Siracusa. Fuga nella notte dopo il furto di limoni: recuperati 650kg, sequestrati due mezzi

Sono riusciti a sfuggire all’arresto scappando per le campagne e approfittando dell’oscurità. Ma i mezzi di cui si erano dotati per portare a termine il loro piano sono stati sequestrati dalla Polizia Stradale. Si tratta di un furgone preso a noleggio e di una vettura che, nella notte, erano stati riempiti con limoni verdelli trafugati dagli alberi di una azienda agricola, nei pressi dello svincolo Cassibile della Siracusa-Gela. Circa 650kg recuperati e riconsegnati al legittimo proprietario.
A segnalare il furto in corso, la società di vigilanza privata Giaguaro Service che ha prontamente allertato le forze dell’ordine. A scappare almeno 4 persone, probabilmente arrivati in trasferta da un’altra provincia per compiere il furto di agrumi.
E’ ormai una piaga nota per i produttori locali che, in alcuni casi, lamentano almeno due episodi simili a notte.




Siracusa. Violenta l'ex e invia il video al fidanzato e agli amici: arrestato 33enne

Violenta una donna, sua ex convivente, riprende tutto e invia il video all’attuale fidanzato della vittima e a diverse altre persone.

La polizia ha arrestato un uomo di 33 anni, ritenuto responsabile di violenza sessuale e revenge porn ai danni dell’ex compagna.

Secondo quanto appurato dagli investigatori, l’atto di violenza commesso dal 33enne è stato inviato, tramite mail, all’attuale compagno della vittima ma anche ad altri conoscenti della donna, che hanno immediatamente avvertito la polizia.

Nell’ambito delle indagini è anche emerso che l’uomo deteneva droga: 80 grammi di hashish e 190 di marijuana. La perquisizione ha consentito inoltre di rinvenire una pistola giocattolo priva del tappo rosso, 4 cartucce e due paia di manette, simili a quelle in dotazione alle forze dell’ordine.

L’uomo è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Cavadonna.




Siracusa. E' morto Bruno Ficili, stroncato dal Covid-19: fu candidato 13 volte al Nobel per la Pace

E’ deceduto all’ospedale di Modica Bruno Ficili, ex presidente dell’Istituto Internazionale per la Pace e per i Diritti Umani, che aveva sede a Siracusa. La sua attività lo portò 13 volte alla candidatura al Nobel per la Pace. Aveva 84 anni. Ha lavorato a lungo come dirigente scolastico. Ficili era originario di Scicli. Secondo indiscrezioni, avrebbe contratto il Coronavirus durante una visita a cui è stato sottoposto a Catania. Pare soffrisse di altre patologie polmonari




Tentato omicidio del vicino di casa: condanna esecutiva per un 59enne

I Carabinieri della Stazione di Carlentini hanno arrestato Antonio Cimino, 59enne del luogo, in esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania, per un tentato omicidio commesso a Carlentini il 10 luglio del 2008.
Cimino all’epoca dei fatti, per futili motivi legati a questioni condominiali, si munì di ascia e dapprima colpì la vettura di un suo rivale danneggiandola seriamente, quindi inferse diversi fendenti all’uomo nel tentativo di ucciderlo e venne arrestato in flagranza di reato.
Divenuta ora la condanna esecutiva, i Carabinieri lo hanno tratto in arresto e lo hanno tradotto presso il carcere di Catania – Piazza Lanza per scontare la pena residua di 3 anni e 9 mesi di reclusione




Accolto il ricorso della Procura di Siracusa: falsi invalidi, contestata associazione a delinquere

