Siracusa. Incendio distrugge l’auto dell’ex assessore comunale Dario Abela

L’auto e la moto dell’ex assessore comunale Dario Abela sono state distrutte da un incendio. Pochi i dubbi sulla natura dolosa delle fiamme che nella notte tra lunedì e martedì hanno avvolto i due mezzi, parcheggiati nei pressi dell’abitazione dell’ex responsabile della Polizia Municipale, alla Pizzuta.
Le indagini sono affidate alla Polizia e dovranno fare luce sull’inquietante episodio. Nessuna minaccia era giunta ad Abela, peraltro apprezzato per la sua attività nella giunta Garozzo. Dopo essere stato candidato alle ultime amministrative, nello schieramento di centrodestra, non è impegnato in politica attiva. Si guarda allora anche alla sua attività professionale, è un imprenditore delle ristorazione. Sorpreso ed amareggiato per l’accaduto, Dario Abela evita al momento ogni commento confidando nell’attività degli investigatori.




Siracusa. Controlli a sorpresa in quattro scuderie ippiche: sequestrati farmaci

Quattro scuderie operanti nell’ambito dell’ippodromo di Siracusa sono state sottoposte a controlli dai Carabinieri Forestali del centro anticrimine Natura di Catania-Nucleo Cites, congiuntamente alla sezione operativa dei Carabinieri per i Reati in Danno degli Animali. Attività finalizzate alla prevenzione e repressione delle condizioni di maltrattamento e dell’impiego di farmaci proibiti in ambito sportivo. Sono state effettuate analisi su oltre 60 cavalli presenti in allevamento e destinati alle successive corse al galoppo.
I controlli hanno determinato la redazione di due comunicazioni di notizia di reato inviate alla competente Autorità Giudiziaria, deferendo una persona e sequestrando numerose specialità farmaceutiche, alcune delle quali occultate in luoghi immediatamente adiacenti ad alcune scuderie.
Sono state elevate inoltre contestazioni per illeciti amministrativi per un ammontare di 40.000 € circa.
Analisi di laboratorio sui prelievi effettuati verificheranno eventuali anomalie e irregolarità sulla somministrazione e su eventuali danni agli animali.




Siracusa. Truffa del finto avvocato ad anziani: arrestati padre e figlio

Truffa aggravata ai danni di anziani. La polizia ha eseguito questa mattina l’ordinanza emessa dal Gip della Procura di Siracusa a carico di Antonio e Vincenzo De Martino, padre e figlio di 69 anni e 44 anni, entrambi napoletani, già detenuti a Poggio Reale. I due sono gravemente indiziati di tre episodi di truffa aggravata ai danni di persone ultrasessantacinquenni residenti a Siracusa.
L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile di Siracusa, su direttive del Sostituto Procuratore Gaetano Bono e con il coordinamento del procuratore aggiunto Fabio Scavone, è stata avviata a seguito di una serie di truffe, avvenute nel capoluogo  tra i mesi di agosto e dicembre 2018, in danno di donne anziane, note come “truffe del finto avvocato” e accomunate dal medesimo modus operandi.
Secondo lo schema delittuoso, le vittime venivano contattate telefonicamente da un soggetto, che si qualificava come “avvocato” o “maresciallo dei carabinieri” e che riferiva che un loro parente, di solito il figlio o il nipote, si trovava in stato di fermo, per aver causato un grave incidente stradale. I truffatori, tuttavia, paventavano la possibilità di evitare il carcere al loro congiunto, grazie al pagamento immediato di una somma di denaro, che oscillava tra i 5 mila e gli 8 mila euro, e che il “finto avvocato” riscuoteva personalmente, presentandosi a casa delle vittime poche ore dopo.
Decisiva, dunque, per carpire la buona fede del malcapitato di turno, era la perfetta conoscenza dei nominativi e delle abitudini dei familiari delle vittime.
La complessa attività di indagine, basata sulla analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, delle celle telefoniche e dei transiti stradali, ha di permesso di acquisire gravi indizi in relazione a tre distinti episodi, nel corso dei quali i due indagati sarebbero riusciti a farsi consegnare dalle vittime denaro e oggetti preziosi per un valore di oltre 10 mila euro.
Padre e figlio, entrambi napoletani, sarebbero giunti in Sicilia con autovetture prese a noleggio, e avrebbero alloggiato in alberghi di rinomate località turistiche, per poi muoversi nelle diverse province siciliane e perpetrare le loro truffe. Entrambi erano già stati raggiunti da ordinanze analoghe emessa dal Gip di Ragusa per analoghi episodi commessi nella provincia ragusana.




