Incidente sul lavoro, amputate le gambe ad un operaio 40enne. In elisoccorso al Cannizzaro

Drammatico incidente sul lavoro nel pomeriggio. Un operaio di 40 anni ha perduto le gambe in seguito alla caduta di una grossa trave. L’uomo, 40 anni, era a lavoro in un cantiere di Canicattini Bagni. Per causa in fase di accertamento, si è ritrovato con gli inferiori schiacciati dalla trave, a seguito di una caduta.
E’ stato soccorso e trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania dove gli sono state amputate entrambe le gambe. La prognosi sulla vita rimane riservata. Le condizioni appaiono critiche.
I carabinieri, intervenuti sul posto, stanno indagando per ricostruire con esattezza quanto accaduto.




Siracusa. Blitz antidroga, Polizia e Carabinieri cinturano zona di spaccio

Dalle prime luci dell’alba, Polizia e Carabinieri impegnate in una operazione di contrasto dello spaccio di droga. Numerose pattuglie in campo con il supporto dall’alto di un elicottero che gira sulla zona alta del capoluogo.
L’azione congiunta nasce dal provvedimento della Procura della Repubblica, con il quale è stato disposto il sequestro di due cancelli in ferro e vetro abusivamente apposti all’ingresso di una palazzina in un’area fortemente interessata allo spaccio. Sono intervenuti i vigili del fuoco per elimanare le “barriere” abusive r fare scattare il blitz.
Sono in corso numerose perquisizioni con l’ausilio di unità cinofile.




Siracusa. Operazione Cancelli, inferriate e specchi nelle cittadelle fortificate dello spaccio

Il sistema era quello collaudato e visto in altre regioni, come la Campania. Gli spacciatori usavano apparecchi radio per comunicare l’eventuale presenza di polizia vicino alle piazze di spaccio soprattutto nelle aree di via Italia 103 e di via Immordini. Per eludere i controlli delle forze dell’ordine avevano realizzato abusivamente, delle pesanti cancellate in ferro con vetri a specchio, in grado di garantire una rapida fuga nei vari appartamenti e l’occultamento dello stupefacente, assicurando quindi l’impunità. E’ quanto emerso con l’operazione scattata alle prime luci dell’alba con l’intervento congiunto di Polizia e Carabinieri per il contrasto alle sostanze stupefacenti a Siracusa. L’azione congiunta ha consentito di eseguire il provvedimento della Procura della Repubblica, con il quale è stato disposto il sequestro di due cancelli in ferro e vetro abusivamente apposti all’ingresso delle palazzina IACP di Via Italia 103 e di Via Immordini 12. Tutto è partito da un’attenta osservazione del fenomeno dello spaccio di droga, con interventi di contrasto, condotti dagli uomini della questura e dei carabinieri. un lavoro che ha consentito, nei mesi passati, di individuare due aree della città fortemente interessate allo spaccio. Proprio in questi due settori, individuati in un conglomerato di abitazioni di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Via Italia e Via Immordini, negli ultimi mesi, sono state eseguite tre importanti attività di polizia che hanno portato al sequestro di quasi 4 chili  di sostanza stupefacente di varia tipologia ed al rinvenimento di apparecchiature radio perfettamente funzionanti e dotate di carica batteria, apparse sin da subito lo strumento di comunicazione fra spacciatori e vedette preposte a segnalare la presenza di personale di polizia in prossimità delle piazze di spaccio, secondo un collaudato metodo già visto in altre regioni, come la Campania.
Gli spacciatori che verosimilmente sono soliti operare all’interno delle palazzine di Via Italia e di Via Immordini, al fine eludere i controlli delle forze dell’ordine ed evitare di essere tratti in arresto, avevano realizzato, abusivamente, delle pesanti cancellate in ferro con vetri a specchio, in grado di garantire una rapida fuga nei vari appartamenti e l’occultamento dello stupefacente, assicurando quindi l’impunità. Queste opere sono state realizzate peraltro alterando ed occupando il terreno demaniale ricompreso fra il cancello e l’ingresso delle palazzine, dei cui accessi i criminali di fatto diventavano gli esclusivi gestori, rendendo difficoltoso l’ingresso anche ai residenti.
Proprio per questo, la Procura di Siracusa ha concordato sulla necessità di impedire il protrarsi della consumazione del delitto di invasione di terreni pubblici e di deturpamento di cose altrui, verosimilmente funzionale all’attività di spaccio, ed ha emesso, nella persona del Sostituto Procuratore, dr. Salvatore Grillo, dei decreti di sequestro preventivo d’urgenza, volti appunto alla rimozione dei cancelli d’ingresso abusivi ed alla restituzione delle aree ad una legale fruibilità.
In totale sono stati impiegati 60 appartenenti alle due Forze di Polizia con circa 30 veicoli supportati dall’alto da un elicottero del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania, dai cinofili della Questura di Catania e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT), da personale specializzato del Comando Vigili del Fuoco aretuseo, che ha provveduto alla rimozione dei manufatti, risultati essere due cancelli metallici dell’altezza di mt 3 e della larghezza di mt 3, per un peso complessivo di circa 1000 kg ciascuno, tra ferro e vetri antisfondamento che componevano la struttura, il cui costo è pari a oltre 3 mila euro a sottolineare la disponibilità economica di chi li aveva illecitamente collocati.