Il Riesame di Catania ha accolto il ricorso della Procura di Siracusa che riconosce la contestazione dell’associazione a delinquere tra i medici ed i patronati coinvolti nell’operazione “Povero Ippocrate” sui cosiddetti falsi invalidi.
Il 6 febbraio scorso a Siracusa erano state eseguite diverse misure cautelari nell’ambito di un’indagine che annovera 73 indagati, condotta a Siracusa dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, nei confronti di medici e funzionari dell’Inps e dell’Azienda Sanitaria locale che sistematicamente avrebbero prodotto certificazioni mediche (ritenute false dagli investigatori, ndr) per l’erogazione indebita di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento.
In un primo momento, il gip aveva rigettato la tesi della Procura che qualificava l’esistenza di un’associazione per delinquere. La Procura ha presentato appello contro quella decisione, oggi accolto con ampia motivazione da parte del Tribunale del Riesame di Catania.
Secondo i giudici etnei “contrariamente a quanto argomentato dal gip, il sistema illecito di gestione del procedimento per il riconoscimento dell’invalidità civile congegnato dagli indagati trova collocazione univoca in una cornice associativa”. E inoltre le indagini dimostrano come “ciascuno dei medici faceva la sua parte, concorrendo al risultato di falsare del tutto il procedimento amministrativo e lucrare l’indebita erogazione della pensione”, laddove addirittura l’ente pubblico veniva “occupato e piegato a fini illeciti”.
Nell’ambito dell’operazione denominata “Povero Ippocrate” sono stati segnali casi di pazienti che, secondo l’accusa, sarebbero stati anche sedati per apparire malati, finti parenti e false badanti per la visita. I Carabinieri hanno anche accertato la falsità di numerosi accertamenti diagnostici e strumentali, come per esempio falsi referti Tac, falsi Ecodopler.
Il “sistema”, cosi come raccontato dalla Procura, si sarebbe servito dell’appoggio di alcuni pseudo-patronati ed avrebbe previsto che, in alcuni casi, il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti presso la commissione dell’Inps; in particolare, il candidato alla pensione di invalidità sarebbe stato istruito sulle modalità per simulare determinati sintomi certificati da falsi referti. I finti parenti e le false badanti sarebbero servite a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
Frattanto, proseguono gli accertamenti tecnici cui è stato delegato il Nit (Nucleo Investigativo Telematico) della Procura della Repubblica di Siracusa che sta esaminando tutto il materiale informatico e cartaceo sequestrato nel corso delle indagini.




Siracusa. Due catanesi in trasferta arrestati dopo inseguimento, erano in opera all'Arenella

Due catanesi in trasferta sono stati arrestati dalla Polizia a Siracusa. Si tratta del 28enne Orazio Di Mauro e del 47enne Giuseppe Scarpaci. Sono accusati di furto aggravato, porto di arnesi atti ad offendere e porto di arnesi atti allo scasso. Scardaci è stato anche denunciato per il reato violazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Catania.
In particolare, nella mattinata di ieri, un agente libero dal servizio ha notato in contrada Arenella un’automobile che continuava a girare in maniera sospetta. Chiesto l’invio di pattuglie nella zona, hanno notato l’autovettura che si fermava in via Costa del Sole e un passeggero, poi identificato in Scarpaci, che apriva la portiera di un’automobile di grossa cilindrata. A quel punto, l’agente si è avvicinato ma l’uomo – per garantirsi la fuga – gli lanciava contro due mazzi di chiavi e la carta di circolazione appena rubati dall’automobile e, dopo aver strattonato violentemente il poliziotto risaliva in macchina. I due malviventi si davano quindi alla fuga ma, dopo un lungo inseguimento, sono stati raggiunti allo svincolo Priolo Sud dell’autostrada e arrestati.
Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti all’interno dell’autovettura arnesi atti allo scasso e un congegno elettronico utilizzato per impedire la chiusura centralizzata delle portiere delle macchine prese di mira.
Sono stati condotti in carcere a Siracusa.
Dalla ricostruzione dei fatti, appare evidente che i due arrestati avessero intenzione di risalire all’indirizzo del malcapitato utilizzando i documenti rubati e di utilizzare le chiavi per compiere un furto all’interno dell’appartamento.
La Questura di Siracusa raccomanda, soprattutto durante questo periodo estivo, di non lasciare le chiavi dei propri immobili all’interno delle automobili in sosta in prossimità delle zone costiere per evitare la commissione di reati di natura predatoria.

