Simula intimidazione perchè non sa ultimare lavori di climatizzazione in un hotel: denunciato

Per non continuare i lavori in un hotel avrebbe inscenato un’intimidazione ai suoi danni. Gli agenti del commissariato di Noto hanno denunciato per simulazione di reato un 34enne di Priolo.L’episodio risale al 29 novembre scorso. L’uomo, titolare di una ditta di impiantistica, in quell’occasione ha sporto denuncia per presunte intimidazioni ricevute da ignoti.
A conclusione degli interventi condotti in un albergo di Noto, ha raccontato agli inquirenti, si sarebbe ritrovato nell’abitacolo del suo furgoncino un bossolo avvolto in un manoscritto contenente minacce tese a farlo desistere dal proseguire i lavori.
Gli accertamenti investigativi hanno però portato alla luce una verità diversa. Si sarebbe infatti trattato del tentativo di distogliere l’attenzione da lavori realizzati male all’interno dell’hotel. Ad inscenare tutto sarebbe quindi stato proprio il 34enne.
L’uomo, infatti, dopo aver ultimato i lavori di climatizzazione, per i quali i proprietari hanno pagato 35.000 euro, non sarebbe riuscito a  risolvere i problemi di malfunzionamento e, per non presentarsi più a Noto, avrebbe tentato di trovare una motivazione molto “seria”. E’ stato denunciato per simulazione di reato.




Colpisce al volto la madre causandole deficit visivo: 34enne arrestato,pretendeva denaro

Maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione ai danni della madre. Dovrà risponderne un uomo di 34 anni, arrestato ieri dalla polizia a Pachino.
La donna, alle  14 circa di ieri, si sarebbe rifiutata di consegnare la somma di 50 euro al figlio. In risposta al diniego, l’uomo avrebbe colpito l’anziana madre tanto violentemente al volto da procurarle evidenti ecchimosi nonché deficit visivi all’occhio sinistro.
L’uomo, già nel mese di luglio, si era reso responsabile di episodi simili e, per tali motivi, era stato destinatario del provvedimento cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
E’ stato condotto nel Carcere di Cavadonna.




Sbarco fantasma, bloccati 20 vietnamiti in via Elorina: 12 arrestati, 1 denunciato

Dopo alcuni sbarchi “fantasma” avvenuti negli ultimi mesi nella provincia di Siracusa, la Questura ha intensificato i controlli delle coste. I servizi di contrasto all’immigrazione clandestina e l’attività info investigativa hanno consentito, nelle giornate del 29 e del 30 novembre scorsi, di rintracciare in due diversi momenti, nei pressi della caserma dell’Aeronautica Militare di Siracusa, 20 stranieri probabilmente di origine vietnamita.
A seguito dei primi accertamenti, lo sbarco di questi ultimi è avvenuto nella notte tra il 29 ed il 30 novembre al largo delle coste siracusane da un natante non ancora identificato che, evidentemente, è sfuggito alle maglie dei controlli alla frontiera, riuscendo ad entrare nelle acque territoriali italiane.
Nel corso delle successive fasi di identificazione degli stranieri rintracciati, si è evinto che i documenti presentati da alcuni di essi erano falsi. Per tale motivo 12 stranieri sono stati arrestati e condotti nel carcere di Cavadonna per il reato di possesso di documenti di identificazione falsi (art. 497 bis c.p.), nonché denunciati per essersi introdotti illegalmente nel territorio italiano. Un minore è stato denunciato per gli stessi reati.
Gli altri 7 cittadini stranieri rintracciati sono stati posti in quarantena e sono in attesa di essere trasferiti nei centri che verranno individuati.

foto dal web




Droga in carcere, annullata ordinanza cautelare a carico di un avvocato di Avola

Annullata con rinvio al Riesame l’ordinanza del Tribunale di Catania emessa nei confronti di un avvocato penalista di Avola. Il professionista era rimasto coinvolto in una inchiesta della Guardia di Finanza di Siracusa su di una presunta cessione di droga in carcere, a Cavadonna. La Corte di Cassazione ha disposto che sia il Riesame a pronunciarsi nuovamente sulla vicenda. In precedenza, quel tribunale aveva confermato l’obbligo di dimora ad Avola a carico del professionista, come disposto dal gip di Siracusa.
Proprio le esigenze cautelari, in specie la motivazione, sono al centro dell’annullamento. Lo hanno spiegato i difensori dell’uomo accusato di aver agevolato la consegna della droga in carcere ad un suo cliente, detenuto a Cavadonna. Lo stupefacente sarebbe stato celato dentro dei vasetti.
L’avvocato ha sempre rigettato tutte le accuse, rivendicando la sua assoluta buona fede in quanto non a conoscenza del contenuto dei vasetti. Alcune intercettazioni telefoniche lo comproverebbero. A consegnare al legale i vasetti di crema per uso cosmetico sarebbe stata la compagna del suo cliente che avrebbe ricevuto il “fumo” dalla ex moglie e dalle figlie di quest’ultimo. Questo, almeno, secondo la tesi dell’accusa.




