Nelle indagini sulla mafia in Ortigia anche i rapporti di due vigili con il gruppo criminale

Nell’inchiesta che ha svelato gli interessi di un sodalizio mafioso attivo in Ortigia emerge anche il coinvolgimento di agenti della Polizia Municipale di Siracusa. Secondo gli investigatori, il gruppo avrebbe allacciato rapporti diretti con due agenti della Municipale. Un legame che sarebbe stato utilizzato per ottenere informazioni su eventuali blitz o controlli. In quegli anni – le indagini sono scattate nel 2021 – i Carabinieri iniziavano a seguire da vicino, ad esempio, il fenomeno delle ape calessino per il trasporto dei turisti. Ed in quello stesso settore gli arrestati avrebbero avuto interessi vari. Da qui la preoccupazione su come reperire informazioni in anticipo. Come – riportano Carabinieri e Guardia di Finanza nella loro indagine – in occasione del blitz che era stato programmato ad agosto del 2021. La “soffiata” avrebbe permesso agli arrestati di muoversi di conseguenza ed evitare di passare dalle maglie delle verifiche. Ma avrebbero fatto anche altro, come girare su richiesta dati relativi ad intestatari di altri mezzi, spesso altri ape calessino. Molte volte entrando sui terminali della Motorizzazione per poi fornire i dati sensibili richiesti. Gli episodi censiti dagli investigatori sarebbero davvero tanti. E diverse intercettazioni svelano quanto fitto fosse il rapporto che intercorreva con gli arrestati.




Tentato omicidio in Ortigia, la Polizia ferma il sospettato: è un 41enne tunisino

Un 41enne tunisino è stato posto in stato di fermo e condotto in carcere a Cavadonna con l’accusa di tentato omicidio. Secondo gli investigatori, sarebbe stato lui ad accoltellare un connazionale di 35 anni ieri sera, a bordo di un peschereccio ormeggiato in Darsena. Le condizioni del ferito sono gravi: si trova ricoverato al Cannizzaro di Catania con la prognosi sulla vita riservata.
Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza e alcune testimonianze avevano subito indirizzato i sospetti degli investigatori della Mobile verso il 41enne, poi rintracciato grazie alla segnalazione di una connazionale presso cui aveva cercato rifugio. La donna ha avvisato la Polizia e il 41enne – che si sentiva ormai braccato – si è consegnato alle forze dell’ordine.
La lite sarebbe scopiata a bordo del peschereccio di proprietario di un siracusano. Non sono noti i motivi del violento diverbio tra i due connazionali. Poi il coltello ed il fendente che ha raggiunto al torace il 35enne, soccorso dal 118 e trasportato in un primo momento al Pronto Soccorso dell’Umberto I. Per la gravita delle condizione, è stato necessario il trasferimento al Cannizzaro di Catania.




Accoltellamento alla Darsena, la Polizia sulle tracce dell’aggressore

Un tunisino di 36 anni è stato accoltellato ieri in riva della Darsena, in Ortigia. È stato raggiunto da fendente al torace che ha reso necessario il ricorso alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Umberto I. A causa delle condizioni, è stato necessario disporne il trasferimento al Cannizzaro di Catania dove è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia toracica dall’equipe del professore Nicolosi. Ha perdo molto sangue a causa della profonda ferita. La prognosi sulla vita è riservata, si trova ricoverato in rianimazione.
Ad indagare sull’episodio è la Polizia di Stato. Secondo le prime informazioni, l’uomo – residente a Vittoria – avrebbe avuto un alterco con un connazionale. Pare che i due svolgessero attività di pescatori. Per cause al vaglio degli investigatori, la lite sarebbe degenerata sino all’accoltellamento.
La Polizia ha acquisito le immagini riprese da diverse telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Possibili svolte attese nelle prossime ore.




Mafia in Ortigia, due medici tra gli indagati: per recuperare un credito si erano rivolti al clan

Tra i 26 indagati nell’operazione dì Carabinieri e Guardia di Finanza sugli interessi di un gruppo mafioso in Ortigia, ci sono anche due medici. Uno è in servizio in una clinica privata di Siracusa, l’altro è un dirigente dell’Asp aretusea. Si sarebbero rivolti al sodalizio criminale affinché ‘agevolassero’ il recupero di un credito vantato. Secondi le indagini, i quattro arrestati avrebbero anche offerto un simile servizio, facendo ricorso a violenza ed intimidazioni.
Al centro della vicenda, ci sarebbe un credito vantato dal medico della clinica privata nei confronti di un uomo che, nel 2020, avrebbe proposto uno scambio di auto, poi concretizzatosi. Oltre al valore delle auto vi sarebbe stato però da compensare anche un pagamento da 30mila euro. In un primo momento, l’indagato avrebbe adito le vie legali per il recupero del credito. Ma il non riuscire ottenere risultati da quel percorso, lo avrebbe spinto a rivolgersi al gruppo attivo in Ortigia. Nelle carte dell’indagini finiscono così anche intercettazioni e foto di un incontro in piazza Pancali a cui prendono parte il debitore, i due medici e alcuni degli arrestati.




