigento, Caltanissetta, Napoli, Pavia e Palermo.




Incendio colpisce 20 ettari di terreni confiscati alla mafia a Lentini. Le reazioni della politica

Un vasto incendio ha devastato circa 20 ettari di grano duro biologico coltivati in contrada Cuccumulla, nel territorio di Lentini, su terreni confiscati alla mafia e restituiti alla legalità. Il rogo ha colpito i campi della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, già oggetto, nelle scorse settimane, di furti presso la struttura di Cuccumella e negli agrumeti di Ramacca. Il raccolto, destinato alla produzione di pasta e altri prodotti a marchio Libera Terra, è andato completamente perduto. Il danno economico è stimato in circa 20.000 euro.
“Siamo profondamente scossi,” ha dichiarato Alfio Curcio, socio della cooperativa. “Coltivare oggi è già di per sé un atto di coraggio. Ogni attacco che subiamo è come sale su ferite ancora aperte. Attendiamo con fiducia l’esito delle indagini, ma temiamo che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, isolarci, spingerci ad abbandonare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo che deve essere difeso dalle istituzioni e sostenuto attivamente dalla società civile.”
A esprimere piena solidarietà anche Francesco Citarda, responsabile beni confiscati e legalità di Legacoop Sicilia, e Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia:
“Non possiamo rassegnarci. È necessario che tutto il sistema reagisca con compattezza: istituzioni, mondo cooperativo, singoli cittadini. La mafia teme la buona cooperazione perché la combatte sul piano concreto dei diritti, della dignità e dell’economia pulita. Oggi più che mai dobbiamo essere un fronte unito.”
Sostegno incondizionato arriva anche da Libera Sicilia e dai coordinamenti provinciali di Catania e Siracusa:
“Non possiamo accettare la normalizzazione di questi fatti né un livello basso di attenzione sulle cooperative e sui beni confiscati, costantemente esposti a minacce. È essenziale che le istituzioni accompagnino questi percorsi non solo con parole di solidarietà, ma con interventi concreti capaci di garantire sicurezza e continuità a esperienze preziose per l’intera comunità.”
Numerosi anche i messaggi di solidarietà dal mondo politico.
Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico e sindaco di Solarino, ha dichiarato:”Esprimo massima solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra per il vile atto subito. Quel raccolto, oltre al suo valore economico e simbolico, era un presidio di legalità. Non solo è stato coltivato su terreni confiscati alla mafia, ma era destinato a diventare un prodotto d’eccellenza con il marchio Libera Terra, che oggi rappresenta una realtà virtuosa, non solo alimentare ma soprattutto culturale. Attendiamo i risultati delle indagini, ma quanto accaduto è l’ennesimo campanello d’allarme in un territorio in cui la criminalità organizzata è ancora attiva.”
Spada ha poi concluso: “La politica, a tutti i livelli, deve schierarsi concretamente al fianco della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra e di tutte le realtà che ogni giorno lottano contro le mafie. Chiedo loro di non scoraggiarsi: siano, come sempre, un esempio virtuoso e un baluardo di legalità.”
Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo PD al Senato, e la senatrice Enza Rando, responsabile legalità e lotta alle mafie del PD, hanno condannato duramente l’accaduto: “Quello che ha colpito la cooperativa Beppe Montana è un gesto vile e intimidatorio contro una delle esperienze più importanti di riscatto sociale. È il quarto episodio in pochi mesi. Non possiamo più considerarli fatti isolati.”
