Arrestato panettiere: aveva manomesso il contatore per “risparmiare” sulla bolletta elettrica

Controlli a tappeto da parte dei Carabinieri della Compagnia di Siracusa coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Sigonella e dal personale tecnico Enel a Priolo e Città Giardino. Arrestato un panettiere incensurato di 57 anni. Aveva manomesso il contatore del proprio panificio, cosi’ da far figurare un minore consumo di energia elettrica, inferiore di oltre il 60 per cento rispetto a quello reale. L’uomo è poi stato rimesso in libertà. L’attività ha condotto anche alla denuncia a piede libero di un cittadino che aveva manomesso il contatore della propria abitazione.




Furto in un distributore di carburante: arrestato giovane di 22 anni

Taniche di olio motore per alcune centinaia di euro. Le avrebbe sottratte ad un distributore di carburante Salvatore Mangiafico, 22 anni, siracusano già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri di Priolo l’hanno arrestato dopo celeri indagini, scattate a seguito della denuncia del titolare dell’esercizio. L’Autorità Giudiziaria ha disposto nei suoi confronti la detenzione in carcere in attesa di rito direttissimo.




Siracusa. Sversamento di reflui non trattati nel porto Grande: 3 condanne e 3 assoluzioni

Si è chiuso con tre condanne e tre assoluzioni il processo sullo sversamento nelle acque del porto Grande di reflui non trattati dal depuratore di Siracusa dal 2010 al settembre del 2012.
Marzio Ferraglio, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Sai 8, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione; 3 anni per Salvatore Torrisi, direttore generale gestioni Reti ed Impianti e co-amministratore delegato; 2 anni e 6 mesi per Alessandro Aiello, responsabile delle Infrastrutture.
Assoluzione per il presidente del cda e legale rappresentante della Sai 8, Riccardo Lo Monaco, per Gianpiero Pappalardo, responsabile del coordinamento del servizio gestioni e per Rosario Fiore, responsabile della manutenzione del depuratore.
Sentenza emessa dal gup del Tribunale di Siracusa, Carla Frau.




“Muddica”, le intercettazioni: il sindaco Carta, l’assessore, l’imprenditore e un pizzino

Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, ed il suo assessore Elia “sfruttavano in modo costante il potere connesso al loro ruolo pubblico, in modo da influenzare la scelta dei soggetti imprenditoriali selezionati come contraenti del Comune di Melilli”. Lo scrive il gip del Tribunale di Siracusa nelle carte dell’indagine Muddica, che ha portato all’arresto (domiciliari, ndr) per i due amministratori. “In particolare riducevano fittiziamente, attraverso la scomposizione in più procedure, gli importi degli appalti da espletare, in modo da poter aggirare le rigorose procedure di selezione previste dalle soglie fissate per legge”, si legge ancora. Uno spacchettamento degli appalti per ottenere varie utilità.
Emblematico, in questo senso, l’episodio ricostruito dagli investigatori e relativo all’affidamento del servizio di conduzione e manutenzione ordinaria dell’impianto di depurazione. La durata sarebbe stata artificiosamente limitata a 4 mesi, ovviamente poi rinnovabili, pur sapendo che l’attività di gestione sarebbe durata un anno e, quindi, il totale del corrispettivo dovuto avrebbe superato i 40.000 euro. Cosa che avrebbe richiesto un bando di gara e non la possibilità di un affidamento diretto.
Significativo anche un altro episodio. Il sindaco Carta si trova all’interno del suo ufficio con Daniele Nunzio Lentini, il sindaco di Francofonte che all’epoca dei fatti era responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Melilli. Mentre i due discorrono di bandi pubblici, il sindaco comunica qualcosa al suo interlocutore annotandolo su di un post-it, un “pizzino” che subito dopo avrà cura di distruggere.
Sempre all’interno del suo ufficio, il sindaco Carta – alla presenza dell’assessore Elia e di un imprenditore amico e compiacente – a seguito delle lamentele di quest’ultimo perchè c’erano state riduzioni unilaterali del compenso, esordisce dicendo:

Imprenditore: Oh che c**zo vuoi (ndr fonico)… che mi avete scambiato per il “Fate bene fratelli”…
ELIA Sebastiano: A quattromila più iva (ndr ELIA in coro con CARTA)…
Imprenditore: “Fate bene fratelli”
CARTA Giuseppe: Tutte cose quattromila più iva!
Imprenditore: Tu ce la devi finire… ma tu mi sa che stai diventando…
CARTA Giuseppe: Ma che vuoi da me compare?
Imprenditore: Scambi gli amici con la… devi andare contro a quelli che… vogliono le spallate…
CARTA Giuseppe: Ma non è per me… non hai capito… a quelli non gli faccio toccare palla io… il
problema non è questo qua, il problema è che dobbiamo fare i lavori… quando c’è il
mollicone c’è il mollicone, quando c’è la mollica ci prendiamo la mollica…
Imprenditore: Eh… e qua mi hai fatto lo sconto… (p.i. Le voci si accavallano)
CARTA Giuseppe: Non ti ho fatto lo sconto, ti ho fatto questo qua per evitare che non si può fare..