Polizia Stradale di Siracusa, 24 patenti ritirate per uso del cellulare alla guida

La Polizia Stradale di Siracusa, nei giorni scorsi, ha intensificato i controlli sulle principali arterie autostradali e nelle zone limitrofe ai centri abitati, nell’ambito di un’attività mirata alla prevenzione e alla sicurezza stradale. Al centro dell’operazione, il contrasto all’uso dei dispositivi elettronici durante la guida, una delle principali cause di distrazione e incidenti.
Durante i controlli sono stati fermati 97 veicoli. Di questi, 24 conducenti sono stati sanzionati per l’uso del telefono cellulare mentre erano alla guida. Oltre alla multa prevista, è scattato il ritiro immediato della patente, con sospensione per 15 giorni. In totale, sono stati decurtati 120 punti dalle patenti.
La Polizia Stradale sottolinea ancora una volta i gravi rischi legati alla guida distratta: bastano pochi secondi di distrazione per provocare incidenti gravi, mettendo a rischio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri utenti della strada.
I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni, con l’obiettivo di rafforzare il rispetto delle norme e migliorare la sicurezza stradale.




Controlli straordinari in Ortigia: due denunce e sanzioni per oltre 13mila euro

Giovedì mattina i Carabinieri di Siracusa, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio condotto a Ortigia, hanno denunciato in stato di libertà due persone, segnalato tre uomini alla Prefettura quali assuntori abituali di sostanze stupefacenti ed effettuato controlli alla circolazione stradale.
Durante l’operazione, i militari hanno verificato anche il rispetto delle prescrizioni a carico di decine di soggetti sottoposti agli arresti domiciliari e ad altre misure limitative della libertà personale, eseguendo inoltre perquisizioni personali e veicolari alla ricerca di armi e droga.
Due persone sono state denunciate per porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere: si tratta di un 33enne originario del Burkina Faso, senza fissa dimora e con precedenti di polizia per reati in materia di armi, sorpreso in possesso di un bastone portato senza giustificato motivo, creando timore tra i passanti; e di un 44enne, con precedenti penali in materia di stupefacenti, trovato con un coltello da cucina con una lama di 24 centimetri durante una perquisizione personale e veicolare.
Tre persone, di età compresa tra i 17 e i 39 anni, sono state segnalate alla Prefettura quali assuntori abituali di sostanze stupefacenti poiché trovate in possesso di hashish per uso personale.
Infine, sono state elevate sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada per oltre 13mila euro; 8 veicoli sono stati sottoposti a sequestro o fermo amministrativo e 6 documenti di circolazione sono stati ritirati.