Solidarietà è giunta anche da Carlo Gilistro, deputato regionale del Movimento 5 Stelle: “Esprimo la mia vicinanza alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, colpita da un gravissimo atto intimidatorio. Un incendio, con ogni probabilità di natura dolosa, ha distrutto oltre 20 ettari di grano biologico nelle campagne di Lentini, su terreni confiscati alla mafia. Questo episodio si aggiunge a furti e sabotaggi: segnali evidenti di una strategia criminale che vuole colpire chi ogni giorno lavora con onestà e coraggio per costruire un’alternativa concreta alle mafie. La Sicilia perbene deve prendere posizione: stiamo dalla parte giusta, di chi non arretra di fronte alle intimidazioni ma continua a coltivare libertà e speranza su terre che profumano di riscatto.”
“Esprimo piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra. – ha detto il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata. “Un danno enorme, economico e simbolico, che ferisce chi ogni giorno lavora con impegno per restituire dignità, legalità e sviluppo a territori strappati alla criminalità organizzata. Chi semina legalità e lavoro – sottolinea il parlamentare – non può e non deve essere lasciato solo. Saremo sempre al fianco di chi, con coraggio e senso civico, trasforma i beni confiscati alla mafia in occasioni concrete di riscatto sociale ed economico. Non si tratta solo di un incendio – prosegue Cannata – ma di un attacco alla speranza, al lavoro onesto, al futuro delle comunità. Per questo è fondamentale fare piena luce su quanto accaduto e rafforzare ogni strumento di tutela e sostegno per realtà come Libera Terra, autentici presìdi di giustizia e rinascita. Il Governo Meloni ha già dimostrato con atti concreti di essere dalla parte della legalità, sostenendo chi lavora sui beni confiscati per restituirli alla collettività. Continueremo a farlo con determinazione e responsabilità, perché la lotta alla mafia si vince anche proteggendo e valorizzando chi ogni giorno costruisce un’Italia più giusta”.
“L’incendio che ha devastato decine di ettari di grano biologico nei terreni della cooperativa Beppe Montana – Libera Terra a Lentini è un attacco gravissimo non solo nei confronti di un’esperienza di agricoltura pulita e cooperativa, ma di una intera comunità che crede nella giustizia, nella legalità e nella dignità del lavoro”. E’ così che commenta l’accaduto la CGIL di Siracusa. “Non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte: questi atti, che hanno fortemente il sospetto di origine dolosa e che hanno probabilmente il volto vigliacco di chi vuole restituire alla mafia ciò che la comunità ha saputo togliere con coraggio e con la legge, rischia di intimidire chi ogni giorno coltiva libertà e lavoro sui terreni confiscati. La CGIL di Siracusa riafferma con nettezza la propria posizione: la lotta alla mafia e alle economie criminali è parte integrante della lotta per i diritti e il lavoro, senza ambiguità, senza sconti, senza paura. – ha aggiunto il Segretario Generale CGIL Siracusa, Roberto Alosi – Siamo accanto a chi resiste, a chi semina speranza anche tra le macerie, a chi lavora ogni giorno per un territorio libero dalle mafie. Le mafie temono la forza del lavoro, della cooperazione, dei cittadini consapevoli. Non lasceremo che il silenzio e l’indifferenza diventino complicità”.
“L’incendio che ha distrutto 20 ettari di grano biologico coltivato su terreni confiscati alla mafia è un fatto grave e allarmante, che richiede attenzione, fermezza e una risposta corale delle istituzioni. Esprimo la mia piena solidarietà alla cooperativa Beppe Montana – Libera Terra, esempio virtuoso di lavoro onesto, giustizia sociale e agricoltura etica nel nostro territorio”, ha detto Carlo Auteri, deputato della Democrazia Cristiana all’Assemblea Regionale Siciliana. “Non possiamo accettare che chi restituisce valore a ciò che un tempo era dominio dell’illegalità debba operare sotto minaccia – ha aggiunto -. Le cooperative che gestiscono beni confiscati sono un presidio di legalità e comunità. Vanno sostenute con forza, non solo a parole ma anche attraverso strumenti concreti di tutela e accompagnamento. Chiedo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che la Regione, attraverso i propri strumenti, possa attivarsi per essere accanto a chi, con sacrificio e coraggio, semina speranza nei nostri campi e nel cuore della Sicilia”.