Siracusa. Musica ad alto volume nei locali, 4.000 euro di sanzioni

Continuano i controlli della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della
Questura di Siracusa nei confronti degli esercizi pubblici, in particolare quelli di Ortigia. Verificato il grado di tollerabilità delle emissioni sonore nei
locali dove si riproduce musica ad alto volume.
Insieme ad agenti della Municipale ed ai tecnici di Arpa, i poliziotti hanno monitorato 10 attività commerciali. Sei di queste sono state sanzionate per delle irregolarità amministrative, come la mancata autorizzazione comunale per le emissioni sonore, la diffusione musicale oltre l’orario consentito, l’organizzazione di serate danzanti non autorizzate, per un totale di 4000 euro.
“Questi controlli – afferma il Questore Ioppolo – sono una pronta risposta alle pressanti richieste dei cittadini siracusani residenti nelle zone maggiormente interessate dal flusso turistico e dalla movida aretusea, affinché i momenti di aggregazione e di
svago si possano conciliare civilmente con l’interesse al riposo dei cittadini”.




Gravi carenze igienico-sanitarie in una pizzeria: scatta la chiusura

Gravi carenze igienico-sanitarie, mancata attuazione dei piani di autocontrollo e tracciabilità alimentare Haccp. Sono state riscontrate dai carabinieri dei Nas di Ragusa, insieme ai colleghi della locale stazione e con il direttore del Dipartimento Veterinario dell’Asp di Siracusa in una pizzeria di contrada “Monte”, ad Augusta. E’ scattato cosi il provvedimento di chiusura dell’attività, del valore di 50 mila euro circa. I carabinieri e il personale dell’Asp hanno contestato, inoltre, illeciti amministrativi per circa 2 mila euro




Siracusa. Muore in mare a Fontane Bianche mentre fa il bagno: fatale un malore

E’ morto a causa di un malore l’anziano di 86 anni che questa mattina stava facendo un bagno al mare, mentre trascorreva la giornata sulla spiaggia di Fontane Bianche. L’uomo, nonostante il tempestivo intervento del personale medico, non ce l’ha fatta, nonostante i tentativi di rianimarlo.




Droga, denunciati due giovani catanesi: marijuana, hashish e un coltello

Dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso i due giovani di 18 e 21 anni, entrambi catanesi, domiciliati ad Avola, denunciati dagli agenti del locale commissariato. Il diciottenne è stato denunciato anche per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere e sanzionato per diverse violazioni al Codice della Strada.
I due giovani, a seguito di perquisizione personale, sono stati trovati in possesso di 9 dosi di marijuana ( per un peso complessivo di grammi 9,3) e di 1 coltello a serramanico.
Successivamente, a seguito di perquisizione locale, è stata rinvenuta 1 dose di hashish ( per un peso di grammi 3,1).

Foto: repertorio




Quattro rapine in un giorno tra Pachino e Portopalo, individuati i due presunti autori

Sarebbero gli autori di quattro rapine (2 commesse e 2 tentate) tra Pachino e Portopalo. Per questo il gip del Tribunale di Siracusa ha disposto gli arresti domiciliari a carico di Vincenzo Accaputo (avolese di 26 anni) e il divieto di dimora nella provincia di Siracusa per il modicano Fabrizio Melfi (25 anni).
Le indagini sui 4 episodi sono state curate dal commissariato di polizia di Pachino e coordinate dal sostituto procuratore Marco Dragonetti. Una delicata attività investigativa su due rapine consumate ed altrettante tentate, commesse il 1° febbraio 2019, a poca distanza di tempo una dall’altra, da due persone travisate, di cui una armata di un fucile a canne mozze.
Presi di mira a Pachino il rifornimento di carburanti “Lukoil” di via Pascoli (bottino 1.200 euro) e un uomo sempre a Pachino che aveva appena prelevato allo sportello bancomat. Tentata rapina anche a Portopalo, in via Carlo Alberto ai danni di un anziano e poi presso una rivendita di tabacchi posta sul corso principale.
Gli elementi di prova raccolti nel corso delle indagini evidenziano un quadro accusatorio “di assoluta gravità indiziaria”, secondo gli investigatori. Rilevanti nel complesso dell’indagine sono state il tracciamento degli spostamenti degli indagati attraverso le telecamere delle varie zone in cui sono stati commessi i delitti contestati, ma anche le intercettazioni e i tabulati telefonici autorizzati dalla Procura della Repubblica di Siracusa che ha coordinato le attività investigative.
Le indagini hanno messo in luce quello che sarebbe stato un vero disegno criminoso architettato dai due che, già nei giorni precedenti alla rapina, con premeditazione, si sarebbero muniti di un fucile a canne mozze col chiaro intento di commettere dei reati. Ed infatti, nell’arco di un’unica serata commettevano, in concorso, varie rapine a mano armata tra Pachino e Portopalo di Capo Passero.
Gli autori delle rapine, peraltro, tra un evento e l’altro, adottavano anche l’astuzia di cambiarsi di abito per sviare le indagini, circostanza questa che veniva accertata grazie alla ricostruzione video che evidenziava come il punto di partenza di ogni delitto sarebbe stata l’abitazione di Vincenzo Accaputo.
Proprio le telecamere di quella zona consentivano di cristallizzare la strategia criminale degli indagati e comparare gli abiti indossati con quelli immortalati dalle telecamere che insistono nei luoghi in cui venivano perpetrati i singoli delitti e con gli indumenti sequestrati presso l’abitazione dei sospettati. Analogamente, altri impianti di videosorveglianza privata svelavano il percorso e l’auto usata.