La mafia in Ortigia, pizzo agli ape calessini e intimidazioni: quattro arresti

Quattro persone arrestate a Siracusa in un’operazione antimafia scattata alle prime luci dell’alba. Il quartetto è ritenuto appartenente, a vario titolo, a un’associazione di stampo mafioso radicata in Ortigia, centro storico e turistico di Siracusa.
Le indagini sono partite nel 2021 ed hanno visto impegnati insieme Carabinieri e Guardia di Finanza di Siracusa, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Hanno permesso di evidenziare la costituzione e l’operatività di un’emergente associazione per delinquere di stampo mafioso. Al vertice – secondo gli investigatori – c’era Orazio Scarso, già elemento di spicco del clan Bottaro-Attanasio.
Secondo gli investigatori, l’organizzazione avrebbe esercitato “un capillare e sistematico controllo su diversi settori economici strategici dell’isola, in particolare quelli rivolti all’erogazione di alcuni servizi ai turisti”. Sono emersi episodi di violenza, minaccia ed estorsione che sarebbero stati perpetrati ai danni dei titolari di alcune attività commerciali situate in aree ad altissima affluenza turistica, nonché l’imposizione del cosiddetto “pizzo” ai proprietari di “ape calessini”, utilizzati dai turisti di tutto il mondo per visitare il centro storico.
Dall’attività investigativa sarebbe anche emersa la solidità del vincolo associativo tra i sodali e la capacità di questi ultimi di esercitare un’efficace pressione intimidatoria attraverso la violenza fisica, elementi che avrebbero alimentato un diffuso clima di paura e omertà, tanto tra le vittime quanto all’interno della comunità locale.
Il gruppo criminale, avrebbe offerto anche un vero e proprio servizio di “recupero crediti” per conto di soggetti estranei alla criminalità locale. I mandanti, consapevoli della brutalità del sodalizio, si sarebbero rivolti a loro per costringere, con la forza, terzi debitori a soddisfare le proprie pretese economiche. Le vittime, sottoposte a minacce, violenze fisiche e spoliazioni forzate di beni, sarebbero state spesso costrette a cedere per timore di ritorsioni. Numerosi sarebbero gli episodi censiti e tutti caratterizzati da una violenza estrema, che sarebbe stata perpetrata, talora, anche in presenza di donne e minori.
Il gruppo era in possesso di armi, sottoposte nel tempo a sequestro. Tra queste, non solo pistole e fucili, ma anche esplosivi ad alto potenziale – in particolare una gelatina dotata di innesco – con caratteristiche tali da renderla altamente pericolosa.
I contestuali accertamenti di natura patrimoniale, hanno portato ad evidenziare una “rilevante sproporzione” tra i redditi ufficialmente dichiarati e l’effettivo tenore di vita degli indagati. Alcuni componenti dell’organizzazione avrebbero anche tentato di sottrarre beni mobiliari, immobiliari e le partecipazioni economiche utilizzando prestanome tra cui familiari, conviventi o prestanome.
Oltre ai quattro arresti, sono stati posti sotto sequestro preventivo diversi beni mobili, immobili ed attività commerciali del valore di oltre un milione di euro. E’ stato nominato un amministratore giudiziario per salvaguardare la continuità aziendale e le esigenze occupazionali. In totale, sono 26 le persone indagate. Sequestrati quasi 40.000 euro in denaro contante e sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.




Tentato omicidio a Cassaro, arrestato 52enne dopo una breve fuga

Oggi pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Cassaro e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto, dopo una rapida attività investigativa coordinata dalla Procura di Siracusa, hanno tratto in arresto un 52enne per tentato omicidio aggravato e porto abusivo di arma clandestina.
Ieri sera, intorno alle 22.00, nella cittadina montana di Cassaro, dopo una lite avvenuta per futili motivi nei pressi di un bar, un uomo di 74 anni era stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco esplosi dal 52enne che si è poi reso irreperibile. E’ stato successivamente localizzato e fermato dai Carabinieri, in contrada Giamba, alle prime luci del giorno.
L’arma utilizzata per il ferimento, una pistola marca Bruni originariamente a salve e poi modificata, è stata ritrovata dai Carabinieri e sottoposta a sequestro. La vittima ha riportato lesioni ad una spalla e ad un occhio giudicate guaribili in 15 giorni.




Ancora una sparatoria nel siracusano, una litigata tra due uomini finisce male: un ferito

Ancora una sparatoria nel siracusano. E’ successo nella serata di ieri, intorno alle 22, nella zona montana di Siracusa, a Cassaro, quando due uomini si sono dati appuntamento in un bar della piazza principale per un incontro chiarificatore. Alla base delle tensioni ci sarebbe stato un litigio tra i figli. Da qui la decisione di incontrarsi per risolvere la questione, ma la situazione è degenerata fino a quando uno dei due uomini avrebbe estratto una pistola, esplodendo almeno due colpi d’arma da fuoco. Un uomo, classe 1951, è rimasto ferito alla spalla sinistra ed è stato trasferito in ambulanza all’ospedale “Umberto I” di Siracusa. Se la caaverà con una prognosi di 15 giorni.
L’autore del gesto, dopo essersi reso irreperibile per alcune ore, sarebbe stato rintracciato nella notte.
“Mi dispiace. – ha commentato il sindaco di Cassaro, Mirella Garro, alla redazione di SiracusaOggi.it – Resta la grande sopresa, perché non ci siamo abituati. E’ normale che tra i citaddini ci sia preoccupazione e allarmismo. La cosa che mi fa piacere è che il signore che è stato colpito sta bene. Nella sfortuna è stato fortunato”.




Caldo torrido, tragedia nelle campagne di Lentini: agricoltore stroncato da un malore

Il corpo senza vita di un uomo è stato rinvenuto nelle campagne poco fuori Lentini. Si tratta di un agricoltore in pensione di 58 anni, originario di Palagonia (Ct). Secondo una prima ricostruzione, si era recato ieri in alcuni terreni di sua proprietà in contrada Serravalle. A causa del gran caldo, avrebbe accusato un malore fatale. A rinvenire il cadavere, sarebbero stati alcuni passanti che hanno allertato le forze dell’ordine. La Procura di Siracusa ha disposto l’ispezione cadaverica.