La mafia in Ortigia ed i vigili indagati, il Comune di Siracusa studia provvedimenti

Il coinvolgimento di due agenti della Polizia Municipale di Siracusa nell’indagine che ha permesso di smantellare un sodalizio mafioso con ampi appetiti in Ortigia, ha colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo Carabinieri e Guardia di Finanza, avrebbero passato informazioni al clan su controlli o dati sensibili “utili” per le attività degli arrestati. Figurano tre i 26 indagati nell’operazione scattata lo scorso 4 luglio. In attesa che il procedimento faccia il suo corso e si precisino ruoli ed eventuali responsabilità come cristallizzate dalla successiva fase dibattimentale, il giudizio dei siracusani è già netto e racconta della crescente sfiducia verso le istituzioni locali. Quello che emerge è un mondo sommerso di contatti e favori, compiacenze ed occhi chiusi in cui parrebbe non esserci spazio per concetti come legalità e onore.
“Ho appreso dalla stampa, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale”, fa sapere il sindaco Francesco Italia. Le opposizioni incalzano e chiedono provvedimenti, per tutelare l’immagine del comando della Municipale ed in attesa delle future determinazioni degli organi competenti. Palazzo Vermexio ha chiesto maggiori notizie alle forze dell’ordine, circa la posizione dei due agenti in servizio alla Municipale. Atto propedeutico ad una eventuale azione che potrebbe culminare in una sospensione temporanea.
Intanto, questa mattina è comparsa una nota sulla bacheca del Comando con cui si ricorda come il codice di comportamento dei dipendenti pubblici preveda l’obbligo di comunicare all’amministrazione competente l’eventuale esistenza di provvedimenti giudiziari (avviso di garanzia, condanne, etc) a loro carico. Un dovere che, forse, in alcune occasioni è passato inosservato e per questo oggi si avverte la necessità, negli uffici di via del Porto Grande, di sottolinearlo.




Rubavano le mance nei bar di Augusta e Brucoli, individuata e denunciata una coppia

La Polizia di Stato individua i “ladri delle mance” che, ad Augusta e in altre province, rubavano le mance destinate al personale di bar e ristoranti.
Nel mese di giugno, diversi esercizi commerciali di Augusta e della frazione di Brucoli avevano ricevuto la visita di una coppia, un uomo e una donna, i quali, senza consumare nulla, si trattenevano per pochi minuti per poi allontanarsi. Solo in seguito i titolari si accorgevano della sparizione dei contenitori per le mance, solitamente esposti sui banconi e utilizzati dai clienti per lasciare un segno di gratitudine al personale.
A seguito delle denunce sporte presso il Commissariato di Augusta, gli investigatori si sono messi al lavoro per risalire all’identità degli autori dei furti. Analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza interna, è emerso che la coppia agiva sempre con lo stesso modus operandi: l’uomo entrava nel locale seguito dalla donna, la quale, posizionata a distanza, con la scusa di chiedere informazioni, distraeva il titolare, permettendo al complice di impossessarsi dei barattoli metallici per poi allontanarsi velocemente.
Grazie a ulteriori indagini, i poliziotti sono riusciti a individuare l’autovettura utilizzata per i colpi, risalendo così all’identità dei responsabili: un uomo e una donna residenti in un comune della provincia di Catania, entrambi con precedenti di polizia per furti commessi con modalità analoghe ai danni di esercizi commerciali in altre province.
I due, che hanno rubato diverse centinaia di euro, sono stati denunciati per furto aggravato. È già al vaglio della Divisione Anticrimine della Questura di Siracusa l’emissione, a firma del Questore, del provvedimento di divieto di ritorno in provincia.




Beccato nella notte in un cantiere in via Avola, 38enne denunciato per tentato furto aggravato

Un 38enne, già noto alle forze di polizia, è stato denunciato per il reato di tentato furto e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Nello specifico, agenti delle volanti, nella serata di ieri, attorno alle 23, sono intervenuti in un cantiere edile in via Avola, dove hanno sorpreso l’uomo in posso di arnesi atti allo scasso.
Nel corso di questa notte, inoltre, agenti della Polizia di Stato, in servizio alle Volanti della Questura di Siracusa, hanno segnalato alla competente Autorità Amministrativa due persone, rispettivamente di 27 e di 54 anni, trovate in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente per uso personale.