“Lavoro&Dignità”: sindacati, Comuni e associazioni sabato in piazza per il territorio

“Lavoro&Dignità”, Siracusa è pronta a scendere in piazza, sabato 13 aprile, a difesa del territorio con tutte le emergenze ad esso legate. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto uno slogan preciso e diretto e questa mattina hanno presentato la manifestazione promossa dalle tre organizzazioni sindacali alla quale hanno aderito decine tra istituzioni, associazioni datoriali, degli studenti, del mondo del sociale, delle imprese. I dettagli della giornata e i punti cardine della piattaforma condivisa sono stati presentati nel salone Cisl “Giulio Pastore” dai tre segretari generali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò.ù
“Hanno aderito tantissime associazioni, siamo veramente soddisfatti perché l’appello rivolto a tutti è stato raccolto – hanno esordito i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil -, affinché ciascuno svolga il proprio compito. Una manifestazione per il territorio e non contro il territorio attraverso un’alleanza politica e sociale dopo una grande crisi che ha interessato tutti i settori: ognuno dei quali ha pagato e sta pagando tanto, per cui tutti insieme vogliamo rimettere in marcia il territorio. La zona industriale rimane un punto di riferimento occupazionale ma l’industria oggi deve essere eco-sostenibile per la collettività, poi vogliamo accendere i riflettori sulle infrastrutture perché poiché settimane fa abbiamo toccato con mano cosa siano le nostre ferrovie. Pensiamo anche all’autostrada “congelata” Rosolini-Modica e all’ammodernamento della Catania-Ragusa, all’edilizia scolastica. Ecco perché serve un patto e un’alleanza forte con tutti i soggetti interessati, tutta la comunità siracusana affinché ci sia il popolo a manifestare per far sì che i Governi ci ascoltino. E’ una iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil ma condivisa da tutti per fare ripartire l’economia e dunque la speranza per questo territorio”.
“Siracusa scende in piazza perché vuole far sentire la propria voce – hanno poi aggiunto Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò -; c’è una mortificazione di tanti lavoratori, viene toccata la dignità di ognuno di loro, c’è un territorio “ingessato” ed è fortemente penalizzato e bloccato. Vogliamo essere ascoltati, è tempo che alla nostra voce si dia seguito con i fatti perché sinora non sono date risposte appropriate. Questo territorio ha tutti gli anticorpi per reagire se ci permetteranno di farlo. E sarebbe opportuno – hanno concluso i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – che ognuno di noi faccia la sua parte; noi ci stiamo mettendo la faccia, abbiamo l’esigenza, così come recita il nostro slogan, di creare un lavoro dignitoso. Siracusa ha tanti progetti finanziati o in fase di finanziamento ma non si è riusciti a dare seguito attraverso appalti e dunque cantieri al via: chi ha responsabilità di governo si deve mettere in moto perché se non lo farà e dunque non darà seguito a questa nostra mobilitazione, possiamo solo aggiungere che questa sarà la prima di una serie di interventi ma di maggiore forza e portata”.
Alla conferenza stampa sono poi intervenuti il sindaco di Siracusa, Francesco Italia (“questo è il momento di fare squadra e non contrapporsi e noi ci saremo”), il vicepresidente regionale di Anci Paolo Amenta (“bisogna pretendere le riforme per i Comuni e gli enti locali, sburocratizzare tutto e andare avanti con le mobilitazioni, a Palermo e a Roma se necessario oltre che a difesa del territorio”), Arturo Linguanti e Simona Falsaperla (“il mondo delle imprese non può non essere al fianco delle organizzazioni sindacali perché nel Mezzogiorno ci sono troppi ritardi, a Torino si protesta per la Tav, qui lo faremo per le numerose emergenze”) in rappresentanza del mondo delle imprese e Marilena Miceli (“oggi i Comuni non riescono a dare risposte alla propria gente perché mancano gli interlocutori con chi ci governa, quindi è giusto farsi sentire”), sindaco di Canicattini in rappresentanza dei Comuni della zona montana.