foto dal web




Carabinieri del Nil: 36 ispezioni, 11 violazioni norme anti-covid

Sono state 36 le ispezioni condotte nele ultime settimane dai Carabinieri del Nil. Verifiche e controlli in aziende operanti nei settori edile, agricoltura, bar-ristoranti, panifici, macellerie, strutture ricettive e stabilimenti balneari. L’obiettivo è quello di arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato, delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e delle violazioni in materia di prevenzione del contagio da COVID-19.
Le ispezioni sono avvenute a Siracusa, Floridia, Solarino, Avola, Marzamemi, Noto, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide e Lentini. Sono state esaminate 233 posizioni lavorative, di cui 51 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.
Sono stati inoltri individuati 24 lavoratori in nero, nel corso dei controlli in cantieri edili, bar-ristoranti, panifici, aziende agricole e strutture ricettive.
Nei confronti dei titolari delle 6 aziende che impiegavano lavoratori in nero oltre il 20% della forza lavoro totale, è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Nei confronti di 5 imprenditori, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro che riguardano omessa formazione dei dipendenti, omessa sottoposizione a visita medica dei dipendenti, mancata verifica tecnico professionale della ditta subappaltatrice, omessa valutazione dei rischi, mezzi antincendio non adeguati e non sottoposti a regolari controlli, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza nei lavori in quota.
In tutti i casi sono state impartite opportune prescrizioni per ripristinare le condizioni di sicurezza imposte dalla legge. Spesso si è resa necessaria la temporanea inibizione ad operare nell’area di cantiere.
Per un lavoratore in nero è scattata la denuncia in stato di libertà perché beneficiario anche del reddito di cittadinanza. Avrebbe percepito così indebitamente la somma di oltre 1.500 euro.
Inoltre 11 aziende ispezionate non hanno rispettato le misure anti-COVID, sono state pertanto contestate numerose sanzioni, penali e amministrative, per aver omesso di fornire i dpi ai dipendenti (mascherine, guanti, ecc), per la mancata redazione del protocollo aziendale anti COVID-19, per la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, mancata o inidonea affissione dei dépliant informativi, mancato rispetto delle distanze interpersonali, ecc. Per tutte le aziende è stata richiesta al Prefetto di Siracusa l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’attività.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 149 mila euro e le ammende contestate ammontano a oltre 46 mila euro.




Ferla. Denunciato per possesso di marijuana, "ma è quella legale acquistata regolarmente"

Conta di chiarire in fretta la propria posizione il 38enne denunciato in stato di libertà dai Carabinieri di Ferla nei giorni scorsi. Nel suo esercizio commerciale i militari avevano sequestrato 60 grammi di marijuana, suddivisa in 22 dosi, senza ricorso a cani antidroga come in un primo momento erroneamente indicato.
Come spiega l’avvocato Giuseppe Lantieri, difensore dell’uomo, “la sostanza sequestrata è stata acquistata legalmente per la rivendita; si tratta infatti della cosiddetta marijuana legale, quella con un bassissimo THC. Al momento del sequestro, è stato subito documentato l’acquisto tramite regolare fattura”.
I Carabinieri hanno comunque proceduto al sequestro per poter procedere all’esame in laboratorio della sostanza sequestrata.
Il 38enne ha già presentato istanza di riesame e l’udienza è stata fissata per il 4 settembre 2020.




Siracusa. Parcheggiatori della Neapolis, la storia infinita: nuova denuncia

È un fenomeno che, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, non si è ancora riusciti a porre sotto controllo.
Agenti delle Volanti di Siracusa hanno denunciato un uomo di 37 anni, già destinatario di un Daspo urbano, perché continuava a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo nei pressi del Teatro Greco.
La vicenda è, ormai, arcinota all’opinione pubblica siracusana e nonostante il complesso tira e molla abbia avuto inizio oltre tre anni addietro, non ha conosciuto una soluzione, in un senso od in un altro. Denunce e Daspo urbano si susseguono nell’attesa. Manca una cornice normativa che permetta di intervenire in maniera diversa e le richieste di regolarizzazione avanzate dagli stessi parcheggiatori non sono state al momemto giudicate percorribili.




Siracusa. Ad 80 anni denunciato per furto di agrumi, anziano sorpreso in un limoneto

Ha 80 anni l’uomo che è finito denunciato dalla Polizia di Siracusa per furto di agrumi. L’anziano è stato bloccato mentre era intento a riempire due grosse borse con limoni asportati dagli alberi di un fondo nei pressi della strada Mammaiabica.
Raggiunta la zona con uno scooter, si è subito avviato verso il limoneto. La società privata che si occupa della vigilanza per conto dell’azienda agricola “visitata”, ha notato movimenti insolito ed ha allertato la Polizia.
Arrivati sul posto, gli agenti si sono ritrovati davanti l’80enne, finito denunciato.