Durante una conversazione telefonica tra l’assessore Elia e l’imprenditore in questione, l’assessore spiega il meccanismo in un modo, definito dagli investigatori, “inequivocabile”.

Dipendente Comunale: Pronto…
ELIA Stefano: G*** buongiorno, Stefano sono… Elia… A proposito del depuratore di Villasmundo… ma
sono state cambiate condizioni, periodi…
Dipendente Comunale: No… no…
ELIA Stefano: Cioè sempre per quattro mesi l’abbiamo fatta la manifestazione di interesse?
Dipendente Comunale : Si… per quattro mesi…
ELIA Stefano: Anche la manifestazione d’interesse era così? Per mesi quattro?
Dipendente Comunale : Si… per mesi quattro era… si…
ELIA Stefano: Io non mi ricordo che la manifestazione d’interesse… io pensavo che era un anno… come
mai?….
Dipendente Comunale : Mesi quattro è…
ELIA Stefano: E come mai?
Dipendente Comunale : E non lo so, lì poi lo ha deciso Daniele (ndr Daniele Lentini, Dirigente di settore) per
il discorso…. eh… si superavano i 40.000…
ELIA Stefano: Ah ho capito, ho capito… superavano i 40.000 quindi doveva essere…
Dipendente Comunale : Eh…
ELIA Stefano: E la somma è giusta… 8.000? Mi ricordavo che era 10.000…
Dipendente Comunale : No era dieci… allora 10.000 era con l’IVA…
ELIA Stefano: Ah con l’IVA… va bene, ok…
Dipendente Comunale : Si…
ELIA Stefano: Non riuscivo a capire…
Dipendente Comunale : Si va bene…

PRESENTAZIONE OPERAZIONE MUDDICA Corretta

Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la pubblica amministrazione; falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale; abuso d’ufficio; interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità; corruzione per
un atto contrario ai doveri d’ufficio; turbata libertà degli incanti.
L’assessore Elia è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti
contro la pubblica amministrazione e per turbata libertà degli incanti.




Operazione “Muddica”, bufera sul Comune di Melilli: arrestato il sindaco Peppe Carta