Siracusa. Spara all’auto dell’ex fidanzata, arrestato 29enne

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa sono intervenuti in via Algeri. Una giovane donna aveva rinvenuto poco prima la propria autovettura raggiunta da un proiettile da arma da fuoco. Gli immediati accertamenti effettuati dai militari hanno permesso di appurare come l’autore del danneggiamento potesse essere l’ex fidanzato della donna, Antonino Fortezza. Il 29enne è stato dopo poco individuato presso la propria abitazione, poco distante da quella della vittima. Alla vista dei Carabinieri, impossessatosi di uno scooter, tentava di darsi alla fuga investendo anche uno dei militari intervenuti a cui, fortunatamente, provocava solo lievi lesioni.
Si è consegnato poco dopo accompagnato dal legale di fiducia, presso gli uffici della caserma di viale Tica. Le ulteriori indagini poste in essere dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, permettevano di appurare come lo stesso, presumibilmente non accettando la fine della storia sentimentale con la donna, si fosse reso responsabile, negli ultimi tempi, di una serie di reiterati episodi di minaccia, maltrattamenti ed atti intimidatori posti in atto nei confronti della ex fidanzata che, proprio nella giornata di ieri, era dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Umberto I, dopo che era stata fisicamente aggredita dal Fortezza a seguito dell’ennesimo confronto verbale nato tra i due. Inoltre, i militari dell’Arma, a seguito di perquisizione domiciliare, rinvenivano una pistola Beretta cal. 9 corto con matricola abrasa, che l’uomo ammetteva di detenere illegalmente presso la propria abitazione. L’arma, sottoposta a sequestro, sarà sottoposta ad accertamenti tecnici per verificare se possa essere la stessa con cui il Fortezza avrebbe sparato all’autovettura dell’ex fidanzata mentre era parcheggiata nei pressi della sua abitazione. L’uomo pertanto, dichiarato in arresto per atti persecutori, lesioni personali, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e detenzione illegale di arma clandestina, nella nottata è stato tradotto presso la casa circondariale di Cavadonna.

Foto dal web




Siracusa. Palo dell’illuminazione pubblica si schianta al suolo, nessun ferito

Un palo dell’illuminazione pubblica è caduto in via dell’Olimpiade, poco prima del palazzetto dello sport. Sul posto i Vigili del Fuoco ed i Vigili Urbani. Traffico rallentato nell’area per i controlli e gli accertamenti del caso. L’elemento di pubblica illuminazione verrà sostituito dalla ditta che si occupa del servizio. Da definire le cause che hanno portato al cedimento.
Al momento della caduta, attorno alle 10.30, fortunatamente nessun mezzo si trovava a passare in quel tratto, solitamente trafficato.




Francofonte si è fermata per l’ultimo saluto ad Antonella Frazzetto

Francofonte si è fermata. E non solo per il lutto cittadino proclamato dal sindaco Daniele Lentini. Si è fermata a prescindere, perché Antonella Frazzetto, dirigente scolastica del “Dante Alighieri” e giornalista, era conosciuta e apprezzata da tutti. La testimonianza si è avuta oggi pomeriggio, in occasione dell’ultimo saluto dopo la prematura scomparsa avvenuta sabato, quando nella Chiesa Madre di Francofonte non c’era più posto, non solo all’interno della stessa ma sul sagrato e il piazzale adiacente. C’erano gli alunni, i dirigenti scolastici, colleghi giornalisti, amici e familiari ma soprattutto le istituzioni. Che hanno reso omaggio a “una grande donna, madre e dirigente”, così come sottolineato anche dal sacerdote durante l’omelia e soprattutto dal marito, il collega Angelo Lo Presti che non ha lasciato per un istante le figlie Alice ed Eva, strette sotto il suo abbraccio, oltre che quello simbolico di tutta una comunità che da giorni è rimasta incredula ma sempre in rigoroso silenzio e con grande garbo e rispetto verso la famiglia. Proprio come sottolineato dallo stesso Angelo Lo Presti, al termine di tutte le testimonianze in chiesa, che con grande forza e coraggio (davvero ammirevoli oltre quel sorriso contagioso che era tipico della cara Antonella) in chiusura e con voce rotta dall’emozione ha esclamato: “E adesso Antonella vi saluta tutti”.