Operazione Calderone: fatture false ed evasione milionaria, presunto sistema svelato dalla Gdf

Guai anche sul fronte tributario per i soggetti indagati nell’ambito dell’operazione “Calderone”. Ad aprile la Guardia di Finanza aveva sequestrato oltre 8 milioni di euro, un deposito di oli minerali e un ingente quantitativo di prodotto petrolifero, introdotto nel territorio dello Stato in contrabbando, cioè senza il pagamento delle accise dovute.
Adesso, i finanzieri della Compagnia di Augusta hanno eseguito un’attenta e minuziosa attività di verifica nei confronti della società che gestiva il deposito, la Lubricarbo S.r.l., al fine di cristallizzare gli ulteriori profili di interesse in materia fiscale.
Le attività di polizia tributaria, rafforzate da approfondimenti tecnici, hanno consentito di appurare che la società – negli anni precedenti alle indagini di polizia giudiziaria – sarebbe stata già dedita ad altre articolate forme di evasione, ai danni dello Stato, con il ricorso al sistema delle cosiddette “frodi carosello”.
Oggetto dell’attenzione “trasversale” dei militari è stata l’ingente “commercializzazione” del prodotto, passata dalle scritture contabili della società negli anni 2015 e 2016. L’incremento vertiginoso del volume d’affari rispetto agli anni precedenti, in assenza di modifiche organizzative di rilievo, la contestuale assenza di strutture logistiche adeguate, la presunta pericolosità fiscale dei soggetti clienti/fornitori e la presenza di dichiarazioni di intento prodotte da soggetti privi dei requisiti previsti per legge, hanno portato a ritenere che la Lubricarbo S.r.l. fosse parte di un più ampio disegno criminoso, finalizzato all’evasione delle imposte mediante l’utilizzo di società “cartiere”, con il solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti.
L’uso dei falsi documenti fiscali avrebbe consentito alla società, da un lato, di aumentare i propri costi in bilancio, comprimendo l’utile d’esercizio e, dall’altro, di abbattere gli oneri relativi all’iva, di cui si facevano carico le società cartiere (“evasori totali”). L’articolato meccanismo avrebbe reso così possibile la commercializzazione del prodotto a prezzi assolutamente vantaggiosi, alterando il mercato legale e compromettendo il principio di libera concorrenza.
A conclusione delle attività, sono stati riscontrati costi indeducibili derivanti dall’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per complessivi 68.729.354,04 euro; elementi positivi di reddito non dichiarati per 3,9 milioni di euro, con illecito risparmio di IRES per complessivi 19,8 milioni e violazioni all’IVA per 27,2 milioni. Il reale volume dell’attività sociale, per una base imponibile pari a 72.716.531,24 euro, è stato anche segnalato ai competenti Uffici per i riflessi ai fini Irap.
Giunti a contestazione amministrativa anche i fatti di contrabbando, frutto delle precedenti indagini, che hanno comportato evasione di accise dovute per 8,6 milioni di euro.
I responsabili del sistema criminoso sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per contrabbando e altri reati di natura penale – tributaria.

foto archivio




Sortino. Droga nascosta in casa, un arresto; una denuncia per coltivazione di canapa

Arrestato a Sortino il 33enne Stefano Formica. I carabinieri hanno condotto una perquisizione mirata nella sua abitazione, insieme al nucleo cinofilo di Nicolosi, rinvenendo 9 grammi di cocaina ed 1 grammo di marijuana, abilmente occultati in interstizi del mobilio.
E’ stato posto ai domiciliari, misura convertita durante la convalida in obbligo di dimora con presentazione ai Carabinieri di Sortino.
Successivamente, nella perquisizione domiciliare a carico di un 38enne di Sortino, sono state sequestrate 8 piante di canapa indiana. Erano coltivate in un terreno di sua pertinenza a ridosso dell’abitazione. Erano state poste a dimora fra alberi di ulivo. L’uomo è stato denunciato per coltivazione, non autorizzata, di piante di canapa indiana contenenti principio attivo di THC.

foto archivio