Cibo e bevande somministrati dopo le 18, chiuso un chiosco a Lentini

Dopo le 18 somministrava ancora alimenti e bevande, nonostante sia espressamente vietato dalle norme anti-covid vigenti. Per un chiosco di Lentini è stata disposta la chiusura da parte della Polizia, intervenuta sul posto durante i controlli per la gestione dell’emergenza sanitaria. I poliziotti hanno anche sanzionato quattro persone che si trovavano per strada dopo le 22.00, a dispetto del coprifuoco tutt’ora in vigore.

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Territorio al setaccio, posti di controllo dei carabinieri a Siracusa e Floridia

Servizio di controllo ad ampio raggio ieri nel territorio siracusano . L’hanno condotto i carabinieri, che hanno concentrato le proprie attività tra Siracusa e Floridia, nonché lungo gli assi viari più trafficati dalla circolazione.
Il servizio ha portato al controllo su strada di un totale di 76 veicoli e 96 persone, e diverse sono state le infrazioni al codice della strada rilevate, con sanzioni che hanno ammontato ad un totale di circa 2000 euro ed il segnalamento di 3 soggetti all’Autorità Amministrativa competente quali assuntori, in quanto trovati in possesso, per uso personale, di modiche quantità di marijuana e hashish.
Le attività si sono concentrate anche sul controllo ai soggetti sottoposti a misure cautelari, di prevenzione e di sicurezza. In tale contesto durante la notte è stato arrestato per il reato di evasione Giovanni Merlino, 35 anni, siracusano, sorpreso fuori dalla propria abitazione senza aver avuto alcuna autorizzazione da parte della Autorità Giudiziaria. L’uomo, al termine delle formalità, è stato riaccompagnato presso la sua abitazione dove è stato posto nuovamente ai domiciliari. E’ stato anche multato per la violazione delle normative anti-covid.  Un altro soggetto ai domiciliari è stato invece sorpreso in compagnia di persone non appartenenti alla famiglia e non autorizzata. E’ stato segnalato alla Procura, che valuterà eventuali provvedimenti.




Evasione dai domiciliari, 34enne sorpreso dai carabinieri: "Dovevo cambiare la batteria dell'auto"

Sottoposto ai domiciliari, si trovava fuori casa. Quando i carabinieri di Rosolini gli hanno chiesto spiegazioni in merito, avendolo rintracciato per strada, l’uomo avrebbe dato come motivazione la necessità di cambiare la batteria della propria auto.  Andrea Lorefice, 34enne di Rosolini, è stato arrestato per evasione e nuovamente posto ai domiciliari.




"Insofferente ai domiciliari, entra ed esce da casa con disinvoltura": 31enne in carcere

Nonostante i domiciliari cui era sottoposto, avrebbe violato ripetutamente le restrizioni, uscendo spesso di casa. I carabinieri di Rosolini  avevano più volte segnalato all’Autorità Giudiziaria le sue trasgressioni . Bilel Manai, tunisino, 31 anni “aveva tuttavia continuato a manifestare insofferenza al suo stato di detenzione”.
L’Autorità Giudiziaria di Catania, che aveva sottoposto l’uomo agli arresti domiciliari, ricevute le segnalazioni dei Carabinieri, ha quindi valutato che la misura cautelare imposta non fosse più sufficiente  ed ha emesso un ordine di esecuzione di aggravamento della misura disponendo la custodia in carcere.
Manai è stato condotto nel carcere di Cavadonna.

Foto: repertorio




Incendio dell’auto dell'ex sindaco Garozzo, due condanne ed un’assoluzione

Il Tribunale di Siracusa ha condannato a 2 anni e 2 mesi i parcheggiatori abusivi della Neapolis, a processo per l’incendio all’auto dell’ex sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Assoluzione per una terza imputata, moglie di uno dei due posteggiatori. Il pm Gaetano Bono aveva chiesto condanne più pesanti per i tre imputati.
La vettura in uso all’allora primo cittadino venne data alle fiamme nel novembre del 2017, proprio sotto la sua abitazione. Per i giudici, i tre sono da considerare i mandanti dell’attentato incendiario, eseguito però da altri soggetti non identificati. Caduta l’accusa di tentata estorsione ai danni di Garozzo e dell’ex assessore alla Polizia municipale, Salvatore Piccione.
Secondo le accuse, con quel gesto si sarebbe voluto far pagare al sindaco Garozzo la linea dura impressa dalla sua amministrazione contro il fenomeno del parcheggio abusivo. Lo comproverebbero, secondo gli investigatori, alcune intercettazioni finite nel faldone dell’inchiesta.




Rapine e sequestri di persona: pena definitiva inflitta a un 45enne nel Siracusano

I Carabinieri della Stazione di Carlentini , in esecuzione di  disposizione del Tribunale di Sorveglianza di Siracusa hanno tratto in arresto  Diego Bonaccorso, 45enne residente a Carlentini, commerciante.
A carico dell’uomo, pena definitiva per aver commesso nel 2018 in Catania alcune rapine aggravate anche dalla commissione di connessi sequestri di persona.
L’uomo, che al momento era libero, dovrà ora scontare la parte residua di tale pena, pari a circa dieci mesi, in regime di detenzione domiciliare e dovrà pagare una multa di 5700 euro.