Dalle prime ore di questa mattina, personale della Polizia di Stato del Commissariato di Priolo Gargallo, su delega della Procura della Repubblica, sta dando esecuzione ad ordinanza di applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive, emessa dal gip del Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura. Destinatari sono amministratori, pubblici dipendenti ed imprenditori, gravemente indiziati di aver commesso molteplici reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio, in relazione alle procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di uffici pubblici.
L’operazione è stata battezzata “Muddica”. Coinvolto il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, e l’ex vice ed assessore comunale Sebastiano Elia entrambi posti ai domiciliari. Divieto di dimora a Melilli e Francofonte per il primo cittadino di Francofonte, Daniele Lentini, che entra nell’indagine come dipendente del Comune di Melilli.
I dettagli verranno divulgati in Questura a Siracusa, dal procuratore Fabio Scavone e dal sostituto Tommaso Pagano, che hanno coordinato e diretto le indagini, con la partecipazione di polizia giudiziaria.Gli altri coinvolti sono Reginaldo Saraceno, dipendente del Comune di Melilli, 54 anni, Giulia Cazzetta, responsabile del settore Servizi Scolastici Culturali, 59 anni, a cui è stata applicata la misura cautelare della sospensione dal pubblico impiego per la durata massima prevista dalla legge;Marilena Vecchio, imprenditrice di Augusta, legale rappresentante dell’impresa di trasporti Vecchio S.r.l; l’imprenditore siracusano Sebastiano Franchino;l’amministratore unico dell’impresa Zuccalà Travels s.r.l, Giovanni Zuccalà originario di Pietraperzia, in provincia di Enna. L’imprenditore Franco Biondi , legale rappresentante della ditta Euroviaggi,a cui è stata applicata la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare
attività imprenditoriale.Sono accusati a vario titolo di condotte delittuose commesse ciascuno nello svolgimento delle rispettive funzioni. Le indagini sono partite lo scorso marzo e condotte con l’utilizzo di metodologie investigative sia di tipo tradizionale che tecniche, sarebbe emersa un’organizzazione particolarmente complessa ed efficace messa in opera dal Sindaco Carta e dall’Assessore Elia, in particolare, con lo scopo di “gestire” in modo arbitrario e per il soddisfacimento di interessi
particolari le procedure amministrative finalizzate all’affidamento a privati di servizi e lavori da parte degli uffici comunali.
Le risultanze investigative hanno fornito elementi da cui desumere come ai vertici di questa organizzazione vi fossero il Sindaco di Melilli e
l’Assessore Elia, nei cui confronti, sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle indagini, il G.I.P. ha, infatti, adottato le misure cautelari più gravi, di tipo coercitivo, cui oggi è stata data esecuzione, ritenendo, peraltro, i due gravemente indiziati del delitto di associazione a delinquere. Il Gip ha, inoltre, individuato nel
Carta il promotore e capo del consesso organizzato per sfruttare in modo
costante il potere connesso al suo ruolo politico ed a quello di Elia, in modo da influenzare la scelta dei soggetti imprenditoriali selezionati come contraenti del Comune, esercitando pressioni sui vari dirigenti preposti alle procedure di selezione o di affidamento diretto affinché riducessero fittiziamente, attraverso la scomposizione in più affidamenti, l’importo degli appalti, in modo da eludere le procedure più rigorose previste dalla normativa vigente, invitassero alle selezioni ditte e imprese da loro indicate e, in caso di affidamento diretto, aggiudicassero l’appalto alla ditta da loro indicata.Il nome dell’operazione prende il nome dalle espressioni dialettali “muddica” o “muddicuni” (ovvero mollica
e mollicone) utilizzata dai principali indagati per individuare il beneficio ottenuto grazie alle loro condotte delittuose.




Bufera sul Comune di Melilli: Ecco come funzionava la “Muddica”

Un sistema ben studiato, che avrebbe avuto al vertice il sindaco, Giuseppe Carta insieme all’assessore Sebastiano Elia. “Muddica” era l’espressione dialettale utilizzata dai principali indiziati come riferimento ai vantaggi ottenuti in cambio delle dinamiche illecite seguite. Di rilievo alcuni degli episodi emersi nel corso delle indagini, partite a marzo dello scorso anno. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, con l’utilizzo di metodologie investigative sia di tipo tradizionale che tecniche, l’organizzazione sarebbe stata complessa ed efficace. Lo scopo: la gestione arbitraria di diversi servizi per il soddisfacimento di interessi particolari. A capo, Carta ed Elia, che sarebbero anche indiziati di associazione a delinquere. Il sindaco di Melilli sarebbe stato il promotore, sfruttando costantemente il potere connesso al suo ruolo politico, cosi’ da influenzare la scelta di imprenditori per servizi da svolgere per il Comune e facendo pressioni sui dirigenti affinchè affidassero i servizi direttamente, riducessero fittiziamente gli importi degli appalti per poter aggirare l'”ostacolo” delle eventuali gare da celebrare. In alcuni casi si ipotizza il raggiungimento di veri e propri accordi collusivi.
Emblematiche, in questo senso, alcune vicende emerse, come quella relativa all’affidamento all’imprenditore Franchino di alcuni interventi di manutenzione, in cui determinante sarebbe risultato l’intervento del sindaco,che avrebbe favorito il pagamento di una fattura “gonfiata”. Altro episodio è legato all’affidamento del servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell’obbligo, direttamente e senza alcuna procedura di selezione, all’impresa Vecchio, che, poi, grazie all’accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, avrebbe continuato a prestare il servizio, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte e sebbene la Vecchio non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge, il tutto seguendo le indicazioni e le direttive di Elia che avrebbe istigato le condotte illecite, agevolandole attraverso indebite pressioni e
interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva
competenza dei dirigenti preposti.
Nel corso delle indagini, le attività compiute hanno, infine, consentito di accertare anche un’ipotesi di accordo corruttivo tra il sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale, la quale, supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la prospettiva di una convenzione con il Comune di Melilli, avrebbe promesso al primo cittadino l’assunzione di persone da lui indicate. Il nome dell’operazione prende il nome dalle espressioni dialettali “muddica” o “muddicuni” (ovvero mollica e mollicone) utilizzata dai principali indagati per individuare il beneficio ottenuto grazie alle loro condotte delittuose.