Operazione Opera dei Pupi: “avvertimenti” col fuoco, gli ordini partivano dal carcere

Si chiama “Opera dei pupi” l’operazione che ha condotto gli agenti del commissariato di Pachino, alle prime luci dell’alba, ad eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, della commissione di alcuni atti intimidatori perpetrati ad ottobre e novembre dello scorso anno a Pachino.
Si tratta di Renato Boager, 54 anni, attualmente detenuto a Paola, in provincia di Cosenza; Antonio Piazzese, 41 anni, residente a Rosolini, già ai domiciliari; Corrado Caruso, 43 anni, detenuto nel carcere di Cavadonna; Maria Caruso, 57 anni, di Rosolini e Cristian Rubbera, 28enne rosolinese.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza. 
Il nome scelto per l’operazione del commissariato di Pachino prende spunto dal ruolo di Boager che – seppur in carcere – sarebbe stato il “puparo”, capace di muovere i fili e le pedine in un piano di vendetta verso il fratello (per pregressi rancori, ndr) divenuto negli anni quasi ossessione. Gli ordini del puparo partivano anche dal carcere dove Maria Caruso, detta Antonella, sarebbe riuscita a far arrivare pure dei piccolissimi telefoni cellulari per comunicazioni “riservate”, oltre al tradizionale sistema dei messaggi durante i colloqui.
Un puzzle per gli investigatori, abili a leggere le situazioni ed i vari coinvolgimenti, ricostruendo i ruoli di ognuno anche attraverso le conferme che arrivavano dalle intercettazioni.

Altra figura chiave è quella del compagno di cella di Boager, Corrado Caruso, fidato al punto da prendersi carico persino di un eventuale omicidio da commettere una volta fuori dal carcere. Avrebbe dovuto uccidere il fratello di Boager per 20.000 euro, visto che uno dei “pupi” disponibili nel gruppo (Antonio Piazzese, ndr) non sembrava adatto allo scopo, come al telefono confermerebbe anche la compagna di Caruso. Renato Boager avrebbe apprezzato, al punto da modificare il suo testamento ed inserire Caruso come erede di una sua casa.
Gli “avvertimenti” sarebbero quindi da inserire – secondo gli investigatori – in una sorta di strategia della tensione tendente non solo alla vendetta ma anche ad alleggerire la posizione di Boager in un procedimento in corso che, però, si è concluso poi a febbraio comunque con la sua condanna a 5 anni di reclusione. Gli episodi, non a caso, si verificavano sempre a ridosso della data delle udienze per intimidire i testimoni.
Gli investigatori hanno ricostruito i pezzi di un puzzle particolarmente complesso, trovando man mano conferma alle risultanze investigative anche grazie a sequestri e perquisizioni che hanno creato nervosismo nel gruppo.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza privata.




Operazione Opera dei Pupi: le intimidazioni e le intercettazioni nel video della Polizia

Il filmato diffuso dalla Polizia e relativo all’operazione “Opera dei Pupi” si apre con le immagini di uno dei tre episodi di intimidazione. E’ il 14 novembre del 2017. Un’auto imbocca controsenso via Marsala, a Pachino. Scendono in due ed un ordigno viene piazzato davanti alla saracinesca del negozio di ricambi auto di Giuseppe Boager. Poi la fuga e la deflagrazione che provocherà ingenti danni.
E’ uno degli episodi che hanno permesso agli investigatori di ricostruire la fitta trama di una rete criminale capace di incidere anche dal carcere. Una connessione disvelata anche dalle intercettazioni telefoniche allegate, alcune relative ad una perquisizione effettuata dalla Polizia con il sequestro di due giubbotti e la preoccupazione di essere così “riconosciuti”. E poi il piano per gambizzare, se non uccidere, il fratello di Renato Boager su mandato dello stesso.
L’ottima sinergia tra Commissariato di Pachino e Procura di Siracusa ha permesso di arrivare alle odierne misure cautelari.




Siracusa. Corso di primo soccorso ai Finanzieri del mare con la Croce Rossa

Corso di primo soccorso per i militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Siracusa. La Croce Rossa ha fornito le nozioni base per una attività di formazione finalizzata all’acquisizione di competenze specifiche che possono contribuire a limitare i rischi da infortuni che corrono i finanzieri impegnati nel particolare servizio svolto in mare sulle unità delle Fiamme Gialle.
Le lezioni sono state tenute dalla sorella Donatella Capizzello, ispettrice del corpo delle Infermiere Volontarie in seno al locale Comitato della Croce Rossa Italiana, presieduto da Francesco Messina. Il corso, al quale ha partecipato anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha permesso di conseguire le capacità richieste, in conformità alle linee guida internazionali.