Melilli. Sono nove le persone coinvolte nell’operazione Muddica: anche 4 imprenditori

Sono nove le persone coinvolte nell’operazione “Muddica” della polizia di Siracusa, scattata stamane nel centro di Melilli: amministratori, pubblici dipendenti ed imprenditori, accusati di aver commesso molteplici reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio.
Agli arresti domiciliari sono stati posti il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, l’ex vice sindaco ed ex assessore Sebastiano Elia, detto Stefano. Un provvedimento di divieto di dimora nei comuni di Melilli e Francofonte per il primo cittadino di Francofonte, Daniele Lentini. Coinvolti nell’operazione del commissariato di Priolo anche due dipendenti del Comune di Melilli e quattro imprenditori.




Rubano un’auto e chiedono denaro per riconsegnarla: due arresti

Sono accusati di estorsione e ricettazione. La polizia ha arrestato in flagranza di reato Sebastiano e Nicholas Midore, di 51 e 23 anni, già noti alle forze dell’ordine.
In particolare, l’indagine di polizia è partita nella mattinata di ieri, a seguito della segnalazione di una donna, la quale, in stato di evidente agitazione, avvicinava una volante della polizia chiedendo aiuto poiché non trovava più l’auto.
Il personale della Volante si è messo alla ricerca dell’auto per le vie urbane ed extraurbane; nel contempo personale squadra investigativa iniziava un’attività di osservazione e pedinamento, utilizzando anche il supporto degli operatori di polizia Scientifica.
Nello specifico,i presunti estorsori avrebbero adescato la vittima, dapprima in via Riccardo da Lentini, per spostarsi poco dopo su Piazza dei Sofisti; incontro che si sarebbe ripetuto alle successive 15.00, ora in cui sarebbe stata conclusa la contrattazione del pagamento.
Alla fine presunti estortori e vittima, monitorati a distanza dagli investigatori, si sarebbero spostati nel quartiere Santa Mara Vecchia, dove a seguito del pagamento di una somma di denaro pari a 400 euro, sarebbe stata restituita l’autovettura alla vittima.
Gli Agenti, a questo punto, hanno bloccato i due. Entrambi sono stati condotti in carcere.




Espulsione per un 39enne tunisino: stava scontando 9 anni di carcere

Agenti della Polizia di Stato, in servizio all’Ufficio Immigrazione della Questura di Siracusa, hanno eseguito un’espulsione disposta dal Magistrato di Sorveglianza, con contestuale accompagnamento nel paese d’origine, nei confronti di Sami El Gomri,39 anni, nato in Tunisia. L’uomo, che annovera precedenti penali per i reati di danneggiamento, resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale, ricettazione, guida senza patente o con patente revocata o non rinnovata, guida in stato di alterazione psico-fisica causato dall’uso di sostanze stupefacenti/psicotrope, si trovava ristretto presso la Casa di Reclusione di Augusta, ove stava scontando una pena di nove anni e sei mesi per i reati di rapina aggravata, lesioni personali e porto di armi od oggetti atti ad offendere.




Noto. Bovini al pascolo: 13 mila euro di multa all’azienda proprietaria

Servizio congiunto di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e Asp, con il Corpo Forestale nella zona collinare di Noto, dove è frequente il fenomeno di animali vaganti ed elevato il rischio per gli utenti della strada sotto il profilo della sicurezza stradale.
In particolare, il personale interforze ha raggiunto località Porcari, dove ha individuato 50 bovini allo stato brado che, infastiditi dalla presenza degli operatori, si sono allontanati in aperta campagna, rendendosi inavvicinabili. L’attività di sopralluogo era resa ancor più difficoltosa dalla natura impervia del terreno e dalla sua vastità. Dagli accertamenti è emerso che i capi sono intestati ad un’azienda di Tortorici,in provincia di Messina. Il Personale Asp del dipartimento veterinario ha proceduto a formalizzare a carico del titolare dell’azienda le contestazioni di diverse violazioni: assenza del codice pascolo, mancanza di comunicazione della movimentazione dei bovini, assenza dei controlli di profilassi prima della movimentazione, assenza del modulo di provenienza per un ammontare complessivo di 4530 euro.
Si è proceduto, al contempo, alla notifica di altre sanzioni amministrative pecuniarie di ulteriori 8.600 euro sempre a carico della stessa ditta.